Gamberale e Maia, coinvolti in un'indagine della procura, intendono rompere il silenzio per difendere la reputazione del fondo F2i, affermando che le accuse sono infondate e il processo di gara è stato trasparente. L'inchiesta, che si basa su una telefonata del 2011, dimostra che non ci sono state interferenze tra F2i e il comune. Inoltre, Gamberale sottolinea che le decisioni riguardanti le offerte sono state prese collettivamente dal CDA e non vi è stata alcuna collusione con l'indiano Sahai.