Lo sviluppo comunicativo nei disturbi dello spettro autistico: esperienze di ...Portale Autismo
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Lo sviluppo comunicativo nei disturbi dello spettro autistico: esperienze di variabilita nella costruzione dei profili interattivi di sviluppo
Castel Ivano Trento 15-16 ottobre 2010
La CAA per capirsi, conoscersi e partecipare - Dott.sa Aurelia Rivarolailcerchio
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Intervento della dottoressa Aurelia Rivarola, neurologa infantile, sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa usata per capirsi e conoscersi e partecipare, in occasione del convegno "Altri alfabeti - La Comunicazione Aumentativa Alternativa in famiglia, nelle scuole, nel territorio, nella vita" di Almagi a Ravenna il 20 e 21 novembre 2015.
Cooperativa Sociale Il Cerchio Soc. Coop.
Viale della Lirica 15 - 48124 Ravenna
Tel. 0544.408426
Progetto Autismo 2011-2012
6 settembre
Carolina Coco, Raffaele Ettrapini, Ulisse Paolini, Michela Zaninelli
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent T...Portale Autismo
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- L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent Training- Castel Ivano Trento 15/16 ottobre 2010
Simone Cuva属^ Olga Capirci* in collaborazione con
Marilina Mastrogiuseppe* e Stefania Raguso^
属Universita di Trento
^ASL C Roma
*Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC CNR) - Roma
Un documento (in italiano) che descrive cosa 竪 il modello SCERTS per l'autismo, un approccio transazionale, centrato sulla famiglia, per incrementare la Comunicazione e le Abilit socio-emotive dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico
La CAA per capirsi, conoscersi e partecipare - Dott.sa Aurelia Rivarolailcerchio
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Intervento della dottoressa Aurelia Rivarola, neurologa infantile, sulla Comunicazione Aumentativa Alternativa usata per capirsi e conoscersi e partecipare, in occasione del convegno "Altri alfabeti - La Comunicazione Aumentativa Alternativa in famiglia, nelle scuole, nel territorio, nella vita" di Almagi a Ravenna il 20 e 21 novembre 2015.
Cooperativa Sociale Il Cerchio Soc. Coop.
Viale della Lirica 15 - 48124 Ravenna
Tel. 0544.408426
Progetto Autismo 2011-2012
6 settembre
Carolina Coco, Raffaele Ettrapini, Ulisse Paolini, Michela Zaninelli
Laboratorio di Osservazione e Diagnostica Funzionale
L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent T...Portale Autismo
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- L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent Training- Castel Ivano Trento 15/16 ottobre 2010
Simone Cuva属^ Olga Capirci* in collaborazione con
Marilina Mastrogiuseppe* e Stefania Raguso^
属Universita di Trento
^ASL C Roma
*Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC CNR) - Roma
Un documento (in italiano) che descrive cosa 竪 il modello SCERTS per l'autismo, un approccio transazionale, centrato sulla famiglia, per incrementare la Comunicazione e le Abilit socio-emotive dei bambini con Disturbo dello Spettro Autistico
DAL GESTO ALLA PAROLA: LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AU...Portale Autismo
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DAL GESTO ALLA PAROLA:
LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO
Analisi dei gesti comunicativi in soggetti con sospetto DGS: due casi a confronto
Bertamini
1. STRATEGIE DI C.A.A. NEI
DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO:
PERCORSI PRATICI
COSTRUZIONE DI TABELLE
COMUNICATIVE
Cuneo, 09, 16, 23 marzo 2011
Dott.ssa Elena Danna
Logopedista
elena.danna@aslcn1.it
C.A.S.A.
Centro Autismo e Sindrome di Asperger
S.O.C.N.P.I. - A.S.L. CN1 sede di Mondov狸 (CN)
2. Che cosa faremo insieme?
Oggi rivedremo alcuni punti toccati lo scorso anno
Analizzeremo video dal punto di vista comunicativo
Costruiremo sistemi di comunicazione per i bambini visti nei
video
Esercitazioni e confronti in riferimento a specifiche attivit
Cercher嘆 di rispondere alle vostre richieste
3. INTERSOGGETTIVITA
Attenzione
Interesse per il viso
umano
Capacit di alternanza dei
turni
Integrazione di diverse modalit sensoriali
Intenzione congiunta
Imitazione
Attenzione congiunta
Emozione congiunta
4. Aspetti normativi e patologici dello sviluppo comunicativo, con particolare riferimento allautismo L. Camaioni
LO SVILUPPO GESTUALE NELL
AUTISMO
Bambini piccoli
Triadici
Distali
Bambini autistici
Talvolta triadici
Principalmente di contatto
Contatto oculare o
alternanza dello sguardo
Possono prevedere contatto oculare
o
alternanza dello sguardo
Usati con funzione
richiestiva e dichiarativa
Usati principalmente con funzione
richiestiva
5. LE ALTERAZIONI DELLO SVILUPPO
COMUNICATIVO NELL AUTISMO
Riguardano forme di comunicazione verbale e non verbale
Comunicazione gestuale dichiarativa: richiede un funzionamento mentale
rappresentativo e che tenga conto degli stati interni dellinterlocutore
(attenzione ed interesse)
Difficolt a comprendere laltra persona come soggetto con cui
condividere le proprie esperienze (e non solo come agente che modifica
il mondo)
Sviluppo dellarbitrariet dei simboli
Sviluppo della condivisione segnali comunicativi in modo convenzionale
6. ELABORAZIONE UDITIVO/VERBALE
Difficolt a spostare lattenzione da uno stimolo verbale allaltro
Difficolt ad isolare suoni importanti dal rumore di fondo
Tempi lunghi di identificazione del segnale uditivo verbale rilevante
(talvolta quando lo focalizzano 竪 gi sfumato) e del messaggio
verbale
Difficolt ad identificare inizio e fine delle parole che compongono il
segnale verbale
Elaborazione del segnale verbale come un tuttuno
Compromissione di elaborazione di informazioni transitorie (parola,
segno,)
7. COMUNICARE
竪 un azione che 竪 sempre presente (sotto
varie forme) in tutte le situazioni di interazione.
竪 un azione condivisa, che ha come risultato
quello di modificare laltro.
Per modificare laltro bisogna adottare
comportamenti che sono segnali.
8. QUALI?
VERBALI: siamo abituati a comunicare principalmente
attraverso le parole
VISIVI: nel nostro mondo contano molto anche le
immagini (cartelli indicatori, pubblicit etc.)
9. ALTRO
Condivisione di significati e
segnali
Mimica
Movimento (caratteristiche)
Distanze
Sguardo
Voce (caratteristiche)
Azioni (e i loro modi di farle)
Interpretazione
Contesto
Cultura
Feedback
Oggetti (e il modo di usarli)
Intenzione
10. LEFFICACIA DEL SEGNALE
COMUNICATIVO
E legata alla capacit di interpretare e di accordarsi in base a
delle regole:
non sempre linterpretazione e le regole del bambino autistico
seguono le nostre convenzioni, anche quando il bambino 竪
verbale!
Mediare attraverso segnalazioni visive proposte in modo modulato e
su misura del bambino pu嘆 aiutarlo a trovare punti di incontro con le
nostre regole di comunicazione e di interpretazione
Le abilit visuo spaziali relativamente forti delle persone con autismo sono un
abbinamento naturale per lutilizzo di simboli visuo spaziali () per la
comunicazione (Schuler e Baldwin, 1981 Comunicazione non verbale ed autismo
infantile)
12. COMUNICAZIONE
AUMENTATIVA ALTERNATIVA
Insieme di strategie finalizzate a:
Comprendere la comunicazione degli altri (input)
Comunicare pi湛 efficacemente con gli altri (output)
Sviluppate tramite strumenti (spesso visivi) che:
Supportano e amplificano (aumentativa) :
il sistema di comunicazione gi esistente
il linguaggio verbale
Sostituiscono il verbale (alternativa)
15. VANTAGGI DEL SEGNALE VISIVO
Rappresenta in modo pi湛 realistico il contenuto
Viene elaborato come stimolo intero
E duraturo (non transitorio)
Aiuta a richiamare lattenzione
Permette una migliore comprensione della comunicazione e
del contesto
Permette una maggiore prevedibilit
uno strumento di contenimento dellansia
16. VANTAGGI DEL SEGNALE VISIVO
Permette al soggetto di tornare pi湛 volte verso la
comunicazione espressa: il segnale resta dove era stato
sistemato
Rende pi湛 chiaro il messaggio verbale supportandolo
Permettere di comprendere e di accettare i cambiamenti
Supporta il passaggio da unattivit allaltra o da un ambiente
allaltro
Permette di elaborare concretamente il concetto di tempo, di
sequenza, di causa - effetto
17. OBIETTIVI PRIMARI DELLINTERVENTO
SULLA COMUNICAZIONE
Migliorare la capacit del bambino di agire in modo condiviso
(obiettivo che verr mantenuto costantemente nel tempo)
Incentivare la comprensione comunicativa, sempre nellottica
della condivisione, senza crearsi aspettative immediate sulla
comunicazione in espressione
Un miglioramento della COMPRENSIONE comunicativa,
spesso incide positivamente sul comportamento e
sullattenzione
18. I SEGNALI COMUNICATIVI
Facilmente riconoscibili
Facilmente comprensibili
Universalmente comprensibili
Naturalmente accessibili
Hodgdon L.A., Strategie visive per la comunicazione, 1995
Allinterno della situazione di interazione
In presenza del bambino
19. LIVELLO DI
RAPPRESENTAZIONE DEL
SEGNALE VISIVO
Oggetto
Parte
delloggetto
Gesto
delloggetto
Fotografia
del bambino mentre gioca con loggetto
del luogo
Disegno disegnato in presenza
del bambino
L.I.S.
Disegno stampato
Parola scritta
Ideogramma
Pittogramma
Parola orale
Le immagini ed i filmati di questa presentazione sono utilizzati esclusivamente a scopo didattico/educativo e non a scopo di lucro.
21. TIPOLOGIE DI SEGNALE E DI
SISTEMI DI SEGNALI E SIGNIFICATI
Le immagini ed i filmati di questa presentazione sono utilizzati esclusivamente a scopo didattico/educativo e non a scopo di lucro.
22. COME AGISCE IL BAMBINO SUL
SEGNALE?
Attraverso la prensione del segnale
Attraverso la prensione del segnale e la consegna dello stesso
allinterlocutore
Attraverso lindicazione
Attraverso la prensione e il linguaggio verbale
Attraverso lindicazione e il linguaggio verbale
Attraverso lo sguardo rivolto al segnale
Attraverso lo sguardo rivolto al segnale e la parola
Attraverso lesclusione dei segnali riferiti a ci嘆 che non gli
interessa
23. QUINDI
E fondamentale comprendere un maniera approfondita il
sistema di comunicazione del bambino autistico per sviluppare
abilit comunicative a livelli simbolici e sistemi di simboli
Sistema: repertorio individuale delle modalit comunicative
(anche non simboliche) e caratteristiche dei partner
comunicativi e degli ambienti
Senza tralasciare
Convenzionalit Condivisione
Intenzione Contesto Cultura
24. TAVOLA COMUNICATIVA
E un sistema di segnali
Proporre una tavola comunicativa significa:
che il bambino abbia vissuto in precedenza ogni segnale in
rapporto al suo significato, al contesto, allintenzione
comunicativa (unica o molteplice?)
Che abbia una sufficiente abilit di interazione sperimentata
Che noi conosciamo bene la sua modalit di approccio al
segnale
Che sappia effettuare scelte
25. LA SCELTA
Proporre solo un segnale alla volta
Solo in un secondo momento si possono proporre 2 o pi湛 segnali
Spesso 竪 ladulto che sceglie le attivit (modeling)
Impiegare cibi o attivit molto motivanti, in unalternativa di due
elementi (una componente molto motivante, unaltra solitamente
rifiutata dal bambino)
Alternare la scelta fra noi e il bambino
Rendere responsabile il bambino della scelta fatta
26. TAVOLE COMUNICATIVE
Devono essere costruite su misura
Devono essere sempre a disposizione del bambino
Devono essere sempre aggiornate rispetto alle esperienze del
bambino
Devono includere: vocabolario specifico, segnali di uso
frequente e quando possibile segnali per fare conversazione
27. VOCABOLARIO
Talvolta i segnali prescelti rappresentano le uniche parole del
bambino
Deve essere del bambino
Deve avere i segnali che al bambino interessa usare
Deve includere i segnali che al bambino serve capire
Coinvolge: il bambino, la famiglia, gli insegnanti, gli amici, i terapisti
Quando possibile inserire verbi
ed espressioni tipo 竪 mio, dammi, ancora, basta, mi piace, non piace,
AGGIORNARLO COSTANTEMENTE (togliere
segnali che non vengono pi湛 usati)
28. VOCABOLARIO della TAVOLA E
il VOCABOALRIO DEL
BAMBINO
Sono differenti:
TAVOLA COMUNICATIVA
QUADERNO/VOCABOLARIO
Le immagini ed i filmati di questa presentazione sono utilizzati esclusivamente a scopo didattico/educativo e non a scopo di lucro.
30. SCHEDA DI ANALISI PERFORMATIVI
COMPRENSIONE
IST. PSICOLOGIA DEL C.N.R. ROMA E IST. PSICOLOGIA FAC. MEDICINA - UNIVERSITA MILANOModifiche: Dott.ssa DANNA ELENA- LOGOPEDISTA A.S.L. CN1 C.A.S.A. S.O.C.N.P.I. Mondov狸 (CN)
Comando
Domanda
Suggerimento
RICHIESTA
Nuova
Informazione
Di conferma
Richiesta
Attenzione
DICHIARAZIONE
P
R
E
S
E
N
T
I
Oggetti
Eventi esterni
Indicazione
Presenti
Non visibili
Descrive propria az.
Espr. desiderio
Rif. soggetto
Espr. possesso
Aff. di sapere
PAS
FUT
Massime generali
Saluti ed
espressioni di
cortesia
Esclamazioni
Non classificato
Racconto passato
Racconto futuro
M
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T
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G
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M
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L
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A
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F
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PRODUZIONE
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