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Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche
Area Dipartimentale di Neuropsichiatria dellInfanzia e delladolescenza
Programma Regionale Integrato per lassistenza alle persone con disturbo dello spettro Autistico (PRI-A)
Progetto Regionale sperimentale di formazione
sui disturbi dello spettro autistico (asd 0-6)
Crespellano (BO)
Triade sintomatologica:
compromissione
qualitativa
dellinterazione
sociale
 Intersoggettivit primaria
(Trevarthen, 1979):
o interesse per il volto umano
o orientamento
o attivazione
o attenzione
o capacit di alternanza di scambi
o integrazione di diverse modalit sensoriali
 Intersoggettivit secondaria
(Xaiz e Micheli, 2001):
o Attenzione congiunta
o Intenzione Congiunta
o Emozione congiunta
o Scambio di turni
o Imitazione
o Accettazione delle richieste
o Comunicazione
Attenzione congiunta
 Alternare il proprio sguardo fra loggetto che si sta osservando e laltra
persona
 Seguire con lo sguardo lindicazione dellaltro
 Controllare dove laltro sta guardando e guardare nella stessa
direzione
 Indicare per mostrare o per chiedere (cos竪?)
 Portare una cosa allaltro per fargliela vedere
Intenzione congiunta
 Riconoscimento dellesistenza di desideri , intenzioni condivise uguali
o diverse fra i soggetti dellinterazione
 Fare accanto, fare insieme
Emozione congiunta
 Ridere e sorridere insieme in risposta ad una stessa situazione
 Rispondere con la manifestazione di un emozione (es. mimica facciale
significativa al comportamento dellaltro (solletico, canzoncina, battuta)
 Cogliere lemozione dellaltro e adattarsi ad essa
 Sincronia delle espressioni facciali (utilizzare lespressione come
scambio sociale)
 Sincronia delle espressioni facciali
Scambio di turni
 Risposta e ricerca di alternanza e scambio nello sguardo, sorriso,
azioni, giochi
Imitazione
 Di gesti, movimenti, azioni con oggetti, di espressioni del viso, di parole,
etc..
Le facilitazioni fornite dalla strutturazione dello spazio, tempo e attivit
consentono al bambino di comprendere immediatamente cosa si fa,
dove lo si fa e per quanto tempo e lo aiuta nel focalizzare la sua
attenzione sugli elementi salienti dellambiente: laltro e le attivit
proposte. Per questo motivo 竪 spesso necessario, soprattutto con
bambini ancora piccoli:
 mantenere la stanza il pi湛 possibile povera di arredi, avendo
laccortezza di individuare e limitare quegli stimoli che per ciascun
bambino sono maggiormente disturbanti (es. riflessi di luce e sedie
vuote)
 porsi di fronte al bambino come interlocutore preferenziale
 utilizzare un solo oggetto alla volta per catturare lattenzione del
bambino su un materiale di comune interesse (es. libretto).
 Utilizzare materiale motivante (Xaiz e Micheli, 2001):
竪 motivante ci嘆 che si capisce
竪 motivante ci嘆 che si 竪 in grado di fare
竪 motivante ci嘆 che risponde al proprio stile emotivo e percettivo.
 Creare opportunit di gioco con materiali interessanti per il
bambino. Cercare oggetti, giocattoli materiali che producano
effetti e spettacoli interessanti. Creare interscambi giocosi, non
soltanto con i giocattoli, ma anche con il corpo, la voce e i gesti,
enfatizzando le espressioni facciali (Xaiz, 2004).
 Modellare la postura del bambino fino a renderla
confortevole e appropriata allattivit, in modo da aiutarlo a
provare maggior benessere e a prestare pi湛 attenzione
 Ricercare la prossimit sociale che 竪 accettata da quel
singolo bambino
 Saper attendere e rispondere con tempismo alliniziativa del
bambino anche se spesso scarsamente sincronizzata e
sintonizzata con le proposte delladulto
8
Triade sintomatologica:
Compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non
verbale
 Area della comunicazione (sviluppo della comunicazione e del
linguaggio in senso pi湛 ampio fin dalle fasi pi湛 precoci)
 Il linguaggio infatti o non si sviluppa, o non raggiunge un
corretto grado di sviluppo caratterizzandosi per essere non
funzionale, oppure si sviluppa subisce poi intorno ai 18-24 mesi
una regressione (Korkmaz, 2004)
9
 fasi preverbali: importanti perch辿 costituiscono gli
elementi di base della comunicazione, fondamentali
quindi per il successivo sviluppo
 sviluppo intersoggettivit primaria e secondaria:
contatto oculare, triangolazione dello sguardo e la
gestualit, indicazione protoimperativa e
protodichiarativa,
Comunicazione
 Intenzionalit comunicativa
 Modalit comunicativa preverbale: motoria, gestuale
(indicazione), vocale (vocalizzazione, ecolalia)
 Uso del linguaggio a scopo comunicativo
11
- deficit riferito alluso e alla comprensione degli aspetti
comunicativi non verbali
- presentano un range di comportamenti non verbali
notevolmente inferiore rispetto ai bambini con sviluppo tipico, in
particolare negli aspetti che riguardano il contatto oculare e
lindicare e mostrare oggetti
- No integrazione tra gesti e vocalizzazioni
12
BAMBINI VERBALI
- pragmatica 竪 povera
- il linguaggio fluente ma la
comprensione del discorso e
la capacit di porre
domande sono
compromesse
- la prosodia aberrante
- pu嘆 essere presente ecolalia.
BAMBINI NON VERBALI
- non 竪 presente luso di gesti
referenziali
- non 竪 presente la pragmatica
non verbale (elemento che
invece 竪 presente nei
bambini con sordit)
- probabilmente anche a livello
fonologico 竪 presente un
deficit
13
Difficolt a riconoscere il meccanismo di fondo della
comunicazione
manca il riconoscimento delleffetto del messaggio sul
ricevente
Pragmatica della comunicazione (Rapin, 2004)
La pragmatica 竪 una componente centrale della
comunicazione ed ha come pre-requisito labilit di
comunicare un messaggio in maniera intenzionale
allinterlocutore e la capacit di utilizzare un sistema di
simboli. Lapprendimento pragmatico inizia dalla nascita
14
 pragmatica non verbale non sempre funzionale
 difficolt nella comprensione e rispetto dei turni della
comunicazione
 prosodia particolare
 utilizzo del linguaggio solo per funzioni strumentali
 difficolt a comprendere il linguaggio non letterale
 la comunicazione non 竪 considerata per aggiungere nuove
informazioni
 difficolt nel linguaggio convenzionale (gentilezza)
 difficolt nel discorso narrativo
15
Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilit, ha il
diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione,
le condizioni della sua vita.
Carta dei diritti alla Comunicazione -
National Commitee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities, 1992
LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E
ALTERNATIVA
竪 ogni comunicazione che sostituisce o aumenta
il linguaggio verbale.
16
La Comunicazione Aumentativa Alternativa rappresenta
un'area della pratica clinica, che cerca di compensare la
disabilit temporanea o permanente di individui con bisogni
comunicativi complessi attraverso l'uso di componenti
comunicativi speciali e standard.
(Costantino et. al., 2009)
Essa utilizza tutte le competenze comunicative dell'individuo,
includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i
gesti, i segni e la comunicazione con ausili.
(ASHA, 1991)
Alternativa
Utilizza modalit di
conversazione alternative
e diverse da quelle
tradizionali
17
 Non ci sono vincoli legati allet
 Pu嘆 essere proposta in una variet di situazioni sia temporanee
che stabili
 Pu嘆 essere proposta in et evolutiva e adulta per diverse
patologie: PCI, sindromi genetiche, DPS, gravi disprassie
verbali, SLA, traumi ecc.
Aumentativa
non sostituisce ma
incrementa le possibilit
comunicative naturali
della persona
18
 Non si identifica con un metodo , si tratta di un approccio che
tende a creare opportunit di reale comunicazione anche
attraverso tecniche, strategie e tecnologie e a coinvolgere la
persona che utilizza la C.A.A. e tutto il suo ambiente di vita.
 Non si tratta solo di applicare una tecnica riabilitativa, ma di
costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da
mettere in campo in tutti i contesti, poich辿 la comunicazione 竪
un diritto fondamentale dell'individuo ed 竪 per ognuno di noi
indispensabile in ogni momento.
 La possibilit di stabilire una forma di comunicazione, e quindi
di entrare in contatto con gli altri, 竪 fondamentale per lo
sviluppo relazionale e cognitivo oltre che per garantire
l'acquisizione di un ruolo sociale nel contesto di vita, in sintonia
con i bisogni e le aspettative proprie dell'et
19
 Va messo in atto solo dopo aver
provato tutto il resto
 E solo per chi non parler mai
 Non fa parlare i bambini
 Richiede un certo livello cognitivo
 Non si pu嘆 usare nei disturbi
rimari della comunicazione
 Serve solo in uscita
 Non 竪 adatto se ci sono problemi
di comportamento
 Va messo in atto il pi湛
precocemente possibile
 E per chiunque abbia bisogni
comunicativi
 Accelera lo sviluppo linguistico
 Sostiene lo sviluppo cognitivo
 E fondamentale nei disturbi primari
della comunicazione
 Sostiene la comprensione
 Migliora i problemi di
comportamento
20
 PECS = Picture Exchange Communication System (sistema di
comunicazione mediante scambio di immagini)
 Studiato in specifico da Bondy e Frost (1994) per soggetti con
ASD e persone con difficolt nella comunicazione sociale
21
Gli elementi da analizzare sono :
1. identificare i bisogni di comunicazione del bambino,
determinare quindi quali sono gli input necessari al bambino e
come, quando, dove, perch辿 e riguardo a cosa vuole
comunicare
2. identificare le abilit comunicative, quali bisogni riesce a
soddisfare attraverso la comunicazione e quali no
3. identificare quali sono i bisogni prioritari su cui lavorare
22
 osservazioni occasionali
 osservazioni sistematiche del bambino nelle interazioni
quotidiane del bambino (uso di materiale non strutturato e
analisi funzionale e specifiche checklist);
 colloqui con i familiari e insegnanti
23
Lutilizzo del supporto visivo aiuta il bambino:
 nella comprensione e conoscenza di uno specifico oggetto e
del suo uso
 lo aiuta nellespressione di bisogni e desideri che
inevitabilmente rimarrebbero non esprimibili e non
comprensibili da parte dellinterlocutore
 Comprensione e conoscenza delle situazioni comunicative
 sfrutta un punto di forza che caratterizza i bambini con
autismo  canale visivo
24
Sar importante conoscere e riflettere su:
 il livello di simbolizzazione adatto a quel bambino:
- Oggetto
- Fotografia
- Disegno
- Simbolo
- Parola
- Frase
25
MERENDA
26
 La CAA non 竪 uno strumento per testare la comprensione:
..fammi vedere dov竪
 La comunicazione serve per trasmettere informazioni: non fare
domande pleonastiche o a cui il bambino non pu嘆 rispondere
 Aspettare la risposta: aspettare un tempo congruo e sollecitare
il bambino prima di fare unaltra domanda
 Non esiste un momento per fare comunicazione, non esiste
lesercizio di comunicazione: atteggiamento di proposta, di
ascolto e di attenzione in tutte le attivit
 Il parlante parla sempre lui
 Il parlante presume di sapere cosa il bambino vuole e spesso lo
anticipa
27
L. A. Hodgon  Strategie visive per la comunicazione - Vannini
Editore
L. A. Hodgon  Strategie visive e comportamenti problematici 
Vannini Editore
Visconti, P., Peroni, M. e Ciceri, F. (2007). Immagini per parlare.
Gussago (BS): Vannini Editrice

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_intersogg_e_comunicaz_nell'asd

  • 1. 1 Dipartimento di Salute Mentale e Dipendenze Patologiche Area Dipartimentale di Neuropsichiatria dellInfanzia e delladolescenza Programma Regionale Integrato per lassistenza alle persone con disturbo dello spettro Autistico (PRI-A) Progetto Regionale sperimentale di formazione sui disturbi dello spettro autistico (asd 0-6) Crespellano (BO)
  • 2. Triade sintomatologica: compromissione qualitativa dellinterazione sociale Intersoggettivit primaria (Trevarthen, 1979): o interesse per il volto umano o orientamento o attivazione o attenzione o capacit di alternanza di scambi o integrazione di diverse modalit sensoriali Intersoggettivit secondaria (Xaiz e Micheli, 2001): o Attenzione congiunta o Intenzione Congiunta o Emozione congiunta o Scambio di turni o Imitazione o Accettazione delle richieste o Comunicazione
  • 3. Attenzione congiunta Alternare il proprio sguardo fra loggetto che si sta osservando e laltra persona Seguire con lo sguardo lindicazione dellaltro Controllare dove laltro sta guardando e guardare nella stessa direzione Indicare per mostrare o per chiedere (cos竪?) Portare una cosa allaltro per fargliela vedere Intenzione congiunta Riconoscimento dellesistenza di desideri , intenzioni condivise uguali o diverse fra i soggetti dellinterazione Fare accanto, fare insieme
  • 4. Emozione congiunta Ridere e sorridere insieme in risposta ad una stessa situazione Rispondere con la manifestazione di un emozione (es. mimica facciale significativa al comportamento dellaltro (solletico, canzoncina, battuta) Cogliere lemozione dellaltro e adattarsi ad essa Sincronia delle espressioni facciali (utilizzare lespressione come scambio sociale) Sincronia delle espressioni facciali Scambio di turni Risposta e ricerca di alternanza e scambio nello sguardo, sorriso, azioni, giochi Imitazione Di gesti, movimenti, azioni con oggetti, di espressioni del viso, di parole, etc..
  • 5. Le facilitazioni fornite dalla strutturazione dello spazio, tempo e attivit consentono al bambino di comprendere immediatamente cosa si fa, dove lo si fa e per quanto tempo e lo aiuta nel focalizzare la sua attenzione sugli elementi salienti dellambiente: laltro e le attivit proposte. Per questo motivo 竪 spesso necessario, soprattutto con bambini ancora piccoli: mantenere la stanza il pi湛 possibile povera di arredi, avendo laccortezza di individuare e limitare quegli stimoli che per ciascun bambino sono maggiormente disturbanti (es. riflessi di luce e sedie vuote) porsi di fronte al bambino come interlocutore preferenziale utilizzare un solo oggetto alla volta per catturare lattenzione del bambino su un materiale di comune interesse (es. libretto).
  • 6. Utilizzare materiale motivante (Xaiz e Micheli, 2001): 竪 motivante ci嘆 che si capisce 竪 motivante ci嘆 che si 竪 in grado di fare 竪 motivante ci嘆 che risponde al proprio stile emotivo e percettivo. Creare opportunit di gioco con materiali interessanti per il bambino. Cercare oggetti, giocattoli materiali che producano effetti e spettacoli interessanti. Creare interscambi giocosi, non soltanto con i giocattoli, ma anche con il corpo, la voce e i gesti, enfatizzando le espressioni facciali (Xaiz, 2004).
  • 7. Modellare la postura del bambino fino a renderla confortevole e appropriata allattivit, in modo da aiutarlo a provare maggior benessere e a prestare pi湛 attenzione Ricercare la prossimit sociale che 竪 accettata da quel singolo bambino Saper attendere e rispondere con tempismo alliniziativa del bambino anche se spesso scarsamente sincronizzata e sintonizzata con le proposte delladulto
  • 8. 8 Triade sintomatologica: Compromissione qualitativa della comunicazione verbale e non verbale Area della comunicazione (sviluppo della comunicazione e del linguaggio in senso pi湛 ampio fin dalle fasi pi湛 precoci) Il linguaggio infatti o non si sviluppa, o non raggiunge un corretto grado di sviluppo caratterizzandosi per essere non funzionale, oppure si sviluppa subisce poi intorno ai 18-24 mesi una regressione (Korkmaz, 2004)
  • 9. 9 fasi preverbali: importanti perch辿 costituiscono gli elementi di base della comunicazione, fondamentali quindi per il successivo sviluppo sviluppo intersoggettivit primaria e secondaria: contatto oculare, triangolazione dello sguardo e la gestualit, indicazione protoimperativa e protodichiarativa,
  • 10. Comunicazione Intenzionalit comunicativa Modalit comunicativa preverbale: motoria, gestuale (indicazione), vocale (vocalizzazione, ecolalia) Uso del linguaggio a scopo comunicativo
  • 11. 11 - deficit riferito alluso e alla comprensione degli aspetti comunicativi non verbali - presentano un range di comportamenti non verbali notevolmente inferiore rispetto ai bambini con sviluppo tipico, in particolare negli aspetti che riguardano il contatto oculare e lindicare e mostrare oggetti - No integrazione tra gesti e vocalizzazioni
  • 12. 12 BAMBINI VERBALI - pragmatica 竪 povera - il linguaggio fluente ma la comprensione del discorso e la capacit di porre domande sono compromesse - la prosodia aberrante - pu嘆 essere presente ecolalia. BAMBINI NON VERBALI - non 竪 presente luso di gesti referenziali - non 竪 presente la pragmatica non verbale (elemento che invece 竪 presente nei bambini con sordit) - probabilmente anche a livello fonologico 竪 presente un deficit
  • 13. 13 Difficolt a riconoscere il meccanismo di fondo della comunicazione manca il riconoscimento delleffetto del messaggio sul ricevente Pragmatica della comunicazione (Rapin, 2004) La pragmatica 竪 una componente centrale della comunicazione ed ha come pre-requisito labilit di comunicare un messaggio in maniera intenzionale allinterlocutore e la capacit di utilizzare un sistema di simboli. Lapprendimento pragmatico inizia dalla nascita
  • 14. 14 pragmatica non verbale non sempre funzionale difficolt nella comprensione e rispetto dei turni della comunicazione prosodia particolare utilizzo del linguaggio solo per funzioni strumentali difficolt a comprendere il linguaggio non letterale la comunicazione non 竪 considerata per aggiungere nuove informazioni difficolt nel linguaggio convenzionale (gentilezza) difficolt nel discorso narrativo
  • 15. 15 Ogni persona indipendentemente dal grado di disabilit, ha il diritto fondamentale di influenzare, mediante la comunicazione, le condizioni della sua vita. Carta dei diritti alla Comunicazione - National Commitee for the Communication Needs of Persons with Severe Disabilities, 1992 LA COMUNICAZIONE AUMENTATIVA E ALTERNATIVA 竪 ogni comunicazione che sostituisce o aumenta il linguaggio verbale.
  • 16. 16 La Comunicazione Aumentativa Alternativa rappresenta un'area della pratica clinica, che cerca di compensare la disabilit temporanea o permanente di individui con bisogni comunicativi complessi attraverso l'uso di componenti comunicativi speciali e standard. (Costantino et. al., 2009) Essa utilizza tutte le competenze comunicative dell'individuo, includendo le vocalizzazioni o il linguaggio verbale residuo, i gesti, i segni e la comunicazione con ausili. (ASHA, 1991)
  • 17. Alternativa Utilizza modalit di conversazione alternative e diverse da quelle tradizionali 17 Non ci sono vincoli legati allet Pu嘆 essere proposta in una variet di situazioni sia temporanee che stabili Pu嘆 essere proposta in et evolutiva e adulta per diverse patologie: PCI, sindromi genetiche, DPS, gravi disprassie verbali, SLA, traumi ecc. Aumentativa non sostituisce ma incrementa le possibilit comunicative naturali della persona
  • 18. 18 Non si identifica con un metodo , si tratta di un approccio che tende a creare opportunit di reale comunicazione anche attraverso tecniche, strategie e tecnologie e a coinvolgere la persona che utilizza la C.A.A. e tutto il suo ambiente di vita. Non si tratta solo di applicare una tecnica riabilitativa, ma di costruire un sistema flessibile su misura per ogni persona, da mettere in campo in tutti i contesti, poich辿 la comunicazione 竪 un diritto fondamentale dell'individuo ed 竪 per ognuno di noi indispensabile in ogni momento. La possibilit di stabilire una forma di comunicazione, e quindi di entrare in contatto con gli altri, 竪 fondamentale per lo sviluppo relazionale e cognitivo oltre che per garantire l'acquisizione di un ruolo sociale nel contesto di vita, in sintonia con i bisogni e le aspettative proprie dell'et
  • 19. 19 Va messo in atto solo dopo aver provato tutto il resto E solo per chi non parler mai Non fa parlare i bambini Richiede un certo livello cognitivo Non si pu嘆 usare nei disturbi rimari della comunicazione Serve solo in uscita Non 竪 adatto se ci sono problemi di comportamento Va messo in atto il pi湛 precocemente possibile E per chiunque abbia bisogni comunicativi Accelera lo sviluppo linguistico Sostiene lo sviluppo cognitivo E fondamentale nei disturbi primari della comunicazione Sostiene la comprensione Migliora i problemi di comportamento
  • 20. 20 PECS = Picture Exchange Communication System (sistema di comunicazione mediante scambio di immagini) Studiato in specifico da Bondy e Frost (1994) per soggetti con ASD e persone con difficolt nella comunicazione sociale
  • 21. 21 Gli elementi da analizzare sono : 1. identificare i bisogni di comunicazione del bambino, determinare quindi quali sono gli input necessari al bambino e come, quando, dove, perch辿 e riguardo a cosa vuole comunicare 2. identificare le abilit comunicative, quali bisogni riesce a soddisfare attraverso la comunicazione e quali no 3. identificare quali sono i bisogni prioritari su cui lavorare
  • 22. 22 osservazioni occasionali osservazioni sistematiche del bambino nelle interazioni quotidiane del bambino (uso di materiale non strutturato e analisi funzionale e specifiche checklist); colloqui con i familiari e insegnanti
  • 23. 23 Lutilizzo del supporto visivo aiuta il bambino: nella comprensione e conoscenza di uno specifico oggetto e del suo uso lo aiuta nellespressione di bisogni e desideri che inevitabilmente rimarrebbero non esprimibili e non comprensibili da parte dellinterlocutore Comprensione e conoscenza delle situazioni comunicative sfrutta un punto di forza che caratterizza i bambini con autismo canale visivo
  • 24. 24 Sar importante conoscere e riflettere su: il livello di simbolizzazione adatto a quel bambino: - Oggetto - Fotografia - Disegno - Simbolo - Parola - Frase
  • 26. 26 La CAA non 竪 uno strumento per testare la comprensione: ..fammi vedere dov竪 La comunicazione serve per trasmettere informazioni: non fare domande pleonastiche o a cui il bambino non pu嘆 rispondere Aspettare la risposta: aspettare un tempo congruo e sollecitare il bambino prima di fare unaltra domanda Non esiste un momento per fare comunicazione, non esiste lesercizio di comunicazione: atteggiamento di proposta, di ascolto e di attenzione in tutte le attivit Il parlante parla sempre lui Il parlante presume di sapere cosa il bambino vuole e spesso lo anticipa
  • 27. 27 L. A. Hodgon Strategie visive per la comunicazione - Vannini Editore L. A. Hodgon Strategie visive e comportamenti problematici Vannini Editore Visconti, P., Peroni, M. e Ciceri, F. (2007). Immagini per parlare. Gussago (BS): Vannini Editrice