Presentazione Piano Sociale di Zona
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Il piano sociale di zona è uno strumento di programmazione locale per la rete di servizi sociali in un distretto sovracomunale, approvato dai sindaci e attuato dai comuni. Definisce modalità di accesso, obiettivi, priorità e risorse per i servizi sociali, ed è disciplinato da normative nazionali e regionali. La sostenibilità finanziaria è stata compromessa da significativi tagli ai fondi negli ultimi anni.
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Eas ridotto
Eas ridottoPORTALE PAQLa Regione Abruzzo ha affidato a 35 ambiti territoriali sociali la gestione dei servizi di natura sociale, con particolare focus sull'ambito sociale n. 28 'ortonese'. Questo ente ha attuato una gestione diretta per migliorare qualitativamente i servizi e rispondere meglio alle esigenze dei cittadini, utilizzando un approccio collaborativo tra il personale. Sono stati implementati regolamenti per personalizzare gli interventi e un piano di miglioramento della qualità percepita dal cittadino.
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Presentazione laboratorio 'governare il territorio. la programmazione urbanis...io ci stoIl documento analizza la pianificazione urbanistica in Italia, evidenziando i tre livelli gerarchici previsti dalla legge urbanistica nazionale, ossia il piano territoriale regionale, il piano territoriale di coordinamento provinciale e il piano urbanistico comunale. Si discute l'evoluzione della pianificazione verso un modello più partecipativo e integrato, nonché le funzioni e i contenuti di ciascun livello. Sono trattati anche i principi fondamentali introdotti dalla legge regionale Campania 16/2004, come la sostenibilità e la cooperazione interistituzionale.
Presentazione laboratorio 'governare il territorio. la programmazione urbanis...
Presentazione laboratorio 'governare il territorio. la programmazione urbanis...io ci stoIl documento tratta della pianificazione urbanistica in Italia, evidenziando i tre livelli gerarchici di pianificazione: territoriale, provinciale e comunale, ciascuno con specifiche finalità e strumenti di programmazione. Viene illustrato il Piano Territoriale Regionale (PTR) e il Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale (PTCP), sottolineando la necessità di coordinamento e integrazione delle azioni pianificatorie. Inoltre, viene menzionata l'importanza del Piano Urbanistico Comunale (PUC) e delle recenti novità legislative che promuovono un approccio più cooperativo e sostenibile alla pianificazione del territorio.
La carta dei servizi
La carta dei serviziChiara GiordanoLa carta dei servizi sociali nei comuni di Faenza e limitrofi è uno strumento per promuovere la qualità dei servizi, focalizzandosi sui cittadini e le loro esigenze. Essa stabilisce un 'patto di cittadinanza' tra l'ente locale e la comunità, garantendo diritti e doveri reciproci, con particolare attenzione a principi di partecipazione, imparzialità e continuità. Inoltre, prevede un sistema di gestione dei reclami e valutazioni per garantire il miglioramento continuo della qualità dei servizi offerti.
La Torino di domani: sociale
La Torino di domani: socialeChiara AppendinoIl documento presenta un programma sociale volto a sconfiggere la povertà in Italia, evidenziando che oltre 9,5 milioni di persone vivono sotto la soglia di povertà. Vengono proposte azioni per il reddito di cittadinanza, microcredito e miglioramento delle politiche abitative, insieme a un piano di revisione dei servizi sociali. Si sottolinea la necessità di un sistema di welfare più efficiente e l'importanza di un approccio integrato per contrastare le nuove forme di povertà e garantire diritti fondamentali.
La riforma dei servizi sociosanitari. L'impegno del volontariato
La riforma dei servizi sociosanitari. L'impegno del volontariatonuovowelfareIl documento analizza la partecipazione del terzo settore nella riforma dei servizi sociosanitari nel Lazio tra il 2002 e il 2004, concentrandosi sui piani di zona. Si evidenzia una partecipazione limitata e irregolare del volontariato e dei soggetti coinvolti nella programmazione sociale, con la maggior parte dei distretti che non fornisce elenchi chiari dei partecipanti. Nonostante gli sforzi per mappare le risorse locali, risulta ancora difficile coinvolgere attivamente le organizzazioni del terzo settore nella pianificazione dei servizi.
Cs approvazione prps 2013 15 def
Cs approvazione prps 2013 15 defredazione gioianetIl piano sociale regionale 2013-2015 per la Puglia, approvato il 2 agosto 2013, ha un budget iniziale di 36 milioni di euro per i comuni, con ulteriori 90 milioni previsti entro la fine dell'anno. Il progetto mira a rafforzare i servizi sociali e sociosanitari, affrontando le disuguaglianze e migliorando l'accesso ai servizi per vulnerabili come giovani famiglie e anziani. Tra le novità, l'implementazione di obiettivi regionali per combattere la povertà e un nuovo approccio alla programmazione partecipata con il coinvolgimento attivo di comuni e terzo settore.
La Porta sociale
La Porta sociale Franco PesaresiIl documento discute la necessità di istituire 'porte unitarie di accesso' ai servizi sociali e sociosanitari in Italia, evidenziando le funzioni che queste porte devono assolvere, come informazione e orientamento ai cittadini. Diverse regioni hanno implementato strutture similari con denominazioni varie e funzioni analoghe, seguendo raccomandazioni nazionali. È sottolineato il ruolo cruciale del segretariato sociale e la cooperazione con le ASL per l'efficacia del servizio.
Programmazione degli interventi di contrasto alla povertà
Programmazione degli interventi di contrasto alla povertàFranco PesaresiIl documento tratta la programmazione degli interventi di contrasto alla povertà in Italia, delineando i livelli di attuazione a livello nazionale, regionale e territoriale. Si approfondiscono i dettagli del Piano Nazionale per la lotta alla povertà e del Piano per gli Interventi e i Servizi Sociali 2018-2020, evidenziando le priorità e gli obiettivi per fornire un supporto integrato ai nuclei in difficoltà. Viene inoltre sottolineata l'importanza del personale sociale e dei punti di accesso per garantire l'informazione e l'assistenza necessaria per accedere al Reddito di Inclusione (REI).
"I livelli essenziali delle prestazioni sociali: è possibile migliorare il di...
"I livelli essenziali delle prestazioni sociali: è possibile migliorare il di...nuovowelfareIl documento analizza la spesa sociale del comune di Mantova, evidenziando indicatori per definire standard di riferimento nelle aree di intervento come anziani, disabilità, minori, povertà e disagio sociale. Viene esaminato il contesto socio-demografico, la composizione della spesa e la relazione tra servizi e popolazione. Si conclude con raccomandazioni per migliorare il monitoraggio e integrare informazioni sui bisogni e diritti dei cittadini.
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Verso la definizione dei LEP nel Comune di Mantovanuovowelfare
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Presentazione Piano Sociale di Zona
- 1. PIANO SOCIALE DI ZONA
- 2. DEFINIZIONE • È lo strumento di programmazione a livello locale della rete d’offerta sociale dei servizi su un territorio sovracomunale denominato Distretto Sociale o Ambito Territoriale • Definisce le modalità di accesso ai servizi • Indica obiettivi e priorità di intervento • Individua strumenti e risorse per la realizzazione degli obiettivi • È approvato dall’Assemblea dei Sindaci che compongono il Distretto • È attuato dai singoli comuni appartenenti al distretto mediante sottoscrizione di ACCORDO DI PROGRAMMA • Ha durata triennale
- 3. QUADRO NORMATIVO DI RIFERIMENTO • Legge 328/2000: è la legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali art. 19 • Legge regionale 3/2008: governo della rete degli interventi e dei servizi alla persona in ambito sociale e socio sanitario art. 18. • Linee guida: Regione Lombardia, DGR 2505 del 16/11/2011 “Un welfare della sostenibilità e della conoscenza”.
- 4. PROVVEDIMENTI ATTUATIVI • ATTO DI INDIRIZZO (7 MAGGIO 2012) • PIANO SOCIALE DI ZONA • ACCORDO DI PROGRAMMA
- 5. ISTITUZIONI E ORGANIZZAZIONI COINVOLTE • Comuni del Distretto Sociale Sud-Est Milano: SDM, SGM, Melegnano, Vizzolo, Dresano, Cerro al Lambro, Colturano, Carpiano, San Zenone • Asl Milano 2 • Provincia di Milano • Terzo settore • Associazioni di volontariato • Formazioni sociali
- 6. ITER APPROVAZIONE E SOGGETTI COINVOLTI • FASI • COMPETENZE • Analisi triennalità • Tavoli d’area precedente • Tavolo tecnico • • Assemblea intercomunale • Atto di indirizzo • Assemblea intercomunale • Accordo di • Consiglio Comunale programma • Tutti i precedenti • Piano di Zona
- 7. STRUTTURA • Analisi del contesto e valutazione della triennalità 2009-2011 • Principi • Obiettivi e programmazione • Gestione
- 8. OBIETTIVI • Welfare ricompositivo del sistema dei servizi e delle risorse per la promozione della condizione di ben-essere dei cittadini e delle famiglie con il superamento della logica per prestazione/intervento assistenziale • Approccio per aree tematiche trasversali: ABITARE, LUOGHI DI VITA, LAVORO • Integrazione tra politiche e servizi a partire da quella sociosanitaria • VERIFICA ANNUALE IN CONSIGLIO COMUNALE
- 9. RISORSE FINANZIARIE DA TRASFERIMENTO DALLO STATO, REGIONE, PROVINCIA E COMUNI • TAGLI DEI FINANZIAMENTI PER IL PIANO DI ZONA da parte di questi enti centrali: • 2009: 2 086 345,00 EURO • 2010: 1 989 491,33 EURO • 2011: 1 925 478,33 EURO • 2012: 398 801,33 EURO • (meno 1 500 00 euro)