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La scuola stoica
Renato Curreli - Filosofia e Storia
Liceo Classico G. Siotto Pintor - Cagliari
Introduzione
La scuola stoica si svilupp嘆 in
un periodo che si 竪 soliti
chiamare ELLENISMO.
Questo termine, che ha
comunque origini antiche
(了了侶僚旅亮), 竪 stato
proposto dallo storico
Johann Gustav Droysen (1808-1884) per indicare la civilt greca dopo
la morte di Alessandro Magno (356-323 a.C.). Gli storici fanno
terminare let ellenistica con la conquista romana del Regno dEgitto
dopo la battaglia di Azio (31 a.C.).
 Lellenismo indica cos狸 il chiudersi dellet classica e
il fiorire, a partire da essa, di una nuova civilt.
Cambiamenti dellellenismo
1) Fine dellindipendenza politica, economica e culturale delle 了竜旅
a causa delle conquiste di Filippo II (battaglia di Cheronea, 338 a.C.)
e della creazione dellImpero macedone da parte di suo figlio
Alessandro Magno (畆了劉両留僚隆凌 ' 畚 留虜竜隆ホ, Al辿xandros tr溜tos ho Makedn)
2) LImpero, con la sua vastit, crea le condizioni per una nuova
visione del mondo che nasce dallincontro della cultura greca con
quelle orientali
3) Affermarsi di nuovi grandi centri culturali: Alessandria, Pergamo,
Rodi, Antiochia.
***
1. Zenone e la fondazione della scuola stoica
Zenone di Cizio (336/35-263 a.C.), allievo del cinico Cratete di Tebe, fu
liniziatore della scuola stoica.
La scuola fu fondata ad Atene nel 300 a.C. circa e prese il nome dalla
凌旅虜溜了侶 凌略, il 束portico dipinto損 dellagor di Atene, dove Zenone
teneva le sue lezioni.*
Da giovane, Zenone fu influenzato dalla lettura dei Memorabili di
Senofonte e dellApologia di Platone: in entrambi trovava la figura di
Socrate, che era poi alla base dellinsegnamento di quello che sar il
suo maestro, il cinico Cratete.
Lo Stoicismo pu嘆, infatti, essere pensato come uno sviluppo della
scuola cinica.**
__________
* Una ricostruzione del portico pu嘆 essere vista nella copertina e nellultima diapositiva di questa presentazione
** Cinico pu嘆 derivare o da 僚留粒竜 (虜僚, cane + 畆粒, veloce) il ginnasio sede della scuola cinica, o proprio da
虜僚, perch辿 si diceva che questi filosofi vivevano in modo simile ai cani.
 Entrambe le scuole, la cinica e la stoica, credono
che lo scopo della filosofia non sia la conoscenza
della verit, bens狸 quello di orientare la ricerca della
felicit attraverso la pratica della virt湛.
 Virt湛 (lat. virtus, gr. 畆竜流, abilit, forza, eccellenza; stato felice) indica, a
partire da Socrate, la ricerca della forma di vita
migliore per conseguire la felicit.
2. Periodi e scolarchi della Scuola stoica
 possibile distinguere la storia dello stoicismo in tre periodi:
In questo contesto ci soffermeremo sullantico stoicismo, che fu il
periodo di fondazione e quello pi湛 fruttuoso. Esso si sviluppa tra la fine
del IV e il III secolo a.C.
Dopo Zenone, gli altri scolarchi della Sto furono Cleante di Asso (circa 330
232 a.C.) e Crisippo di Soli (281/277208/204 a.C. ).
Stoicismo antico Stoicismo medio Stoicismo nuovo
La figura e lopera di Crisippo furono particolarmente
importanti perch辿 egli individu嘆 e defin狸 le dottrine pi湛 caratteristiche
dello stoicismo antico. Ci 竪 stato tramandato il detto 束Senza Crisippo,
non sarebbe esistita la Sto損. Egli fu uno scrittore prolifico e un
grande logico e dialettico.
Zenone di Cizio Crisippo di Soli
Gli scritti di questi filosofi sono andati perduti. Possiamo
leggere solo frammenti dai quali risulta difficile distinguere
tra loro i vari autori.
Per questo motivo siamo costretti a parlare genericamente
di stoicismo o di dottrine stoiche riservandoci per嘆, laddove
sia possibile, di riferirci a un autore specifico.
 Zenone riteneva che la scienza non avesse un valore in s辿, ma fosse invece la
condizione e lo strumento per accedere alla 畆竜流.
 Ora, la 畆竜流 竪 in realt triplice:
 Quindi siccome la filosofia ha come suo fine il conseguimento della virt湛 e della
felicit, anchessa si articoler in tre parti corrispondenti:
Zenone e Crisippo iniziavano con la Logica, alla quale facevano seguire la Fisica e lEtica
Naturale
Morale
Razionale
Virt湛
Filosofia
Fisica
Etica
Logica
3. La logica
Zenone probabilmente fu il primo a usare i termini 了凌粒旅虜畚肱 e 了凌粒旅虜畚
(sottint. 畚穫僚侶, arte) per indicare lo studio del discorso e del
ragionamento.
La logica si divide in:
 Retorica, la scienza dei discorsi continui (orazioni)
 Dialettica, la scienza dei discorsi divisi in domane e risposte.
La dialettica, a sua volta, si articola in
 Grammatica (analizza le parole)
 Logica propriamente detta (studia concetti,
proposizioni, ragionamenti e sofismi)
La Dialettica 竪 la scienza di ci嘆 che 竪 vero e di ci嘆 che 竪 falso
e di ci嘆 che non 竪 n辿 vero n辿 falso.
Ma, come si pu嘆 distinguere il vero dal falso?
Per questo scopo sar necessario individuare un criterio di verit.
sono i singoli termini presi isolatamente (albero, verde), oppure
N辿 veri n辿 falsi i ragionamenti indecidibili (paradossi, sofismi, dilemmi) e (forse) i
ragionamenti logicamente corretti, ma contenutisticamente falsi.
Vere o false sono le proposizioni: Lalbero 竪 verde potr essere vera o falsa.
3.1. Il criterio della verit: la rappresentazione catalettica
Bisogna chiedersi preliminarmente da dove trae origine la conoscenza.
Secondo gli stoici la conoscenza deriva dai sensi.
Lanima (la mente) 竪 come un 粒留亮亮留竜畤凌僚* sul quale non c竪
alcun segno fino a che lesperienza non vi lascia le sue impronte.
Queste impronte sono le sensazioni, che appaiono al soggetto
conoscente come rappresentazioni (留僚留溜留, immagine, figura, rappresentazione )
Linsieme delle rappresentazioni, ritenuto dalla memoria,
costituisce lesperienza.
_________
* Tavoletta spalmata di cera sulla quale si scriveva. 粒留亮亮留竜畤凌僚 畤粁 了粒僚 虜竜僚僚 竪 in origine unespressione aristotelica che in
latino sar resa con tabula rasa in qua nihil est scriptum.
Quando un oggetto esterno, come un colore, un sapore,
un suono, etc., lascia unimpronta nellapparato sensorio
del soggetto conoscente, si produce una rappresentazione
mentale.
Ricevere limpressione/impronta di un dato sensibile non
dipende dal soggetto, che fino a qui 竪 passivo.
Dalla libera attivit del soggetto conoscente dipende invece
lassenso concesso, o meno, a una rappresentazione.
Allora il criterio della verit 竪 dato dallevidenza con cui una
rappresentazione si impone al soggetto conoscente e lo
inclina allassenso.
Esso consiste nella rappresentazione catalettica
(留僚留溜留 虜留留了侶旅虜流; rappresentazione che afferra/comprende;
虜留留了留亮硫略僚, afferro, prendo, comprendo).
Mente
Rappresentazioni
Oggettiesterni
Vediamo la testimonianza di Cicerone:
Zenone questa stessa cosa la rappresentava con gesti. Mostrando allinterlocutore
in faccia la mano aperta con le dita tese, diceva: 束la rappresentazione 竪 cos狸損. Poi,
contraendo un poco le dita: 束lassenso 竪 cos狸損. Stretta poi la mano a pugno, diceva
束questa 竪 la comprensione損: e proprio da questo paragone fu indotto a dare a
questa un nome che prima non esisteva, 虜留略了侶旅 [il prendere, presa, cattura].
Accostata poi la destra alla sinistra, e con questa afferrato fortemente e compresso
ad arte il pugno chiuso, diceva che quella era la scienza, e che era cosa tale che
nessuno, fuorch辿 il sapiente, poteva rendersene padrone.
Cicerone, Accademici I, 47, 144.
3.2. Le anticipazioni o prolessi
Il conservarsi e laccumularsi delle rappresentazioni nella memoria, porta
spontaneamente al crearsi di anticipazioni (了侶旅).
Lanticipazione o prolessi 竪 una conoscenza universale o nozione comune a tutti gli
uomini e, come tale, corrisponde al termine concetto.
Il concetto 竪 unentit puramente mentale ed esiste solo nella dimensione logica. Gli
stoici pensavano infatti che lessere 竪 solo individuale e corporeo. Se esistono
nozioni che sono universali, questo dipende solo dal fatto che esse si formano in
modo eguale in tutti gli uomini, attraverso lesperienza e la riflessione.
In tal senso svolgono una linea di pensiero aristotelica, allontanandosi dalle teorie
platoniche.
Ma mentre per Aristotele il concetto rispecchia ed esprime la struttura fondamentale
delle varie realt esistenti, l 竜畆粁肝刃, per gli stoici esso 竪 semplicemente un segno, e
come tale sta per o significa un oggetto qualunque, potendo quindi indicare lintera
classe cui quelloggetto appartiene: la funzione del concetto di mela 竪 quella di
essere un segno che rinvia a una mela qualunque.
Analizziamo il concetto come segno con maggiore dettaglio:
Tre sono gli elementi che si collegano: il significato, ci嘆 che significa, e ci嘆 che 竪.
Ci嘆 che significa 竪 la voce, per esempio 束Dione損. Il significato 竪 la cosa indicata
dalla voce e che noi cogliamo pensando alla cosa corrispondente. Ci嘆 che 竪, 竪 il
soggetto esterno, per esempio lo stesso Dione.
Sesto Empirico, Contro i logici, II, 11
Dunque, secondo gli stoici 竪 necessario distinguere tra
 la parola, 束ci嘆 che significa損, ossia il significante (un insieme di elementi fonetici che
producono i l suono Dione)
 il significato, cio竪 il pensiero/rappresentazione mentale che la parola produce nella
mente
 loggetto reale , 束ci嘆 che 竪損, la cosa concreta alla quale ci si sta riferendo: 束Dione損
Il brano di Sesto Empirico prosegue con le seguenti osservazioni:
Di queste tre cose, due sono corporee, lespressione vocale e loggetto; una, la realt
significata, 竪 invece incorporea, e prende appunto il nome di significato.
Ivi
 La parola (il suono che significa) e loggetto significato sono
considerati come corporei; il significato (la rappresentazione
mentale prodotta dalla parola) 竪 invece incorporeo.
3.3. La proposizione e il ragionamento anapodittico
 La logica aristotelica si fonda principalmente sui termini e sul ragionamento
(了了凌粒旅亮畚肱) dimostrativo o dialettico.
 La logica stoica  che rappresenta un grande avanzamento della disciplina 
insiste invece sulla proposizione e sul ragionamento anapodittico (畆僚留隆竜旅虜凌,
non dimostrativo).
 Mentre i termini isolati non sono di per s辿 veri o falsi, la proposizione ha invece
un significato individuabile e pu嘆 essere vera o falsa. Tale era lopinione dello
stesso Aristotele ma mentre questi, per costruire il ragionamento, scompose la
proposizione nei suoi termini costituenti, gli stoici seguirono unaltra via, quella di
considerare le proposizioni in quanto tali e le relazioni che possono stabilirsi tra
loro.
 Dalla logica stoica deriva una importante branca della logica contemporanea
detta, appunto, logica (o calcolo) proposizionale.
I
 Il ragionamento aristotelico consta di tre proposizioni: due fungono da premesse
(maggiore e minore, collegate tra loro dal termine medio) e la terza da
conclusione.
 Il ragionamento (sillogismo) anapodittico degli stoici connette direttamente due
proposizioni senza ricorrere a un termine medio o ad altri termini
(maggiore/minore): sappiamo gi che la logica stoica 竪 proposizionale e non
terministica.
Ragionamento = concatenazione di pi湛 enunciati
La proposizione, che pu嘆 essere Vera o Falsa, 竪
formulata linguisticamente da un Enunciato (畆両畚系亮留)
 Il ragionamento aristotelico si basa su proposizioni categoriche (p.e.
Tutti gli uomini sono bipedi), quello stoico su premesse ipotetiche
(p.e. Se oggi piove).*
 Il ragionamento pu嘆 essere corretto anche quando uno o entrambi
gli enunciati sono falsi:
Se piove in aperta campagna allora mi bagno.
Ma piove in aperta campagna, quindi mi bagno.
L inferenza 竪 corretta (valida) perch辿 segue e si fonda su una regola
logica (che i medievali chiameranno modus ponens), sebbene gli
enunciati possano essere falsi, come nelleventualit ci sia il sole.
________________
* Ci嘆 non equivale a dire che Aristotele non conoscesse le proposizioni ipotetiche e il ragionamento
ipotetico, ma semplicemente che la sua analisi non si 竪 concentrata specificamente su questi aspetti.
 Secondo Crisippo ci sono cinque schemi di ragionamento anapodittico:
Se 竪 giorno c竪 luce. Ma 竪 giorno, quindi c竪
luce
Se A allora B. Ma A, quindi B
Se 竪 giorno c竪 luce. Ma non c竪 luce, quindi
non 竪 giorno.
Se A allora B. Ma non B, quindi non A
Non pu嘆 essere sia giorno che notte. Ma 竪
giorno, quindi non 竪 notte.
Non 竪 possibile che siano insieme A e
B. Ma 竪 A, quindi non 竪 B.
O 竪 giorno o 竪 notte. Ma 竪 giorno, quindi
non 竪 notte .
O 竪 A o 竪 B. Ma non 竪 B, quindi 竪 A.
O 竪 giorno o 竪 notte. Ma non 竪 notte,
quindi 竪 giorno
O 竪 A o 竪 B. Ma 竪 A, quindi non 竪 B.
 Come si vede, le proposizioni sono collegate con le particelle se,
allora, e, o, non. Esse  che in seguito saranno dette connettivi logici
 danno luogo a proposizioni composte unendo tra loro proposizioni
semplici: A e B 竪 una proposizione composta dalle proposizioni
semplici A, B. Le proposizioni composte assumeranno un valore di
verit in rapporto al tipo di connettivo e a quello delle proposizioni
semplici da cui derivano.
 Esempio (con incursioni nella moderna logica proposizionale):
A e B (nel simbolismo moderno A  B)
Il connettivo 束e損 implica che A e B 竪 vera se e solo se sia A che B sono vere. Per cui:
1) se A 竪 vera e B 竪 vera, allora AeB sar vera, come abbiamo appena detto;
2) se A 竪 falsa e B 竪 vera, allora AeB sar falsa;
3) se A 竪 vera e B 竪 falsa, allora AeB sar ancora falsa;
4) se A 竪 falsa e B 竪 falsa, allora AeB non pu嘆 che essere falsa.
3.4. La dimostrazione
Il ragionamento anapodittico, come dice il termine stesso, non 竪
dimostrativo, ma esplicita i legami che possono instaurarsi tra
proposizioni che sono di per se stesse evidenti.
C竪 per嘆 un tipo di ragionamento che vuole enucleare e chiarire
qualcosa che non appare con evidenza nelle premesse.
Questo ragionamento parte da un indizio (侶亮竜畤凌僚, segno precursore, sintomo,
indizio) dal quale ricavare una premessa evidente, per poi giungere a una
conclusione non evidente che al contempo esprime la causa
dellevento.
Se questa donna ha latte nelle mammelle, ha partorito; ma questa donna ha latte
nelle mammelle, dunque ha partorito.
Lesempio, che appartiene alla tradizione stoica, vuole mostrare come
dal 侶亮竜畤凌僚, il 束latte nelle mammelle損, si risale alla causa, laver
partorito.
3.5. Paradossi e dilemmi
La Sto considerava tra i vari modi di ragionamento anche quelli
ritenuti insolubili, come paradossi, dilemmi e sofismi.
 Paradosso (留略隆凌両凌, 留略-, contro + 隆両留, opinione): tesi che appare sorprendente e
contraria allopinione comune.
Mentitore. Uno dei paradossi pi湛 famosi 竪 quello del Mentitore, che risale a
Epimenide di Creta (VI s. a.C.)
Epimenide di Creta sostiene che "I cretesi sono bugiardi "
Se Epimenide dice il vero allora, essendo cretese, mente e dice il falso;
se dice il falso non mente e allora, pur essendo un cretese, dice il vero.
Il paradosso fu rielaborato da Eubulide di Mileto (IV s. a.C.):
Io sto mentendo
Se sto mentendo, dico il vero;
se dico il vero, allora sto mentendo.
 Dilemma (隆溜了侶亮亮留, 隆旅-, due + 了畤亮亮留, premessa): argomentazione, nella quale 竪 presente
unalternativa tra due ipotesi (dette corni del dilemma) dalle quali, per嘆, si giunge alla
medesima conseguenza.
Coccodrillo. Uno dei dilemmi pi湛 noti presi in considerazione dagli stoici, per quanto
risalga forse ai sofisti, 竪 detto dilemma del coccodrillo.
Un coccodrillo rapisce un bambino, ma promette di renderlo alla madre se questa riuscir a
indovinare la sua volont o meno di farlo.
La risposta della madre 竪 che il coccodrillo non restituir il bambino.
Il coccodrillo si trova cos狸 davanti a un dilemma:
1. se non lo restituisce, la madre ha detto il vero, e quindi dovrebbe restituire il bambino;
2. se allopposto lo restituisce, allora la madre ha detto il falso, e quindi non dovrebbe
restituirlo.
 Sofisma (畚肱旅亮留, da 凌溜龍, faccio ragionamenti cavillosi): ragionamento solo
apparentemente fondato su regole logiche, ma in realt falso, ingannevole o non
concludente.
Velato. Un tipico sofisma 竪 quello del Velato.
Conosci luomo che ha il volto coperto da un velo?
No.
Se si scopre il volto, lo conosci?
S狸.
Ma allora conosci e non conosci la stessa persona.
4. La fisica
La fisica della sto offre limmagine di un universo fondato e retto da
un ordine razionale e necessario che governa tutte le cose.
Lordine razionale delluniverso 竪 Dio.
Esso non va pensato come unentit a parte, trascendente, ma come
lelemento strutturante e portante intrinseco a tutto ci嘆 che esiste.
Questo tipo di concezione pu嘆 essere definita  con un vocabolo che 竪
entrato nelluso a partire dal 1700  panteismo (畩粁 "tutto" + 竜畚肱 "Dio"):
tutto 竪 Dio perch辿 il principio divino e il cosmo costituiscono una unit
inseparabile.
4.1. I principi
Alla base della natura (ossia, tutto il cosmo) ci sono due principi:
1. il principio passivo, la materia, una entit priva di qualsiasi caratteristica;
2. il principio attivo, cio竪 Dio, che, in quanto ordine razionale, ha il potere di
imprimere le forme nella materia, dando luogo alla moltitudine degli enti.
Entrambi i principi sono c o r p o r e i  infatti per gli stoici solo il c o r p o esiste nel
senso autentico del termine, potendo agire o subire  e, quindi, materiali; la vera
differenza tra loro 竪 che uno 竪 passivo, laltro attivo.
Tutto ci嘆 implica che l竜畆粁肝刃, la forma, ossia, secondo Aristotele, il principio
caratterizzante di ogni cosa, non sia opposto alla materia, pur essendole correlativo,
ma materia esso stesso.
L 竜畆粁肝刃 degli esseri viventi, lanima (流), 竪 dunque anchessa corporea.
Gli stoici comunque ammettevano quattro specie di cose incorporee, che per嘆
evidentemente hanno realt non in s辿, ma in relazione con i corpi materiali:
1) i significati (i concetti universali)
2) il vuoto infinito
3) il tempo infinito
4) il luogo
4.2. Dio
Dio/corpo 竪 fuoco (畤ο), inteso come soffio (僚竜畤ξ捨)
caldo e vivificante che anima ogni realt esistente.
Dio, in quanto principio attivo che plasma e
determina la materia, 竪 了粒凌, ragione che ha in s辿
le cause formali o ragioni seminali (了粒凌旅 竜亮留旅虜凌畚)
che danno origine a tutte le cose.
Dio 竪 la natura, e la natura 竪 Dio, ma ci嘆 non impedisce
agli stoici di trovare uno spazio agli dei del pantheon
della tradizione greca, che sono considerati come personificazioni dei diversi aspetti
della divinit.
4.3. I cicli cosmici
Il cosmo 竪 sottoposto a un ciclo continuo di nascita-distruzione-nuova nascita.
Cos狸 come tutte le cose sono soggette a generazione e corruzione, altrettanto deve
accadere alluniverso nel suo insieme. La storia ciclica del cosmo si ripeter infinite
volte, ma sempre uguale a se stessa.
Luniverso nasce si trasforma e si
Sviluppa nel corso di un lungo periodo
di tempo (Grande Anno), fino a
giungere a un suo compimento
quando i corpi celesti tornano nella
stessa posizione che occupavano
agli inizi del ciclo. A quel punto
avviene una ecpir嘆si (畆虜旅,
uscito fuori dal fuoco; 畆虜, fuori, + ,
fuoco), ossia una combustione o
conflagrazione che determina la fine
di tutto.
Luniverso 竪 ora pronto per rigenerarsi
mediante una palingenesi (留了旅粒粒竜僚竜畚稽, nuova generazione; 畚盈士肯, di nuovo +
粒畚確塾杵旅, generazione) o apocatastasi (畆凌虜留畚穎留旅, restaurazione, ritorno alla
posizione originaria; 畆畚, di nuovo, indietro + 虜留慮畚系侶亮旅, io riporto) e ogni cosa
ritorner ad essere quello che era.
La ciclicit del cosmo, cos狸 come tutti gli eventi, 竪 determinata da quello che gli
uomini chiamano destino, la legge immutabile che governa tutto lesistente.
Il destino, per嘆, dal punto di vista di Dio 竪 provvidenza, che conduce ogni cosa al suo
vero fine.
Destino, provvidenza e ragione non sono altro che modi diversi di vedere lordine
razionale che 竪 il vero fondamento delluniverso.
Essendoci una legge necessaria che regge e governa ogni cosa, gli stoici ritengono
ammissibile la mantica (亮留僚旅虜流 劉僚侶, arte della divinazione), ma solamente il
filosofo 竪 in grado di prevedere il corso degli eventi, perch辿 solo lui conosce lordine
razionale del cosmo.
5. Letica
Per gli stoici, ogni essere tende conservare e realizzare se stesso in armonia con
lordine razionale che pervade ogni cosa.
Questo processo di adattamento del singolo essere al Tutto (凌畆偉採砧旅,
appropriamento, adattamento) 竪 guidato da due forze:
 LIstinto (畚亮畚), che porta ogni essere a conservarsi e a sopravvivere;
 La Ragione, che cerca un accordo tra uomo e natura.
5.1. Vivere secondo natura
La massima fondamentale delletica stoica, che pare risalga allo stesso Zenone, era
dunque 束vivi secondo natura損.
Per natura bisogna intendere lordine razionale che regge e governa ogni cosa
esistente . E siccome questordine 竪 razionale (ed 竪 Dio stesso panteisticamente
inteso), vivere secondo natura equivale a 束vivere secondo ragione損.
5.2. Il dovere
Il saggio stoico perci嘆 cerca di far s狸 che ogni sua azione sia conforme
allordine cosmico e che si armonizzi con esso.
Conformarsi alla natura, ossia a quellordine razionale presente in
tutto e che troviamo anche nella nostra ragione, rappresenta il dovere
cui ogni essere umano dovrebbe ottemperare.
 necessario che il dovere prevalga su ogni cosa, compresa la felicit. E
qualora non vi fossero le condizioni per adempiere il dovere, il vero
saggio dovrebbe abbandonare la vita, anche se questa 竪 una vita
felice. Il modo per abbandonare la vita 竪, evidentemente, il suicidio,
che infatti i filosofi stoici non solo giustificarono, ma non di rado
praticarono.
5.3. Lapatia
Le emozioni non appartengono n辿 allistinto n辿 alla ragione, quindi
non derivano dallordine cosmico, ma dalla stoltezza e dallignoranza
umana. Per gli stoici ci sono quattro tipi fondamentali di emozione:
1. desiderio dei beni futuri
2. letizia per i beni presenti
3. timore dei mali futuri
4. afflizione per i mali presenti
Alle prime tre emozioni, il saggio stoico contrappone la volont, la
gioia, la precauzione.
Lafflizione per i mali presenti secondo il saggio stoico appartiene solo
allo stolto. Infatti non vi sono mali di cui ci si debba dolere, stante
lordine razionale del cosmo.
Derivano da beni presunti
Derivano da mali presunti
L emozione (畚盈故刃 ) 竪 considerata come una malattia, che produce
negli stolti turbamento e afflizione. Il saggio, per liberarsi da essa e dai
suoi effetti, deve quindi praticare lapatia (畆畚盈故砧肯, assenza di emozione),
coltivando limpassibilit, la calma e la tranquillit.
Ideato e realizzato da
Renato Curreli
Filosofia e Storia  Liceo Classico G. Siotto Pintor  Cagliari

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La scuola stoica

  • 1. La scuola stoica Renato Curreli - Filosofia e Storia Liceo Classico G. Siotto Pintor - Cagliari
  • 2. Introduzione La scuola stoica si svilupp嘆 in un periodo che si 竪 soliti chiamare ELLENISMO. Questo termine, che ha comunque origini antiche (了了侶僚旅亮), 竪 stato proposto dallo storico Johann Gustav Droysen (1808-1884) per indicare la civilt greca dopo la morte di Alessandro Magno (356-323 a.C.). Gli storici fanno terminare let ellenistica con la conquista romana del Regno dEgitto dopo la battaglia di Azio (31 a.C.).
  • 3. Lellenismo indica cos狸 il chiudersi dellet classica e il fiorire, a partire da essa, di una nuova civilt. Cambiamenti dellellenismo 1) Fine dellindipendenza politica, economica e culturale delle 了竜旅 a causa delle conquiste di Filippo II (battaglia di Cheronea, 338 a.C.) e della creazione dellImpero macedone da parte di suo figlio Alessandro Magno (畆了劉両留僚隆凌 ' 畚 留虜竜隆ホ, Al辿xandros tr溜tos ho Makedn) 2) LImpero, con la sua vastit, crea le condizioni per una nuova visione del mondo che nasce dallincontro della cultura greca con quelle orientali 3) Affermarsi di nuovi grandi centri culturali: Alessandria, Pergamo, Rodi, Antiochia. ***
  • 4. 1. Zenone e la fondazione della scuola stoica Zenone di Cizio (336/35-263 a.C.), allievo del cinico Cratete di Tebe, fu liniziatore della scuola stoica. La scuola fu fondata ad Atene nel 300 a.C. circa e prese il nome dalla 凌旅虜溜了侶 凌略, il 束portico dipinto損 dellagor di Atene, dove Zenone teneva le sue lezioni.* Da giovane, Zenone fu influenzato dalla lettura dei Memorabili di Senofonte e dellApologia di Platone: in entrambi trovava la figura di Socrate, che era poi alla base dellinsegnamento di quello che sar il suo maestro, il cinico Cratete. Lo Stoicismo pu嘆, infatti, essere pensato come uno sviluppo della scuola cinica.** __________ * Una ricostruzione del portico pu嘆 essere vista nella copertina e nellultima diapositiva di questa presentazione ** Cinico pu嘆 derivare o da 僚留粒竜 (虜僚, cane + 畆粒, veloce) il ginnasio sede della scuola cinica, o proprio da 虜僚, perch辿 si diceva che questi filosofi vivevano in modo simile ai cani.
  • 5. Entrambe le scuole, la cinica e la stoica, credono che lo scopo della filosofia non sia la conoscenza della verit, bens狸 quello di orientare la ricerca della felicit attraverso la pratica della virt湛. Virt湛 (lat. virtus, gr. 畆竜流, abilit, forza, eccellenza; stato felice) indica, a partire da Socrate, la ricerca della forma di vita migliore per conseguire la felicit.
  • 6. 2. Periodi e scolarchi della Scuola stoica possibile distinguere la storia dello stoicismo in tre periodi: In questo contesto ci soffermeremo sullantico stoicismo, che fu il periodo di fondazione e quello pi湛 fruttuoso. Esso si sviluppa tra la fine del IV e il III secolo a.C. Dopo Zenone, gli altri scolarchi della Sto furono Cleante di Asso (circa 330 232 a.C.) e Crisippo di Soli (281/277208/204 a.C. ). Stoicismo antico Stoicismo medio Stoicismo nuovo
  • 7. La figura e lopera di Crisippo furono particolarmente importanti perch辿 egli individu嘆 e defin狸 le dottrine pi湛 caratteristiche dello stoicismo antico. Ci 竪 stato tramandato il detto 束Senza Crisippo, non sarebbe esistita la Sto損. Egli fu uno scrittore prolifico e un grande logico e dialettico. Zenone di Cizio Crisippo di Soli
  • 8. Gli scritti di questi filosofi sono andati perduti. Possiamo leggere solo frammenti dai quali risulta difficile distinguere tra loro i vari autori. Per questo motivo siamo costretti a parlare genericamente di stoicismo o di dottrine stoiche riservandoci per嘆, laddove sia possibile, di riferirci a un autore specifico.
  • 9. Zenone riteneva che la scienza non avesse un valore in s辿, ma fosse invece la condizione e lo strumento per accedere alla 畆竜流. Ora, la 畆竜流 竪 in realt triplice: Quindi siccome la filosofia ha come suo fine il conseguimento della virt湛 e della felicit, anchessa si articoler in tre parti corrispondenti: Zenone e Crisippo iniziavano con la Logica, alla quale facevano seguire la Fisica e lEtica Naturale Morale Razionale Virt湛 Filosofia Fisica Etica Logica
  • 10. 3. La logica Zenone probabilmente fu il primo a usare i termini 了凌粒旅虜畚肱 e 了凌粒旅虜畚 (sottint. 畚穫僚侶, arte) per indicare lo studio del discorso e del ragionamento. La logica si divide in: Retorica, la scienza dei discorsi continui (orazioni) Dialettica, la scienza dei discorsi divisi in domane e risposte. La dialettica, a sua volta, si articola in Grammatica (analizza le parole) Logica propriamente detta (studia concetti, proposizioni, ragionamenti e sofismi)
  • 11. La Dialettica 竪 la scienza di ci嘆 che 竪 vero e di ci嘆 che 竪 falso e di ci嘆 che non 竪 n辿 vero n辿 falso. Ma, come si pu嘆 distinguere il vero dal falso? Per questo scopo sar necessario individuare un criterio di verit. sono i singoli termini presi isolatamente (albero, verde), oppure N辿 veri n辿 falsi i ragionamenti indecidibili (paradossi, sofismi, dilemmi) e (forse) i ragionamenti logicamente corretti, ma contenutisticamente falsi. Vere o false sono le proposizioni: Lalbero 竪 verde potr essere vera o falsa.
  • 12. 3.1. Il criterio della verit: la rappresentazione catalettica Bisogna chiedersi preliminarmente da dove trae origine la conoscenza. Secondo gli stoici la conoscenza deriva dai sensi. Lanima (la mente) 竪 come un 粒留亮亮留竜畤凌僚* sul quale non c竪 alcun segno fino a che lesperienza non vi lascia le sue impronte. Queste impronte sono le sensazioni, che appaiono al soggetto conoscente come rappresentazioni (留僚留溜留, immagine, figura, rappresentazione ) Linsieme delle rappresentazioni, ritenuto dalla memoria, costituisce lesperienza. _________ * Tavoletta spalmata di cera sulla quale si scriveva. 粒留亮亮留竜畤凌僚 畤粁 了粒僚 虜竜僚僚 竪 in origine unespressione aristotelica che in latino sar resa con tabula rasa in qua nihil est scriptum.
  • 13. Quando un oggetto esterno, come un colore, un sapore, un suono, etc., lascia unimpronta nellapparato sensorio del soggetto conoscente, si produce una rappresentazione mentale. Ricevere limpressione/impronta di un dato sensibile non dipende dal soggetto, che fino a qui 竪 passivo. Dalla libera attivit del soggetto conoscente dipende invece lassenso concesso, o meno, a una rappresentazione. Allora il criterio della verit 竪 dato dallevidenza con cui una rappresentazione si impone al soggetto conoscente e lo inclina allassenso. Esso consiste nella rappresentazione catalettica (留僚留溜留 虜留留了侶旅虜流; rappresentazione che afferra/comprende; 虜留留了留亮硫略僚, afferro, prendo, comprendo). Mente Rappresentazioni Oggettiesterni
  • 14. Vediamo la testimonianza di Cicerone: Zenone questa stessa cosa la rappresentava con gesti. Mostrando allinterlocutore in faccia la mano aperta con le dita tese, diceva: 束la rappresentazione 竪 cos狸損. Poi, contraendo un poco le dita: 束lassenso 竪 cos狸損. Stretta poi la mano a pugno, diceva 束questa 竪 la comprensione損: e proprio da questo paragone fu indotto a dare a questa un nome che prima non esisteva, 虜留略了侶旅 [il prendere, presa, cattura]. Accostata poi la destra alla sinistra, e con questa afferrato fortemente e compresso ad arte il pugno chiuso, diceva che quella era la scienza, e che era cosa tale che nessuno, fuorch辿 il sapiente, poteva rendersene padrone. Cicerone, Accademici I, 47, 144.
  • 15. 3.2. Le anticipazioni o prolessi Il conservarsi e laccumularsi delle rappresentazioni nella memoria, porta spontaneamente al crearsi di anticipazioni (了侶旅). Lanticipazione o prolessi 竪 una conoscenza universale o nozione comune a tutti gli uomini e, come tale, corrisponde al termine concetto. Il concetto 竪 unentit puramente mentale ed esiste solo nella dimensione logica. Gli stoici pensavano infatti che lessere 竪 solo individuale e corporeo. Se esistono nozioni che sono universali, questo dipende solo dal fatto che esse si formano in modo eguale in tutti gli uomini, attraverso lesperienza e la riflessione. In tal senso svolgono una linea di pensiero aristotelica, allontanandosi dalle teorie platoniche. Ma mentre per Aristotele il concetto rispecchia ed esprime la struttura fondamentale delle varie realt esistenti, l 竜畆粁肝刃, per gli stoici esso 竪 semplicemente un segno, e come tale sta per o significa un oggetto qualunque, potendo quindi indicare lintera classe cui quelloggetto appartiene: la funzione del concetto di mela 竪 quella di essere un segno che rinvia a una mela qualunque.
  • 16. Analizziamo il concetto come segno con maggiore dettaglio: Tre sono gli elementi che si collegano: il significato, ci嘆 che significa, e ci嘆 che 竪. Ci嘆 che significa 竪 la voce, per esempio 束Dione損. Il significato 竪 la cosa indicata dalla voce e che noi cogliamo pensando alla cosa corrispondente. Ci嘆 che 竪, 竪 il soggetto esterno, per esempio lo stesso Dione. Sesto Empirico, Contro i logici, II, 11 Dunque, secondo gli stoici 竪 necessario distinguere tra la parola, 束ci嘆 che significa損, ossia il significante (un insieme di elementi fonetici che producono i l suono Dione) il significato, cio竪 il pensiero/rappresentazione mentale che la parola produce nella mente loggetto reale , 束ci嘆 che 竪損, la cosa concreta alla quale ci si sta riferendo: 束Dione損
  • 17. Il brano di Sesto Empirico prosegue con le seguenti osservazioni: Di queste tre cose, due sono corporee, lespressione vocale e loggetto; una, la realt significata, 竪 invece incorporea, e prende appunto il nome di significato. Ivi La parola (il suono che significa) e loggetto significato sono considerati come corporei; il significato (la rappresentazione mentale prodotta dalla parola) 竪 invece incorporeo.
  • 18. 3.3. La proposizione e il ragionamento anapodittico La logica aristotelica si fonda principalmente sui termini e sul ragionamento (了了凌粒旅亮畚肱) dimostrativo o dialettico. La logica stoica che rappresenta un grande avanzamento della disciplina insiste invece sulla proposizione e sul ragionamento anapodittico (畆僚留隆竜旅虜凌, non dimostrativo). Mentre i termini isolati non sono di per s辿 veri o falsi, la proposizione ha invece un significato individuabile e pu嘆 essere vera o falsa. Tale era lopinione dello stesso Aristotele ma mentre questi, per costruire il ragionamento, scompose la proposizione nei suoi termini costituenti, gli stoici seguirono unaltra via, quella di considerare le proposizioni in quanto tali e le relazioni che possono stabilirsi tra loro. Dalla logica stoica deriva una importante branca della logica contemporanea detta, appunto, logica (o calcolo) proposizionale.
  • 19. I Il ragionamento aristotelico consta di tre proposizioni: due fungono da premesse (maggiore e minore, collegate tra loro dal termine medio) e la terza da conclusione. Il ragionamento (sillogismo) anapodittico degli stoici connette direttamente due proposizioni senza ricorrere a un termine medio o ad altri termini (maggiore/minore): sappiamo gi che la logica stoica 竪 proposizionale e non terministica. Ragionamento = concatenazione di pi湛 enunciati La proposizione, che pu嘆 essere Vera o Falsa, 竪 formulata linguisticamente da un Enunciato (畆両畚系亮留)
  • 20. Il ragionamento aristotelico si basa su proposizioni categoriche (p.e. Tutti gli uomini sono bipedi), quello stoico su premesse ipotetiche (p.e. Se oggi piove).* Il ragionamento pu嘆 essere corretto anche quando uno o entrambi gli enunciati sono falsi: Se piove in aperta campagna allora mi bagno. Ma piove in aperta campagna, quindi mi bagno. L inferenza 竪 corretta (valida) perch辿 segue e si fonda su una regola logica (che i medievali chiameranno modus ponens), sebbene gli enunciati possano essere falsi, come nelleventualit ci sia il sole. ________________ * Ci嘆 non equivale a dire che Aristotele non conoscesse le proposizioni ipotetiche e il ragionamento ipotetico, ma semplicemente che la sua analisi non si 竪 concentrata specificamente su questi aspetti.
  • 21. Secondo Crisippo ci sono cinque schemi di ragionamento anapodittico: Se 竪 giorno c竪 luce. Ma 竪 giorno, quindi c竪 luce Se A allora B. Ma A, quindi B Se 竪 giorno c竪 luce. Ma non c竪 luce, quindi non 竪 giorno. Se A allora B. Ma non B, quindi non A Non pu嘆 essere sia giorno che notte. Ma 竪 giorno, quindi non 竪 notte. Non 竪 possibile che siano insieme A e B. Ma 竪 A, quindi non 竪 B. O 竪 giorno o 竪 notte. Ma 竪 giorno, quindi non 竪 notte . O 竪 A o 竪 B. Ma non 竪 B, quindi 竪 A. O 竪 giorno o 竪 notte. Ma non 竪 notte, quindi 竪 giorno O 竪 A o 竪 B. Ma 竪 A, quindi non 竪 B.
  • 22. Come si vede, le proposizioni sono collegate con le particelle se, allora, e, o, non. Esse che in seguito saranno dette connettivi logici danno luogo a proposizioni composte unendo tra loro proposizioni semplici: A e B 竪 una proposizione composta dalle proposizioni semplici A, B. Le proposizioni composte assumeranno un valore di verit in rapporto al tipo di connettivo e a quello delle proposizioni semplici da cui derivano. Esempio (con incursioni nella moderna logica proposizionale): A e B (nel simbolismo moderno A B) Il connettivo 束e損 implica che A e B 竪 vera se e solo se sia A che B sono vere. Per cui: 1) se A 竪 vera e B 竪 vera, allora AeB sar vera, come abbiamo appena detto; 2) se A 竪 falsa e B 竪 vera, allora AeB sar falsa; 3) se A 竪 vera e B 竪 falsa, allora AeB sar ancora falsa; 4) se A 竪 falsa e B 竪 falsa, allora AeB non pu嘆 che essere falsa.
  • 23. 3.4. La dimostrazione Il ragionamento anapodittico, come dice il termine stesso, non 竪 dimostrativo, ma esplicita i legami che possono instaurarsi tra proposizioni che sono di per se stesse evidenti. C竪 per嘆 un tipo di ragionamento che vuole enucleare e chiarire qualcosa che non appare con evidenza nelle premesse. Questo ragionamento parte da un indizio (侶亮竜畤凌僚, segno precursore, sintomo, indizio) dal quale ricavare una premessa evidente, per poi giungere a una conclusione non evidente che al contempo esprime la causa dellevento. Se questa donna ha latte nelle mammelle, ha partorito; ma questa donna ha latte nelle mammelle, dunque ha partorito. Lesempio, che appartiene alla tradizione stoica, vuole mostrare come dal 侶亮竜畤凌僚, il 束latte nelle mammelle損, si risale alla causa, laver partorito.
  • 24. 3.5. Paradossi e dilemmi La Sto considerava tra i vari modi di ragionamento anche quelli ritenuti insolubili, come paradossi, dilemmi e sofismi. Paradosso (留略隆凌両凌, 留略-, contro + 隆両留, opinione): tesi che appare sorprendente e contraria allopinione comune. Mentitore. Uno dei paradossi pi湛 famosi 竪 quello del Mentitore, che risale a Epimenide di Creta (VI s. a.C.) Epimenide di Creta sostiene che "I cretesi sono bugiardi " Se Epimenide dice il vero allora, essendo cretese, mente e dice il falso; se dice il falso non mente e allora, pur essendo un cretese, dice il vero.
  • 25. Il paradosso fu rielaborato da Eubulide di Mileto (IV s. a.C.): Io sto mentendo Se sto mentendo, dico il vero; se dico il vero, allora sto mentendo. Dilemma (隆溜了侶亮亮留, 隆旅-, due + 了畤亮亮留, premessa): argomentazione, nella quale 竪 presente unalternativa tra due ipotesi (dette corni del dilemma) dalle quali, per嘆, si giunge alla medesima conseguenza.
  • 26. Coccodrillo. Uno dei dilemmi pi湛 noti presi in considerazione dagli stoici, per quanto risalga forse ai sofisti, 竪 detto dilemma del coccodrillo. Un coccodrillo rapisce un bambino, ma promette di renderlo alla madre se questa riuscir a indovinare la sua volont o meno di farlo. La risposta della madre 竪 che il coccodrillo non restituir il bambino. Il coccodrillo si trova cos狸 davanti a un dilemma: 1. se non lo restituisce, la madre ha detto il vero, e quindi dovrebbe restituire il bambino; 2. se allopposto lo restituisce, allora la madre ha detto il falso, e quindi non dovrebbe restituirlo.
  • 27. Sofisma (畚肱旅亮留, da 凌溜龍, faccio ragionamenti cavillosi): ragionamento solo apparentemente fondato su regole logiche, ma in realt falso, ingannevole o non concludente. Velato. Un tipico sofisma 竪 quello del Velato. Conosci luomo che ha il volto coperto da un velo? No. Se si scopre il volto, lo conosci? S狸. Ma allora conosci e non conosci la stessa persona.
  • 28. 4. La fisica La fisica della sto offre limmagine di un universo fondato e retto da un ordine razionale e necessario che governa tutte le cose. Lordine razionale delluniverso 竪 Dio. Esso non va pensato come unentit a parte, trascendente, ma come lelemento strutturante e portante intrinseco a tutto ci嘆 che esiste. Questo tipo di concezione pu嘆 essere definita con un vocabolo che 竪 entrato nelluso a partire dal 1700 panteismo (畩粁 "tutto" + 竜畚肱 "Dio"): tutto 竪 Dio perch辿 il principio divino e il cosmo costituiscono una unit inseparabile.
  • 29. 4.1. I principi Alla base della natura (ossia, tutto il cosmo) ci sono due principi: 1. il principio passivo, la materia, una entit priva di qualsiasi caratteristica; 2. il principio attivo, cio竪 Dio, che, in quanto ordine razionale, ha il potere di imprimere le forme nella materia, dando luogo alla moltitudine degli enti. Entrambi i principi sono c o r p o r e i infatti per gli stoici solo il c o r p o esiste nel senso autentico del termine, potendo agire o subire e, quindi, materiali; la vera differenza tra loro 竪 che uno 竪 passivo, laltro attivo. Tutto ci嘆 implica che l竜畆粁肝刃, la forma, ossia, secondo Aristotele, il principio caratterizzante di ogni cosa, non sia opposto alla materia, pur essendole correlativo, ma materia esso stesso. L 竜畆粁肝刃 degli esseri viventi, lanima (流), 竪 dunque anchessa corporea. Gli stoici comunque ammettevano quattro specie di cose incorporee, che per嘆 evidentemente hanno realt non in s辿, ma in relazione con i corpi materiali: 1) i significati (i concetti universali) 2) il vuoto infinito 3) il tempo infinito 4) il luogo
  • 30. 4.2. Dio Dio/corpo 竪 fuoco (畤ο), inteso come soffio (僚竜畤ξ捨) caldo e vivificante che anima ogni realt esistente. Dio, in quanto principio attivo che plasma e determina la materia, 竪 了粒凌, ragione che ha in s辿 le cause formali o ragioni seminali (了粒凌旅 竜亮留旅虜凌畚) che danno origine a tutte le cose. Dio 竪 la natura, e la natura 竪 Dio, ma ci嘆 non impedisce agli stoici di trovare uno spazio agli dei del pantheon della tradizione greca, che sono considerati come personificazioni dei diversi aspetti della divinit. 4.3. I cicli cosmici Il cosmo 竪 sottoposto a un ciclo continuo di nascita-distruzione-nuova nascita. Cos狸 come tutte le cose sono soggette a generazione e corruzione, altrettanto deve accadere alluniverso nel suo insieme. La storia ciclica del cosmo si ripeter infinite volte, ma sempre uguale a se stessa.
  • 31. Luniverso nasce si trasforma e si Sviluppa nel corso di un lungo periodo di tempo (Grande Anno), fino a giungere a un suo compimento quando i corpi celesti tornano nella stessa posizione che occupavano agli inizi del ciclo. A quel punto avviene una ecpir嘆si (畆虜旅, uscito fuori dal fuoco; 畆虜, fuori, + , fuoco), ossia una combustione o conflagrazione che determina la fine di tutto. Luniverso 竪 ora pronto per rigenerarsi mediante una palingenesi (留了旅粒粒竜僚竜畚稽, nuova generazione; 畚盈士肯, di nuovo + 粒畚確塾杵旅, generazione) o apocatastasi (畆凌虜留畚穎留旅, restaurazione, ritorno alla posizione originaria; 畆畚, di nuovo, indietro + 虜留慮畚系侶亮旅, io riporto) e ogni cosa ritorner ad essere quello che era. La ciclicit del cosmo, cos狸 come tutti gli eventi, 竪 determinata da quello che gli uomini chiamano destino, la legge immutabile che governa tutto lesistente.
  • 32. Il destino, per嘆, dal punto di vista di Dio 竪 provvidenza, che conduce ogni cosa al suo vero fine. Destino, provvidenza e ragione non sono altro che modi diversi di vedere lordine razionale che 竪 il vero fondamento delluniverso. Essendoci una legge necessaria che regge e governa ogni cosa, gli stoici ritengono ammissibile la mantica (亮留僚旅虜流 劉僚侶, arte della divinazione), ma solamente il filosofo 竪 in grado di prevedere il corso degli eventi, perch辿 solo lui conosce lordine razionale del cosmo. 5. Letica Per gli stoici, ogni essere tende conservare e realizzare se stesso in armonia con lordine razionale che pervade ogni cosa. Questo processo di adattamento del singolo essere al Tutto (凌畆偉採砧旅, appropriamento, adattamento) 竪 guidato da due forze: LIstinto (畚亮畚), che porta ogni essere a conservarsi e a sopravvivere; La Ragione, che cerca un accordo tra uomo e natura.
  • 33. 5.1. Vivere secondo natura La massima fondamentale delletica stoica, che pare risalga allo stesso Zenone, era dunque 束vivi secondo natura損. Per natura bisogna intendere lordine razionale che regge e governa ogni cosa esistente . E siccome questordine 竪 razionale (ed 竪 Dio stesso panteisticamente inteso), vivere secondo natura equivale a 束vivere secondo ragione損.
  • 34. 5.2. Il dovere Il saggio stoico perci嘆 cerca di far s狸 che ogni sua azione sia conforme allordine cosmico e che si armonizzi con esso. Conformarsi alla natura, ossia a quellordine razionale presente in tutto e che troviamo anche nella nostra ragione, rappresenta il dovere cui ogni essere umano dovrebbe ottemperare. necessario che il dovere prevalga su ogni cosa, compresa la felicit. E qualora non vi fossero le condizioni per adempiere il dovere, il vero saggio dovrebbe abbandonare la vita, anche se questa 竪 una vita felice. Il modo per abbandonare la vita 竪, evidentemente, il suicidio, che infatti i filosofi stoici non solo giustificarono, ma non di rado praticarono.
  • 35. 5.3. Lapatia Le emozioni non appartengono n辿 allistinto n辿 alla ragione, quindi non derivano dallordine cosmico, ma dalla stoltezza e dallignoranza umana. Per gli stoici ci sono quattro tipi fondamentali di emozione: 1. desiderio dei beni futuri 2. letizia per i beni presenti 3. timore dei mali futuri 4. afflizione per i mali presenti Alle prime tre emozioni, il saggio stoico contrappone la volont, la gioia, la precauzione. Lafflizione per i mali presenti secondo il saggio stoico appartiene solo allo stolto. Infatti non vi sono mali di cui ci si debba dolere, stante lordine razionale del cosmo. Derivano da beni presunti Derivano da mali presunti
  • 36. L emozione (畚盈故刃 ) 竪 considerata come una malattia, che produce negli stolti turbamento e afflizione. Il saggio, per liberarsi da essa e dai suoi effetti, deve quindi praticare lapatia (畆畚盈故砧肯, assenza di emozione), coltivando limpassibilit, la calma e la tranquillit.
  • 37. Ideato e realizzato da Renato Curreli Filosofia e Storia Liceo Classico G. Siotto Pintor Cagliari