Iperomocisteinemia e L-Metilfolato in Neurologia: trattamento, dosaggi, tempiGabriele Carbone
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Omocisteina come fattore di rischio di malattie cerebrali su base vascolare e neurodegenerativa (Alzheimer, Demenze Vascolari, Sclerosi mulktipla, polineuropatie ecc.)
Medicina a distanza nelle sindromi neuro degenerative aspetti clinici e quali...Gabriele Carbone
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La medicina a distanza nelle gestione (presa in carico) dei pazienti con patologie neurodegenerative ha applicazioni per essere una risorsa promettente, appropriata e preziosa per gestire a distanza molti dei bisogni (del paziente, del carer e delle badanti) se tiene conto delle specifiche esigenze e risorse del paziente, lo supporta nellambiente che lo circonda, e non si sostituisce ma si affianca allintervento umano;
di supporto e integrazione nei vari ambiti in cui il malato si trova a vivere o ad essere curato (proprio domicilio, Centri Diurni, strutture di ricovero riabilitative, ospedale o RSA).
Tuttavia non ha ancora trovato indicazioni definitive, rigorosamente fondate su studi clinici randomizzati controllati.
Le evidenze di letteratura, sebbene ancora metodologicamente poco robuste, ci sono, sono incoraggianti e aprono il campo a un vasto territorio di ricerca, di cui c竪 un grande bisogno.
Medicina a distanza_nelle_sindromi_neuro_degenerativeGabriele Carbone
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La medicina a distanza nelle gestione (presa in carico) dei pazienti con patologie neurodegenerative ha applicazioni per essere una risorsa:
1) promettente, appropriata e preziosa per gestire a distanza molti dei bisogni (del paziente, del carer e delle badanti)
se tiene conto delle specifiche esigenze e risorse del paziente, lo supporta nellambiente che lo circonda, e non si sostituisce ma si affianca allintervento umano;
2) di supporto e integrazione nei vari ambiti in cui il malato si trova a vivere o ad essere curato (proprio domicilio, Centri Diurni, strutture di ricovero riabilitative, ospedale o RSA).
Tuttavia non ha ancora trovato indicazioni definitive, rigorosamente fondate su studi clinici randomizzati controllati.
Le evidenze di letteratura, sebbene ancora metodologicamente poco robuste, ci sono, sono incoraggianti e aprono il campo a un vasto territorio di ricerca, di cui c竪 un grande bisogno.
Ti senti stanco, senza forze? Fai difficolt a fare le normali attivit quotidiane ? Pu嘆 trattarsi di uninfezione virale o di allergie alimentari o chimiche? Che cos竪 la sindrome da stanchezza cronica? Quali sono le cause? Quali sono i disturbi pi湛 importanti? Come avviene la diagnosi? Ansia e stress quanto influiscono? Le risposte a queste e molte altre domande in questo articolo.
La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) 竪 la principale causa di demenza ed 竪 una delle
patologie croniche pi湛 devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui pi湛 della met con AD, ed 竪 stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Lincidenza della demenza aumenta con let e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza 竪 di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo cos狸 elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se lassistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; lincidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con pi湛 di 65 anni, 竪 di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
La degenerazione maculare senile 竪 l'invecchiamento della parte centrale della retina, la principale causa di cecit in Occidente.
Per informazioni sul documento: tinyurl.com/pnat2m5
Valutazione e gestione del rischio cardiovascolare in pazienti dai 45 ai 55 a...Sara Finollo
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I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni statisticamente correlate allinsorgenza di una malattia cardiovascolare e sono derivanti da abitudini e stili di vita non corretti, da fattori ambientali e biologici, che, se presenti in un soggetto esente da manifestazioni cliniche di malattia, predicono la probabilit di andare incontro a patologia in un certo periodo di tempo. (Istituto Superiore Sanit, Progetto Cuore).
Sono indicatori di probabilit di sviluppare una malattia cardiovascolare e se in compresenza aumentano notevolmente il rischio di comparsa della patologia; la loro assenza come ovvio non esclude la malattia ma ne riduce drasticamente il rischio di sviluppo. Vennero identificati e valutati per la prima volta grazie allo studio osservazionale condotto nel 1948 dal cardiologo statunitense Thomas Royle Dawber che per le sue ricerche si bas嘆 sulla popolazione dellintera cittadina di Framingham, nel Massachusetts. Dawber (ncbi.nlm.nih.gov) avvi嘆 dapprima lo studio tramite la Division of Chronic Disease della cittadina per poi far riferimento lanno successivo al National Heart Institute degli Stati Uniti.
Lo studio Framingham fu il primo di una serie di ampi studi osservazionali che negli anni successivi vennero condotti su scala globale per valutare il rischio cardiovascolare.
Acute, Post Acute Sequelae COVID-19 Inferction PASC) and Neuro PASCGabriele Carbone
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Acute and post acute sequelae COVID-19 (PASC). Emerging evidence is showing that many COVID-19 infected patients continue to experience neurological symptoms after the acute phase of infection
La malattia di Alzheimer (Alzheimer Disease - AD) 竪 la principale causa di demenza ed 竪 una delle
patologie croniche pi湛 devastanti e prevalenti in individui anziani. Come riportato nel rapporto dell'OMS e Alzheimer Disease International, nel 2015, sono state calcolate in 46.800.000 le persone con demenza nel mondo, di cui pi湛 della met con AD, ed 竪 stimato un incremento di nove milioni e 900 mila casi ogni anno: un nuovo caso ogni 3,2 secondi. Lincidenza della demenza aumenta con let e, considerato il progressivo invecchiamento della popolazione, il numero dei soggetti affetti tende ad aumentare ogni anno; infatti, si prevedono 74,7 milioni di pazienti nel 2030 e 135,4 milioni nel 2050. Nello stesso rapporto del 2015, il costo annuo stimato in tutto il mondo per demenza 竪 di $US 818.000.000.000: oltre l' 1% del prodotto interno lordo mondiale. Un costo cos狸 elevato testimonia l'enorme impatto che la demenza ha sulle condizioni socio-economiche in tutto il mondo. Questo significa che, se lassistenza per la demenza fosse una nazione, sarebbe la diciottesima economia nel mondo e il suo valore economico supererebbe quello di aziende come Apple (742 miliardi) e Google (368 miliardi).
Secondo lo stesso rapporto in Italia attualmente le persone affette da demenza sono oltre 1.200.000 (di cui oltre 700.000 con malattia di Alzheimer) che diventeranno 1.609.000 nel 2030 e 2.272.000 nel 2050; si stima che nel 2015 i nuovi casi saranno 269.000 e i costi ammonterebbero a 37.6 miliardi di euro. Nel Lazio, nel 2012, sono state stimate in circa 71.000 le persone affette da demenza, di cui 28.000 affette da AD; lincidenza per tutte le forme di demenza, applicata alla popolazione residente nel Lazio con pi湛 di 65 anni, 竪 di circa 14.000 nuovi casi ogni anno.
La degenerazione maculare senile 竪 l'invecchiamento della parte centrale della retina, la principale causa di cecit in Occidente.
Per informazioni sul documento: tinyurl.com/pnat2m5
Valutazione e gestione del rischio cardiovascolare in pazienti dai 45 ai 55 a...Sara Finollo
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I fattori di rischio cardiovascolare sono condizioni statisticamente correlate allinsorgenza di una malattia cardiovascolare e sono derivanti da abitudini e stili di vita non corretti, da fattori ambientali e biologici, che, se presenti in un soggetto esente da manifestazioni cliniche di malattia, predicono la probabilit di andare incontro a patologia in un certo periodo di tempo. (Istituto Superiore Sanit, Progetto Cuore).
Sono indicatori di probabilit di sviluppare una malattia cardiovascolare e se in compresenza aumentano notevolmente il rischio di comparsa della patologia; la loro assenza come ovvio non esclude la malattia ma ne riduce drasticamente il rischio di sviluppo. Vennero identificati e valutati per la prima volta grazie allo studio osservazionale condotto nel 1948 dal cardiologo statunitense Thomas Royle Dawber che per le sue ricerche si bas嘆 sulla popolazione dellintera cittadina di Framingham, nel Massachusetts. Dawber (ncbi.nlm.nih.gov) avvi嘆 dapprima lo studio tramite la Division of Chronic Disease della cittadina per poi far riferimento lanno successivo al National Heart Institute degli Stati Uniti.
Lo studio Framingham fu il primo di una serie di ampi studi osservazionali che negli anni successivi vennero condotti su scala globale per valutare il rischio cardiovascolare.
Acute, Post Acute Sequelae COVID-19 Inferction PASC) and Neuro PASCGabriele Carbone
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Acute and post acute sequelae COVID-19 (PASC). Emerging evidence is showing that many COVID-19 infected patients continue to experience neurological symptoms after the acute phase of infection
Strategie Non Farmacologiche nel trattamento delle DemenzeGabriele Carbone
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Given the current lack of therapies that can change the presumed pathogenesis
of Alzheimers disease (AD), the scientific community has been stimulated to explore the effectiveness of non pharmacological interventions for manage the manifestations of the demential syndromes in order to delay cognitive and functional decline, reduce mental and behavioral disorders, and thus improve the quality of life of a patient and his or her family. It seems clear that the goal of non pharmacological interventions for an Alzheimers patient (or the other demential forms) cannot be that of fully recovered, due to the progressive degenerative nature of the disease, but it is definitely to maximize the ability of maintaining the functional autonomy of the patient in ones environment within the limits imposed by the disease, from the functional damage and resources available. The conceptual basis in support of rehabilitative interventions is supported by two peculiarities of the nervous tissue: neuroplasticity and cell redundancy (cognitive reserve).
Yesterday afternoon, in the heart of the Rome of the Popes, at the Locanda di Pietro, home of Cucina Evolution, the volume entitled Silver Universe, Views on Active Living was presented to approximately sixty persons. In spite of the difficulty of the issue, many participants decided to face the challenge to think about aging, exploring the importance of nutrition and other relevant aspects, such as prevention.
I spoke about primary and secondary prevention in the pre-onset of Alzheimer's disease. Roberto Giua shared about the genesis of the edited volume with a history of the difficulties faced while encouraging prevention in Italy, compared with the predisposition in the US (thanks to AIM, Alzheimer Impact Movement), with an important emphasis on following protocols indicated by Prof. Maffei in the "Train The Brain" project. Chiara Manzi has presented her balanced and extraordinary recipes, taking into account anti-aging properties as well as the pleasure of eating relevant for well-being. Finally, Roberto Cipolla, the Chef, has elaborated on how he was able to incorporate scientific findings into his profession.
Some background discussion centered on the themes of Trauma, Stigma and Caregivers treated in the book by Laura Dryjanska and Marzia Giua.
Aim of this article is to illustrate the rehabilitation interventions for the treatment of Alzheimer's disease and other forms of dementia.
Given the current lack of therapies that could modify the presumed pathogenesis of AD, the scientific community has been stimulated to explore the effectiveness of rehabilitative interventions to manage the manifestations of this dementia syndrome with the aim of delaying cognitive decline and functional, reduce mental and behavioral disorders and thus improve the quality of life of the patient and his family.
It is clear that the goal of cognitive and functional rehabilitation interventions for an Alzheimer's patient can not be that of the "restitutio ad integrum", due to the progressive degenerative nature of the disease, but it is certainly that of maximizing the ability to maintain the functional autonomy of the disease. patient in his own environment with the limits imposed by the pathology, functional damage and available resources.
The conceptual basis supporting the rehabilitative interventions is supported by two peculiarities of the nervous tissue, neuroplasticity and cellular redundancy (functional reserve).
The rehabilitation interventions that can be used for Alzheimer's patients can be divided into direct, when they are performed on the patient, and indirect, when acting on the family and the environment in which the patient lives. The direct rehabilitation interventions can then be distinguished in monostrategic and multistrategici; indirect rehabilitative actions include psychoeducational and environmental interventions.
Alzheimer e demenze: l'ambiente come risorsa油riabilitativa e protesicaGabriele Carbone
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Le sindromi demenziali si caratterizzano per la progressiva compromissione delle funzioni cognitive e la conseguente difficolt di interazione tra il malato e lambiente (fisico e umano) nel quale 竪 inserito.
Il malato sviluppa progressivamente, insieme ad altri disturbi cognitivi, difficolt ad orientarsi, inizialmente, in ambienti nuovi, per poi perdere la capacit di interpretare e padroneggiare lo spazio anche in ambienti conosciuti.
Pertanto qualunque intervento voglia migliorare le manifestazioni delle sindromi demenziali deve prevedere, insieme alla terapia farmacologica, un
adattamento dellambiente fisico e umano
che circonda il malato tale da favorire il pi湛 alto livello di stimolazione per mantenere le sue capacit cognitive e funzionali con il maggior livello di sicurezza possibile:
l'ambiente diventa cos狸 una importante risorsa terapeutica.
Raccontare lAlzheimer la realt, le speranze: dalla diagnosi alla cura ...Gabriele Carbone
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La Malattia di Alzheimer (MA) 竪 causata da un processo neurodegenerativo multifattoriale, geneticamente complesso, a carattere cronico progressivo, che (pu嘆) evolvere lentamente in una sindrome demenziale ad esordio insidioso.
Clinicamente, nella forma tipica, esordisce con un deficit di memoria e almeno unaltra abilit cognitiva (o comportamentale) di entit tale da interferire in modo significativo con il lavoro o con le normali attivit (demenza secondaria a Malattia di Alzheimer: sindrome clinica che compare come conseguenza del processo fisiopatologico della MA).
Rappresenta la causa pi湛 comune di demenza dopo i 65 anni ma pu嘆 esordire, anche se meno frequentemente, gi all'et di 30 anni (nelle forme determinate geneticamente).
Si stima che in Europa la MA rappresenti il 54% di tutte le demenze e che colpisca il 4,4% della popolazione ultra65enne.
Lunga fase pre-clinica
L'esordio 竪 insidioso, subdolo, lento difficile da cogliere, in parte perch辿 il paziente. trascura i sintomi, in parte perch辿 li maschera; Sono assenti apparenti fattori scatenanti. L'insorgenza di norma 竪 tardiva (dopo la perdita del 70-80% della popolazione neuronale colpita); 竪 invece precoce nelle forme pi湛 gravi; Decorso spesso lento, ma progressivo con inesorabile perdita di funzioni cognitive e delle autonomie funzionali. La diagnosi spesso non tempestiva ed 竪 certa solo postmortem. Terapia: solo sintomatica
Malattia di alzheimer dalla diagnosi alla cura Rotary-San Giovanni 4.6.2016Gabriele Carbone
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La Malattia di Alzheimer (MA) 竪 causata da un processo neurodegenerativo multifattoriale, geneticamente complesso, a carattere cronico progressivo, che (pu嘆) evolvere lentamente in una sindrome demenziale ad esordio insidioso.
Clinicamente, nella forma tipica, esordisce con un deficit di memoria e almeno unaltra abilit cognitiva (o comportamentale) di entit tale da interferire in modo significativo con il lavoro o con le normali attivit (demenza secondaria a Malattia di Alzheimer: sindrome clinica che compare come conseguenza del processo fisiopatologico della MA).
Rappresenta la causa pi湛 comune di demenza dopo i 65 anni ma pu嘆 esordire, anche se meno frequentemente, gi allet di 30 anni.
Si stima che in Europa la MA rappresenti il 54% di tutte le demenze e che colpisca il 4,4% della popolazione ultra65enne.
Ad oggi non ci sono farmaci che agiscono sulle cause ma sono solo sintomatici. Molto 竪 possibile fare con interventi riabilitativi nel decorso della malattia e con azioni di prevenzione primaria e secondaria.
Malattia di alzheimer dalla diagnosi alla cura Rotary-San Giovanni 4.6.2016Gabriele Carbone
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Prevent brain aging for healthy longevity
3. Oltre 100 le cause di Demenza
Degenerative
Corticali: M di Alzheimer, Afasia Primaria Progressiva, Demenza Semantica,
Atrofia corticale posteriore, Demenze Fronto Temporali
Sottocorticali: Malattia a corpi di Lewy, Malattia di Parkinson, Malattia di
Huntington, Malattia di Wilson, P.S.P. (Sindrome di S.R.O.) , Degenerazione
Spinocerebellare, Degenerazione Corticobasale.
Vascolari: Multi-infartuale, M. di Binswanger, Vasculiti, Ematoma subdurale,
Infarto strategico, Ipoperfusione, Postemorragica
Miste: vascolari e degenerative
Miscellanea: malattie respiratorie ostruttive; sleep apnea; radiazioni;
dialisi; privazione di sonno; ipossia
Metaboliche: Malattie della Tiroide, Malattie delle Paratiroidi, Disfunzioni
Epatiche, Malattia di Cushing, Ipopituitarismo, Carenza di Estrogeni ,
Uremia, Porfiria, Carenza di B12, Carenza di Folati, Carenza di Tiamina,
Alterazioni di Elettroliti
Psichiatriche: mania, depressione - late onset, schizofrenia, ecc.
4. Oltre 100 le cause di Demenza (segue)
Tossiche: Farmaci (anticolinergici, antiistaminici, tranquillanti minori e maggiori,
antiipertensivi, cimetidina, digossina), Politerapie in range terapeutico, Metalli
pesanti, arsenico, piombo, mercurio, Alcool
Infettive: Sifilide; TBC, Meningite micotica , Malattia di Lyme , AIDS dementia
complex, Encefalite erpetica, Meningiti batteriche, specie se trattate male
Infiammatorie: Demielinizzanti, Sclerosi Multipla, Sarcoidosi, LES, Encefalite
Limbica
Neoplasie: Tumori primari del cervello ( glioma lobo frontale, glioma corpo
calloso) , Metastasi cerebrali , Carcinomatosi meningea
Traumatiche: Trauma cranico, Insulto post anossico, Concussione
Idrocefalo: Ostruttivo, Non-ostruttivo, Normoteso
Malattie da prioni: Creutzfeldt-Jakob
6. Manifestazioni cliniche delle demenze
1. Joubert et al. In: Gauthier (ed);2007;
2. Rainville et al. In: Gauthier (ed);2007
3. Alzheimers Association. Alzheimers Dement 2016;12(4):459509;
4. G辿linas et al. In: Gauthier (ed);2007;
5. Teng & Cummings. In: Gauthier (ed);2007
Funzionali5
Compromissione nelle
ADL*, ad es.:
Abbigliamento
Gestire i soldi
Igiene personale
Neuropsichiatrici4
Disturbi dellumore
Agitazione
Aggressivit
Affaccendamento
ADL*=activity of daily living
Cognitivi1-3
Perdita di memoria
Disorientamento
temporo-spaziale
Disturbi del linguaggio
Agnosia
Aprassia
7. 1 persona su 20 di et superiore ai 65 aa e
1 su 5 di et superiore agli 80 aa.
1 persona su 1000 al di sotto dei 65 aa
sviluppa demenza
E una delle principali cause di disabilit e
dipendenza tra le persone anziane.
Nel Regno Unito* si stima ci siano 42.325 persone
cui 竪 stata diagnosticata demenza ad esordio
giovanile (circa il 5% delle 850.000 persone con
demenza).
Epidemiologia: epidemia silente del 21属 secolo
*Ref Dementia UK, 2nd edition 2014, Alzheimer's Society).
7a
causa di morte in tutto il mondo
La maggior parte delle persone affette da
demenza vive nelle proprie case e sono
curate da una badante/moglie/figlia e la cura
竪 associata a un notevole stress psicologico e
finanziario.
9,9 milioni di nuovi casi anno in tutto il mondo.
8. Fonte: ADI, 2015
Oggi, oltre il 58%
vive nelle regioni
in via di sviluppo;
entro il 2050
salir al 68%.
9. L M M G V S D
737
Costi diretti assistenza >11 miliardi
di euro solo per AD*, di cui il 73% a
carico delle famiglie.
Costo medio per paziente 竪 pari a
70.587 euro/aa, comprensivo dei
costi a carico del SSR, di quelli che
ricadono direttamente sulle
famiglie e dei costi indiretti (oneri
dei caregiver, mancati redditi da
lavoro dei pazienti, ecc.).
Nel 2020 si prevede una
incidenza di 113.000/aa*
1.241
1.609
2.272
0
0,5
1
1,5
2
2,5
2015 2030 2050
Milioni
Lincidenza sulla popolazione
totale 竪 tra 1,4-1,7%
(EU=1,14-1,27%).
* Rapporto CENSIS febbraio 2016
Oltre 1.241.000* (nel 2015) pi湛 della pop. di
Napoli, Oltre 3.600.000 di persone/familiari
coinvolti pi湛 della pop. di Roma.
Persone con demenza di Alzheimer circa 670.000
(54%) quasi equivalente alla pop. di Palermo.
Persone con et <65 aa con demenza ~ 6.700
Dato sottostimato per difficolt diagnosi .
Costo globale delle demenze in Italia circa 37,6
miliardi* di euro/anno.
Stima del numero di persone
colpite da demenza
12 nuovi casi ogni 60 sec.
10. Quasi 70.000 persone in 155 paesi. 4 gruppi demografici: persone
con demenza, carers, operatori sanitari e cittadini.
Lanalisi del sondaggio sugli atteggiamenti verso la demenza: London School of Economics and Political Science (LSE).
Il 95% degli intervistati 竪 preoccupato che la svilupper nella corso della vita.
Il 75% degli intervistati e quasi il 62% degli operatori sanitari pensa che faccia parte del
normale invecchiamento (1 su 5 sfortuna; circa il 10% alla volont di Dio e il 2% alla stregoneria).
Pi湛 dei 2/3 (69,3%) farebbe un test genetico per conoscere rischio di svilupparla.
Il 25% pensa che non ci sia nulla da fare contro la demenza e il 48% ritiene che la memoria di
una persona con demenza non migliorer mai, neanche con il supporto medico.
Circa il 40% degli intervistati pensa che medici, infermieri ed i governi ignore le persone
con demenza (oltre l'85% degli intervistati che soffrono di demenza afferma che la loro
opinione non 竪 stata presa sul serio).
Il 54% ritiene che i fattori dello stile di vita abbiano un ruolo nella demenza.
Il 91% afferma che le persone non dovrebbero nascondere di averla; ma, circa il 20% non
dichiarerebbe la propria e Il 35% dei carers ha nascosto la diagnosi di un familiare.
Oltre il 50% dei carers afferma che la loro salute e la vita sociale (pi湛 del 60%) ne ha risentito a
causa delle loro responsabilit di cura mentre esprimono sentimenti positivi sul loro ruolo.
Il rapporto mette in evidenza che la stigmatizzazione della demenza impedisce alle persone di
cercare informazioni, consigli, supporto e assistenza medica che potrebbero migliorare
notevolmente la durata e la qualit della vita delle persone con demenza.
La preoccupazione di avere una demenza 竪 diffuso ma .
la patologia 竪 ancora scarsamente compresa
11. Per qualsiasi individuo il rischio lifetime di sviluppare una
demenza 竪 di circa 10-12% (Breitner et al Neurol 1999).
Parenti di primo grado di una persona con AD hanno un
rischio cumulativo di sviluppare AD corso della vita di circa il
15-30%, questo rischio 竪 mediamente di circa 2,5 volte quella
del rischio della popolazione generale (27% vs 10,4%).
La prevalenza della malattia
aumenta con lavanzare dellet:
1% <65aa
11% 65-80aa
35% 80-90aa
>40% >90aa
Qual 竪 il rischio di sviluppare demenza?
12. Fattori di rischio Fattori protettivi
Et avanzata
Genere Femminile
Genetici
Casi familiari (due o pi湛
membri della famiglia con la
malattia)
Allele ApoE 竜4
Altri geni di suscettibilit (ad
es.: CR1, PICALM, CLU,
TREM2, TOMM40)
Vascolari e metabolici
Aterosclerosi
Lesioni macro e micro
vascolari cerebrali
Malattie cardiovascolari
Diabete mellito e pre-diabete
Ipertensione della mezza et
Sovrappeso e obesit mezza
et
Ipercolesterolemia della
mezza et
Stile di vita
Sedentariet
Fumo
Eccessivo consumo di alcol
Dieta e nutrizione
Grassi saturi
Iperomocisteinemia
Carenza di vitamina B6,
B12, e folato
Altri
Depressione
Trauma cranico
Esposizione professionale
(ad es.: campi
elettromagnetici a frequenza
molto bassa
Agenti infettivi (ad es.:
herpes virus, di tipo I,
Chlamydophila pneumoniae,
spirochete)
Genetici
Alcuni geni proposti
(ad es.: APP, allele
ApoE 竜2)
Fattori psicosociali
Istruzione superiore e
status
socioeconomico
Elevata complessit
del lavoro
Solida rete sociale e
impegno sociale
Attivit mentali
stimolanti
Stile di vita
Attivit fisica
Consumo di piccole
o moderate quantit
di alcol
Dieta e nutrizione
Dieta mediterranea
Acidi grassi
polinsaturi e grassi
ittici
Vitamina B6,
vitamina B12, e
folati
Vitamine
antiossidanti
(A, C, E)
Vitamina D
Farmaci
Antiipertensivi
Statine
Terapie ormonali
sostitutive
Antiinfiammatori
non-steroidei
Winblad et al. Lancet Neurol 2016;15:455532
Fattori di rischio e fattori protettivi per la
malattia di Alzheimer (e altre demenze)
CLU=clusterin;
TREM2=triggering receptor expressed on myeloid cells 2;
TOMM40=translocase of outer mitochondrial membrane 40 homologue
ApoE=apolipoprotein E;
APP=amyloid precursor protein;
CR1=complement component receptor 1;
PICALM=phosphatidylinositol-binding clathrin assembly protein;
13. Fattori che modificano il rischio di demenza
Aumento del rischio
Evidenza della
letteratura
Trauma
cranico
Obesit
nell et
media
Ipertensione
nell et
media
Anni di
scolarit
Attivit
fisica
Dieta
mediterranea
Attivit
cognitiva
Moderato
uso di
alcool
Impegno
sociale
Fumo Diabete Storia di
depressione
Disturbi
del sonno
Ipercolest
erolemia
Riduzione del rischio
Forte Moderata Bassa No chiara
14. Et
avanzata
(<65)
15%
Et media
(45-65)
12%
Primi anni
di vita 8%
Fattori di rischio e % di
riduzione di nuovi casi di
demenza se venissero eliminati
Fattori Potenzialmente modificabili
Fattori
poco
o non
modificabili
Start well
Live well
Age well
The Lancet: Dementia Prevention intervention and Care. Livingston et al 2017
Prevention: never too early .... never too late
Bassa scolarit 8%
Perdita udito 9%
Ipertensione 2%
Obesit 1%
Fumo 5%
Depressione 4%
Inattivit fisica 3%
Isolamento sociale 2%
Diabete 1%
ApoE4
7%
Altri geni
e
ambiente
58%
35%
35%
15. L'effetto previsto della riduzione dei 7 fattori di rischio sulla
prevalenza della malattia di Alzheimer
THE LANCET Neurology, July 2011
Deborah E Barners, Kristine Yaffe
25% di riduzione
10% di riduzione
Una riduzione del 10-25% in tutti e 7 i fattori di rischio pu嘆 prevenire
potenzialmente 1,1-3,0 milioni di casi in tutto il mondo
16. 1anno porterebbe a 9,2 milioni di casi in meno in tutto il
mondo entro il 2050
(Brookmeyer et al., 2007).
17. Prevention: never too early .... never too late
The Lancet: Dementia Prevention intervention and Care. Livingston et al 2017
18. Fonte: Lancet Commission on Dementia Prevention and are. Credit: Keck Medicine of USC
Conferenza Internazionale 2017 dell'Alzheimer's Association (AAIC) e pubblicata in The Lancet,
All'inizio della vita si pu嘆 ridurre
il rischio dell 8%:
1. Frequentando la scuola almeno
fino a 15 aa di et; poi
apprendendo per tutta la vita
In et media, si pu嘆 ridurre il
rischio del 12%:
2. Compensando la perdita dell'udito
3. Evitando o tratta l'ipertensione
4. Evitando l'obesit
In et avanzata, si pu嘆 ridurre il
rischio del 15%:
5. Smettendo di fumare
6. Trattando la depressione
7. Aumentando l'attivit fisica
8. Controllando il diabete
9. Aumentando linterazione sociale
Scolarizzazione
Attivit fisica
Socializzazione
Deficit udito
Ipertensione
Obesit
Fumo
Depressione
Diabete
1 caso di demenza su 3 pu嘆 essere prevenuto con
queste 9 azioni:
35%
19. Alzheimer:
Stato clinico, Alterazioni cerebrali e sintomi, Strategie di trattamento Tipo di prevenzione
Normale
Prodromi
co (MCI)
Demenza
Stadio 0 Stadio 1
Stadio 2 Stadio 2
STADIO Stadio 0 Stadio 1 Stadio 2 Stadio 3
Stadio Clinico
Normale Asintomatico o
Presintomatico
Prodromico (MCI) Demenza da MA
N属 Persone ???? 20-60 milioni (USA) 10-15 milioni USA 5.300.000
Stato cerebrale
No malattia Iniziali Cambiamenti
cerebrali
Cambiamenti cerebrali
Sintomi clinici
No sintomi No sintomi Lievi sintomi
evidenziabili ai test
Deficit cognitivi
Fase Lieve, Moderata, Grave
FASE
Fase Preclinica
Disease Modifying Therapy
Fase Prodromica Trattamenti sintomatici
Prevenzione Primaria Secondaria Terziaria
Strategie
Identificare
persone a
rischio
e
Migliorare
stile di vita
Prevenire i disturbi
cognitivi: migliorare
stile di vita
Disease Modifying
Therapy
Ritardare comparsa
della patologia
< produzione A硫42
Prevenire P-Tau
Rallentare progressione
disturbi cognitivi
Ridurre:
accumulo A硫42
neuro degenerazione
con anti-tau o agenti
neuro protettivi
Ritardare progressione
della demenza con stimoli
multidimensionali.
Prevenire e trattare BPSD
Prevenire ripristinando i
neurotrasmettitori e
morte neuroni con
neuroprotettivi
Progressione biologico - clinica della patologia degenerativa
23. Le emozioni che rimangono
nel tempo:
束Mi sono sentita come se fossi
stata un pezzo grosso, una
star
Ho ballato e mi sembrava di
volare,
i piedi mi andavano da soli,
non credevo di ricordare i passi
Sono stata feliceβ
24. Take home a message
Prevention: never too early never too late
It starts at birth and even before and
it go on for a lifetime:
Start well ..live well.... age well