La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) 竪 la principale causa di demenza ed 竪 una delle
patologie croniche pi湛 devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui pi湛 della met con AD, ed 竪 stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Lincidenza della demenza aumenta con let e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza 竪 di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo cos狸 elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se lassistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; lincidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con pi湛 di 65 anni, 竪 di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
XVIII Congresso CSeRMEG 21-22 ottobre 2005 DETERMINANTI DELLA SALUTE, DISUGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONE lo sguardo della Medicina Generale - www.csermeg.it
Webinar | Invecchiamento e deterioramento cognitivo: uno strumento di previsi...Obiettivo Psicologia Srl
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La Psicologia dellInvecchiamento 竪 la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dellanziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre pi湛 spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone che presentano un certo grado di decadimento cognitivo e con i loro familiari, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi degli anziani che assistono. Supportare i familiari nel tentativo di ridurre limpatto che questi disturbi hanno sul quotidiano significa, innanzitutto, riconoscere leventuale presenza di un deterioramento cognitivo e distinguerlo da una condizione di normale fisiologia dellinvecchiamento.
Il Questionario Informativo sul Declino Cognitivo negli Anziani (Informant Questionnaire on Cognitive Decline in the Elderly - IQCODE) 竪 uno strumento di rapida somministrazione che consente di valutare se sia in atto un cambiamento patologico nelle prestazioni cognitive e funzionali degli anziani rispetto ai 10 anni antecedenti lintervista. Consiste in una serie di domande da sottoporre al familiare che vive a pi湛 stretto contatto con lanziano, utili a raccogliere dati e informazioni necessari a costruire una prima ipotesi sulla natura delleventuale processo patologico in atto, a partire dalla quale strutturare una pi湛 approfondita valutazione cognitiva e sviluppare un piano dintervento per anziano e familiare (o caregiver).
Ti senti stanco, senza forze? Fai difficolt a fare le normali attivit quotidiane ? Pu嘆 trattarsi di uninfezione virale o di allergie alimentari o chimiche? Che cos竪 la sindrome da stanchezza cronica? Quali sono le cause? Quali sono i disturbi pi湛 importanti? Come avviene la diagnosi? Ansia e stress quanto influiscono? Le risposte a queste e molte altre domande in questo articolo.
Medicina a distanza_nelle_sindromi_neuro_degenerativeGabriele Carbone
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La medicina a distanza nelle gestione (presa in carico) dei pazienti con patologie neurodegenerative ha applicazioni per essere una risorsa:
1) promettente, appropriata e preziosa per gestire a distanza molti dei bisogni (del paziente, del carer e delle badanti)
se tiene conto delle specifiche esigenze e risorse del paziente, lo supporta nellambiente che lo circonda, e non si sostituisce ma si affianca allintervento umano;
2) di supporto e integrazione nei vari ambiti in cui il malato si trova a vivere o ad essere curato (proprio domicilio, Centri Diurni, strutture di ricovero riabilitative, ospedale o RSA).
Tuttavia non ha ancora trovato indicazioni definitive, rigorosamente fondate su studi clinici randomizzati controllati.
Le evidenze di letteratura, sebbene ancora metodologicamente poco robuste, ci sono, sono incoraggianti e aprono il campo a un vasto territorio di ricerca, di cui c竪 un grande bisogno.
Medicina a distanza nelle sindromi neuro degenerative aspetti clinici e quali...Gabriele Carbone
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La medicina a distanza nelle gestione (presa in carico) dei pazienti con patologie neurodegenerative ha applicazioni per essere una risorsa promettente, appropriata e preziosa per gestire a distanza molti dei bisogni (del paziente, del carer e delle badanti) se tiene conto delle specifiche esigenze e risorse del paziente, lo supporta nellambiente che lo circonda, e non si sostituisce ma si affianca allintervento umano;
di supporto e integrazione nei vari ambiti in cui il malato si trova a vivere o ad essere curato (proprio domicilio, Centri Diurni, strutture di ricovero riabilitative, ospedale o RSA).
Tuttavia non ha ancora trovato indicazioni definitive, rigorosamente fondate su studi clinici randomizzati controllati.
Le evidenze di letteratura, sebbene ancora metodologicamente poco robuste, ci sono, sono incoraggianti e aprono il campo a un vasto territorio di ricerca, di cui c竪 un grande bisogno.
Iperomocisteinemia e L-Metilfolato in Neurologia: trattamento, dosaggi, tempiGabriele Carbone
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Omocisteina come fattore di rischio di malattie cerebrali su base vascolare e neurodegenerativa (Alzheimer, Demenze Vascolari, Sclerosi mulktipla, polineuropatie ecc.)
際際滷s del seminario tenuto dalla prof.ssa Corbo al Corso di Perfezionamento "Culture della Differenza tra discriminazione e pari opportunit" dell'Universit di Bari
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La Psicologia dellInvecchiamento 竪 la disciplina che si occupa delle problematiche di tipo psicologico e neuropsicologico dellanziano nel corso del processo di invecchiamento.
Sempre pi湛 spesso lo psicologo che lavora con gli anziani si trova a contatto con persone che presentano un certo grado di decadimento cognitivo e con i loro familiari, che necessitano di un aiuto nella gestione dei disturbi comportamentali e dei deficit cognitivi degli anziani che assistono. Supportare i familiari nel tentativo di ridurre limpatto che questi disturbi hanno sul quotidiano significa, innanzitutto, riconoscere leventuale presenza di un deterioramento cognitivo e distinguerlo da una condizione di normale fisiologia dellinvecchiamento.
Il Questionario Informativo sul Declino Cognitivo negli Anziani (Informant Questionnaire on Cognitive Decline in the Elderly - IQCODE) 竪 uno strumento di rapida somministrazione che consente di valutare se sia in atto un cambiamento patologico nelle prestazioni cognitive e funzionali degli anziani rispetto ai 10 anni antecedenti lintervista. Consiste in una serie di domande da sottoporre al familiare che vive a pi湛 stretto contatto con lanziano, utili a raccogliere dati e informazioni necessari a costruire una prima ipotesi sulla natura delleventuale processo patologico in atto, a partire dalla quale strutturare una pi湛 approfondita valutazione cognitiva e sviluppare un piano dintervento per anziano e familiare (o caregiver).
Ti senti stanco, senza forze? Fai difficolt a fare le normali attivit quotidiane ? Pu嘆 trattarsi di uninfezione virale o di allergie alimentari o chimiche? Che cos竪 la sindrome da stanchezza cronica? Quali sono le cause? Quali sono i disturbi pi湛 importanti? Come avviene la diagnosi? Ansia e stress quanto influiscono? Le risposte a queste e molte altre domande in questo articolo.
Medicina a distanza_nelle_sindromi_neuro_degenerativeGabriele Carbone
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La medicina a distanza nelle gestione (presa in carico) dei pazienti con patologie neurodegenerative ha applicazioni per essere una risorsa:
1) promettente, appropriata e preziosa per gestire a distanza molti dei bisogni (del paziente, del carer e delle badanti)
se tiene conto delle specifiche esigenze e risorse del paziente, lo supporta nellambiente che lo circonda, e non si sostituisce ma si affianca allintervento umano;
2) di supporto e integrazione nei vari ambiti in cui il malato si trova a vivere o ad essere curato (proprio domicilio, Centri Diurni, strutture di ricovero riabilitative, ospedale o RSA).
Tuttavia non ha ancora trovato indicazioni definitive, rigorosamente fondate su studi clinici randomizzati controllati.
Le evidenze di letteratura, sebbene ancora metodologicamente poco robuste, ci sono, sono incoraggianti e aprono il campo a un vasto territorio di ricerca, di cui c竪 un grande bisogno.
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La medicina a distanza nelle gestione (presa in carico) dei pazienti con patologie neurodegenerative ha applicazioni per essere una risorsa promettente, appropriata e preziosa per gestire a distanza molti dei bisogni (del paziente, del carer e delle badanti) se tiene conto delle specifiche esigenze e risorse del paziente, lo supporta nellambiente che lo circonda, e non si sostituisce ma si affianca allintervento umano;
di supporto e integrazione nei vari ambiti in cui il malato si trova a vivere o ad essere curato (proprio domicilio, Centri Diurni, strutture di ricovero riabilitative, ospedale o RSA).
Tuttavia non ha ancora trovato indicazioni definitive, rigorosamente fondate su studi clinici randomizzati controllati.
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Presentazione a cura del Professor Francescosaverio Caserta - XII属 Congresso Nazionale FIMeG 2018 - The Silver Tsunami: l'anziano fra appropriatezza e farmaeconomia
L'epidemia globale di malattie croniche spinge la ricerca a considerare sempre pi湛 il cibo come parte della cura e del trattamento del paziente.
Gli interventi nutrizionali e dietetici, sia tradizionali che innovativi, devono essere considerati complementari a qualsiasi strategia farmacologica per la prevenzione della Insufficienza Renale Cronica
Diagnosi e management della glicogenosi di tipo IILa valutazione neurologic...CentroMalattieRareFVG
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Diagnosi e management della glicogenosi di tipo IILa valutazione neurologica del paziente affetto da glicogenosi II - Grazia Devigili
SOC NeurologiaAzienda ospedaliero-universitaria
S. Maria della Misericordia di Udine
La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dellumore dal MMG - ...robertobottino1
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A cura di Francesco Ragno.
Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilit rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione gi di per s辿 complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di pi湛 patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilit e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nelluso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantit e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che pi湛 di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialit con una visione dinsieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
12. La medicina della complessit inserita nella medicina dell evidenza Alto Alta Certezza Consenso La valutazione multidimensionale Programma terapeutico - riabilitativo La buona pratica La persona Il problema Obiettivo: qualit della vita Tasso di certezza e consenso: basso Reduce & risolve Sequenza binaria (Si/No) Linee guida Il malato La diagnosi Obiettivo: assenza di malattia Tasso di certezza e consenso: alto Fenomeno semplice Fenomeno complesso
17. Old age is dry and cold Myron Miller MD Department of Medicine and Division of Geriatric Medicine Sinai Hospital of Baltimore Maryland - USA
18. 僚隆凌 虜留溜 旅粒侶了流 凌硫竜硫竜虜旅留 侶了旅虜溜留 Hippocrates MD in the book The Diet ~ 400 b.C. Coo - Greece (UE)
19. Fluid and electrolytes in the elderly. Simon P. Allison and Dileep N. Lobo Current Opinon in Clinical Nutrition and Metabolic Care. 7: 27-33, 2004. (UK - Rew) Fluid and electrolytes in the aged. Andrew Luckey and Cyras J. Parsa Arch Surgery. 138: 1055-1060, 2003. (USA) Electrolyte disorders in the elderly. Adams and J.A. Martin Drugs and aging. 4: 254-265, 2003. (UK) Fluid and electrolytes homeostasis in the elderly: physiological changes of ageing and clinical consequences Miller M. Baillieres Clin Endocrinol Metab. 11: 367-387, 2003. (USA - Rew)
20. . ageing is associated with many changes in the homeostatic systems involved in the regulation of water and electrolyte balance.
22. . ageing is associated with many changes in the homeostatic systems involved in the regulation of water and electrolyte balance. Sistema Endocrino arginina vasopressina - ormone antidiuretico ormone natriuretico atriale sistema Renina - Angiotensina - Aldosterone
23. . ageing is associated with many changes in the homeostatic systems involved in the regulation of water and electrolyte balance. Sistema Endocrino arginina vasopressina - ormone antidiuretico ormone natriuretico atriale sistema Renina - Angiotensina - Aldosterone Sistema Nervoso Centrale alterazione dei recettori della sete con diminuzione della percezione della sete
24. . ageing is associated with many changes in the homeostatic systems involved in the regulation of water and electrolyte balance. Sistema Endocrino arginina vasopressina - ormone antidiuretico ormone natriuretico atriale sistema Renina - Angiotensina Aldosterone Sistema Nervoso Centrale recettori della sete Rene modificazioni anatomo funzionali modificazioni escrezione di acqua modificazioni del bilancio elettrolitico
25. Modificazioni del sistema endocrino Vasopressina Normale od aumentata secrezione basale Aumentata risposta alla stimolazione osmotica Diminuzione della secrezione notturna (abolizione del picco e del ritmo circadiano) Ormone natriuretico atriale Incremento della secrezione basale Aumentata risposta agli stimoli Sistema RAA Diminuzione della attivit reninica Diminuzione della produzione di aldosterone
27. Modificazioni del SNC Diminuzione della percezione della sete Diminuita sensibilit di osmorecettori ipotalamici: Area laterale preottica Nucleo sovraottico Diminuzione dei recettori nelle zone della lamina interna deputati al controllo del bilancio idrico ( angiotensina II osmolarit)
29. Modificazioni del rene Diminuzione della massa renale Diminuzione del flusso ematico renale Diminuzione del GFR Diminuita capacit di diluizione del tubulo distale Diminuita capacit di concentrazione Diminuita risposta alla vasopressina
30. Disidratazione nell anziano (fattori di rischio) Et > 85 anni Sesso femminile Farmacologico (lassativi, diuretici, litio, ipnotici) Infezioni acute (pielonefriti, polmoniti) Malattie/ospedalizzazione Depressione/disforia Malattie cerebrovascolari con decadimento cognitivo
31. Malattia di Alzheimer ed alterazioni dell omeostasi idrica Diminuzione del senso della sete Diminuzione della secrezione di vasopressina Minor sensibilit renale alla vasopressina
36. PET di un cervello normale PET del cervello di un soggetto di 80 anni PET del cervello di un soggetto con malattia di Alzheimer
37. Disidratazione nell anziano (fattori di rischio) Et > 85 anni Sesso femminile Farmacologico (lassativi, diuretici, litio, ipnotici) Infezioni acute (pielonefriti, polmoniti) Malattie/ospedalizzazione Depressione/disforia Malattie cerebrovascolari con decadimento cognitivo Alterata mobilit Introduzione orale di liquidi < a 1.500 ml Procedure diagnostiche che prevedono il digiuno Caldo estivo
39. Disidratazione nellanziano sintomi Alterazione dello stato di coscienza Letargia Obnubilamento del sensorio Deterioramento delle funzioni cognitive Ipotensione ortostatica Aumentata incidenza di trombosi Aumentata incidenza di malattie infettive Aumentata incidenza di calcoli renali Stipsi ostinata
41. La Sindrome da Deprivazione . il deterioramento mentale e neuropsichico secondario ad una condizione di perdita dei sensi (soprattutto vista ed udito)
42. La Sindrome da Deprivazione . la riduzione o la perdita delle funzioni sensoriali 竪 un problema di particolare rilevanza in et geriatrica per i gravi effetti che il deficit determina sui livelli di AUTOSUFFICIENZA Reischies FM. Br J Psychiatry 171:449-51, 1997
43. La Sindrome da Deprivazione (cenni storici) . i disturbi da deprivazione sensoriale sono stati descritti per la prima volta nei soldati americani fatti prigionieri durante la guerra di Corea e tenuti in condizioni di isolamento per lungo tempo . Barton R. J Nurs Midw 122: 10-12, 1964.
44. La Sindrome da Deprivazione (cenni storici) . i disturbi da deprivazione sensoriale sono stati descritti per la prima volta nei soldati americani fatti prigionieri durante la guerra di Corea e tenuti in condizioni di isolamento per lungo tempo . Barton R. J Nurs Midw 122: 10-12, 1964. . questi soggetti presentavano una sintomatologia caratterizzata da: ansia, tensione emotiva, riduzione delle capacit di concentrazione, aumentata suggestionabilit, illusioni corporee, disturbi somatici .
45. La Sindrome da Deprivazione Disabilit Deterioramento mentale Depressione Isolamento Peggioramento della QoL Aumento della incidenza delle cadute Elliot DB. Br Med J 313:1034-9, 1998.
46. La Sindrome da Deprivazione (dimensione del problema) Non molto conosciuta - pochi studi - difficile interpretazione dei dati Sottostimata la sua prevalenza In notevole incremento Kalayam B. Int J Geriatr Psychiatry 6: 131-6, 1994.
47. se fai il mio nome non ci sono pi湛 ( il silenzio
51. Prevalenza di soggetti anziani con deficit visivi Klein R. Ophthalmology 98:1310-15, 1991. %
52. Malattie dellapparato visivo pi湛 frequenti nei soggetti anziani Dougherty PJ. J Comm Health 19: 271-284, 1994. %
53. La Sindrome da Deprivazione Disabilit Deterioramento mentale Depressione Isolamento Peggioramento della QoL Aumento della incidenza delle cadute Elliot DB. Br Med J 313:1034-9, 1998.
54. La Sindrome da Deprivazione Deficit sensoriale (causa) Deterioramento mentale (effetto) disturbo cognitivo
56. La Sindrome da Deprivazione Deficit sensoriale Disturbo cognitivo Deafferentazione corticale Riduzione attivit integrative CERVELLO PROCESSI DEGENERATIVI Depressione
57. La Sindrome da Deprivazione Deficit sensoriale Disturbo cognitivo Depressione Isolamento Disabilit
58. La Sindrome da Deprivazione Disabilit Deterioramento mentale Depressione Isolamento Peggioramento della QoL Aumento della incidenza delle cadute Elliot DB. Br Med J 313:1034-9, 1998.
59. Qualit della Vita (QoL) quantificazione formale e standardizzata di come una malattia pu嘆 interferire e/o modificare le abitudini di vita quotidiana e lo stato di benessere P.W. Jones, Monaldi Arch Chest Dis 49:79-82; 1994.
60. Questionari sulla salute Generici Sickness Impact Profile (SIP) Short Form of Medical Outcome Study (MOS SF-36) Nottingham Health Profile (NHP) Quality of Well-being scale (QWB) Euroqol WHOQoL K. Stavem, Qaulity of Life Research 8: 45-54; 1999.
61. Misure dello stato di salute Risposta dicotomica (vero o falso) Pi湛 risposte (moltissimo, molto, indifferente, poco, pochissimo) Risposta analogico visiva (linea con alle estremit i valori minimo e massimo) Serie di domande o affermazioni (item) K. Stavem, Qaulity of Life Research 8: 45-54; 1999.
62. Carabellese C, Apollonio I, Rozzini R, Bianchetti A, Frisoni GB, Frattola L, Trabucchi M. Sensory impairment and quality of life in a community elderly population. J Am Geriatr Soc 41:401-407, 1993 La Sindrome da Deprivazione (modificazioni della QoL)
63. La Sindrome da Deprivazione Quadri Clinici Sindrome da caduta sociale (Barton, 1966) Sindrome paranoidea da sordit (Berger e Zarit, 1978) Sundowner syndrome (Charatan, 1986)
64. La Sindrome da Deprivazione Quadri Clinici Sindrome da caduta sociale (Barton, 1966) Tipica del paziente istituzionalizzato, si manifesta con apatia, demotivazione, trascuratezza, riduzione delle capacit di attenzione e concentrazione fino ad un decadimento globale delle funzioni cognitive.
65. La Sindrome da Deprivazione Quadri Clinici Sindrome paranoidea da sordit (Berger e Zarit, 1978) Insorge in anziani cofotici, presentandosi con turbe di tipo psichiatrico, prevalentemente paranoidee, a cui segue un progressivo deterioramento delle funzioni cognitive.
66. La Sindrome da Deprivazione Quadri Clinici Sundowner syndrome (Charatan, 1986) Descritta in anziani costretti a lunghi periodi di bendaggio dopo chirurgia oftalmologica. Insorge tipicamente di notte ed 竪 caratterizzata da ansiet, confusione, allucinazioni comportamento aggressivo. Attualmente tale dizione viene comunemente utilizzata per definire un quadro confusionale -allucinatorio che pu嘆 comparire nel paziente demente al sopraggiungere della sera.
67. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento . i deficit uditivi e visivi sono sentiti in genere, dallanziano che ne 竪 portatore, ma - spesso - anche dal medico curante, come un normale evento del processo dellinvecchiamento, come un fatto benigno, quasi inevitabile nei confronti del quale non si fa neppure il tentativo di evidenziarne le cause che, a volte, possono essere risolvibili o, almeno in parte, suscettibili di correzione . Friedman SM. Binvest Ophthalmol Vis Sci 40 : 858-864, 1999.
68. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento . i deficit uditivi e visivi sono sentiti in genere, dallanziano che ne 竪 portatore, ma - spesso - anche dal medico curante, come un normale evento del processo dellinvecchiamento, come un fatto benigno, quasi inevitabile nei confronti del quale non si fa neppure il tentativo di evidenziarne le cause che, a volte, possono essere risolvibili o, almeno in parte, suscettibili di correzione . Friedman SM. Binvest Ophthalmol Vis Sci 40 : 858-864, 1999.
69. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento . i deficit uditivi e visivi sono sentiti in genere, dallanziano che ne 竪 portatore, ma - spesso - anche dal medico curante, come un normale evento del processo dellinvecchiamento, come un fatto benigno, quasi inevitabile nei confronti del quale non si fa neppure il tentativo di evidenziarne le cause che, a volte, possono essere risolvibili o, almeno in parte, suscettibili di correzione . Friedman SM. Binvest Ophthalmol Vis Sci 40 : 858-864, 1999.
70. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento . i deficit uditivi e visivi sono sentiti in genere, dallanziano che ne 竪 portatore, ma - spesso - anche dal medico curante, come un normale evento del processo dellinvecchiamento, come un fatto benigno, quasi inevitabile nei confronti del quale non si fa neppure il tentativo di evidenziarne le cause che, a volte, possono essere risolvibili o, almeno in parte, suscettibili di correzione . Friedman SM. Binvest Ophthalmol Vis Sci 40 : 858-864, 1999.
71. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento solo il 18% degli anziani ipoacusici 竪 portatore di protesi acustica i 2/3 dei disturbi visivi negli anziani sono da imputare ad alterazioni di tipo refrattivo quasi sempre correggibile Friedman SM. Binvest Ophthalmol Vis Sci 40 : 858-864, 1999.
72. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento Valutazione del grado di percezione uditiva in condizioni sfavorevoli Utilizzo di sistemi di amplificazione idonei Consigli sullapprendimento (abilit di percepire il linguaggio parlato) Riabilitazione uditiva - lettura del discorso - allenamento uditivo Golabek W Br J Audiol 35 : 183-186, 1998.
73. La Sindrome da Deprivazione Strategie di Intervento Controlli periodici per cambio occhiali Utilizzo di sistemi di illuminazione idonei Utilizzo di lenti o apparecchiature specifiche toposcopio Mulrow CD Ann Int Med 113 : 188-194, 1990.
74. . una piccola e fioca luce illumina il buio astrale ed una rauca e fievole voce fa rumore nel silenzio siderale .
84. ARTROPATIE NEL ANZIANO Osteoartrosi e forme degenerative Artropatie da alterazioni metaboliche Artriti da agenti infettivi Reumatismi infiammatori Connettiviti Reumatismi extra articolari Malattie reumatiche in corso di altre malattie Malattie dellosso Sindromi neurologiche da compressione Neoplasie
85. ARTROPATIE NEL ANZIANO Proprie dellet senile Polimialgia reumatica Arterite a cellule giganti (temporale) Gotta (nel sesso femminile) Gotta indotta da diuretici Osteoporosi
86. ARTROPATIE NEL ANZIANO Proprie dellet senile Polimialgia reumatica Arterite a cellule giganti (temporale) Gotta (nel sesso femminile) Gotta indotta da diuretici Osteoporosi Prevalenti nellet senile Artrosi e spondilopatia iperostosante Artropatia da cristalli di pirofosfato (condrocalcinosi) Sindrome di Sjogren
87. ARTROPATIE NEL ANZIANO Proprie dellet senile Polimialgia reumatica Arterite a cellule giganti (temporale) Gotta (nel sesso femminile) Gotta indotta da diuretici Osteoporosi Prevalenti nellet senile Artrosi e spondilopatia iperostosante Artropatia da cristalli di pirofosfato (condrocalcinosi) Sindrome di Sjogren Con possibile esordio in et senile Artrite reumatoide Artriti siero-negative Vasculiti Sclerodermia Polimiosite/dermatomiosite
88. ARTROPATIE NEL ANZIANO Proprie dellet senile Polimialgia reumatica Arterite a cellule giganti (temporale) Gotta (nel sesso femminile) Gotta indotta da diuretici Osteoporosi Prevalenti nellet senile Artrosi e spondilopatia iperostosante Artropatia da cristalli di pirofosfato (condrocalcinosi) Sindrome di Sjogren Con possibile esordio in et senile Artrite reumatoide Artriti siero-negative Vasculiti Sclerodermia Polimiosite/dermatomiosite Persistenti in et senile Artrite reumatoide LES Artriti siero-negative Connettiviti
89. Sintomi generali delle artropatie nellanziano Dolore Meccanico Flogistico Da immobilit o da mobilizzazione Rigidit mattutina di breve durata Limitazione funzionale
91. EMOPOIESI e INVECCHIAMENTO CITOKINE INIBITORIE (IL-6, TNF) PRODUZIONE di ERITROPOIETINA TOSSICITA di FARMACI e AGENTI INFETTIVI CAPACITA di RISERVA MIDOLLO OSSEO
94. EMOPOIESI e INVECCHIAMENTO nell Anziano, in condizioni basali 竪 conservata una normale attivit eritropoietica in condizioni di stress emopoietico (anche minime) la risposta eritropoietica 竪 inadeguata INSUFFICIENZA FUNZIONALE ANEMIA RIDOTTO apporto di O2 agli ORGANI VITALI SOFFERENZA SISTEMICA e SINTOMI CORRELATI ( Angor, IMA, Scompenso Cardiaco, Insuff Renale, etc)
97. E definibile come un complesso di sintomi percepiti dal paziente che alterano la Qualit della Vita (QoL) descritti come astenia, stanchezza, debolezza muscolare, in assenza di alterazioni obiettive. Impatto negativo sulla percezione del benessere, sulla vita sociale e sulle capacit lavorative. Rottura di instabili equilibri di autosufficienza con conseguente depressione, dipendenza e deterioramento psichico. Nellanziano 竪 stata dimostrata una stretta associazione tra i livelli di fatigue e il grado di anemia. Fatigue nell anziano: Impatto
98. Anemia nellanziano Aspetti Epidemiologici PREVALENZA dellANEMIA nellANZIANO: - 6-20% in soggetti non ospedalizzati - 40% in soggetti ospedalizzati TIPO DI ANEMIA: ANEMIE CRONICHE ANEMIE di ENTITA LIEVE - MODERATA EZIOPATOGENESI: SPESSO MULTIFATTORIALE
103. SINDROMI MIELOPROLIFERATIVE Sono DISORDINI CLONALI Della EMATOPOIESI caratterizzate da alterazione della proliferazione , della morfologia , della differenziazione e delle funzioni delle cellule ematopoietiche.
104. SINDROMI MIELODISPLASTICHE (II) INCIDENZA CRESCENTE nella POPOLAZIONE ANZIANA: 15-50 nuovi Casi/100.000 Abitanti/anno nei soggetti di et superiore ai 70 anni. LANEMIA 竪 presente nel 90% dei casi. LANEMIA rappresenta la pi湛 importante causa di morbidit e riduzione della QOF.
108. STAGING WITH FDG PET FL on PET & MRI: MRI STIR weighted of thoracic spine FDG PET scan of thoracic spine Multiple Myeloma FDG PET: Severe Diffuse (D) and Focal (F) Disease D D D D D F F F F D
112. Il giovane non si accorge di respirare, il vecchio s狸
113. - LE INFORMAZIONI - Studi trasversali e longitudinali
114. L INVECCHIAMENTO DELLA FUNZIONE RESPIRATORIA Modificazioni anatomiche Modificazioni biologiche Modificazioni funzionali Modificazioni cliniche
115. MODIFICAZIONI ANATOMICHE - Polmoni - Modificazione della forma Riduzione : - della superficie alveolare - delle pareti alveolari - area alveolare
116. MODIFICAZIONI ANATOMICHE - Polmone ed enfisema senile - Enfisema senile Dilatazione permanente degli spazi aerei con distruzione dei setti alveolari Riduzione del numero delle connessioni alveolari alla avventizia delle vie aeree intraparenchimali (tendenza al collasso) Polmone senile Assenza di rottura delle pareti alveolari Assenza di flogosi e/o fibrosi a livello delle piccole vie aeree Degenerazione fibre elastiche con dilatazione degli spazi aerei
117. Invecchiamento del polmone Diminuita elasticit Ridotta efficacia della tosse Ridotta clearance muco-ciliare Low grade inflammation Malattie concomitanti BPCO Diabete ed IRC Malattie cardio-vascolari Malnutrizione Invecchiamento del sistema immunitario difetti dei T linfociti a) diminuita risposta proliferativa b) diminuita espressione delle citochine difetti dei B linfociti a) diminuita produzione delle IgG b) aumento degli auto-anticorpi circolanti alterata interreazione tra B e T immunoglobuline anormali MODIFICAZIONI BIOLOGICHE
118. Tutti gli indici della funzione respiratoria di significato clinico subiscono modificazioni in funzione dellet Inizia in epoche diverse e procede con ritmo diverso
119. Modificazioni Funzionali Effetti dellet sui rapporti polmone-gabbia toracica Capacit polmonare totale Capacit funzionale residua
123. Mandell, Douglas and Bennetts, 2001 Principles and Practice of INFECTIOUS DISEASES infections have a major impact on the elderly, particularly those who are more disabled and istitutionalized. Many infections occur more frequently in the elderly and most of these will have greater morbidity and mortality rates in the old compared to the young.
125. Le infezioni respiratorie nel paziente anziano La seconda pi湛 comune causa di infezione La quinta causa di morte tra tutte le malattie Presentano una scarsa specificit della sintomatologia Intervento diagnostico e terapeutico tempestivo riduce significativamente la mortalit Loeb MB. J Am Geriatr.Soc. 51:539-543, 2003.
127. Sintomatologia Atipica Presenza di sintomi e segni a carico del Sistema Nervoso Centrale (SNC)
128. Sintomi e segni a carico del SNC Sopore Confusione Delirium Deficit cognitivi
129. Cognitive impairment in chronic obstructive pulmonary diseases. A neuropsychological and spect study R. Antonelli Incalzi et al. J Neurol 250: 325-332, 2003.
130. Sintomi e segni a carico del SNC Confusione - Delirium - Deficit cognitivi Sonnolenza Papilledema - Cefalea Sintomi neurologici a focolaio Irritabilit neuromuscolare ( asterixis ) Coma Ansia - Tremori Parestesie agli arti Spasmo carpopedali Anomalie EEG grafiche
131. Malattie infettive polmonari e funzionamento cerebrale P a O 2 P a CO 2 pH (acidosi) pH liquor Febbre Hb Ht Malnutrizione
132. Le alterazioni neuro-psichiche dellipossiemia ricordano quelle caratteristiche dellebbrezza alcolica: Ridotta capacit di giudizio Incoordinazione motoria Agitazione psico-motoria Malattie infettive polmonari e funzionamento cerebrale
133. Segni e sintomi simulanti una ipertensione endocranica (cefalea, nausea, vomito, edema della papilla) Disturbi mentali (depressione, irritabilit, agitazione) ed alterazioni dello stato di coscienza Manifestazioni neuropsichiche dellipercapnia
135. DIABETE STILE DI VITA ANTROPOMETRICHE CAUSE PRINCIPALI DI DIABETE NELLANZIANO IATROGENE NEURO-ORMONALI
136. PRESENTAZIONE CLINICA Poliuria, polidipsia, polifagia I. Sintomi clinici classici II. Sintomi clinici nellanziano Astenia, perdita di peso, nicturia o pollachuria Infezioni cutanee, del tratto genito-urinario Infarto del miocardio, ictus cerebrale, riduzione del visus
137. COMPLICANZE ACUTE CRONICHE Coma Iperosmolare Squilibri Elettrolitici Morte Aritmie Piodermiti o micosi recidivanti Micosi vaginali Pielonefriti Balanopostiti Ipotensione ortostatica Deficit cognitivi da ipoglicemia cronica Neuropatia diabetica oftalmoplegia amiotrofia diabetica
138. Quando ero ancora giovane, prima di viaggiare, ricercai assiduamente la sapienza . del suo fiorire, come uva vicina a maturare, il mio cuore si rallegr嘆. Il mio piede si incammin嘆 per la via retta; dalla giovinezza ho seguito le sue orme. Chinai un poco lorecchio per riceverla; vi trovai un insegnamento abbondante. Con essa feci progresso, ma solo ora, che sono vecchio, ho deciso di metterla in pratica sicuro di non restarne confuso. Siracide 51,13-18
#33: Vedi il paper su Lancet nel quale Alzheimer dimostra di aver eseguito un esame neuropsicologico: memoria, orientamento, linguaggio tuttora valido sul pianoclinico.
#35: Estimates from US community surveys indicate that the prevalence of AD increases at least two-fold for every decade of life. Among people older than 85 years of age, as many as one-in-three may suffer from AD (Evans et al., 1989; Hebert et al., 1995). Reported age-specific incidence of AD varies widely by investigator and ethnic origin of the population. Various studies report incidences ranging from the relatively high values shown above to values as much as 50% lower for any specific age range (Hendrie, 1998; Katzman and Kawas, 1994; Rocca et al., 1991). As the population ages, the human and financial toll of AD will continue to rise. Therefore, there is an urgent, compelling need to improve the understanding of AD. Furthermore, there is the necessity for accurate, early diagnosis and improved treatments which maximise therapeutic benefits in all affected symptom domains across all stages of disease severity.