Poesie dedicate alla Natura e alla Terra scritte da alcuni ragazzi di IIA e IIIA dell'Istituto Comprensivo di San Vito Romano (RM) nall'ambito del Progetto Ambienti@moci - www.lafabbricadellascuola.ning.com
(Musica: My immortal)
Damiano aveva giurato: quellultima vetta ancora, e poi avrebbe dato laddio allalpinismo. Ma proprio sullagognata Cima Dodici un avvenimento inaspettato mette sottosopra la sua vita.
Sullo sfondo, due grandi storie damore: quelle tra lo scalatore e Cecilia e fra gli studenti universitari Marco e Milena, che finiranno imprevedibilmente con lintrecciarsi.
Poesie stilnovistiche parte I: Poesie scritte dai ragazzi di IIA istituto Comprensivo San Vito Romano a conclusione di un percorso dalla poesia siciliana allo stilnovismo petrarchesco
Inferno dantesco e la sua iconografia attraverso i secoliCarolina Covarelli
油
L'inferno della Divina Commedia di Dante 竪 qui ripercorso da un punto di vista iconografico: gli artisti analizzati sono circa quaranta, dai primi codici trecenteschi, attraverso le varie influenze artistiche (Rinascimento, Barocco, NeoClassicismo, Espressionismo, Astrattismo, etc) ed i vari paesi europei e non, fino al ventesimo secolo. L'occasione per ripercorrere in immagini, versi e storia dell'arte uno dei pi湛 bei testi della letteratura italiana e mondiale, frutto di un genio e di un poeta con un'immaginazione ed una cultura enciclopedica.
Poesie dedicate alla Natura e alla Terra scritte da alcuni ragazzi di IIA e IIIA dell'Istituto Comprensivo di San Vito Romano (RM) nall'ambito del Progetto Ambienti@moci - www.lafabbricadellascuola.ning.com
(Musica: My immortal)
Damiano aveva giurato: quellultima vetta ancora, e poi avrebbe dato laddio allalpinismo. Ma proprio sullagognata Cima Dodici un avvenimento inaspettato mette sottosopra la sua vita.
Sullo sfondo, due grandi storie damore: quelle tra lo scalatore e Cecilia e fra gli studenti universitari Marco e Milena, che finiranno imprevedibilmente con lintrecciarsi.
Poesie stilnovistiche parte I: Poesie scritte dai ragazzi di IIA istituto Comprensivo San Vito Romano a conclusione di un percorso dalla poesia siciliana allo stilnovismo petrarchesco
Inferno dantesco e la sua iconografia attraverso i secoliCarolina Covarelli
油
L'inferno della Divina Commedia di Dante 竪 qui ripercorso da un punto di vista iconografico: gli artisti analizzati sono circa quaranta, dai primi codici trecenteschi, attraverso le varie influenze artistiche (Rinascimento, Barocco, NeoClassicismo, Espressionismo, Astrattismo, etc) ed i vari paesi europei e non, fino al ventesimo secolo. L'occasione per ripercorrere in immagini, versi e storia dell'arte uno dei pi湛 bei testi della letteratura italiana e mondiale, frutto di un genio e di un poeta con un'immaginazione ed una cultura enciclopedica.
LE CLASSI IIIBSA E IVBSA DEL LICEO SCIENZE APPLICATE DEL G.MARCONI VINCONO IL PRIMO PREMIO DEL CONCORSO NAZIONALE SU DANTE E LA BIBBIA
Non poteva essere che Dante, uomo eterno ed inimitabile, a regalare a noi studenti delle classi IIIB e IVB del liceo scienze applicate Guglielmo Marconi di Civitavecchia, una preziosa e inaspettata vittoria, che ha coronato al meglio un percorso intitolato Rapsodia damore, Dante e la Bibbia
1. PER TUTTI QUELLI CHE CI HANNO VOLUTO BENE E A CUI NOI ABBIAMO VOLUTO BENE IMMAGINI FELICI DI UN TEMPO MERAVIGLIOSO AB 1
2. Goethe: Faust ZUEIGNUNG - DEDICA Ihr naht euch wieder, schwankende Gestalten, Die fr端h sich einst dem tr端ben Blick gezeigt. Versuch ich wohl, euch diesmal festzuhalten? F端hl ich mein Herz nach jenem Wahn geneigt? Ihr dr辰ngt euch zu! Nun gut, so m旦gt ihr walten, Wie ihr aus Dunst und Nebel um mich steigt; mein Busen f端hlt sich jugendlich ersch端ttert Vom Zauberhauch, der euren Zug umwittert. Ihr bringt mit euch die Bilder froher Tage, Und manche lieben Schatten steigen auf: Gleich einer alten, halbverklungnen Sage, Kommt erste Lieb und Freundschaft mit herauf; Der Schmerz wird neu, es wiederholt die Klage Des Lebens labyrinthisch irren lauf Und nennt die Guten, die, um sch旦ne Stunden Vom Gl端ck get辰uscht, vor mir hinweggeschwunden . Nuovamente vi avvicinate, fluttuanti figure, che appariste un tempo al mio sguardo turbato. Tenter嘆 dunque questa volta di trattenervi? Sentir嘆 il mio cuore incline a quel fantasticare? Ma voi premete in ressa! Bene, sia vostro dunque il dominio, cos狸 come emergete intorno a me dalle vostre nebbie e brume! Passa nel mio petto un fremito di giovinezza per lalito magico che balena intorno al vostro corteo . Portate con voi immagini di giorni lieti; e pi湛 duna cara ombra si solleva. Come in una vecchia saga mezza affievolita dal tempo, insieme mi balzano intorno il primo amore e lamicizia. Si rinnova il dolore e il lamento ripercorre il labirintico corso della mia vita errante. E nomina i buoni che, defraudati dalla sorte delle ore serene, sono scomparsi via prima di me.
3. Sie h旦ren nicht die folgenden Ges辰nge, Die Seelen, denen ich die ersten sang; Zerstoben ist das freundliche Gedr辰nge, Verklungen, ach! der erste Widerklang. Mein Leid ert旦nt der unbekannten Menge, Ihr Beifall selbst macht meinem Herzen bang; Und was sich sonst an meinem Lied erfreut, Wenn es noch lebt, irrt in der Welt zerstreuet. Und mich ergreift ein l辰ngst entw旦hntes Sehen Nach jenem stillen, ernsten Geisterreich; Es schwebet nun in unbestimmten T旦nen Mein lispelnd Lied, der olsharfe gleich; Ein Schauer fasst mich, Tr辰ne folgt den Tr辰nen, Das strenge Herz, es f端hlt sich mild und weich; Was ich besitze, seh ich wie im Weiten, Und was verschwand, wird mir zu Wirklichkeiten. Non odono pi湛 i miei nuovi canti gli spiriti a cui cantai i miei primi. Polvere 竪 la ressa degli amici; spenta, ahim竪, leco di un tempo! Il mio dolore risuona ad una folla ignota: perfino il plauso di questi 竪 ansia per il mo cuore. E chi prima gioiva del mio canto, se ancora vive, erra disperse per il mondo. Ed uno spasimo, per lungo tempo dissueto, mi attira verso quellaustero e silente regno di spiriti. Ecco vibrare in indistinti accordi il bisbiglio del mio canto, simile allarpa eolia. Un brivido mi scuote; pianto segue al pianto. Il cuore indurito si intenerisce. Quello che possiedo lo vedo come in lontananza; quello che 竪 scomparso mi diviene realt!
14. PREGHIERA Signore Iddio, 竪 per lei che ti prego, per la futura compagna della mia vita terrena, per colei che i miei figli chiameranno mamma. Un giorno io la incontrai. E luceva il sole. Le parlai, ma capirci fu difficile allinizio e io ne soffrii, Tu solo sai quanto, o Signore di tutto. Ora ci amiamo. per lei, Signore, chio Ti innalzo questa preghiera, la preghiera dei miei ventanni. per il nostro amore. per i sogni che abbiamo: il nostro domani. per la felicit sua, da cui dipende la mia. per la vita che Tu le hai donato e su cui io voglio vegliare, se Tu lo consenti. per la bellezza del suo sentire, chio voglio mi nutra e mi faccia migliore. per lei, Signore, chio vengo a pregarTi. Per il sorriso del mio domani, che 竪 forza per loggi. per colei che i miei figli chiameranno mamma. Ascolta questo grido, Signore Iddio che sei lazzurro, lamore, il sapere. Ascolta la preghiera dei miei ventanni. E guidaci. Cos狸 sia.
39. NOTTI MOGADISCIANE Al suono dellarpa, son chiusi i tuoi occhi di cenere, mentre le labbra rosse fioriscono dolci gemiti, respiri ansanti e sorriso. E tu diventi arpa di fuoco, mentre cristalli di gioia si fanno i miei accordi lancinanti, nel buio odoroso di frangipani. Per te. Tu, vibrando, li raccogli e ne fai laghi e torrenti e fiumi in piena, finch竪 il rombo delloceano, gonfio di monsone, copre la mia musica. E la tua estasi 竪 la mia. Che vedono, allora, i tuoi occhi chiusi?
40. IN SOMALIA, CON UN PESCECANE CHE MI AGGRED, MA CHE FIN IN PENTOLA
104. GENNAIO 1979 ZURIGO freddo e bianco di neve, fuori. Sulla neve, un passero cerca. Anch'io cerco: il ricordo del tuo viso... la tua mano nella mia... le parole sussurrate... i tuoi baci di fuoco... la seta dei tuoi capelli... il tuo odore di donna, la mia donna e il tuo sorriso buono, che mi dona pace. ancora pi湛 freddo fuori ed 竪 scesa la notte. Un aereo lontano cerca la via. Forse sta venendo in Africa, da te. Nella mia stanza d'albergo anch'io continuo a cercare: la luce dei tuoi occhi... il peso dolce della tua testa sulla mia spalla... le tue carezze, lievi all'inizio, poi lunghe e brucianti... i fiori dei tuoi seni sul mio petto... il ricordo del tuo corpo che freme sul mio... le tue splendide gambe, plasmate dalle mie carezze... il profumo dei tuoi inguini, colmi dei miei baci... il sapore di te e i gemiti delle tue estasi che urlano la mia gioia di darti gioia. E il tuo sorriso buono che mi dona pace.
112. IL GIOCO DEL POLO , RE DEI GIOCHI E GIOCO DEI RE Galoppo gioioso di cavalli attentissimi; vento che ti fischia nelle orecchie; colpi secchi di stecche volteggianti; concitati gridi e richiami... "Al centro!" "Lascia!" "Prendi l'uomo!" "La linea 竪 tua!"... Un ultimo urto, che spinge via il mio avversario; ancora un colpo che fa volare la palla fra i pali. E il mio cavallo nitrisce orgoglioso. Amico poeta, tu sai chi ha creato il polo? Quando, un giorno lontano, un Iddio generoso mise l'uomo e il cavallo in simbiosi, non voleva cambiare la storia, perch竪 non 竪 per la guerra, che ci fu dato il cavallo, o poeta che ne canti il coraggio in battaglia, ma per la pace.
113. Per conoscerci meglio e per meglio conoscere il mondo. Per insegnarci che ogni creatura del buon Dio ha il suo valore e che, se l'uomo ha il pensiero, il cavallo ha la forza e la generosit. Per嘆, poeta, 竪 soprattutto per giocare insieme, a chi ha pi湛 coraggio, a chi 竪 pi湛 abile, a chi resiste di pi湛 che ci fu dato il cavallo. Per essere insieme felici, noi e i nostri fratelli dalle lunghe criniere, sui campi del gioco pi湛 bello. per questo, poeta, che, da duemila e seicento anni, si ripete il rito del polo, dono di un grande Dio a uomini semplici, ai pastori dell'Hindukush, delle pianure afgane e persiane, degli altipiani d'India.
114. Ai pastori di Gilgit che lo giocano da secoli all'ombra dell'Himalaia. A Shah Abbas che lo giocava nella pi湛 bella piazza della citt fatata di Isfahan. Al grande Akbar che lo giocava nelle pianure fluviali dell'India sconfinata. Lo sai, poeta, che a Gilgit, che a Jaipur, che a Jodhpur, citt di stirpi guerriere, di uomini generosi, di cavalli possenti, non c'竪 uomo, non c'竪 donna, il cui cuore non batta pi湛 veloce, al pensiero del polo?
115. Lo sai, poeta, che nella pampa argentina, mare d'erba senza confini, patria di gauchos e di sognatori, il polo 竪 come una preghiera? Anch'io ho giocato a Gilgit, sotto l'Himalaia, tempio di Dio, A Jaipur, dalle case rosa, a Jodhpur, dalle case azzurre, nella pampa argentina, mare d'erba. Anch'io, poeta, sono stato felice sui campi del polo. Con lei.
128. IN DUELLO CON ALAN KENT, IL CAPITANO DELLA NAZIONALE INGLESE DI POLO, IN AZZURRO (IO SONO IN ROSSO), DURANTE IL TORNEO INTERNAZIONALE A NAIROBI NEL 1995.
129. MARIA CON I SUOI CAVALLI, PRIMA DI ENTRARE IN CAMPO
133. GILGIL. KENYA 1. Maria, 2. Georg Prinz zu Bentheim und Steinfurt, 3. Alberto, 4. Louis Lefevre
134. MARIA I capelli biondi, mossi dal vento del galoppo, fuori del suo casco rosso. Il suo cavallino spumeggiante, veloce come il pensiero, coraggioso come un eroe dell'Iliade. Il colpo di stecca, elegante, in piena corsa. I movimenti flessuosi del suo corpo di fanciulla sempre verde. il suo grido felice, di ragazzina spensierata, quando segna un gol. La sua tranquillit, la sua operosit, i suoi sorrisi smaglianti, il suo ragionare pacato, giorno dopo giorno. E la sua passione bruciante, notte dopo notte. Questa 竪 la mia donna. Dio, come ho fatto a trovarla?
164. HO FREDDO Ho freddo. Mi giro per venirti vicino e mi accorgo che non ci sei. Allora piango e piango e piango. Ho tanto freddo. Ho freddo nellanima.
165. NOTTE CHE NON FINISCE MAI una notte senza vento, fuori, e c竪 solo silenzio, il grande silenzio dellAfrica, quando tutto tace, anche gli animali. Sembra come se il mondo fosse finalmente in pace. Ma non c竪 pace nel mio cuore. C竪 solo un vuoto immenso, il vuoto lasciato da te e che s竪 riempito di disperazione. Portami da te piccola mia! Portami da te! Che ci faccio io qui, da solo?
167. PICCOLA MIA Piccola mia, gentile, Sei andata via come sei sempre vissuta, che mi viene in braccio senza dare fastidio a nessuno, e mi carezza il viso. in punta di piedi. Ma non sei tu. E io non ero con te Da un podi tempo a tenerti la mano, ho cercato di ricrearti con unaltra come tu avresti fatto con me. come tu mi hai detto, Non ci sei pi湛. per averti ancora vicina. Ed io ancora non ci credo Mi vuole bene, e ti parlo, come me ne volevi tu. ti cerco, gentile ed affettuosa con me, ti aspetto comeri tu. e corro a casa ansioso di vederti Mi sorride con amore, sulla tua solita poltrona, come facevi tu. a leggere. Ma non 竪 servito a niente Ma trovo solo il micetto, perch辿 non sei tu. Un micetto come te, Portami da te, piccola mia! silenzioso, Portami dove stai tu! affettuoso, Io non voglio piu` vivere. buono,
168. PAGANINI La senti questa musica, amore? E un concerto di Paganini. Non lo abbiamo mai ascoltato insieme, ma so che ti piacerebbe tantissimo, perch辿 io ti conosco come me stesso! E ora vorrei tanto ascoltarlo con te, tenendoti una mano tra le mie Senti come 竪 bello? Ascolta questo violino incredibile. Canta il mio amore per te!