Progettazione a ritroso dell'udaAntonetta CimmarrustiLa riforma di cui al D. Lgs 61/2017 e il successivo decreto attuativo D. l. 92/2018 rinnovano, quindi, l’offerta dei percorsi dell’istruzione professionali rendendoli più stimolanti e con un assetto didattico rinnovato, orientati alla didattica per competenze con apprendimento organizzato per unità di apprendimento UdA.
La relazione con il paziente con disagio psichicoStefano MarconciniQuesta presentazione serve per capire le dinamiche relazionali con il paziente con disagio psichico.
Stefano Marconcini
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleLuca Salvini - MIIncontro sullo stato di attuazione del DLgs 13/04/2017, n. 66. Pontassieve, 25 giugno 2019, sala consiliare. Enti locali e Istituti scolastici dell'ambito 5 della provincia di Firenze. Dirigente tecnico Luca Salvini.
Bisogni Educativi Speciali - I presupposti teorici e la normativa di riferime...Franco CastronovoLe slides utilizzate da Franco Castronovo nel corso dell'incontro "I presupposti teorici e la normativa di riferimento per l'inclusione", primo appuntamento provinciale del ciclo di incontri promosso dall'USR-L sul tema dell'inclusione e dei BES, tenutosi a Como presso l'ISIS Da Vinci-Ripamonti il 20 febbraio 2014.
Il PDP - Piano Didattico Personalizzato - è un alleato per l'apprendimento d...Anastasis Soc. Coop.Presentazione utilizzata da Monica Bertelli durante il webinar del 26 ottobre.
Intelligenza Emozionale -MUSETEAM -masalmagroLa formazione degli insegnanti sull'intelligenza emotiva appartiene al progetto ERASMUS + 2018-1-ES01-KA204-050530
Progettazione a ritroso dell'udaAntonetta CimmarrustiLa riforma di cui al D. Lgs 61/2017 e il successivo decreto attuativo D. l. 92/2018 rinnovano, quindi, l’offerta dei percorsi dell’istruzione professionali rendendoli più stimolanti e con un assetto didattico rinnovato, orientati alla didattica per competenze con apprendimento organizzato per unità di apprendimento UdA.
La relazione con il paziente con disagio psichicoStefano MarconciniQuesta presentazione serve per capire le dinamiche relazionali con il paziente con disagio psichico.
Stefano Marconcini
Decreto Legislativo 66/2017 e collaborazione interistituzionaleLuca Salvini - MIIncontro sullo stato di attuazione del DLgs 13/04/2017, n. 66. Pontassieve, 25 giugno 2019, sala consiliare. Enti locali e Istituti scolastici dell'ambito 5 della provincia di Firenze. Dirigente tecnico Luca Salvini.
Bisogni Educativi Speciali - I presupposti teorici e la normativa di riferime...Franco CastronovoLe slides utilizzate da Franco Castronovo nel corso dell'incontro "I presupposti teorici e la normativa di riferimento per l'inclusione", primo appuntamento provinciale del ciclo di incontri promosso dall'USR-L sul tema dell'inclusione e dei BES, tenutosi a Como presso l'ISIS Da Vinci-Ripamonti il 20 febbraio 2014.
Il PDP - Piano Didattico Personalizzato - è un alleato per l'apprendimento d...Anastasis Soc. Coop.Presentazione utilizzata da Monica Bertelli durante il webinar del 26 ottobre.
Intelligenza Emozionale -MUSETEAM -masalmagroLa formazione degli insegnanti sull'intelligenza emotiva appartiene al progetto ERASMUS + 2018-1-ES01-KA204-050530
1. La Neuropsicologia è la disciplina che studia i
deficit cognitivi e comportamentali
conseguenti a lesioni cerebrali correlandoli con i
meccanismi anatomo-funzionali che ne
sottendono il funzionamento.
2. Il neuropsicologo clinico lavora, solitamente, in ambito
ospedaliero ed parte di un team interdisciplinare, composto
da professionisti di diversa formazione (neurologi,
neurochirurghi, psicologi, logopedisti, terapisti occupazionali,
educatori, assistenti sociali);
Il neuropsicologo clinico si occupa della valutazione, della
diagnosi e della gestione della riabilitazione dei pazienti
cerebrolesi con deficit cognitivi ed alterazioni
comportamentali;
6. L'attenzione è un processo cognitivo che permette di selezionare stimoli
ambientali, ignorandone altri e di organizzare risposte appropriate;
L’Attenzione è legata al concetto di arousal :
veglia (arousal ) coma
7. L’Attenzione è un’abilità cognitiva complessa e multicomponenziale:
Componenti intensive
allerta tempi di risposta alla comparsa di uno stimolo;
attenzione sostenuta la capacità prestare attenzione a lungo nel
tempo, mentre si eseguono compiti monotoni e ripetitivi;
Componenti selettive
attenzione selettiva capacità di prestare attenzione ad uno stimolo
specifico (target) inserito tra altri stimoli (distrattori) senza lasciarsi
distrarre
attenzione divisa capacità di ripartire la propria attenzione tra più
stimoli riguardanti diversi modalità sensoriali (es. uditivo e visivo)
8. Nel bambino si può avere un grave disturbo dell’attenzione, che
viene designato con il nome di sindrome del bambino iperattivo o, con
l’acronimo in lingua inglese di ADHD ( Attention Defi cit and
Hyperactivity Disorder ). In particolare, nell’ADHD si determina un difetto
di attenzione selettiva in quanto i segnali ambientali più importanti non
possono essere distinti dal “rumore di fondo”, per cui tutti gli stimoli
ambientali appaiono uguali; da questa alterazione derivano anche
l’impulsività e l’iperattivita che insieme al deficit di attenzione
costituiscono la triade di sintomi dell’ADHD.
10. L’afasia è un disturbo della comunicazione verbale
conseguente ad una lesione acquisita del cervello ed interessa
una o più componenti del complesso processo di
comprensione e produzione di messaggi verbali
11. Alcune caratteristiche dell’afasia:
Lesione acquisita del SNC; (si distingue quindi dal ritardo del linguaggio)
• Lesione focale a carico, quasi sempre, dell’emisfero sinistro
• Compromissione della componente linguistica;
• L’afasia interessa la espressione, ripetizione, comprensione del linguaggio,
la lettura e scrittura
• L’afasia interessa i processi centrali di elaborazione linguistica, mentre
lascia intatti i processi periferici (articolatori, fonatori e percettivi); Si
distingue quindi dalla disartria, dalla balbuzie e da altri deficit della
articolazione del linguaggio.
12. Classificazione clinica dei disturbi afasici viene eseguita seguendo due criteri:
Fluente/non fluente
Ripetizione conservata/ripetizione compromessa
13. Afasie nonfluenti
• Esistono diverse afasie non fluenti. Il prototipo della afasie non fluenti è la:
• Afasia di Broca
16. Afasia di Broca
Ampie lesioni nella regione frontale sinistra
L’eloquio è ridotto, difficoltoso; la produzione è agrammatica;
l’Agrammatismo è clinicamente caratterizzato da riduzione e semplificazione delle
strutture grammaticali: i verbi, se presenti, appaiono in forme non declinate
(infinito o participio passato), le parole di classe chiusa (pronomi, preposizioni,
articoli,….) tendono ad essere omessi; l’ordine delle parole può esser invertito;
L’eloquio oltre ad esser ridotto ed agrammatico, presenta anomie
La comprensione risulta parzialmente compromessa;
Compiti di transcodifica: ripetizione e lettura ad alta voce sono difficoltose, la
scrittura è come l’espressione orale; la comprensione della lettura è discretamente
conservata.
17. Afasia di Wernicke
Lesione localizzata nella parte posteriore della prima circonvoluzione
temporale, l’area di Wernicke
L’eloquio è fluente, abbondante, a volte logorroico; la produzione orale è
caratterizzata da parafasie fonemiche, neologismi, gergo fonemico;
La comprensione è gravemente compromessa;
I compiti di transcodifica (lettura ad alta voce, ripetizione, scrittura sotto
dettato e copia) sono compromessi;
18. Disturbi fonologici nell’afasia
Parafasie fonemiche: omissioni, sostituzioni, trasposizioni,
aggiunta o ripetizione di fonemi all’interno della parola.
Quando più parafasie fonemiche si combinano, la parola
prodotta non è più riconoscibile, si parla di neologismo; un
discorso composto prevalentemente da neologismi, viene
definito gergo neologistico (o fonemico). Rientra in questo
cluster di disturbi anche la conduites d’approche.
19. Disturbi semantico-lessicali nell’afasia
Anomia: mancata produzione dell’unità lessicale;
Circonlocuzione: sostituzione della parola mancante con un’espressione più o
meno articolata;
Parafasia verbale: produzione di un’altra parola al posto di quella target;
Parafasia semantica: produzione di una parola in cui si può ravvisare una
somiglianza con quella da riprodurre;
20. Agrammatismo
stimolo: descrizione figura
produzione orale: …si..persona… mamma….oh….mamma
mia …lava…con acqua poi rubinetto aperto…a terra
…..poi biscotti in cucina ….no armadio, oh mamma mia,
si piccoli…bambini….due salire merenda…ma cade …si
fa male…sorella
22. Abilità linguistiche da indagare in un esame dei disturbi del
linguaggio:
Eloquio spontaneo
Comprensione
Denominazione
Ripetizione
Linguaggio scritto
25. Per aprassia si intende l’incapacità di un paziente di eseguire un
gesto su richiesta dell’esaminatore, anche se non sono presenti
deficit di moto, di senso o di coordinazione motoria che
possano giustificare tale difficoltà.
26. L’Aprassia viene distinta in:
Aprassia Ideativa (AI): il pz non sa cosa deve fare, cioè non
riesce a rappresentarsi mentalmente il gesto da compiere;
Aprassia Ideomotoria (AIM): il pz sa ideare una sequenza
motoria corretta, ma non sa come metterla in atto, cioè tradurla
in un adeguato pattern motorio; Il paziente sa cosa deve fare
ma non sa come farlo. Il paziente esegue movimenti goffi ,
incerti e incompleti e siccome ne è consapevole cerca di
correggerli.
Aprassia Orale (AO): il pz non riesce ad eseguire, quando
richiesto, i movimenti che riguardano la muscolatura
dell’apparato faringo-bucco-facciale;
27. • Per esaminare l’APRASSIA IDEOMOTORIA l’esaminatore chiede al
soggetto di fare la pantomima di un gesto complesso (ad es. battere un
chiodo con un martello) oppure si utilizzano anche prove di imitazione di
gesti più o meno complessi (ad es. l’esaminatore esegue alcuni gesti senza
significato ed il paziente deve ripeterli su imitazione) oppure viene
richiesto di eseguire gesti di saluto, di comando, di farsi il segno della
croce o il saluto militare.
• Nella APRASSIA IDEATIVA si chiede al paziente di mostrare come si
usano oggetti reali (prove di utilizzazione di oggetti).
• L’ APRASSIA OROBUCCOFACCIALE si devono valutare i movimenti
bucco facciali (si dice ad esempio al paziente: mi mostri come succhia con
una cannuccia, come spegne una candela etc)
29. Il Neglect
Caratteristiche cliniche
I pazienti con Eminegligenza Spaziale, o Neglect, mostrano un’alterata
rappresentazione del lato sinistro dello spazio.
Questi pazienti si comportano come se la parte sinistra del loro copro e/o
dell’ambiente che li circonda, non esistesse; in altre parole, agiscono come
se non fossero in grado di percepire ed esplorare tutto ciò che si trova nello
spazio controlaterale alla lesione emisferica.
L’osservazione del paziente rileva chiaramente questo deficit dell’attenzione
spaziale: egli non infila la manica sinistra della camicia o la gamba sinistra
dei pantaloni; gli uomini radono solo la parte destra del volto e le donne
mettono cipria, rossetto e ombretto solo sul lato destro del viso; nell’igiene
personale, trascurano totalmente la parte sinistra del corpo; inforcano male
gli occhiali; mangiano solo la parte destra del cibo nel piatto, non
“trovano” gli oggetti posti allo loro sinistra né descrivono il lato sinistro
del luogo in cui si trovano; si perdono quando si spostano da un posto ad
un altro…..
33. Abilità visuo-costruttive
capacità di costruire strutture complesse ponendo gli
elementi che le costituiscono nei corretti rapporti
spaziali reciproci;
se questa abilità viene compromessa, si parla di
aprassia costruttiva.
36. Prove costruttive bidimensionali
Ricostruzione di figure (WAIS-R, 1987)
- l’esaminato deve ricomporre 4 oggetti (un manichino, un profilo umano, una
mano, un elefante) mettendo insieme i vari elementi avendo a disposizione un
tempo max (120”-180”);
Disegno con Cubi (WAIS-R, 1987)
- l’esaminato deve mettere insieme i vari cubi per costruire 10 disegni di
complessità crescente avendo a disposizione un tempo max (60”-120”);
37. Abilità visuo-spaziali
capacità di analizzare adeguatamente le relazioni
spaziali esistenti tra stimolo ed osservatore e
quelle reciproche esistenti tra i vari stimoli.
38. Test di giudizio di orientamento di linee (Benton et al, 1978)
Prova di percezione visuo-spaziale
Il compito che l’esaminato deve
svolgere è semplice:
deve identificare, tra le 11
possibili alternative, la corretta
inclinazione di una coppia di linee;
Vengono presentate 35 coppie di
rette-stimolo, una per volta, poste
sullo stesso foglio di carta in cui
sono presenti le 11 alternative; il
soggetto dovrà individuare quali
linee hanno la medesima
inclinazione.