![Il castello di Atlante
L. Ariosto, Orlando Furioso, canto XII
Simbolo analogo: la fuga di Angelica
Ci嘆 che avviene nel castello dAtlante 竪 nel segno del parere,
non dell essere; i sogni umani sono vani (cf. ci嘆 che finisce
sulla luna).
Tutti cercando il van, tutti gli dnno / colpa di furto alcun che
lor fattabbia: / []: e cos狸 stanno, / che non si san partir di
quella gabbia; / e vi son molti, a questo inganno presi, / stati le
settimane intiere e i mesi損.
Il castello materializza i desideri dei visitatori: 竪 una gabbia, un
labirinto, come 竪 un labirinto quello delle passioni umane:
束Il desiderio 竪 una corsa verso il nulla, l'incantesimo d'Atlante
concentra tutte le brame inappagate nel chiuso di un labirinto損
(I. Calvino).](https://image.slidesharecdn.com/labirinti-160202071532/85/Labirinti-6-320.jpg)
![So che mi accusano di superbia, e forse di misantropia, o di pazzia. Tali accuse (che
punir嘆 al momento giusto) sono ridicole.
vero che non esco di casa, ma 竪 anche vero che le porte (il cui numero 竪 infinito)*
restano aperte giorno e notte agli uomini e agli animali. Entri chi vuole. []
Un'altra menzogna ridicola 竪 che io, Asterione, sia un prigioniero. Dovr嘆 ripetere
che non c'竪 una porta chiusa, e aggiungere che non c'竪 una sola serratura?
D'altronde, una volta al calare del sole percorsi le strade; e se prima di notte tornai,
fu per il timore che m'infondevano i volti della folla, volti scoloriti e spianati, come
una mano aperta [].
La verit 竪 che sono unico [].
Ogni nove anni entrano nella casa nove uomini, perch辿 io li liberi da ogni male. Odo
i loro passi o la loro voce in fondo ai corridoi di pietra e corro lietamente incontro
ad essi. La cerimonia dura pochi minuti. Cadono uno dopo l'altro; senza che io mi
macchi le mani di sangue. Dove sono caduti restano, e i cadaveri aiutano a
distinguere un corridoio dagli altri. Ignoro chi siano, ma so che uno di essi
profetizz嘆, sul punto di morire, che un giorno sarebbe giunto il mio redentore. Da
allora la solitudine non mi duole, perch辿 so che il mio redentore vive e un giorno
sorger dalla polvere. Se il mio udito potesse percepire tutti i rumori del mondo, io
sentirei i suoi passi. Mi portasse a un luogo con meno corridoi e meno porte! Come
sar il mio redentore? Sar forse un toro con volto d'uomo? O sar come me?
Il sole della mattina brill嘆 sulla spada di bronzo. Non restava pi湛 traccia di sangue.
"Lo crederesti, Arianna?" disse Teseo. "Il Minotauro non s'竪 quasi difeso.](https://image.slidesharecdn.com/labirinti-160202071532/85/Labirinti-12-320.jpg)
![Cerc嘆 di fuggire ma ovunque si volgesse si trovava sempre di fronte a se stesso, era murato da se
stesso, era ovunque se stesso, ininterrottamente se stesso, rispecchiato all'infinito nel labirinto.
Avvert狸 che non esistevano tanti minotauri, ma un minotauro solo, che esisteva un solo essere
quale egli era, non era altro prima n辿 un altro dopo di lui, che egli era l'unico, l'escluso e rinchiuso
insieme, che il labirinto c'era per causa sua, e questo solo perch辿 era stato messo al mondo,
perch辿 l'esistenza d'uno come lui non era consentita dal confine posto fra animale e uomo e fra
uomo e dei, affinch辿 il mondo conservi il suo ordine e non divenga labirinto per ricadere nel caos
da cui era scaturito; e quando l'avvert狸, come percezione senza comprensione, come
un'illuminazione senza conoscenza, non come nozione umana fatta di concetti ma come nozione
di minotauro fatta di immagini e di sensazione, croll嘆 a terra, e allorch辿 giacque, raggomitolato
com'era stato raggomitolato nel corpo di Pansifae, il minotauro sogn嘆 di essere un uomo. Sogn嘆
un linguaggio, sogn嘆 fratellanza, sogn嘆 amicizia, sogn嘆 sicurezza, sogn嘆 amore, vicinanza, calore,
e contemporaneamente seppe, sognando, di essere un anormale cui non sarebbe mai stato
concesso un linguaggio, mai fratellanza, mai amicizia, mai amore, mai vicinanza, mai calore, sogn嘆
come gli esseri umani sognano degli dei, con tristezza d'uomo l'uomo con tristezza d'animale il
minotauro. []
e quando il minotauro si gett嘆 tra le braccia aperte dell'altro, confidando di aver trovato un
amico, un essere come lui, e quando le sue immagini si gettarono tra le braccia delle immagini
dell'altro, l'altro colp狸 e colpirono le sue immagini, l'altro piant嘆 con perizia tale il pugnale tra le
spalle che il minotauro era gi morto quando si accasci嘆 a terra. Teseo si tolse dal volto la
maschera da toro e tutte le sue immagini si tolsero dal volto le maschere da toro, Teseo riavvolse
il filo rosso di lana e scomparve dal labirinto, e tutte le sue immagini riavvolsero il filo rosso di
lana e scomparvero dal labirinto che non rispecchiava altro ormai, senza fine, che l'oscuro
cadavere del minotauro. Poi, prima del sole, vennero gli uccelli."](https://image.slidesharecdn.com/labirinti-160202071532/85/Labirinti-15-320.jpg)
![J. L. Borges, La biblioteca di
Babele, Finzioni 1944
L'universo (che altri chiama la Biblioteca) si compone d'un numero indefinito, e forse
infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione nel mezzo, orlati di basse
ringhiere. Da qualsiasi esagono si vedono i piani superiori e inferiori, interminabilmente.
La distribuzione degli oggetti nelle gallerie 竪 invariabile. Venticinque vasti scaffali, in
ragione di cinque per lato, coprono tutti i lati meno uno [...]. Di qui passa la scala spirale,
che s'inabissa e s'innalza nel remoto. Nel corridoio 竪 uno specchio, che fedelmente duplica
le apparenze [...].
La Biblioteca esiste ab aeterno. Di questa verit, il cui corollario immediato 竪 l'eternit
futura del mondo, nessuna mente ragionevole pu嘆 dubitare. L'uomo, questo imperfetto
bibliotecario, pu嘆 essere opera del caso o di demiurghi malevoli; l'universo, con la sua
elegante dotazione di scaffali, di tomi enigmatici, di infaticabili scale per il viaggiatore e di
latrine per il bibliotecario seduto, non pu嘆 essere che l'opera di un dio [...].
Questo pensatore osserv嘆 che tutti i libri, per diversi che fossero, constavano di elementi
uguali: lo spazio, il punto, la virgola, le ventidue lettere dell'alfabeto. Stabili, inoltre, un
fatto che tutti i viaggiatori hanno confermato: non vi sono, nella vasta Biblioteca, due soli
libri identici. Da queste premesse incontrovertibili dedusse che la Biblioteca 竪 totale, e che
i suoi scaffali registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici
(numero, anche se vastissimo, non infinito) cio竪 tutto ci嘆 ch'竪 dato di esprimere, in tutte le
lingue.](https://image.slidesharecdn.com/labirinti-160202071532/85/Labirinti-21-320.jpg)
![- Questa forma del labirinto 竪 oggi quasi
larchetipo delle immagini letterarie del mondo
[...]: il labirinto della conoscenza fenomenologica
del mondo di Butor, il labirinto della concrezione
e stratificazione linguistica in Gadda, il labirinto
delle immagini culturali di una cosmogonia pi湛
labirintica ancora, in Borges.](https://image.slidesharecdn.com/labirinti-160202071532/85/Labirinti-32-320.jpg)
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- 2. Cos竪 un labirinto? Dal greco 了留硫旅僚慮凌 (di cui per嘆 non si conosce lesatto valore etimologico), indica un luogo in cui 竪 difficile trovare la via duscita E un luogo artificiale, costruito dalluomo (si oppone quindi ai luoghi naturali) Pu嘆 dunque avere due funzioni: 1) difendere chi 竪 fuori da chi/cosa 竪 dentro 2) difendere chi/cosa vi 竪 dentro da chi 竪 fuori
- 4. La percezione del labirinto: uno spazio onirico 束Avevo percorso un labirinto, ma la nitida Citt deglImmortali mimpaur狸 e ripugn嘆. Un labirinto 竪 un edificio costruito per confondere gli uomini; la sua architettura, ricca di simmetrie, 竪 subordinata a tale fine. Nel palazzo che imperfettamente esplorai, larchitettura mancava di ogni fine. Abbondavano i corridoi senza sbocco, lalta finestra irraggiungibile, la vistosa porta che sapriva su una cella o su un pozzo, le incredibili scale rovesciate, coi gradini e la balaustra allingi湛. Altre aereamente aderenti al fianco dun muro monumentale, morivano senza giungere ad alcun luogo, dopo due o tre giri, nelle tenebre superiori delle cupole. Ignoro se tutti gli esempi che ho enumerati siano letterali; so che per molti anni infestarono i miei incubi; non posso sapere ormai se un certo particolare 竪 una trascrizione della realt o delle forme che turbarono le mie notti.損 Jorge Luis BORGES, Limmortale, in "LAleph", Feltrinelli, Milano 1959 (ed. orig. "El Aleph", 1949)
- 6. Il castello di Atlante L. Ariosto, Orlando Furioso, canto XII Simbolo analogo: la fuga di Angelica Ci嘆 che avviene nel castello dAtlante 竪 nel segno del parere, non dell essere; i sogni umani sono vani (cf. ci嘆 che finisce sulla luna). Tutti cercando il van, tutti gli dnno / colpa di furto alcun che lor fattabbia: / []: e cos狸 stanno, / che non si san partir di quella gabbia; / e vi son molti, a questo inganno presi, / stati le settimane intiere e i mesi損. Il castello materializza i desideri dei visitatori: 竪 una gabbia, un labirinto, come 竪 un labirinto quello delle passioni umane: 束Il desiderio 竪 una corsa verso il nulla, l'incantesimo d'Atlante concentra tutte le brame inappagate nel chiuso di un labirinto損 (I. Calvino).
- 8. Labirinti novecenteschi Nel 900 limmagine del labirinto ricorre in arte e in letteratura con vari significati: 1. Il labirinto della condizione esistenziale: della solitudine, dellincomunicabilit, dellassurdit del vivere; 2. Il labirinto della follia, in cui il soggetto rimane rinchiuso nella gabbia delle proprie ossessioni 3. Il labirinto-universo, sostanzialmente inconoscibile agli uomini; 4. Il labirinto-biblioteca/letteratura: le infinite possibilit della parola, dellespressione e del pensiero umano
- 9. 1) Il labirinto della condizione esistenziale: della solitudine, dellincomunicabilit, dellassurdit del vivere
- 10. Il mito del labirinto di Cnosso Secondo la mitologia greca, a Creta (Cnosso) fu costruito da Dedalo un labirinto per imprigionarvi il mostruoso figlio della regina Pasifae, il Minotauro, che assassinava e divorava coloro che si inoltravano nella sua dimora. Egli fu infine sconfitto e ucciso dalleroe greco Teseo, aiutato dalla principessa Arianna. Soprattutto nel Novecento, il Minotauro ha ispirato artisti e scrittori, che vi hanno visto un personaggio ingenuo e tragico, inconsapevole della propria mostruosit e prigioniero di un isolamento talmente spaventoso che la morte per mano di Teseo (rappresentato, per contrapposizione, come astuto e violento) sopraggiunge infine come una liberazione. Di qui deriva la possibilit di interpretare il Minotauro come emblema della condizione dell'uomo contemporaneo, solo e prigioniero del proprio mondo, concepito come un incomprensibile labirinto. George Frederick Watts, Minotauro (1877-1886)
- 11. J. L. Borges, La casa di Asterione (1949) Nel racconto di Borges, il Minotauro (o Asterione) si ribella alle voci che gli umani hanno diffuso intorno alla sua figura e contesta il mito. Cos狸 Borges gli fa esprimere il suo punto di vista e insinua nel lettore un dubbio: come rapportarsi con il mito, cio竪 con la tradizione? I punti di vista consueti vengono cos狸 problematizzati. Asterione 竪 vittima di una solitudine terribile, quella di chi non ha la possibilit di entrare in relazione con un proprio simile, perch辿 竪 unico: egli diventa cos狸 il protagonista di una tragedia molto moderna, in cui il lettore si identifica.
- 12. So che mi accusano di superbia, e forse di misantropia, o di pazzia. Tali accuse (che punir嘆 al momento giusto) sono ridicole. vero che non esco di casa, ma 竪 anche vero che le porte (il cui numero 竪 infinito)* restano aperte giorno e notte agli uomini e agli animali. Entri chi vuole. [] Un'altra menzogna ridicola 竪 che io, Asterione, sia un prigioniero. Dovr嘆 ripetere che non c'竪 una porta chiusa, e aggiungere che non c'竪 una sola serratura? D'altronde, una volta al calare del sole percorsi le strade; e se prima di notte tornai, fu per il timore che m'infondevano i volti della folla, volti scoloriti e spianati, come una mano aperta []. La verit 竪 che sono unico []. Ogni nove anni entrano nella casa nove uomini, perch辿 io li liberi da ogni male. Odo i loro passi o la loro voce in fondo ai corridoi di pietra e corro lietamente incontro ad essi. La cerimonia dura pochi minuti. Cadono uno dopo l'altro; senza che io mi macchi le mani di sangue. Dove sono caduti restano, e i cadaveri aiutano a distinguere un corridoio dagli altri. Ignoro chi siano, ma so che uno di essi profetizz嘆, sul punto di morire, che un giorno sarebbe giunto il mio redentore. Da allora la solitudine non mi duole, perch辿 so che il mio redentore vive e un giorno sorger dalla polvere. Se il mio udito potesse percepire tutti i rumori del mondo, io sentirei i suoi passi. Mi portasse a un luogo con meno corridoi e meno porte! Come sar il mio redentore? Sar forse un toro con volto d'uomo? O sar come me? Il sole della mattina brill嘆 sulla spada di bronzo. Non restava pi湛 traccia di sangue. "Lo crederesti, Arianna?" disse Teseo. "Il Minotauro non s'竪 quasi difeso.
- 13. Sulla scena molti personaggi: il Minotauro sembra essere tentato dal gorgo degli avvenimenti e, sfuggendo alla guida della bambina, pare voglia buttarsi nella mischia. La bambina sembra non riuscire pi湛 a convincere il Minotauro a seguirla nel suo viaggio nel mondo dellimmaginario e del fiabesco innocente. P. Picasso, Minotauromachia (1935)
- 14. F. D端rrenmatt, Il Minotauro (1985) Il Minotauro vive una condizione di esclusione e precariet: ibrido di due specie, 竪 costretto allisolamento nel labirinto. Il suo essere considerato malvagio dipende solo dal fatto che 竪 diverso. Cos竪 dunque la giustizia? Avere impedito al Minotauro di conoscere gli altri (e dunque anche se stesso), per condannarlo prima alla solitudine e poi a morte? Afferma lautore che 竪 "Impossibile arrivare alla verit e alla giustizia". I paradigmi di verit e giustizia comunemente accolti subiscono quindi un violento effetto di straniamento; il Minotauro diventa emblema della tragicit della esperienza esistenziale umana. Postmoderno: Il mito viene decostruito e smontato, ricostruito e svuotato, al fine di rappresentare la drammaticit della condizione esistenziale e di comunicare il vuoto di ideali del postmoderno, dove tutto pu嘆 essere reinterpretato e messo in dubbio, e sola certezza 竪 la solitudine dell'uomo.
- 15. Cerc嘆 di fuggire ma ovunque si volgesse si trovava sempre di fronte a se stesso, era murato da se stesso, era ovunque se stesso, ininterrottamente se stesso, rispecchiato all'infinito nel labirinto. Avvert狸 che non esistevano tanti minotauri, ma un minotauro solo, che esisteva un solo essere quale egli era, non era altro prima n辿 un altro dopo di lui, che egli era l'unico, l'escluso e rinchiuso insieme, che il labirinto c'era per causa sua, e questo solo perch辿 era stato messo al mondo, perch辿 l'esistenza d'uno come lui non era consentita dal confine posto fra animale e uomo e fra uomo e dei, affinch辿 il mondo conservi il suo ordine e non divenga labirinto per ricadere nel caos da cui era scaturito; e quando l'avvert狸, come percezione senza comprensione, come un'illuminazione senza conoscenza, non come nozione umana fatta di concetti ma come nozione di minotauro fatta di immagini e di sensazione, croll嘆 a terra, e allorch辿 giacque, raggomitolato com'era stato raggomitolato nel corpo di Pansifae, il minotauro sogn嘆 di essere un uomo. Sogn嘆 un linguaggio, sogn嘆 fratellanza, sogn嘆 amicizia, sogn嘆 sicurezza, sogn嘆 amore, vicinanza, calore, e contemporaneamente seppe, sognando, di essere un anormale cui non sarebbe mai stato concesso un linguaggio, mai fratellanza, mai amicizia, mai amore, mai vicinanza, mai calore, sogn嘆 come gli esseri umani sognano degli dei, con tristezza d'uomo l'uomo con tristezza d'animale il minotauro. [] e quando il minotauro si gett嘆 tra le braccia aperte dell'altro, confidando di aver trovato un amico, un essere come lui, e quando le sue immagini si gettarono tra le braccia delle immagini dell'altro, l'altro colp狸 e colpirono le sue immagini, l'altro piant嘆 con perizia tale il pugnale tra le spalle che il minotauro era gi morto quando si accasci嘆 a terra. Teseo si tolse dal volto la maschera da toro e tutte le sue immagini si tolsero dal volto le maschere da toro, Teseo riavvolse il filo rosso di lana e scomparve dal labirinto, e tutte le sue immagini riavvolsero il filo rosso di lana e scomparvero dal labirinto che non rispecchiava altro ormai, senza fine, che l'oscuro cadavere del minotauro. Poi, prima del sole, vennero gli uccelli."
- 16. 2) Il labirinto della follia, in cui il soggetto rimane rinchiuso nella gabbia delle proprie ossessioni
- 17. Jackson Pollock presenta i suoi labirinti senza uscita, nessuna porta si apre in fondo al percorso, nessun Dio al centro, soltanto angoscia di un viaggio senza ritorno nelle sue sgocciolature di colore cupo, con sprazzi di tinte violente: altro non sono che rappresentazioni di lucida follia e della sua vita travagliata, segnata da depressioni e ricoveri. J. Pollock, Pasiphae (1943)
- 19. Shining S. King, Shining (1977), da cui 竪 ricavato il film di S. Kubrick (1980) Il labirinto, con la ripetitivit e la folle razionalit geometrica della sua struttura, pu嘆 indurre PAURA: Come 竪 inquietante lossessiva ripetitivit delle manie Lintuizione geniale del film 竪 di concretizzare la follia diffusa nellalbergo nelle immagini dei labirinti al suo interno (tappeto) e al suo esterno (giardino chiuso). Ma la salvezza sta nel fuori (natura), non nel dentro (albergo, costruzione umana).
- 20. 3) Il labirinto-universo, sostanzialmente inconoscibile agli uomini; 4) Il labirinto-biblioteca/letteratura: le infinite possibilit della parola, dellespressione e del pensiero umano (che mirano a rappresentare linfinit del labirinto-universo)
- 21. J. L. Borges, La biblioteca di Babele, Finzioni 1944 L'universo (che altri chiama la Biblioteca) si compone d'un numero indefinito, e forse infinito, di gallerie esagonali, con vasti pozzi di ventilazione nel mezzo, orlati di basse ringhiere. Da qualsiasi esagono si vedono i piani superiori e inferiori, interminabilmente. La distribuzione degli oggetti nelle gallerie 竪 invariabile. Venticinque vasti scaffali, in ragione di cinque per lato, coprono tutti i lati meno uno [...]. Di qui passa la scala spirale, che s'inabissa e s'innalza nel remoto. Nel corridoio 竪 uno specchio, che fedelmente duplica le apparenze [...]. La Biblioteca esiste ab aeterno. Di questa verit, il cui corollario immediato 竪 l'eternit futura del mondo, nessuna mente ragionevole pu嘆 dubitare. L'uomo, questo imperfetto bibliotecario, pu嘆 essere opera del caso o di demiurghi malevoli; l'universo, con la sua elegante dotazione di scaffali, di tomi enigmatici, di infaticabili scale per il viaggiatore e di latrine per il bibliotecario seduto, non pu嘆 essere che l'opera di un dio [...]. Questo pensatore osserv嘆 che tutti i libri, per diversi che fossero, constavano di elementi uguali: lo spazio, il punto, la virgola, le ventidue lettere dell'alfabeto. Stabili, inoltre, un fatto che tutti i viaggiatori hanno confermato: non vi sono, nella vasta Biblioteca, due soli libri identici. Da queste premesse incontrovertibili dedusse che la Biblioteca 竪 totale, e che i suoi scaffali registrano tutte le possibili combinazioni dei venticinque simboli ortografici (numero, anche se vastissimo, non infinito) cio竪 tutto ci嘆 ch'竪 dato di esprimere, in tutte le lingue.
- 22. La biblioteca 竪 infinita; fondata su strutture geometriche ricorrenti (cf. Galileo!); frutto di unars combinatoria di caratteri limitati, ma le cui combinazioni sono infinite; inconoscibile nella sua complessit e completezza alluomo bibliotecario imperfetto; totale, cio竪 include tutte le possibili combinazioni di caratteri.
- 23. La biblioteca-labirinto simbolo della detective-story 束"Ragioniamo," disse Guglielmo, "Cinque stanze quadrangolari o vagamente trapezoidali, con una finestra ciascuna, che girano intorno a una stanza eptagonale senza finestre a cui sale la scala. Mi pare elementare. Siamo nel torrione orientale, ogni torrione dallesterno presenta cinque finestre e cinque lati. Il conto torna. La stanza vuota 竪 proprio quella che guarda a oriente, nella stessa direzione del coro della chiesa, la luce del sole allalba illumina laltare, il che mi sembra giusto e pio. Lunica idea astuta mi pare quella delle lastre di alabastro. Di giorno filtrano una bella luce, di notte non lasciano trasparire neppure i raggi lunari. Non 竪 poi un gran labirinto. Ora vediamo dove portano le altre due porte della stanza eptagonale. Credo che ci orienteremo facilmente." Il mio maestro si sbagliava e i costruttori della biblioteca erano stati pi湛 abili di quanto credessimo. Non so bene spiegare cosa avvenne, ma come abbandonammo il torrione, lordine delle stanze si fece pi湛 confuso. Alcune avevano due, altre tre porte. Tutte avevano una finestra, anche quelle che imboccavamo partendo da una stanza con finestra e pensando di andare verso linterno dellEdificio. Ciascuna aveva sempre lo stesso tipo di armadi e di tavoli, i volumi in bellordine ammassati sembravano tutti uguali e non ci aiutavano certo a riconoscere il luogo con un colpo docchio.損 Umberto ECO, Il nome della rosa, Prima ed. riveduta e corretta, Bompiani, Milano, Prima ed. 1980
- 24. Carlo Emilio Gadda, Quer pasticciaccio brutto de via Merulana (1957)
- 26. - Il mondo si dilata fino a diventare inafferrabile, e per Proust la conoscenza passa attraverso la sofferenza di questa inafferrabilit. - nella nostra epoca la letteratura 竪 venuta facendosi carico di questa antica ambizione di rappresentare la molteplicit delle relazioni, in atto e potenziali. - La grande sfida per la letteratura 竪 il saper tessere insieme i diversi saperi e i diversi codici in una visione plurima, sfaccettata del mondo.
- 27. La citt moderna come labirinto 束La gente che sincontra, se gli chiedi: Per Pentesilea? fanno un gesto intorno che non sai se voglia dire: "Qui", oppure: "Pi湛 in l", o: "Tuttin giro", o ancora: "Dalla parte opposta". La citt, insisti a chiedere. Noi veniamo qui a lavorare tutte le mattine, ti rispondono alcuni, e altri: Noi torniamo qui a dormire. Ma la citt dove si vive? chiedi. Devessere, dicono, per l鱈, - e alcuni levano il braccio obliquamente verso una concrezione di poliedri opachi, allorizzonte, mentre altri indicano alle tue spalle lo spettro daltre cuspidi. Allora lho oltrepassata senza accorgermene? No, prova a andare ancora avanti. Cos狸 prosegui, passando da una periferia allaltra, e viene lora di partire da Pentesilea. Chiedi la strada per uscire dalla citt; ripercorri la sfilza dei sobborghi sparpagliati come un pigmento lattiginoso; viene notte; silluminano le finestre ora pi湛 rade ora pi湛 dense. Se nascosta in qualche sacca o ruga di questo slabbrato circondario esista una Pentesilea riconoscibile e ricordabile da chi c竪 stato, oppure se Pentesilea 竪 solo periferia di se stessa e ha il suo centro in ogni luogo, hai rinunciato a capirlo. La domanda che adesso comincia a rodere nella tua testa 竪 pi湛 angosciosa: fuori da Pentesilea esiste un fuori? O per quanto ti allontani dalla citt non fai che passare da un limbo allaltro e non arrivi a uscirne?損 Italo CALVINO, Le citt invisibili, Einaudi, Torino 1972
- 32. - Questa forma del labirinto 竪 oggi quasi larchetipo delle immagini letterarie del mondo [...]: il labirinto della conoscenza fenomenologica del mondo di Butor, il labirinto della concrezione e stratificazione linguistica in Gadda, il labirinto delle immagini culturali di una cosmogonia pi湛 labirintica ancora, in Borges.
- 36. M. C. Escher, Relativit (1953) In relativit Escher usa tre diversi punti di fuga per dare origine ad una raffigurazione unitaria che rappresenta, simultaneamente, tre mondi distinti. Se guardiamo la zona centrale, nella parte bassa del disegno, vediamo una creatura dalle sembianze umane che sale una scala. Se la creatura volta a sinistra, potr salire unaltra scala e trovare un giardino posto di fronte a s辿 e due nuove scale, luna alla sua sinistra e laltra alla sua destra. Ognuna di queste scale 竪 usata da altre creature, collocate nel medesimo mondo in cui si trova la prima creatura. Limmagine pu嘆 essere guardata da ognuno dei suoi 4 lati.