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- 1. Quei bei vizi di una volta Dove sono finiti i peccati e i peccatori? In televisione, naturalmente, trasformati i primi in nuove simpatiche virt湛, i secondi in amabili maestri del nuovo galateo, della nuova morale. Per questo forse ci sono parole scivolate via, che non viene pi湛 in mente di pronunciare perch辿 obsolete, irragionevoli: peccato e vizio, certo, poi di riflesso anche colpa, rimorso, vergogna, penitenza, punizione, espiazione, non hanno pi湛 senso n辿 spazio dove 竪 obbligatorio il sorriso, dove per suggerimento governativo, dovr spadroneggiare il solo ottimismo, rappresentato dalla rissa continua, e guai a raccontare la realt, a suscitare cattivi pensieri, inquietudini, neri presentimenti. I sette peccati capitali, privati dalla loro terribile sacralit, fanno audience, generano gossip e consenso, alimentano ogni mercato, ispirano deliri pubblicitari. In televisione, l' ira mimata dei naufraghi dell' Isola dei Famosi provoca i migliori ascolti, usata da ministri paonazzi e villani diventa un must di Blob e dilaga su You Tube; il fatto poi che la parola "ira" sia composta da sole tre lettere, la rende preziosa nella titolazione dei giornali, per cui anche un semplice "disaccordo" (dieci lettere!) diventa ira, creando l' immagine di un mondo nuovo e vincente dove tutti, senza peccare, sono sempre fuori di s辿. La lussuria trabocca ovunque, anche in letteratura, soprattutto nei romanzi autobiografici di signore dai letti particolarmente frequentati; ultima moda, americana, quella delle autrici addicted, intossicate dal sesso, che cercano invano di disintossicarsi non per non peccare pi湛 ma per la crescente difficolt a trovare copeccatori disponibili. La gola trionfa nel mondo occidentale come fosse una nuova religione epocale, degenera nelle malattie dell' eccesso e del rifiuto, si trasforma nell' avarizia pi湛 spietata e punitiva verso i paesi della fame. Cos狸 malridotti, avviliti, sfuocati, dimenticati, i peccati si rifugiano ancora una volta, come capita ciclicamente, in quel fortino estraneo e minacciato che 竪 la cultura, dove ricuperano tutta la loro dignit e grandezza, pi湛 laica che religiosa, trasformandosi in letteratura, arte, filosofia, sociologia, storia e scienza. Escono adesso i primi tre libri dei sette che il Mulino dedica ai vizi capitali, affidati dal curatore Carlo Galli a sei filosofi e a un economista, tutti di ironica e dotta semplicit ed eleganza: Laura Bazzicalupo e la Superbia (Mulino, pagg. 168, euro 12), Francesca Rigotti e la Gola (Mulino, pagg. 136, euro 12), Sergio Benvenuto e l' Accidia (Mulino, pagg. 194, euro 12). Tra qualche mese Stefano Zamagni e l' Avarizia, Giulio Gioriello e la Lussuria, Remo Bodei e l' Ira, Elena Pulcini e l' Invidia, completeranno l' universo della colpa, il regno funesto dell' immoralit, cos狸 come lo immaginavano il mondo greco e poi giudaicocristiano, raccontando come si 竪 trasformato nei secoli, evocando i suoi demoni e i suoi eroi, scivolando sino alle nebbiose perversioni dell' oggi. Gli autori, dice Galli, docente di storia delle dottrine politiche, "cercano risposte", (ammesso che qualcuno oltre gli studiosi stessi, si ponga domande, o meglio quiz, sull' argomento), e riscoprono i vizi capitali 束come passioni permanenti dell' uomo, come espressione della sua possibilit di scegliere tra bene e male損. E per esempio la Superbia, radice e regina di tutti i peccati secondo Sant' Agostino e San Tommaso, non 竪 pi湛, racconta Bazzicalupo, quella del bellissimo angelo Lucifero che si credeva pari a Dio, n辿 la hybris degli eroi greci, n辿 la vanagloria dei Luigi di Francia n辿 il superuomo di Nietzsche. Parola quasi dimenticata, la superbia punita da Dio 竪 diventata l' inutile tracotanza, l' insignificante presunzione, il crudele abuso, il volgare disprezzo, il ridicolo delirio di onnipotenza, il vacuo narcisismo, sopraffazione, ingiustizia, razzismo. O anche solo arroganza, interpretata, secondo Bazzicalupo, dal personaggio politico ricco, di aspetto mediocre e non particolarmente colto: 束Ha fantasie di illimitato successo, si considera speciale, unico. Non teme di fare gaffe o errori, perch辿 uno stuolo di adulatori 竪 pronto ad accogliere le sue parole come decisive. E questo gli piace. Pretende che tutto gli sia dovuto, di non dover sottostare alle regole, alle "Leggi uguali per tutti"損. Ci si pu嘆 chiedere come mai se i peccati capitali sono diventati obsoleti, si continua a evocarli, per nostalgia o perch辿 nel loro intoccato mistero, consentono ogni interpretazione e sfogo, e manifesto. Solo due anni fa l' editore Cortina ha pubblicato sette volumetti, ognuno per peccato, di autori anglosassoni, nel 2003 da Feltrinelli 竪 uscito di Umberto Galimberti I sette vizi capitali e i nuovi vizi, gi pubblicati come articoli su Repubblica; il cinema si 竪 dedicato ai peccati capitali sin dai tempi di Francesca Bertini, c' 竪 il manga Full Alchemist in cui degli esseri chiamati homunculus rappresentano i Corso SALIGIA ovvero i 7 vizi capitali XIV anno accademico 2014
- 2. sette peccati capitali, nel 2003 la Algida mise in commercio una serie limitata di gelati dedicati ai sette peccati, uno psicotest su Internet aiuta a decifrare 束di quale citt del peccato potresti diventare cittadino onorario?損. L' eremita Evagrio e il suo discepolo Cassiano, sperduti nel deserto egiziano, avevano deciso che i peccati capitali erano otto, poi nella seconda met del VI secolo Gregorio Magno papa e padre della chiesa, pens嘆 cristianamente che il numero sette fosse pi湛 consono alla fede, e tra l' accidia (acedia) e la tristezza (tristizia) butt嘆 via la prima, poi ricuperata definitivamente in sostituzione della seconda, nel XII secolo. Ci fosse oggi un eremita Evagrio o una mistica Hildegarda von Bingen a formulare e studiare i peccati contemporanei, li cambierebbero, o ne aggiungerebbero di nuovi: la povert, la vecchiaia, la malattia, la bruttezza, ogni sorta di diversit, tutto ci嘆 che offende la mistica visione mercantile del successo anche solo virtuale. Peccati senza riscatto n辿 assoluzione, mentre tra quelli antichi, solo uno resiste come tale, perch辿 inconciliabile con l' esibizionismo della felicit: l' accidia, passata dal confessionale allo studio dello psichiatra, diventata disturbo del comportamento, indifferenza, angoscia, noia, stanchezza cronica, sino all' abisso della depressione. Benvenuto traccia i sentieri dei mali dell' anima ricordando l' ascesi del monaco medioevale, lo spleen del dandy Baudelaire, la malinconia romantica di Leopardi, la noia di vivere di Oblomov, gli anti-eroi di Cechov, l' angoscia esistenzialista di Heidegger, Sartre, Camus, la lessness, (intraducibile, sostantivando "meno", forse "menoit"?) di Beckett e ne elenca le cure, dalla borrana e dall' elleboro all' elettroshock e agli antidepressivi. L' accidia che diventa ci嘆 che oggi gli psichiatri chiamano "depressione maggiore" 竪 legata all' enorme sforzo di esistere nel mondo competitivo e spietato di oggi. Scrive l' autore, psicanalista e filosofo: 束Proprio perch辿 questa societ ci richiede ambizioni individuali sempre pi湛 alte e narcisistiche, falangi di "perdenti" si dimettono dal Grande Progetto accasciandosi su letti o poltrone...損. La nostra cultura 束tra Elogio della malinconia e Gaia denuncia del dolorismo損 竪 ancora divisa su 束come valutare la sofferenza psichica損. Come l' accidia, anche la gola interessa oggi pi湛 che alla religione, alla medicina, ai dietologi, agli psicanalisti, ai chirurghi. Gli studiosi si chiedono oggi se si tratti di un vizio volontario o di una predisposizione genetica, se le due grandi disperazioni del mondo occidentale riguardo al cibo, il rifiuto, con l' anoressia, o l' eccesso, con l' obesit, riguardino la tendenza al suicidio oppure il rifiuto del proprio corpo, rendendolo troppo grasso per escluderlo dalla competizione estetica, o cos狸 evanescente da superare il confine della magrezza di moda. Insieme peccato del corpo e dell' anima, colpa e vergogna, ha un lato virtuoso nel dilagare dei suoi trionfi: il cibo come ossessione mondana, come business globale, con i cuochi diventati intrattenitori e divi venerati, con i ristoranti eccentrici e costosi come nuovi paradisi. Con "il vizio che si vede" perch辿 si iscrive nel corpo, Francesca Rigotti, da studiosa che non pecca di gola, trasporta il lettore alle cene dell' ingordo Trimalcione e ai digiuni delle mistiche, nelle cucine dei golosi frati medioevali e agli orrendi banchetti di Polifemo, tra i ghiottoni costretti al digiuno nel Purgatorio di Dante e i menu del commissario Montalbano, al fast food ma anche allo slow food, con McDonald' s e con il cibo biologico, nella smania delle diete, delle palestre, dei centri benessere, dei nuovi interventi estetici che scolpiscono il corpo. Vista la sua complessit, il suo doppio volto di troppo e di troppo poco, di sconfitta e di successo, la gola pu嘆 ancora essere considerata un vizio, un peccato capitale, quindi mortale? L' autrice segnala che nel 2003 i ristoratori di Francia chiesero direttamente al Papa di cancellare un peccato dannoso ai loro affari. Non ci fu alcuna risposta. Davanti all' epidemia mondiale del sovrappeso, alla globesity, e all' opposto della fame invincibile dei paesi poveri, sono in tanti a chiedersi se la gola ancora "gridi vendetta contro Dio", quando sarebbe pi湛 sensato 束parlare di vizi e peccati contro se stessi, anche perch辿 i primi a star male, nel caso del vizio della gola, sono proprio i golosi損. NATALIA ASPESI Repubblica 24 novembre 2008 Corso SALIGIA ovvero i 7 vizi capitali XIV anno accademico 2014