Lo psicologo in RSA, quali sono gli obiettivi e l'impotanza della figura professionale nel rapporo con le persone affete da demenza, con i familiari e con il resto dell'竪quipe socio-sanitaria
Dalla mente al corpo. Psicologia clinica applicata alle professioni sanitarie.Anna Carderi
油
Il manuale presenta in forma sintetica e agevole gli aspetti salienti della psicologia generale, clinica e della psicologia applicata alla professione sanitaria nellinterazione con il paziente, attraverso lapprofondimento dei vari temi clinici trattati.
Psicologia del comportamento alimentare: il colloquio motivazionale nel suppo...Obiettivo Psicologia Srl
油
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella societ attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla perfezione fisica. Lo Psicologo che lavora nel Counseling Psicologico su tematiche Alimentari si trova molto spesso a confrontarsi con la scarsa motivazione del cliente e con lalto rischio di abbandono del percorso.
Il Colloquio motivazionale pu嘆 essere uno strumento molto utile nella valigetta degli strumenti di uno psicologo, per supportare il cliente nel raggiungimento del suo obiettivo e nellacquisizione di un sano comportamento alimentare.
OBIETTIVI
Fornire informazioni rispetto al lavoro dello psicologo con persone che portano difficolt alimentari
Formare lo psicologo alle caratteristiche chiave del Colloquio Motivazionale ed al suo uso in un percorso di supporto al benessere alimentare
Fornire strumenti pratici per inquadrare la motivazione del cliente e capire come sostenerlo al meglio
La Psicologia dellAlimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
油
Negli ultimi anni, limmagine della Psicologia e della Psicoterapia, presso la popolazione, 竪 molto cambiata, cos狸 come si sono modificate le potenzialit che la Psicologia pu嘆 offrire in relazione ai bisogni sociali emergenti.
Recentemente, una ricerca promossa dall Enpap sul Posizionamento e promozione della figura sociale dello Psicologo effettuata sulla popolazione generale e sui bisogni riscontrati, ha mostrato la necessit di declinare il ruolo dello psicologo in funzione delle attese e dei bisogni manifestati.
In questottica le richieste emergenti evidenziano la necessit di:
- fornire un intervento meno medicalizzato (sto male/voglio stare meglio) e pi湛 di supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento (non sto male/voglio stare meglio);
- rispondere a domande emergenti che provengono dallarea salute. In particolare, larea dellAlimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti e pertanto preferenziali.
Conseguentemente appare indispensabile, per uno sviluppo professionale degli psicologi, inserirsi attivamente in ambiti di competenza non necessariamente clinici ma focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito salute pi湛 che sulla psicopatologia.
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella societ attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla perfezione fisica.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, 竪 in grado di sostenere lindividuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalit pi湛 efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada pi湛 adatta a lui.
Webinar | L'analisi del comportamento alimentare: gli strumenti dello psicologoObiettivo Psicologia Srl
油
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella societ attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla perfezione fisica.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, 竪 in grado di sostenere lindividuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalit pi湛 efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada pi湛 adatta a lui.
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
油
Questo intervento 竪 una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dallinizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e letichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilit contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane et per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione pi湛 efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali levitamento e la ruminazione con altre pi湛 adattive come laccettazione, lattivazione comportamentale e la creazione di relazioni pi湛 significative e supportive.
Liniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
GPMF e Open Dialogue, Strumenti di una PsicoTerapia di ComunitRaffaele Barone
油
際際滷 di Raffaele Barone e Angela Volpe durante il secondo Convegno Nazionale del Laboratorio di Psicoanalisi MultiFamiliare tenuto a Roma 2016.
L'Open Dialogue e il Gruppo di Psicoanalisi MultiFamiliare (GPMF) vengono da tempo applicati nella distretto Calatino Sud-Simeto come strumenti di Psicoterapia di Comunit nella Salute Mentale pi湛 Umana.
Un esempio unico ed un esperienza da replicare nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) Italiani e nel Mondo.
Visita il sito ---> www.RaffaeleBarone.com <--->argomento.
DEFINIZIONE DEI PERCORSI DI CURA DA ATTIVARE NEI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE PER I DISTURBI SCHIZOFRENICI, I DISTURBI DELLUMORE E I DISTURBI GRAVI DI PERSONALIT
La Psicologia dellAlimentazione: aree di intervento e competenze professionaliObiettivo Psicologia Srl
油
In Italia, esattamente come accade per la sessuologia, non esistono scuole di formazione riconosciute.
Nonostante ci嘆 la domanda da parte della popolazione 竪 presente e la figura dello psicologo/psicoterapeuta 竪, da sempre, prevista nel trattamento dei disturbi dellalimentazione.
Inoltre, il professionista psicologo 竪 richiesto nel protocollo di intervento per la chirurgia dellobesit sia negli aspetti valutativi (idoneit allintervento) sia come funzione di supporto per la dieta e per le problematiche connesse ai rapidi cambiamenti corporei conseguenti alla perdita di peso.
A quanto detto dobbiamo aggiungere gli altri settori di intervento della psicologia in campo alimentare:
- Tutti i casi in cui le persone devono aderire ad una dieta specifica a lungo termine e modificare stabilmente il comportamento alimentare (diabetici, celiaci, obesi non adatti alla chirurgia bariatrica);
- Tutte quelle richieste di consulenza per lalimentazione del bambino (fobie del cibo, mangiare troppo, mangiare troppo poco, non riuscire a mangiare frutta e verdura);
- Tutte quelle situazioni nelle quali lalimentazione 竪 condizionata da esperienze emotive (emotional eating);
- Tutti i contesti di campagne di prevenzione ed educazione alimentare nelle quali, la psicologia, deve dare il suo contributo;
- Tutte quelle situazioni di ossessione nei confronti del cibo (es. ortoressia).
Nella trattazione di questi ambiti, particolare attenzione sar data:
Allalimentazione: interazioni possibili con dietologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico, gastroenterologo, diabetologo, medico di medicina generale, al pediatra, alloperatore sportivo;
Ai disturbi della percezione corporea: interazioni possibili con psichiatra, chirurgo plastico, chirurgo estetico.
Psicologia del comportamento alimentare: il colloquio motivazionale nel suppo...Obiettivo Psicologia Srl
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Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella societ attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla perfezione fisica. Lo Psicologo che lavora nel Counseling Psicologico su tematiche Alimentari si trova molto spesso a confrontarsi con la scarsa motivazione del cliente e con lalto rischio di abbandono del percorso.
Il Colloquio motivazionale pu嘆 essere uno strumento molto utile nella valigetta degli strumenti di uno psicologo, per supportare il cliente nel raggiungimento del suo obiettivo e nellacquisizione di un sano comportamento alimentare.
OBIETTIVI
Fornire informazioni rispetto al lavoro dello psicologo con persone che portano difficolt alimentari
Formare lo psicologo alle caratteristiche chiave del Colloquio Motivazionale ed al suo uso in un percorso di supporto al benessere alimentare
Fornire strumenti pratici per inquadrare la motivazione del cliente e capire come sostenerlo al meglio
La Psicologia dellAlimentazione: aree di intervento e competenze professiona...Obiettivo Psicologia Srl
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Negli ultimi anni, limmagine della Psicologia e della Psicoterapia, presso la popolazione, 竪 molto cambiata, cos狸 come si sono modificate le potenzialit che la Psicologia pu嘆 offrire in relazione ai bisogni sociali emergenti.
Recentemente, una ricerca promossa dall Enpap sul Posizionamento e promozione della figura sociale dello Psicologo effettuata sulla popolazione generale e sui bisogni riscontrati, ha mostrato la necessit di declinare il ruolo dello psicologo in funzione delle attese e dei bisogni manifestati.
In questottica le richieste emergenti evidenziano la necessit di:
- fornire un intervento meno medicalizzato (sto male/voglio stare meglio) e pi湛 di supporto/training e aiuto in percorsi di cambiamento (non sto male/voglio stare meglio);
- rispondere a domande emergenti che provengono dallarea salute. In particolare, larea dellAlimentazione e quella del wellness sembrano essere molto presenti e pertanto preferenziali.
Conseguentemente appare indispensabile, per uno sviluppo professionale degli psicologi, inserirsi attivamente in ambiti di competenza non necessariamente clinici ma focalizzarsi sul potenziamento e sul supporto ai processi motivazionali e di trasformazione in ambito salute pi湛 che sulla psicopatologia.
Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella societ attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla perfezione fisica.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, 竪 in grado di sostenere lindividuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalit pi湛 efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada pi湛 adatta a lui.
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Le problematiche legate al peso corporeo sono una forma di malessere molto diffuso nella societ attuale, a causa del grande valore attribuito al corpo e alla perfezione fisica.
Lo Psicologo, attraverso un percorso di Counseling Psicologico applicato a situazioni specifiche che non implicano la presenza di disturbi mentali, 竪 in grado di sostenere lindividuo nel comprendere la base del suo malessere e ristabilire un adeguato rapporto con il corpo e con il cibo.
Per lavorare al meglio risulta fondamentale svolgere un adeguato assessment iniziale. Cogliere da subito i bisogni della persona che abbiamo di fronte e strutturare il percorso migliore sono sicuramente la modalit pi湛 efficace per aiutare il nostro cliente e proporgli la strada pi湛 adatta a lui.
LA REGOLAZIONE DELLE EMOZIONI A SCUOLA Un progetto di intervento in una scuol...RobertaMascioni
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Questo intervento 竪 una ricerca-azione che si pone come obiettivo fondamentale quello di indagare gli effetti di un programma di regolazione delle emozioni realizzato in una classe di Scuola Secondaria di Primo Grado.
Le emozioni giocano un ruolo importante fin dallinizio della vita di ogni individuo e rendono possibile il rapporto con gli adulti significativi. La scoperta e letichettamento delle emozioni facilitano le interazioni e il deficit di queste abilit contribuisce alla creazione di problemi comportamentali e di comprensione. fondamentale, quindi, favorire processi di regolazione delle emozioni in giovane et per migliorare il benessere negli adolescenti.
Per favorire una gestione pi湛 efficace delle emozioni occorre sostituire strategie disfunzionali quali levitamento e la ruminazione con altre pi湛 adattive come laccettazione, lattivazione comportamentale e la creazione di relazioni pi湛 significative e supportive.
Liniziativa fa riferimento ai protocolli statunitensi (Psicoeducazione, Mindfulness, ACT) presenti in letteratura e trae spunto da esperienze promosse in alcune scuole italiane.
GPMF e Open Dialogue, Strumenti di una PsicoTerapia di ComunitRaffaele Barone
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際際滷 di Raffaele Barone e Angela Volpe durante il secondo Convegno Nazionale del Laboratorio di Psicoanalisi MultiFamiliare tenuto a Roma 2016.
L'Open Dialogue e il Gruppo di Psicoanalisi MultiFamiliare (GPMF) vengono da tempo applicati nella distretto Calatino Sud-Simeto come strumenti di Psicoterapia di Comunit nella Salute Mentale pi湛 Umana.
Un esempio unico ed un esperienza da replicare nei Dipartimenti di Salute Mentale (DSM) Italiani e nel Mondo.
Visita il sito ---> www.RaffaeleBarone.com <--->argomento.
DEFINIZIONE DEI PERCORSI DI CURA DA ATTIVARE NEI DIPARTIMENTI DI SALUTE MENTALE PER I DISTURBI SCHIZOFRENICI, I DISTURBI DELLUMORE E I DISTURBI GRAVI DI PERSONALIT
La Psicologia dellAlimentazione: aree di intervento e competenze professionaliObiettivo Psicologia Srl
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In Italia, esattamente come accade per la sessuologia, non esistono scuole di formazione riconosciute.
Nonostante ci嘆 la domanda da parte della popolazione 竪 presente e la figura dello psicologo/psicoterapeuta 竪, da sempre, prevista nel trattamento dei disturbi dellalimentazione.
Inoltre, il professionista psicologo 竪 richiesto nel protocollo di intervento per la chirurgia dellobesit sia negli aspetti valutativi (idoneit allintervento) sia come funzione di supporto per la dieta e per le problematiche connesse ai rapidi cambiamenti corporei conseguenti alla perdita di peso.
A quanto detto dobbiamo aggiungere gli altri settori di intervento della psicologia in campo alimentare:
- Tutti i casi in cui le persone devono aderire ad una dieta specifica a lungo termine e modificare stabilmente il comportamento alimentare (diabetici, celiaci, obesi non adatti alla chirurgia bariatrica);
- Tutte quelle richieste di consulenza per lalimentazione del bambino (fobie del cibo, mangiare troppo, mangiare troppo poco, non riuscire a mangiare frutta e verdura);
- Tutte quelle situazioni nelle quali lalimentazione 竪 condizionata da esperienze emotive (emotional eating);
- Tutti i contesti di campagne di prevenzione ed educazione alimentare nelle quali, la psicologia, deve dare il suo contributo;
- Tutte quelle situazioni di ossessione nei confronti del cibo (es. ortoressia).
Nella trattazione di questi ambiti, particolare attenzione sar data:
Allalimentazione: interazioni possibili con dietologo, nutrizionista, chirurgo bariatrico, gastroenterologo, diabetologo, medico di medicina generale, al pediatra, alloperatore sportivo;
Ai disturbi della percezione corporea: interazioni possibili con psichiatra, chirurgo plastico, chirurgo estetico.
1. E utile lo psicologo nei servizi per
gli anziani?
Nicola Berruti
25 novembre 2016
2. Sommario
1. Il ruolo dello psicologo nei servizi per anziani
2. Alcune esperienze
- Rsa aperta (Misura 4)
- Psicologo consulente UCAM Brescia
- Lo psicologo e le gravissime disabilit in RSA (SV e SLA)
- Lo psicologo e gli Alzheimer Caf竪
- ll Gruppo di Approfondimento Tematico (Invecchiamento: anziani e
famiglia) dellOrdine degli Psicologi della Lombardia
3. 1. Il ruolo dello psicologo nei servizi per
anziani
4. Chi 竪 lo Psicologo?
La professione di psicologo 竪 ordinata dalla Legge
18/02/1989, n. 56, ed 竪 disciplinata dal Codice
Deontologico degli Psicologi Italiani.
Larticolo 1 definisce gli ambiti e le modalit di intervento:
La professione di psicologo comprende l'uso degli
strumenti conoscitivi e di intervento per la prevenzione, la
diagnosi, le attivit di abilitazione-riabilitazione e di
sostegno in ambito psicologico rivolte alla persona, al
gruppo, agli organismi sociali e alle comunit. Comprende
altres狸 le attivit di sperimentazione, ricerca e didattica in
tale ambito.
Ordine geli Psicologi Consiglio nazionale
5. PREVENZIONE
La prevenzione, intesa anche come atto valutativo di
situazioni di rischio, comprende tutte quelle attivit
finalizzate a sensibilizzare, educare, informare ed
anticipare atteggiamenti, comportamenti e condotte a
rischio o da perseguire. Tra le attivit di prevenzione che
caratterizzano lintervento psicologico rientrano la
promozione del benessere individuale, collettivo, sociale
e lavorativo entro processi di sviluppo della convivenza e
della qualit della vita, la promozione della salute e di
modifica dei comportamenti a rischio.
6. DIAGNOSI
Al fine di poter definire un processo diagnostico, lo
psicologo si avvale del colloquio psicologico e del
proprio strumentario psicodiagnostico (test e altri
strumenti standardizzati), duso esclusivo, per lanalisi
del comportamento, dei processi cognitivi e intrapsichici,
delle opinioni e degli atteggiamenti, dei bisogni e delle
motivazioni, dellinterazione sociale, dellidoneit
psicologica a specifici compiti e condizioni.
7. RIABILITAZIONE
La riabilitazione psicologica, di tipo anche cognitivo-
funzionale, si avvale di tecniche mutuate da teorie e modelli
psicologici e comprende tutte quelle attivit finalizzate ad una
reintegrazione e recupero di abilit o competenze che hanno
subito una modificazione, un deterioramento o una perdita o
la compensazione, nei casi in cui non sia possibile il recupero.
Lazione riabilitativa 竪 volta a recuperare le capacit e/o le
competenze della persona, del gruppo o dellistituzione,
attraverso tecniche che prevedono un percorso di valutazione
psicologica e di assessment e consulenza. Rientrano in
questo ambito l'attuazione di interventi per la riabilitazione e
rieducazione funzionale e integrazione sociale di soggetti con
disabilit pratiche, disturbi cognitivi e dellapprendimento
compresi nella definizione di DSA, di deficit neuropsicologici a
seguito di malattie degenerative, disturbi psichiatrici o con
dipendenza da sostanze.
8. SOSTEGNO
Il sostegno psicologico 竪 un intervento il cui obiettivo 竪 il
miglioramento della qualit di vita dellindividuo e degli equilibri
adattivi in tutte le situazioni (di salute e di malattia), nelle quali ci嘆 si
rileva opportuno, sviluppando e potenziando i suoi punti di forza e le
sue capacit di autodeterminazione, e che necessita della stesura
del bilancio delle disabilit, delle risorse, dei bisogni e delle
aspettative del soggetto, nonch辿 delle richieste e delle risorse
dellambiente. Il sostegno psicologico pu嘆 ad esempio seguire ad un
intervento riabilitativo con il fine di rinforzare, solidificare, i risultati
ottenuti; ed 竪 opportuno in quelle condizioni irreversibili e/o croniche
entro le quali svolge una importante funzione di contenimento e
tutela (si pensi ad es. alle patologie degenerative), anche per coloro
che le vivono indirettamente.
10. Cosa sono?
Sono un aggiornamento delle "Linee Guida per la Pratica
Psicologica con gli Anziani", pubblicate dallAPA nel 2003;
Sono essenzialmente delle raccomandazioni per i
professionisti, per quanto riguarda il loro comportamento e le
problematiche da prendere in considerazione in determinati
ambiti della pratica psicologica. Sono destinate ad agevolare
lo sviluppo sistematico della professione ed a garantire un
alto livello di qualit della pratica professionale. Non sono
destinate ad essere norme obbligatorie o esaustive,
potrebbero non essere applicabili in ogni situazione clinica;
Sono coerenti con lattuale politica dellAPA e devono essere
coerenti con gli attuali principi etici degli psicologi e con il
Codice Deontologico.
Sono state sviluppate per essere seguite negli Stati Uniti, ma
possono essere adattate in modo appropriato per altri paesi.
11. Obiettivi
Fornire ai professionisti un quadro di riferimento nel
lavoro clinico con gli anziani;
Fornire ai professionisti le informazioni di base ed
ulteriori riferimenti in materia di atteggiamenti,
aspetti generali dellinvecchiamento, problematiche
cliniche, valutazione, intervento, consulenza,
questioni professionali e formazione continua
relativa al lavoro con questo gruppo det.
12. Perch辿 un aggiornamento?
La scienza psicologica e la pratica nel campo della psicologia
e dellinvecchiamento si stanno rapidamente sviluppando,
come si vede dallespandersi della letteratura psicologica in
questo settore.
La pratica psicologica professionale con gli anziani 竪 in
aumento sia per i cambiamenti demografici della popolazione
sia per i cambiamenti nelle impostazioni dei servizi e delle
forze mercato. Oggi, gli psicologi forniscono assistenza in
diversi contesti, dalle case alle comunit, fino allassistenza a
lungo termine.
Senza dubbio, nei prossimi anni aumenter la richiesta di
psicologi con una conoscenza su aspetti legati al benessere,
alla cultura e alle questioni cliniche propri dellet avanzata,
dal momento che la popolazione anziana 竪 in crescita e
diventa sempre pi湛 diversificata.
13. Indagine APA
Unindagine APA condotta nel 2008 ha raccolto informazioni circa il
lavoro dei professionisti impiegati in Servizi per la Salute Mentale, e
ha rilevato che:
1. il 4.2% degli intervistati dichiarava di vedere negli anziani il loro
focus di intervento primario;
2. il 39% riportava di dedicare del tempo ai servizi psicologi per gli
anziani. TUTTAVIA
Meno di un terzo degli psicologi membri APA, che ha condotto un
lavoro clinico con gli anziani, ha riferito di aver seguito dei corsi di
laurea in gero-psicologia;
Meno di un professionista su quattro riporta di essere stato
supervisionato nel suo lavoro o di aver effettuato un tirocinio
nellambito dellinvecchiamento.
Molti psicologi possono essere restii a lavorare con gli anziani
perch辿 sentono di non possedere le conoscenze e le competenze
necessarie.
15. A. Competenze e atteggiamento nel lavoro con
gli anziani
Gli Psicologi sono incoraggiati a lavorare con gli
anziani nel loro ambito di competenza.
Gli Psicologi sono incoraggiati a riconoscere come i
loro atteggiamenti e le loro credenze
sullinvecchiamento e sugli anziani siano rilevanti
quando valutano e trattano questa fascia di
popolazione, e a cercare una supervisione o
unulteriore formazione su queste problematiche
quando questo pu嘆 essere loro utile.
16. B. Conoscenze generali sullo sviluppo
delladulto, sullinvecchiamento e sugli anziani
Gli Psicologi si impegnino ad acquisire conoscenze sulla
teoria e la ricerca nel campo dellinvecchiamento.
Gli Psicologi si impegnino ad essere consapevoli delle
dinamiche sociali e psicologiche del processo
dinvecchiamento.
Gli psicologi si impegnino a comprendere le differenze nel
processo di invecchiamento, in particolare come i fattori
socioculturali quali sesso, razza, etnia, status socio-
economico, orientamento sessuale, stato di disabilit e
residenza urbana / rurale possono influenzare l'esperienza e
l'espressione di salute e dei problemi psicologici nella vita
adulta.
Gli psicologi si impegnino ad avere familiarit con le
informazioni aggiornate sugli aspetti biologici e sanitari
connessi allinvecchiamento.
17. C. Problematiche cliniche
Gli Psicologi si impegnino ad avere familiarit con le
attuali conoscenze sui cambiamenti cognitivi degli
anziani.
Gli Psicologi si impegnino a comprendere la capacit
funzionale dellanziano in un ambiente fisico e sociale.
Gli Psicologi si impegnino ad essere informati sulla
psicopatologia della popolazione anziana ed essere
consapevoli della prevalenza e della natura di tale
psicopatologia quando forniscono servizi agli anziani.
18. E. Interventi, counseling e altri servizi
Gli psicologi si impegnino ad avere familiarit con la teoria, la
ricerca e la pratica dei vari metodi di intervento con gli anziani, in
particolare con i risultati della ricerca attuale sulla loro efficacia con
questo gruppo di et.
Gli psicologi si impegnino ad avere familiarit e di sviluppare
competenza nelladattare e applicare interventi psicoterapeutici
specifici per la fascia det degli anziani e sensibili ai fattori culturali,
e includere in tali interventi non solo lanziano ma anche la famiglia
e lambiente che lo circonda.
Gli psicologi si impegnino a capire e risolvere i problemi relativi alla
prestazione dei servizi nei contesti specifici in cui vivono gli anziani.
Gli psicologi si impegnino a riconoscere e gestire le problematiche
legate alla fornitura di servizi per la prevenzione e la promozione
della salute degli anziani.
19. F. Problemi professionali e formazione
Gli psicologi si impegnino ad essere informati sull'ordine
pubblico, lo stato, le leggi e i regolamenti relativi
allofferta e al rimborso dei servizi psicologici agli anziani
e all'attivit di business.
Gli psicologi sono incoraggiati ad accrescere la loro
conoscenza, comprensione e competenza rispetto al
lavoro con gli anziani attraverso la formazione, la
supervisione, la consulenza e la formazione continua.
21. Sei macroaree che individuano i contesti operativi in cui
agisce lo psicologo. Questa suddivisione cerca di andare
oltre la distinzione normativa tra sociale, sanitario e
socio-sanitario, lattribuzione di funzione ai diversi livelli
istituzionali e i corrispondenti flussi di finanziamento.
1. Area della residenzialit e semiresidenzialit
2. Area ospedaliera
3. Area della domiciliarit
4. Universit e Centri di Ricerca
5. Terzo Settore
6. Comunit locali
26. Perch辿 竪 utile lintervento psicologico con i familiari?
In alcuni casi, le famiglie e le RSA si incontrano secondo una logica di esclusione
reciproca che pu嘆 portare o alla conflittualit (fallimento della cura) o alla rigida
scomposizione delle competenze (spesso rende il servizio lunico titolare
dellesercizio della cura). In altri casi, invece, la famiglia e le RSA si incontrano
attorno alla malattia dellanziano secondo una logica di scambio e cooperazione,
che 竪 essenzialmente caratterizzata dalla capacit e dallabilit dei servizi di
consentire ai famigliari di stabilire un giusto equilibrio tra vicinanza e lontananza
rispetto allanziano malato. La RSA pu嘆 funzionare come catalizzatore per recuperare
un rapporto migliore tra famigliari ed i propri cari: una relazione che non 竪 pi湛
sconvolta da un carico assistenziale troppo gravoso per le risorse che in precedenza
sono state messe in campo. La RSA pu嘆 promuovere una continuit di rapporto tra
lanziano ed i suoi famigliari.
Lo Psicologo pu嘆 aiutare questo processo
27. Le reazioni emotive dei famigliari di fronte alla malattia
(demenza) dei propri congiunti
Sentimenti di perdita: il congiunto non 竪 e non sar pi湛 quello di prima
(perdere una persona prima che muoia: lutto anticipatorio)
I familiari assumono gradualmente la totale responsabilit del malato e la
loro vita viene turbata sia dalla malattia che dal carico assistenziale. Si
perdono i ruoli precedenti (figlio, padre, marito, moglie) per assumere quelli
di malato e caregiver.
Risvolti organizzativi e pratici (sistemi di sicurezza, ausili...); aspetti
esistenziali (quanto tempo resta per me?, se diventassi cos狸?); fattori
psicologici e sociali (la rabbia di non capire ci嘆 che il malato cerca di
comunicarmi e la vergogna di cosa possano pensare gli altri).
La demenza di un congiunto pu嘆 risvegliare precedenti conflitti, per le
caratteristiche stesse della malattia. Ne conseguono atteggiamenti opposti:
accanimento assistenziale (conseguente ad un totale soffocamento delle
proprie emozioni), abbandono del malato (per la difficolt di curare
qualcuno per cui non si 竪 disponibili).
Sono frequenti reazioni di negazione: ricerca di nuove diagnosi o della
terapia miracolosa. Avvicinandosi alla realt della malattia, i familiari
iniziano a provare rabbia e frustrazione per lincapacit di cambiare la
diagnosi o trovare aiuti risolutivi.
28. Per limitare lansia, i familiari seguono il bisogno di fare qualcosa
(tentativo di controllo sulla situazione). Il caregiver si sostituisce al
malato nella attivit quotidiane per aiutarlo, evitargli la frustrazione o
evitare di dover controllare due volte le cose. Liperattivismo del
caregiver: impedisce che i principali deficit del malato si manifestino,
conservando pi湛 a lungo una sua immagine sociale integra;
ostacola lallenamento delle abilit residue del malato; affatica il
caregiver.
Linvestimento di energie da parte del caregiver finisce
fisiologicamente per non andare a buon fine, e porta: frustrazione,
delusione, rabbia verso se stessi e verso il malato; valutazione di
aver perso il controllo della situazione e conseguente aumento
dellansia.
29. LE EMOZIONI DELLA CURA
1. rabbia (verso la malattia, il mondo, da cui ci si sente abbandonati, e il
malato);
2. compassione (verso il malato e s竪);
3. vergogna e imbarazzo;
4. senso di colpa (per gli scatti dira e per il risentimento verso il
paziente);
5. senso di impotenza.
Si ha la percezione di essere in balia di varie emozioni, anche
contrastanti, talvolta considerate inappropriate. Questa valutazione
genera ulteriori reazioni emotive negative
30. Oltre alle preoccupazioni sulla capacit di gestire la situazione
e di sopportarne lo stress, spesso i familiari vengono anche
colti dalla paura dellereditarieta... essere essi stessi destinati
a quel futuro.
40. Le competenze e le funzioni dello psicologo nellambito degli interventi alle
persone affette da demenza e ai loro familiari (Regione Emilia-Romagna, 2005)
42. Il ruolo dello Psicologo nelle RSA si pone come interfaccia e
collegamento tra bisogni sanitari, funzionali, assistenziali e relazionali.
Dimensione sanitaria, stato funzionale e qualit di vita di un anziano
fragile dipendono dalla qualit del dialogo tra biologia e psicologia, in
quanto tra i bisogni sanitari e quelli assistenziali delle persone che
necessitano di un inserimento in realt residenziali si innestano bisogni
psicologici che riflettono la difficolt ed il dolore di sopravvivere alle
critiche fragilit del corpo ed alla rivoluzione di vita, che queste hanno
imposto".
43. La Mappatura
Obiettivi specifici della Mappatura sono:
rilevare la presenza dello Psicologo in RSA e CD della Toscana
descrivere la tipologia di attivit svolta dallo Psicologo in questi contesti
Partendo dal Censimento ufficiale di RSA e CD effettuato dalla Toscana, 竪
stato costruito un questionario semi-strutturato ad hoc, composto da quesiti
per lo pi湛 finalizzati a rilevare la presenza dello Psicologo e ad indagare la
tipologia di attivit svolte da questo. Preliminarmente una lettera di
presentazione dellindagine 竪 stata inviata ai Responsabili delle Strutture
(RSA e CD), e solo in seguito si 竪 instaurato un contatto telefonico. Il primo
referente, a cui sono state chieste le informazioni, sono i Responsabili delle
strutture (od i facente funzione); ma, laddove possibile, il questionario 竪
stato proposto direttamente allo Psicologo presente in sede.
44. CAMPIONE
Il campione della ricerca 竪 costituito da un totale di 418 Strutture (332 RSA e 96
Centri Diurni) (partendo dal Censimento ufficiale), collocate sul territorio della
Regione Toscana, distribuite per zone, identificabili nel territorio delle Aziende Usl.
RISULTATI
La percentuale complessiva di presenza degli Psicologi in entrambe le tipologie di
strutture risulta piuttosto esigua, pari all11%. Considerando le strutture
separatamente, alcune province presentano un discreto impiego di psicologi nelle
RSA, rispettivamente: Massa (38%) e Livorno (29%); e le province con maggiore
impiego di Psicologi nei Centri Diurni sono, nellordine, Massa (40%), Empoli (40%),
Pisa (29%) e Pistoia (25%).
45. Nonostante le RSA (N=332) presenti sul territorio siano numericamente molto
maggiori dei CD (N=96), limpiego degli Psicologi 竪 proporzionalmente maggiore
(13%) in questi ultimi, probabilmente a causa delle tipologie di attivit solitamente
presenti allinterno e la necessit di supervisione rispetto agli interventi svolti sul
piano educativo riabilitativo.
Le tipologie di intervento, sono abbastanza equamente rappresentate sia
allinterno delle RSA che nei Centri Diurni. In entrambi i casi infatti, gli psicologi
sono per lo pi湛 impiegati nelle attivit di consulenza e sostegno agli operatori
(rispettivamente 23% e 25%), di intervento sugli ospiti non altrimenti specificato
(19% e 18%) e di consulenza e sostegno ai familiari (17% e 14%). Molti
psicologi svolgono anche attivit di valutazione e progettazione, per lo pi湛
allinterno di equipe multidisciplinari, ed alcune attivit specialistiche quali
valutazione neuropsicologica e riabilitazione cognitiva.
48. La misura RSA aperta 竪 stata introdotta, per la prima
volta, in fase di prima applicazione della DGR n.
856/2013 ed inoltre, 竪 stata, indirizzata alle persone
affette da demenza, un segmento di popolazione, tra i
meno assistiti dalla rete dofferta; infatti, sono quasi
sempre le famiglie ed i caregiver ad assumersi il carico
assistenziale dal punto di vista sia materiale sia emotivo.
Tutto ci嘆 ha determinato un avvio graduale e silenzioso
dellRSA aperta a partire dal secondo trimestre
dellanno. La misura 竪 comunque decollata
positivamente passando da 950 persone valutate nel
secondo trimestre a 1984 nel terzo (2014)
49. Progetto individuale: Se la persona, a seguito dellesito della valutazione risulta idonea per la
misura, la ASL predispone il Progetto Individuale secondo le linee generali pi湛 sopra declinate,
indicandone la durata prevedibile. In particolare, lesito della valutazione deve essere tradotto in
un profilo assistenziale corrispondente ad un pacchetto di interventi a bassa, media e/o alta
intensit, collegato anche a un preciso valore mensile di voucher.
Il Progetto Individuale potrebbe anche essere composto da pi湛 di un profilo (es. un primo periodo
con un profilo di media intensit e un periodo successivo con un profilo di bassa intensit) al fine
di garantire la necessaria flessibilit degli interventi, fermo restando che, su richiesta del Soggetto
gestore, il Progetto Individuale pu嘆 essere riaggiornato quando le mutate condizioni della persona
lo richiedono.
Di seguito si descrivono i profili di riferimento, corrispondenti ad ogni livello di intensit del
bisogno:
Profilo 1: valore voucher: 350 euro per Prestazioni, anche di lunga durata, ma tendenzialmente legate
allintervento di singoli professionisti (ASA/OSS ed educatore, ecc..), con lobiettivo di
integrare/sostituire il lavoro del caregiver. Questo profilo pu嘆 essere accompagnato da una
valutazione da parte di una figura professionale per verificare la situazione ambientale e familiare
o da care management leggero.
Profilo 2: valore voucher: 500 euro per Prestazioni a maggiore integrazione professionale e/o
interventi che, a seguito di una valutazione multiprofessionale, prevedono accessi a frequenza
decrescente per es. per addestrare il caregiver (es. tecniche di assistenza nelle ADL, gestione dei
disturbi comportamentali ecc).
Profilo 3: valore voucher: 700 euro per Prestazioni a carattere continuativo o di lunga durata e a
diverso mix professionale a maggiore intensit assistenziale, necessit di maggiore integrazione
con altri servizi sociali e sociosanitari, accompagnati da eventuale valutazione anche complessa
e/o care management anche intenso
50. A titolo esemplificativo si riportano di seguito alcune delle prestazioni che possono
concorrere alla composizione del pacchetto:
La valutazione pu嘆 essere effettuata in avvio del PAI, a domicilio della persona, per valutare il
contesto familiare e ambientale, le eventuali risorse gi attive ecc., per meglio definire e calibrare
gli obiettivi e gli interventi del PAI oppure, anche a PAI avviato, in situazioni di possibile complessit,
effettuata in 辿quipe, per una lettura approfondita della situazione funzionale, osservazione
dellambiente, identificazione degli obiettivi e declinazione di un possibile PAI integrato con altre
unit dofferta (es.ADI)
Il care management 竪 parte integrante del pacchetto per tenere contatti con la rete sociale e
sociosanitaria, accompagnare la famiglia e la persona, per informarla, indirizzarla ed orientarla
fornendo indicazioni utili
Integrazione del lavoro del caregiver/Sostituzione temporanea caregiver una o pi湛
volte la settimana per prestazioni di carattere tutelare (igiene personale, trasferimenti letto-
sedia, bagno assistito, imboccamento, aiuto per vestirsi, mobilizzazione, massaggi ecc.)
oppure una mattina o un pomeriggio alla settimana, per permettere al caregiver/ badante di
riposare, uscire di casa, gestire commissioni ecc.
Interventi qualificati di accompagnamento, dialogo e arricchimento del tempo, uscite
per mantenere relazioni e favorire lautonomia motoria
Adattamento degli ambienti: analisi degli ambienti in relazione alla specificit della
situazione della persona e della famiglia e proposta di interventi e soluzioni
Addestramento del caregiver, per un tempo circoscritto, per gli ambiti NON di
competenza ADI/SAD (ad esempio, per laddestramento alligiene personale o
allorganizzazione di vita o per interventi di stimolazione cognitiva)
Stimolazione cognitiva, di sostegno a BPSD (disturbi psicocomportamentali nella
demenza)
Counseling e terapia occupazionale
Altre attivit integrative presso RSA o CDI
51. Psicologo in RSA APERTA
Intervento di sostegno: accoglienza e regolazione di
emozioni negative legate alla sofferenza per la diagnosi
infausta, alla fatica della cura, alla difficolt a conciliare
diverse necessit e a conflittualit familiari;
Intervento psico-educativo: ricerca di soluzioni (pratiche)
a difficolt nella vita quotidiana e nella assistenza.
La consulenza psicologica ha lo scopo di contribuire a
rinforzare lautostima personale e le risorse familiari
individuando, con il contributo dellequipe
multiprofessionale, possibili soluzioni e interventi,
migliorando le abilit di fronteggiare (coping) le
problematiche dei singoli e del nucleo familiare.
52. LAzienda Sanitaria Locale (ASL, ora ATS) ha istituito, dal 1999, punti daccesso
distrettuali nellambito della gestione della non autosufficienza, le Unit di
Continuit Assistenziale Multi-dimensionale (UCAM). Sono equipe
multiprofessionalila cui funzione principale 竪 di accoglienza, valutazione dei
bisogni, accompagnamento, semplificazione nellaccesso alla rete dei Servizi,
valutazione/autorizzazione per laccesso allADI; esse in sostanza rappresentano le
porte daccesso alla rete dei servizi territoriali. Le equipe multiprofessionali di base
sono costituite da Medico di Distretto, Infermiere, Assistente Sociale, in
collaborazione con il MMG/PdF, e si avvalgono di consulenze specialistiche da
parte di Psicologo, Geriatra , Fisiatra, Palliatore ed altri specialisti al bisogno.
53. Lo psicologo consulente UCAM-ADI
Lo Psicologo consulente, grazie alle sue specifiche competenze,
rappresenta una risorsa per l'UCAM in quanto in grado di rilevare
bisogni psicologici inerenti alla sfera emotivo, affettiva e relazionale
dell'assistito e dei caregiver implicati nell'assistenza. Ci嘆 favorisce
l'attenzione dellequipe a tutte le componenti fisiche, cliniche ma
anche personologiche di chi ha bisogno di cure e dei suoi familiari.
Particolare attenzione infatti deve essere garantita anche alla qualit
delle relazioni che si instaurano fra operatori, assistito, caregiver e
altri familiari, considerando le dinamiche che in modo naturale si
determinano nelle situazioni di difficolt e di fronte al bisogno
assistenziale. La partecipazione dello psicologo a processi valutativi
permette di garantire un approccio globale ad utente e famiglia in
particolare coinvolgendo lo specialista con l'equipe nella fase di
orientamento nella rete di servizi, e di supporto a familiari e
caregiver nelle scelte di assistenza spesso delicate.
54. Lo psicologo consulente UCAM-ADI
Inoltre il lavoro di rilevazione dei bisogni da parte dello psicologo oggi 竪
fondamentale per l'accesso alle Misure regionali a sostegno della famiglia e
dei suoi componenti fragili che prevedono, oltre ai tradizionali interventi
socio-sanitari, approcci di presa in carico di natura psicologica ed educativa.
La valutazione psicologica viene realizzata attraverso colloqui clinici e
valutazioni psico-diagnostiche, avvalendosi dell'ausilio, se necessario, di
questionari o test cognitivi e psicologici.
Pu嘆 essere effettuata contemporaneamente alla valutazione degli altri
operatori UCAM o pu嘆 essere successiva alla prima valutazione degli
operatori UCAM, su richiesta degli stessi o dellutente o del MMG. I test
somministrati e la consulenza psicologica andranno a far parte della
documentazione clinica inclusa nel fascicolo UCAM e utilizzata dagli Enti
Erogatori (fra cui lASL) per lallestimento del Fascicolo ADI (FaSAS)
La consulenza specialistica dello psicologo per lUCAM pu嘆 essere
effettuata in distretto o al domicilio. LASL di Brescia 竪 anche Ente
Erogatore ADI (Assistenza Domiciliare Integrata) ed eroga a domicilio
prestazioni socio-sanitarie; pertanto lo psicologo consulente per lEnte ADI
pu嘆 erogare attivit psicologica ad utenti in ADI o ai loro caregiver allinterno
di un profilo ADI, attivato a seguito della Valutazione Multidimensionale da
parte dell'equipe UCAM.
55. La valutazione multidimensionale Psicologo UCAM
Lo psicologo partecipa alla Valutazione Multidimensionale in diversi
ambiti di competenza dell'UCAM, in particolare:
1. Accesso in ADI: la valutazione viene effettuata per la rilevazione dei
bisogni assistenziali di utenti che richiedono l'attivazione di servizi
socio-sanitari e psicologici. Lo psicologo, effettua valutazioni
psicologiche e cognitive di utenti e loro caregiver a seguito delle quali
si pu嘆 rendere necessaria l'attivazione di supporto psicologico, sia per
l'utente sia per il caregiver interessati, all'interno del Voucher ADI. Le
osservazioni su aspetti clinici, emotivo-affettivi e relazionali che lo
psicologo effettua attraverso specifici strumenti professionali (colloqui
clinici, utilizzo di test psicologici e cognitivi) concorrono alla stesura del
PI per lADI. Inoltre l'apporto della valutazione psicologica rende
completo l'approccio multidimensionale del modello valutativo
dell'UCAM, delineando una sempre pi湛 raffinata rilevazione dei bisogni
assistenziali di varia intensit e tipologia degli utenti e dei loro
caregiver. Lo psicologo UCAM pu嘆 essere coinvolto nei processi della
Rivalutazione dei bisogni per modifiche o conferme del Voucher ADI.
56. La valutazione multidimensionale Psicologo UCAM
2. Accesso alle Misure Regionali (es. Residenzialit
Leggera/Assistita (Misura 2) e RSA Aperta (Misura 4),
DGR. 2942): lo psicologo UCAM, insieme agli altri
operatori, rileva i bisogni di varia tipologia dell'utente,
attraverso colloqui clinici e somministrazione di
questionari e test valutativi, al fine di contribuire alla
costruzione del Progetto Individuale (PI) necessario per
l'attivazione delle Misure; lo psicologo 竪 chiamato a
partecipare anche alle Rivalutazioni
57. La valutazione multidimensionale Psicologo UCAM
3. Comunit Residenziali: lo psicologo partecipa alla
valutazione e rivalutazione-follow-up degli ospiti,
utilizzando questionari e test cognitivi e psicologici, per
la rilevazione di parametri cognitivi, psicologici e sociali
fondamentali per l'idoneit all'accesso e alla
permanenza nella Comunit Residenziale.
58. La valutazione multidimensionale Psicologo UCAM
4. Lista Unica di accesso alle Residenze Sanitarie per
Anziani (RSA) a Centri Diurni Integrati (CDI), a Comunit
Residenziali e attivit di orientamento a servizi: lo
psicologo UCAM pu嘆 condurre colloqui con utenti che
richiedono l'ingresso in RSA o a CDI e pu嘆 occuparsi di
informare ed orientare nella scelta del servizio pi湛
adeguato fra quelli disponibili, di supportare e
accompagnare il caregiver nella gestione di tutte le fasi
di cura del proprio familiare.
59. LEROGAZIONE ADI Psicologo ADI
Grazie alla Valutazione Multidimensionale, gli operatori UCAM
possono rilevare, oltre a bisogni di tipo sanitario, anche
bisogni di natura psicologica. In un Voucher ADI quindi pu嘆
essere attivata anche la figura dello psicologo, che, in qualit
di psicologo dell'Ente Erogatore ADI ASL Brescia, eroga
attivit psicologica allinterno di un profilo ADI.
Il supporto psicologico pu嘆 essere fornito anche ai caregiver
dell'utente in ADI, qualora richiesto ed in presenza di stress
del caregiver.
Inoltre lo psicologo si occupa anche di fornire interventi psico-
educativi o addestramento al caregiver nel caso di difficile
gestione domiciliare dei malati a causa di disturbi di natura
cognitiva e comportamentale.
60. Altre attivit dello Psicologo consulente
Consulenza psicologica e orientamento ai servizi:
Lo psicologo UCAM pu嘆 fornire disponibilit per incontri di
Consulenza psicologica; attraverso tale consulenza 竪 possibile
comprendere e definire i problemi psicologici degli utenti e dei
caregiver al fine di orientare a servizi di sostegno e assistenza
psicologica adeguati ai bisogni rilevati durante la Consulenza
stessa. In particolare 竪 possibile offrire in UCAM una Consulenza
Psicologica breve (MAX 5 INCONTRI) a:
- caregiver di utenti deceduti in ADI
- caregiver che si trovano in situazioni di assistenza critiche e che
mostrano un elevato livello di stress a causa del carico
assistenziale.
La consulenza psicologica ha l'obiettivo di orientare a servizi
presenti nel territorio adeguati alle problematiche del caregiver,
indirizzando a terapie psicologiche individuali o familiari mirate
all'elaborazione del lutto, piuttosto che ad Associazioni specifiche.
61. Riunioni di equipe
Lattivit UCAM e ADI pu嘆 prevedere Riunioni d'equipe, che
coinvolgono tutti gli operatori e consulenti Specialisti che
vengano ritenuti necessari alla discussione dei casi. Lo
psicologo:
- pu嘆 partecipare alla discussione dei casi la cui presa in carico
sia condivisa con altri operatori UCAM e ADI per confrontarsi
e poter perfezionare la gestione degli utenti in carico;
- pu嘆 partecipare al fine di fornire supporto psicologico agli
operatori coinvolti nella gestione di casi complessi, per
comprendere e risolvere dal punto di vista psicologico e
relazionale le difficolt legate all'assistenza formale.
- pu嘆 utilizzare la riunione di equipe come momento formativo
rivolto agli operatori UCAM ADI (es per lutilizzo di strumenti
valutativi)
62. La scuola di assistenza familiare
Lo psicologo partecipa attivamente all'organizzazione delle Scuole di Assistenza Familiare
(SAF), ossia eventi formativi/informativi rivolti al caregiver non professionale insieme ad
altri professionisti ASL che operano nel settore, da MMG e/o specialisti, in collaborazione
con le Amministrazioni Comunali o con alcune unit d'offerta della rete (RSA, CDI). Questi
incontri sono nati per fornire supporto e risposte multidimensionali al caregiver, sempre pi湛
protagonista nell'ambito assistenziale; vengono organizzati dai distretti, nei Comuni
interessati, in orari calibrati sulle esigenze dei caregiver. Molteplici gli obiettivi delle SAF:
- orientare familiari e caregiver ai servizi territoriali, sia dell'ASL sia comunali o di altra natura,
perch辿 il caregiver sappia orientarsi meglio nel richiedere aiuto;
- fornire conoscenze tecniche e consigli pratici per la gestione delle patologie croniche, per la
gestione degli ausili etc;
- favorire lacquisizione di padronanza di strategie psico-educative per la gestione dei disturbi
del comportamento e migliorare l'approccio alla malattia e la gestione delle dinamiche
relazionali.
Le SAF possono trattare diverse tematiche, che cercano di rispondere alle esigenze dei
partecipanti. Rappresentano un'occasione importante di avvicinamento tra servizi territoriali
e caregiver o familiari.
Durante le SAF lo psicologo fornisce il suo contributo professionale attraverso lo sviluppo
di tematiche legate agli aspetti emotivi-relazionali, facendo emergere tutte le emozioni
legate all'assistenza informale al fine di poter arginare il senso di solitudine assistenziale
che molti caregiver sperimentano.
63. LO PSICOLOGO E LE GRAVISSIME DISABILIT (SV E SLA)
Supporto psicologico ai familiari
Supervisione agli operatori con riunioni di equipe
Supporto psicologico agli ospiti (persone affette da SLA)
64. LO PSICOLOGO E GLI ALZHEIMER CAFE
Fra le figure specializzate nel trattamento delle problematiche delle
demenze, lo psicologo 竪 sicuramente la figura pi湛 presente nei
Caff竪, con una duplice funzione: supporto alle attivit dei pazienti e
aiuto psicologico ai familiari da una parte e dallaltra gestisce il
gruppo di lavoro e i volontari. Lapproccio al paziente si realizza
attraverso la valutazione cognitiva e degli aspetti relazionali-
comunicativi, mentre per quanto concerne gli interventi lo psicologo
conduce lattivit con i familiari dinformazione e supporto e gli
interventi cognitivi dedicati al malato, quali la stimolazione cognitiva
e la reminiscenza. Durante lo svolgimento delle attivit manuali e
ludiche, invece, affianca leducatore ponendo particolare attenzione
agli anziani maggiormente in difficolt e alle dinamiche relazionali
anziano-caregiver, col fine ultimo di fornire, ove necessario,
informazioni e indicazioni utili (GRG, 2015)
66. e) Invecchiamento: anziani e famiglia
Coordinatori: Enrico Molinari e Gianluca Castelnuovo
Il progressivo invecchiamento della popolazione 竪 una delle grandi sfide che la
nostra societ deve fronteggiare a motivo dell'aumento delle patologie croniche
e disabilitanti, dei conseguenti costi, la possibile esclusione e lisolamento
sociale degli anziani. Infatti let anziana comporta una maggiore incidenza di
multipatologie (respiratorie, cardiologiche, endocrinologiche, ortopedico-
fisiatriche, neurologiche e anche psicologiche) per cui occorre adeguare i servizi
socio-sanitari, assistenziali, previdenziali e il modello attuale di welfare a queste
evoluzioni demografiche ed epidemiologiche.
Lobiettivo di questo Gruppo 竪 identificare delle buone prassi professionali
nell'ambito della cura psicologica dell'anziano e della presa in carico dei familiari
e dei caregiver, condividendo esperienze di successo e costruendo il profilo di
competenze dello psicologo esperto in psicogeriatria.
Saranno trattati temi quali: i protocolli per il supporto psicologico dell'anziano
fragile; le buone pratiche nella psicoterapia dell'anziano con psicopatologia; le
possibilit offerte dalle nuove tecnologie nel monitoraggio dell'anziano all'interno
del paradigma "active ageing and healthy living"; la gestione dei familiari e dei
caregiver nella cura dell'anziano; il rapporto fra la psicologia e le strutture socio-
sanitarie deputate alla cura dell'anziano.
67. INDICE (provvisorio) LIBRO BIANCO
GAT INVECCHIAMENTO: ANZIANI E FAMIGLIE
Introduzione
Chi 竪 lanziano?
Chi 竪 lo psicologo dellinvecchiamento?
Servizi psicologici e ambiti di intervento
Psicologia domiciliare
Dolore e demenza
Lanziano e la psicopatologia
Neuropsicologia
Formazione degli operatori che lavorano in ambito geriatrico (volontariato, telofonia
sociale, gioco dazzardo nellanziano..)
Familiari vittime nascoste: il ruolo dello psicologo accanto al caregiver di persone
affette da demenza
Domotica per lanziano con disturbi cognitivi
Lintervento dello psicologo sulla mobilit dellanziano nel sistema-traffico
68. Come conclusione
E utile lo psicologo nei servizi per anziani?
Secondo lISRRA di Treviso sembra di s狸
Ci lavorano 17 psicologi!