Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
DAL GESTO ALLA PAROLA: LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AU...Portale Autismo
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DAL GESTO ALLA PAROLA:
LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO
Analisi dei gesti comunicativi in soggetti con sospetto DGS: due casi a confronto
Bertamini
Poich竪 il ritardo di linguaggio 竪 il maggior predittore della dislessia ecco come 竪 possibile potenziare il linguaggio nel bambino piccolo per prevenire il disturbo di apprendimento.
L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent T...Portale Autismo
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- L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent Training- Castel Ivano Trento 15/16 ottobre 2010
Simone Cuva属^ Olga Capirci* in collaborazione con
Marilina Mastrogiuseppe* e Stefania Raguso^
属Universita di Trento
^ASL C Roma
*Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC CNR) - Roma
DAL GESTO ALLA PAROLA: LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO AU...Portale Autismo
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DAL GESTO ALLA PAROLA:
LO SVILUPPO COMUNICATIVO NEI DISTURBI DELLO SPETTRO
AUTISTICO
Analisi dei gesti comunicativi in soggetti con sospetto DGS: due casi a confronto
Bertamini
Poich竪 il ritardo di linguaggio 竪 il maggior predittore della dislessia ecco come 竪 possibile potenziare il linguaggio nel bambino piccolo per prevenire il disturbo di apprendimento.
L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent T...Portale Autismo
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- L'attenzione congiunta tra gesto e parola: analisi di un percorso di Parent Training- Castel Ivano Trento 15/16 ottobre 2010
Simone Cuva属^ Olga Capirci* in collaborazione con
Marilina Mastrogiuseppe* e Stefania Raguso^
属Universita di Trento
^ASL C Roma
*Istituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione (ISTC CNR) - Roma
Fondamenti della comunicazione umana1, lezione 1 corso CAA di Giusi Castellanogiusicastellano58
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Le slide della lezione 1 del corso in Comunicazione Aumentativa Alternativa di Giusi Castellano
The slides of the first lesson ; Augmentative Alternative Communication by Giusi Castellano
1. 1
Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche
Area Dipartimentale di Neuropsichiatria dellInfanzia e delladolescenza
Programma Regionale Integrato per lassistenza alle persone con disturbo dello spettro Autistico (PRI-A)
Progetto Regionale sperimentale di formazione
sui disturbi dello spettro autistico (asd 0-6)
Crespellano (BO)
2. Triade sintomatologica:
compromissione
qualitativa
dellinterazione
sociale
Intersoggettivit primaria
(Trevarthen, 1979):
o interesse per il volto umano
o orientamento
o attivazione
o attenzione
o capacit di alternanza di scambi
o integrazione di diverse modalit sensoriali
Intersoggettivit secondaria
(Xaiz e Micheli, 2001):
o Attenzione congiunta
o Intenzione Congiunta
o Emozione congiunta
o Scambio di turni
o Imitazione
o Accettazione delle richieste
o Comunicazione
3. Attenzione congiunta
Alternare il proprio sguardo fra loggetto che si sta osservando e laltra
persona
Seguire con lo sguardo lindicazione dellaltro
Controllare dove laltro sta guardando e guardare nella stessa
direzione
Indicare per mostrare o per chiedere (cos竪?)
Portare una cosa allaltro per fargliela vedere
Intenzione congiunta
Riconoscimento dellesistenza di desideri , intenzioni condivise uguali
o diverse fra i soggetti dellinterazione
Fare accanto, fare insieme
4. Emozione congiunta
Ridere e sorridere insieme in risposta ad una stessa situazione
Rispondere con la manifestazione di un emozione (es. mimica facciale
significativa al comportamento dellaltro (solletico, canzoncina, battuta)
Cogliere lemozione dellaltro e adattarsi ad essa
Sincronia delle espressioni facciali (utilizzare lespressione come
scambio sociale)
Sincronia delle espressioni facciali
Scambio di turni
Risposta e ricerca di alternanza e scambio nello sguardo, sorriso,
azioni, giochi
Imitazione
Di gesti, movimenti, azioni con oggetti, di espressioni del viso, di parole,
etc..
5. Le facilitazioni fornite dalla strutturazione dello spazio, tempo e attivit
consentono al bambino di comprendere immediatamente cosa si fa,
dove lo si fa e per quanto tempo e lo aiuta nel focalizzare la sua
attenzione sugli elementi salienti dellambiente: laltro e le attivit
proposte. Per questo motivo 竪 spesso necessario, soprattutto con
bambini ancora piccoli:
mantenere la stanza il pi湛 possibile povera di arredi, avendo
laccortezza di individuare e limitare quegli stimoli che per ciascun
bambino sono maggiormente disturbanti (es. riflessi di luce e sedie
vuote)
porsi di fronte al bambino come interlocutore preferenziale
utilizzare un solo oggetto alla volta per catturare lattenzione del
bambino su un materiale di comune interesse (es. libretto).
6. Utilizzare materiale motivante (Xaiz e Micheli, 2001):
竪 motivante ci嘆 che si capisce
竪 motivante ci嘆 che si 竪 in grado di fare
竪 motivante ci嘆 che risponde al proprio stile emotivo e percettivo.
Creare opportunit di gioco con materiali interessanti per il
bambino. Cercare oggetti, giocattoli materiali che producano
effetti e spettacoli interessanti. Creare interscambi giocosi, non
soltanto con i giocattoli, ma anche con il corpo, la voce e i gesti,
enfatizzando le espressioni facciali (Xaiz, 2004).
7. Modellare la postura del bambino fino a renderla
confortevole e appropriata allattivit, in modo da aiutarlo a
provare maggior benessere e a prestare pi湛 attenzione
Ricercare la prossimit sociale che 竪 accettata da quel
singolo bambino
Saper attendere e rispondere con tempismo alliniziativa del
bambino anche se spesso scarsamente sincronizzata e
sintonizzata con le proposte delladulto
8. 8
Triade sintomatologica:
Compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non
verbale
Area della comunicazione (sviluppo della comunicazione e del
linguaggio in senso pi湛 ampio fin dalle fasi pi湛 precoci)
Il linguaggio infatti o non si sviluppa, o non raggiunge un
corretto grado di sviluppo caratterizzandosi per essere non
funzionale, oppure si sviluppa subisce poi intorno ai 18-24 mesi
una regressione (Korkmaz, 2004)
9. 9
fasi preverbali: importanti perch辿 costituiscono gli
elementi di base della comunicazione, fondamentali
quindi per il successivo sviluppo
sviluppo intersoggettivit primaria e secondaria:
contatto oculare, triangolazione dello sguardo e la
gestualit, indicazione protoimperativa e
protodichiarativa,
10. Comunicazione
Intenzionalit comunicativa
Modalit comunicativa preverbale: motoria, gestuale
(indicazione), vocale (vocalizzazione, ecolalia)
Uso del linguaggio a scopo comunicativo
11. 11
- deficit riferito alluso e alla comprensione degli aspetti
comunicativi non verbali
- presentano un range di comportamenti non verbali
notevolmente inferiore rispetto ai bambini con sviluppo tipico, in
particolare negli aspetti che riguardano il contatto oculare e
lindicare e mostrare oggetti
- No integrazione tra gesti e vocalizzazioni
12. 12
BAMBINI VERBALI
- pragmatica 竪 povera
- il linguaggio fluente ma la
comprensione del discorso e
la capacit di porre
domande sono
compromesse
- la prosodia aberrante
- pu嘆 essere presente ecolalia.
BAMBINI NON VERBALI
- non 竪 presente luso di gesti
referenziali
- non 竪 presente la pragmatica
non verbale (elemento che
invece 竪 presente nei
bambini con sordit)
- probabilmente anche a livello
fonologico 竪 presente un
deficit
13. 13
Difficolt a riconoscere il meccanismo di fondo della
comunicazione
manca il riconoscimento delleffetto del messaggio sul
ricevente
Pragmatica della comunicazione (Rapin, 2004)
La pragmatica 竪 una componente centrale della
comunicazione ed ha come pre-requisito labilit di
comunicare un messaggio in maniera intenzionale
allinterlocutore e la capacit di utilizzare un sistema di
simboli. Lapprendimento pragmatico inizia dalla nascita
14. 14
pragmatica non verbale non sempre funzionale
difficolt nella comprensione e rispetto dei turni della
comunicazione
prosodia particolare
utilizzo del linguaggio solo per funzioni strumentali
difficolt a comprendere il linguaggio non letterale
la comunicazione non 竪 considerata per aggiungere nuove
informazioni
difficolt nel linguaggio convenzionale (gentilezza)
difficolt nel discorso narrativo
15. 15
Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilit, ha il
diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione,
le condizioni della sua vita.
Carta dei diritti alla Comunicazione -
National Commitee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities, 1992
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E
ALTERNATIVA
竪 ogni comunicazione che sostituisce o aumenta
il linguaggio verbale.
16. 16
La Comunicazione Aumentativa Alternativa rappresenta
un'area della pratica clinica, che cerca di compensare la
disabilit temporanea o permanente di individui con bisogni
comunicativi complessi attraverso l'uso di componenti
comunicativi speciali e standard.
(Costantino et. al., 2009)
Essa utilizza tutte le competenze comunicative dell'individuo,
includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i
gesti, i segni e la comunicazione con ausili.
(ASHA, 1991)
17. Alternativa
Utilizza modalit di
conversazione alternative
e diverse da quelle
tradizionali
17
Non ci sono vincoli legati allet
Pu嘆 essere proposta in una variet di situazioni sia temporanee
che stabili
Pu嘆 essere proposta in et evolutiva e adulta per diverse
patologie: PCI, sindromi genetiche, DPS, gravi disprassie
verbali, SLA, traumi ecc.
Aumentativa
non sostituisce ma
incrementa le possibilit
comunicative naturali
della persona
18. 18
Non si identifica con un metodo , si tratta di un approccio che
tende a creare opportunit di reale comunicazione anche
attraverso tecniche, strategie e tecnologie e a coinvolgere la
persona che utilizza la C.A.A. e tutto il suo ambiente di vita.
Non si tratta solo di applicare una tecnica riabilitativa, ma di
costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da
mettere in campo in tutti i contesti, poich辿 la comunicazione 竪
un diritto fondamentale dell'individuo ed 竪 per ognuno di noi
indispensabile in ogni momento.
La possibilit di stabilire una forma di comunicazione, e quindi
di entrare in contatto con gli altri, 竪 fondamentale per lo
sviluppo relazionale e cognitivo oltre che per garantire
l'acquisizione di un ruolo sociale nel contesto di vita, in sintonia
con i bisogni e le aspettative proprie dell'et
19. 19
Va messo in atto solo dopo aver
provato tutto il resto
E solo per chi non parler mai
Non fa parlare i bambini
Richiede un certo livello cognitivo
Non si pu嘆 usare nei disturbi
rimari della comunicazione
Serve solo in uscita
Non 竪 adatto se ci sono problemi
di comportamento
Va messo in atto il pi湛
precocemente possibile
E per chiunque abbia bisogni
comunicativi
Accelera lo sviluppo linguistico
Sostiene lo sviluppo cognitivo
E fondamentale nei disturbi primari
della comunicazione
Sostiene la comprensione
Migliora i problemi di
comportamento
20. 20
PECS = Picture Exchange Communication System (sistema di
comunicazione mediante scambio di immagini)
Studiato in specifico da Bondy e Frost (1994) per soggetti con
ASD e persone con difficolt nella comunicazione sociale
21. 21
Gli elementi da analizzare sono :
1. identificare i bisogni di comunicazione del bambino,
determinare quindi quali sono gli input necessari al bambino e
come, quando, dove, perch辿 e riguardo a cosa vuole
comunicare
2. identificare le abilit comunicative, quali bisogni riesce a
soddisfare attraverso la comunicazione e quali no
3. identificare quali sono i bisogni prioritari su cui lavorare
22. 22
osservazioni occasionali
osservazioni sistematiche del bambino nelle interazioni
quotidiane del bambino (uso di materiale non strutturato e
analisi funzionale e specifiche checklist);
colloqui con i familiari e insegnanti
23. 23
Lutilizzo del supporto visivo aiuta il bambino:
nella comprensione e conoscenza di uno specifico oggetto e
del suo uso
lo aiuta nellespressione di bisogni e desideri che
inevitabilmente rimarrebbero non esprimibili e non
comprensibili da parte dellinterlocutore
Comprensione e conoscenza delle situazioni comunicative
sfrutta un punto di forza che caratterizza i bambini con
autismo canale visivo
24. 24
Sar importante conoscere e riflettere su:
il livello di simbolizzazione adatto a quel bambino:
- Oggetto
- Fotografia
- Disegno
- Simbolo
- Parola
- Frase
26. 26
La CAA non 竪 uno strumento per testare la comprensione:
..fammi vedere dov竪
La comunicazione serve per trasmettere informazioni: non fare
domande pleonastiche o a cui il bambino non pu嘆 rispondere
Aspettare la risposta: aspettare un tempo congruo e sollecitare
il bambino prima di fare unaltra domanda
Non esiste un momento per fare comunicazione, non esiste
lesercizio di comunicazione: atteggiamento di proposta, di
ascolto e di attenzione in tutte le attivit
Il parlante parla sempre lui
Il parlante presume di sapere cosa il bambino vuole e spesso lo
anticipa
27. 27
L. A. Hodgon Strategie visive per la comunicazione - Vannini
Editore
L. A. Hodgon Strategie visive e comportamenti problematici
Vannini Editore
Visconti, P., Peroni, M. e Ciceri, F. (2007). Immagini per parlare.
Gussago (BS): Vannini Editrice