Formati e software sono una parte cruciale del messaggio nella comunicazione digitale.
La Chiesa è preparata a gestirli nei modi più efficaci ai fini della diffusione e conservazione del Suo messaggio? E questo è un problema tecnico o etico? In altre parole, chi dovrebbe decidere come procedere?
Pensiero computazionaleLaboratorio di Cultura Digitale, labcd.humnet.unipi.itSeminario di Cultura Digitale - 19 aprile 2017 - Aula Seminari EST - Dip. di Informatica - Pisa
Federico Meschini (UniTUS)
Informatica umanistica, edizioni digitali e pensiero computazionale.
"Young man, in mathematics you don't understand things. You just get used to them." Questa frase, attribuita a John Von Neumann, e dal forte sapore pragmatico, così come l'approccio ingegneristico della macchina omonima, contrapposto alla natura astratta della macchina di Turing, ben si adatta ai numerosi tentativi di definizione dell'edizione digitale. In questo seminario si vuole proporre un approccio particolare, che includa nei vari tentativi di analisi il cosiddetto "Computational thinking", così come è stato definito da Jeannette Wing ben dieci anni fa, e ricollegandosi, ad un livello più generale, all'Informatica Teorica e agli studi sulla computabilità; l'importanza di questo approccio inizia ad essere presa in considerazione anche nel settore delle Digital Humanities, e, più in generale, nell'ottica del superamento della divisione tra le due culture o, andando a ritroso, della separazione gutenberghiana dei saperi tra scienze umane e scienze esatte.
Le edizioni critiche digitali sono da sempre uno degli aspetti più rilevanti dell'informatica umanistica, per la loro storia, diffusione, e combinazione di riflessioni teoriche e applicazioni pratiche. Quale può essere quindi l'interazione tra questi due aspetti: da un lato gli strumenti che il pensiero computazionale mette a disposizione per una migliore comprensione della natura delle edizioni digitali, e dall'altro come possono queste ultime aiutare a diffondere questa attitudine, giudicata come una delle componenti essenziali per gli "abitanti" del 21° secolo, nelle scienze umane e non solo? Da un punto di vista ontologico un'edizione digitale ha lo stesso status di un distributore automatico, dato che entrambi possono essere ridotti ad automi a stati finiti, anche se dal punto di vista epistemologico sono totalmente diversi e rispondo ad esigenze opposte, conoscitive da un lato e di sussistenza dall'altro.
Nonostante la necessità di un approccio astratto sia stata più volte sottolineata in diverse riflessioni teoriche, l'uso degli strumenti messi a disposizione dall'informatica teorica è stato fino ad ora pressoché nullo, probabilmente più per una mancanza di familiarità che per effettivi dubbi riguardo a un vantaggio competitivo dal punto di vista scientifico. D'altro canto, data l'importanza strategica dell'edizione digitale, sia nel mondo accademico e culturale sia in quello editoriale, una migliore comprensione e divulgazione dei suoi aspetti computazionali potrebbe aiutare a ridurre lo spessore del muro che attualmente divide le discipline umanistiche da quelle esatte, aiutandole così ad uscire dalla nicchia sempre più stretta in cui vengono al momento collocate, e recuperando quindi il ruolo di primo piano cui hanno diritto.
Catholic Social Thought and the Openness Revolution: natural travel companion...Marco FiorettiRelationships between p2p/Open{standards, software, education, manufacturing...} and Catholic Social Doctrine
Introduzione a ݺߣshareroberto marcolinIntroduzione all'uso di ݺߣshare. Traduzione di "ݺߣshare tutorial", presentazione in catalano di Immaculada Vilatersana del Centro di Formazione per Adulti di Matarò, Barcelona.
La conservazione a lungo termine : ricerche e strategie / Giuliana SgambatilibriedocumentiConferenza tenuta presso la SSAB da Giuliana Sgambati (ICCU) il 28-01-2011 nell'ambito del 6. ciclo "Biblioteche libri documenti: dall'informazione alla conoscenza", a.a. 2010-2011, Prof.ssa M.T. Biagetti
Dove finisce il Web? Le sfide tecnologiche e culturali della conservazione de...Chiara StortiConferenza tenuta presso la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze in occasione della settimana "Luoghi della Cultura Digitale" 2018
Rapporto da Quito: software e cultura liberi, Cattolici e America latinaMarco FiorettiLe slide del mio intervento alla Conferenza sul Software Libero del 2009: uno sguardo al software e alla cultura libera fra i Cattolici e altre comunità dell'America latina e a quanto altri sostenitori del SL potrebbero imparare da loro. Altri dettagli e scritti sullo stesso tema su http://mfioretti.com/it/quito-ecuador-congresso-su-software-libero-democratizzazione-della-conoscenza
Software Libero e Linux: non è solo questione di softwareMarco Fioretti"perché diritti civili e qualità della vita dipendono da come i computer vengono usati intorno a noi" era il tema del mio intervento al Linux Day 2009 di Roma. Il mio racconto della giornata si trova su http://stop.zona-m.net/it/?p=677
Il Software Libero nella PPAA - LD09Ruggero TonelliBreve panoramica sull\'adozione del SL nella Pubblica Amministrazione, locale e centrale.
Linux Day 2009
Cosa Sono I Sistemi Informativiluca meniniLezione introduttiva al corso "Sistemi Informativi" del Master in "Metodi e tecniche di prevenzione e controllo ambientale"
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Rapporto da Quito: software e cultura liberi, Cattolici e America latinaMarco FiorettiLe slide del mio intervento alla Conferenza sul Software Libero del 2009: uno sguardo al software e alla cultura libera fra i Cattolici e altre comunità dell'America latina e a quanto altri sostenitori del SL potrebbero imparare da loro. Altri dettagli e scritti sullo stesso tema su http://mfioretti.com/it/quito-ecuador-congresso-su-software-libero-democratizzazione-della-conoscenza
Software Libero e Linux: non è solo questione di softwareMarco Fioretti"perché diritti civili e qualità della vita dipendono da come i computer vengono usati intorno a noi" era il tema del mio intervento al Linux Day 2009 di Roma. Il mio racconto della giornata si trova su http://stop.zona-m.net/it/?p=677
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Verso una Spatial Data Science Seminario 29-11-2017Giuliana BonelloIntervento "Verso una Spatial Data Science:
mixare nuovi e vecchi dati, usare nuovi e vecchi approcci, unire competenze" nel seminario del 23/11/217 "ARCHIVIAZIONE, DISSEMINAZIONE E RIUSO DEI DATI:
A CHE PUNTO SIAMO?" presso c/o Campus Luigi Einaudi, Torino
Renato Rinaldi e Andrea Collavino, Memoria di massaPatrimonio culturale FVGPresentazione del progetto di Renato Rinaldi e Andrea Collavino, nell'ambito del convegno "Patrimoni culturali, sistemi informativi e open data: accesso libero ai beni comuni?" (Trieste, 28-29 gennaio 2016), promosso dall'Istituto regionale per il patrimonio culturale del Friuli Venezia Giulia.
Personal Clouds to replace corporate-controlled platformsMarco Fiorettisome thoughts, and my own Percloud vision, about “Personal Clouds to replace corporate-controlled-platforms”.
The Percloud (PERmanent/PERsonal cloud) is a proposal for a feasible and usable alternative to Facebook, Google and similar services.
Many of the concepts and answers mentioned there are further developed in many posts on my own blog https://stop.zona-m.net/
More background about this specific presentation is available here:
https://mfioretti.com/2018/02/calicut-personal-clouds-to-replace-corporate-controlled-platforms/
How and Why Open Hardware and Open Source can and should be used in non-weste...Marco FiorettiALL countries have the same rights to the same minimal standards of material wealth, hygiene, education, mobility. Each country should achieve that goal in the sustainable way that is culturally and politically best for ITSELF
But there is simply no way to get there without Open Hardware
Open Data: luxury, fashion or REAL need?Marco FiorettiDuring the 2011 Internet Governance Forum in Trento I presented the results of my "Open Data, Open Society research" starting with exactly that question: are Open Data a luxury for rich countries, a fashionable buzzword, or a REAL necessity for any country?
(
the link to the report is here: http://mfioretti.com/2011/11/trento-open-data-open-society-at-the-igf/
Open Data e Apps4Italy: contesto e suggerimenti d'usoMarco FiorettiDuring the ForumPA 2012 event I introduced an analysis of the applications submitted to the Apps4Italy context with a short talk on Open Data in Italy
The Catholic Church in the age of Digital FormatsMarco FiorettiThe nature of our age demands that the Catholic Church produces documents, and communicates, digitally, more and more every year. So far, however, very little attention has been paid to whether the usual, mainstream tools that many others already use are, indeed, technically suitable for the Church. Or if mainstream legal formulas and licenses are the most effective ones. These slides of mine from 2013 address all these issues.
I nuovi media nella Cooperazione InternazionaleMarco FiorettiUn seminario di due ore su Nuovi Media e tecnologie digitali aperte svolto nell'ambito del Progetto Formativo "Operosità della Fede" della Caritas Diocesana di Foligno.
Digital DIY: social cultural and economic impactsMarco Fiorettia summary of the first main assumptions and findings of the EU H2020 research project about "DiDIY" (Digital DIY), presented at the Rome Maker Faire of 2015
Ethical Challenges in Digital DIYMarco FiorettiDigital DIY has the potential to democratize manufacturing and give more freedom to individuals by making it easier and cheaper for people to personally manufacture a variety of products. However, this increased freedom also raises ethical challenges as it forces society to determine what regulations should exist around personally manufacturing products like toys for children, medical equipment, car parts, and furniture that could be used on or affect other people. While freedom is good, people must also consider how to ensure safety as increased individual production could enable the creation of dangerous objects.
Globalizzazione dal basso delle reti collaborative: caratteristiche principal...Marco FiorettiRiflessioni sul perchè le pubbliche amministrazioni locali dovrebbero stimolare la formazione di imprese, cooperative e altre organizzazioni che creino e gestiscano Beni Comuni, e su cosa dovrebbero fare per garantirne la sostenibilità nel lungo periodo, con esempi dalle attività del Free Knowledge Institute a Barcellona
Creativity vs Copyright and the Digital World: who will win? Who SHOULD win?Marco Fiorettislides used for a discussion with the students of the Roman School of Comics. Abstract and link to video and other resources are at http://mfioretti.com/it/2017/05/roma-creativit%C3%A0-vs-copyright-e-mondo-digitale/
E-government e Open Data: uno sguardo a benefici e rischi per PA e aziende lo...Marco FiorettiSpiegazione di come e perché...
Il bisogno in Europa di partecipazione, di servizi pubblici e sociali di tutti i tipi e di posti di lavoro aumenterà notevolmente nei prossimi anni...
...cioè proprio quando ci saranno sempre meno persone a fornire o pagare quei servizi con i sistemi tradizionali
I dati aperti possono dare un contributo significativo per risolvere questo dilemma al minor costo possibile
Beyond Free/Open Source SoftwareMarco FiorettiBeyond Free/Open Source Software
How can open formats, data and digital services make governments and society more effective, save public money and stimulate local economy?
Emerging trends and issues related to Open DataMarco FiorettiTalk from 2011, but still current, about: the cultural price of digitization, the need of Open Data, the legal obstacles that limit them, and how all these things are connected
Are citizens ready for Open Government?Marco FiorettiA talk from 2010, but still very current! These are some thoughts on the NATURE of Open Government and Open Data, what citizens need from them, and how prepared they are to work together
The crucial role of file formats in building and preserving Digital Media Cul...Marco FiorettiThis document discusses the crucial role of file formats in preserving digital media cultures and their impact on society. It notes that while digital information is good because it can represent all kinds of information with bits, it is also bad because digital information locked in proprietary formats can become useless over time. The document advocates using open file formats to ensure long-term access to digital information and prevent "format wars" from destroying cultural works and attention.
Quality Education in a digital worldMarco FiorettiMy thoughts and proposals for a Quality Education in a digital world, as I shared them in 2009, at the first assembly of the Open Learning Exchange (OLE) in Kathmandu, Nepal.
OLE (http://www.ole.org) is an international organization whose goal was to make Quality Universal Basic Education accessible by 2015 to hundred millions of children worldwide. In 2009 I was invited to participate and speak (see slides below) to the first OLE International Assembly in Kathmandu. I have already reported about what I learned at the assembly in these articles:
Digital Citizenship Basic EducationMarco FiorettiThis is the talk I gave at the CONSEGI 2011 conference in Brasilia, in May 2011, about Digital Citizenship Basic Education: an urgent social need of all contemporary societies, regardless of their industrializations. The talk also includes some proposals to achieve it.
How can Free Software help developing countries?Marco FiorettiThe role of software in politics and social development, and why is it crucial that as much Free as in Freedom formats, digital standards and software as possible are used in those contexts
How can Free Software help developing countries?Marco Fioretti
La Chiesa nell'era dei formati digitali: nuove possibilità, nuove responsabilità
1. Marco Fioretti (marco@digifreedom.net) 2013/04/04 St. Thomas School of Law
http://mfioretti.com Minneapolis
http://stop.zona-m.net Some Rights Reserved
La Chiesa nell'epoca dei Formati Digitali
Nuove possibilità,
Nuove responsabilità
di Marco Fioretti
http://mfioretti.com
2. Introduzione
Concetti e definizioni di base
Alcuni esempi di Guerre dei Formati
Carta o bit? Pro e contro degli archivi digitali
Caratteristiche dei formati di file aperti
Implicazioni per la Chiesa
Conclusioni / Domande
Agenda
3. Marco Fioretti
Scrittore freelance, attivista e formatore su standard aperti digitali, software
libero, tecnologie digitali e loro relazioni e impatto sulla formazione, l'etica, i
diritti civili e le questioni ambientali
Membro di: Eleutheros (www.eleutheros.org)
Free Knowledge Institute
Presentazione dell'autore
4. La natura della nostra epoca esige che la Chiesa cattolica produca
documenti, e comunichi in digitale, sempre di più ogni anno
Formati e software sono una parte cruciale del messaggio nella
comunicazione digitale.
La Chiesa è preparata a gestirli nei modi più efficaci ai fini della
diffusione e conservazione del Suo messaggio?
Perché questo è un problema?
Quali sono le conseguenze dell'ignorarlo?
Questo è un problema tecnico o etico? In altre parole, chi dovrebbe
decidere come procedere?
Definizione del problema
5. Cosa sono i formati dei file?
Perché sono importanti?
Come fanno a facilitare (o limitare) pesantemente i modi
in cui tutti noi
impariamo, cooperiamo e lavoriamo?
Introduzione ai formati dei file
6. Concetti e definizioni di base
D: Come possiamo creare, accedere e conservare le informazioni?
R: Grazie a tre cose molto diverse:
Supporto fisico: l'oggetto materiale contenente le informazioni
Formatodati:leregoleconcuileinformazionivengonocodificatesulsupporto
Interfacciautente:glistrumentiutilizzatiperscrivereeleggereidatiinbasealformato
quasisempre,Supporto,FormatoedInterfacciapossono(e
dovrebbero)essereindipendentil'unodall'altro
7. Supporto, Formato, Interfaccia: esempio non elettronico
Interfaccia
+
Qualsiasi strumento per scrivere a
mano(inclusepenned'oca,pezzidi
carbone..)einostriocchi!
Formato
Geroglifici(chepotrebberoanche
essere scritti su carta, papiro,
legno...)edisignificatiassociati
aciascunglifo
Supporto
LaSteledi
Rosetta,
IISecoloaC
8. Supporto, Formato, Interfaccia nell'elettronica analogica
Supporto Formato
Supporto e formato sono qui fusi l'uno nell'altro: i vari
fotogrammipossonoessereimpressisolosuunospecifico
tipo di nastro, in modo non utilizzabile con altre
fotocamereeproiettori
Interfaccia
Fotocameraeproiettorechesonoinutili
conqualsiasialtronastro
NOTA:questoèilpopolareformatoSuper8millimetri,rilasciatosulmercatonel1965
daEastmanKodak,cadutoindisusodal1980
9. Supporto, Formato, Interfaccia: digitali, finalmente!
Dischi rigidi, floppy, CD
ROM,DVD,memorieFlash...
leggibili da tanti dispositivi
profondamentediversi
Macontengonotuttiglistessi
bitcapacidirappresentaretipi
profondamente diversi di
informazioni:testo,immagini,
audio...
Supporto Formato
Codificadeicaratteri:
ilsignificatoassociatoadogni
sequenzadibit:
Esempio:“01000001”significa
“A”
FORMATOdelFILE:
comeogni“pezzo”didatipuòe
deveessereconservatoe
contrassegnato:
<style:propertiesstyle:columnwidth="1.785cm"/>
...
<table:table
cell><text:p>600000</text:p></table:tablecell>
+
Interfaccia
Qualsiasi programma software a
conoscenza del formato di file,
indipendentementeda:
l'hardwaresucuigira:computerx86
oApple,telefonocellulare,lettoreDVD,
serverremoto…
Lasualicenzad'uso
10. Perché la codifica digitale dell'informazione è un'ottima cosa?
Se tutti i tipi
immaginabili di
informazioni (da
testi a musica,
immagini e modelli
3D) possono essere
rappresentati come
una serie di bit
La società ha bisogno solo di:
UNA classe di dispositivi di archiviazione generici: contenitori di bit che possono cambiare forma e
tecnologia senza particolari problemi e sono molto economici
UNA (ok, molto grande ...) classe di reti di telecomunicazione, che sappiano spostare bit
E tutti questi dati possono essere conservati o distribuiti con molto meno denaro, tempo e fatica rispetto a prima!
0100111001010010010011011100101011010011001001
11. Perché la codifica digitale dell'informazione è un problema?
Rappresentare tutti i tipi immaginabili di informazioni (testi, musica, immagini e modelli 3D...) da
sequenze di bit memorizzate in contenitori di bit, provoca (almeno) due grossi problemi:
I contenitori di bit sono molto più fragili di quelli non digitali: la pergamena dura millenni, gli hard disk
pochi anni
Ma questo problema ha una soluzione relativamente facile (fare molte copie dei bit,
periodicamente), che non rientra nell'ambito di questo discorso ed è indipendente dal secondo
Il secondo problema, molto più grave, è che, anche quando il contenitore funziona perfettamente, le
sequenze di bit sono assolutamente inutili se la regola per decifrarle è segreta e la si perde e/o non se ne può
comprare un'altra. Ovvero se è segreta la specifica del formato dei file
W
ork
Culture
Private
life
Public
data
55 73 65 20 4f 70 65 6e 44 6f 63 75 6d 65 6e 74 21
12. Se i formati di file vengono mal gestiti ...
Si sprecano enormi quantità di denaro pubblico, con danni altrettanto
ingenti alla cultura, a servizi e istruzione pubblici e alla vita privata di
ognuno di noi
MA:
a differenza di quanto avviene con pensioni, sanità, istruzione o
trasporto pubblici, qui la soluzione è molto più veloce e più
economica, perciò aspettare ad adottarla ha molto meno senso
13. Punti da ponderare
La tecnologia è legislazione (fonte incerta)
I formati aperti fanno la storia - e la preservano (G. Markham)
Dobbiamo pensare ai programmi informatici come penne e ai formati dei file
come alfabeti: le penne si potrebbero anche brevettare senza danni reali e
permanenti per cultura e società; gli alfabeti devono restare sempre aperti
16. “A causa della continua evoluzione di piattaforme e formati di file, molti dei dati che produciamo
oggi potrebbe eventualmente cadere in un buco nero di inaccessibilità.”
Quanti dati? "Secondo le ultime stime, 369 exabyte, inclusi archivi elettronici, documenti fiscali, e-
mail, musica e foto. (Un exabyte è un trilioni di byte; un trilione è il numero 1 seguito da 18 zeri.) "
Perdere questi dati sarebbe come bruciare denaro, “perché si perderebbe l'enorme investimento
economico fatto da [governi], biblioteche e archivi per digitalizzare i materiali e renderli accessibili”
"I produttori di software, avendo visto i vantaggi di rinchiudere i loro utenti in piattaforme chiuse,
sono stati molto resistenti ai cambiamenti”
Fonte: intervista a Jerome P. McDonough, assistante alla Graduate School of Library and Information
Science at the University of Illinois at Urbana-Champaign, October 2008
(http://news.illinois.edu/news/08/1027data.html)
Guerra dei Formati 2008: il Buco Nero (digitale) più costoso della storia
18. Guerre dei formati: puoi leggere il tuo e-book?
Esserecostrettiapreoccuparsiperla
compatibilitàtraunlibroeilproprio
mododileggerloècomedoversi
preoccupareseilibricartaceineivostri
scaffalisarannoancoraleggibili
cambiandomarcadiocchiali
Lettori di e-book Amazon Kindle e Sony e-book
Hasensorischiarelimitazionidelgenereperleedizionidigitali
dellaBibbia?
19. Quanto tempo si ha, in un'organizzazione qualsiasi, per individuare e
risolvere qualsiasi rischio di perdita di dati digitali legato al loro formato?
Finora, anche se quasi nessuno se ne è mai accorto, questo tempo è
stato terribilmente breve:
“L'informazione digitale dura per sempre o per cinque anni, a
seconda di quale delle due cose accade prima”
(Jeff Rothenberg, 1995, in “Ensuring the Longevity of Digital
Information”,www.clir.org/pubs/archives/ensuring.pdf)
Quanto tempo c'è a disposizione?
20. Può la Chiesa tollerare di vivere in una situazione del genere?
Possono le Sacre Scritture, le Encicliche e altri documenti del
genere essere ancora limitati alla carta, o esposti al rischio di andar
persi così presto?
Per fortuna, questa non è una legge fisica. Finora, la maggior parte
della perdita di documenti digitali è stata causata da semplice
ignoranza della natura del problema
Quanto dovrebbero durare i documenti della Chiesa?
21. Il software è tecnicamente copiabile gratis. I computer no
I testi in formati come .docx sono testi leggibili solo da chi può
permettersi computer nuovi / abbastanza potenti per far girare
software compatibile con quei formati
Bibbia.docx = Bibbia solo per ricchi e fortunati?
(No, non proprio, ma rende comunque l'idea generale)
E con audio e video il problema è ancora peggiore
I formati dei file e i poveri: il divario digitale più grande?
22. Il portale video del Vaticano
(www.vatican.va/video):
”strumento multimediale multi-
funzionale per... guardare i
filmati in diretta di tutte le
celebrazioni papali"
non è utilizzabile con tutti i
sistemi operativi. Perché?
Perché la Chiesa dovrebbe creare tali ostacoli alla Sua Missione?
I formati dei file e i poveri: il divario digitale più grande?
23. Decidere se i credenti futuri, o i poveri di oggi,
dovrebbero perdere l'accesso alla dottrina della
Chiesa e ad altri documenti del genere senza reali,
gravi motivi è una decisione etica
Ovvero una decisione che non deve essere
ignorata o delegata a tecnici
NON delegare!
24. Richiedere l'utilizzo esclusivo di formati veramente aperti (ad esempio
OpenDocument per i file da ufficio)
Esigere strategie di migrazione delle infrastrutture di gestione dei
documenti a formati e piattaforme software aperte
Mai, mai vincolarsi ad hardware specifico
Per saperne di più:
Leggere il Manifesto di Eleutheros su www.eleutheros.org
visitare http://mfioretti.com, o contattare marco@digifreedom.net
Soluzioni pratiche e linee guida