Senza Spreco
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Il documento esplora il tema del spreco alimentare, evidenziando cause, impatti e statistiche globali. Si stima che un terzo della produzione alimentare venga sprecata, con gravi conseguenze ambientali ed economiche, come un costo di 750 miliardi di dollari. Viene proposta una serie di soluzioni e strategie per ridurre lo spreco, tra cui sensibilizzazione e creazione di reti locali virtuos e.
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l’insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena
agroalimentare per ragioni economiche o estetiche oppure
perché prossimi alla scadenza di consumo, ma ancora
perfettamente commestibili potenzialmente destinabili al
consumo umano e che, in assenza di un possibile uso
alternativo, sono destinati a essere eliminati e smaltiti
producendo conseguenze negative dal punto di vista ambientale,
costi economici e mancati guadagni per le imprese
[Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2012]](https://image.slidesharecdn.com/ecorloeritupf0003slide3-160726160540/85/Senza-Spreco-3-320.jpg)
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Social Business CityUniversità Popolare di FirenzeIl documento esplora il concetto di 'social business city', che promuove un ecosistema favorevole alle imprese sociali per affrontare la sostenibilità e il benessere sociale. Viene approfondito il tema del social housing e del co-housing, evidenziando l'importanza di fornire abitazioni a prezzi accessibili e spazi condivisi per migliorare la coesione sociale. Inoltre, si analizzano vari fattori socio-economici che influenzano l'accesso alle abitazioni e il ruolo delle relazioni sociali nel favorire il benessere nella comunità.
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Social Housing - Via Cenni MilanoUniversità Popolare di FirenzeIl documento presenta iniziative per stili di vita sostenibili in contesti di social housing e co-housing, evidenziando progetti di inclusione sociale a Milano e Torino. Vengono descritti piani di servizio per promuovere interazioni tra residenti e servizi locali e residenziali per gruppi vulnerabili. Inoltre, si discutono i principi del commercio equo e solidale e le strategie per favorire un consumo responsabile.
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Ecorl oer-it-upf-sharing-economy-slideUniversità Popolare di FirenzeIl documento introduce l'economia collaborativa, descrivendo i vari modelli come l'economia da affitto, gift economy, peer-to-peer e on-demand, ognuno con le proprie proposte di valore. Si evidenziano le opportunità e le sfide legate alla crescita delle piattaforme collaborative in diversi settori come trasporti, turismo e social services. Infine, viene sottolineato il potenziale d'innovazione sociale ed economica, insieme alle contraddizioni presenti nel settore.
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Ecorl oer-it-upf-impresa-sociale-slide2Università Popolare di FirenzeIl documento tratta dell'approccio del professor Muhammad Yunus alla lotta contro la povertà attraverso il microcredito e il social business. Yunus esplora modelli di impresa sociale che perseguono obiettivi sociali piuttosto che il profitto personale, con esempi pratici come la Grameen Bank e iniziative per la formazione e l'occupazione. Si enfatizza anche l'importanza dell'ecosistema per le imprese sociali nell'Unione Europea e la necessità di un ulteriore sviluppo delle politiche per supportare questa iniziativa.
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Ecorl oer-it-upf-impresa-sociale-slide4Università Popolare di FirenzeIl documento tratta il concetto di social business, definendolo come un'impresa sostenibile focalizzata sulla risoluzione di problemi sociali o ambientali piuttosto che sul profitto. Vengono descritti diversi modelli e forme di social business in Italia, comprese le cooperative sociali e le organizzazioni non profit, evidenziando la loro missione e impatto sulla comunità. Infine, si discute l'importanza della progettazione di un social business, compresa l'identificazione dei bisogni e lo sviluppo di un business plan per garantire la sostenibilità economica.
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Ecorl oer-it-upf-impresa-sociale-slide1Università Popolare di FirenzeIl documento discute il passaggio dall'homo oeconomicus a un approccio multidimensionale dell'economia, enfatizzando il capability approach di Amartya Sen, che pone attenzione sul benessere e le capacità delle persone rispetto alla mera massimizzazione dell'utilità. Viene criticata la tradizionale misurazione del progresso economico basata sul PIL, proponendo invece l'Human Development Index e altre metriche che considerano variabili come l'istruzione, la salute e le disuguaglianze. In definitiva, si sottolinea la necessità di un paradigma economico che metta al centro le opportunità e le libertà individuali.
Basta agli sprechi
Basta agli sprechiExplorandomOgni anno, circa 1,3 miliardi di tonnellate di cibo vengono sprecate a livello globale, causando un costo di 750 miliardi di dollari, con l'Asia e l'America del Sud che rappresentano l'80% degli sprechi. In Italia, ogni famiglia spreca circa 46 kg di cibo all'anno, con un costo economico di circa 317 euro a testa. La FAO suggerisce strategie di riduzione, riutilizzo e riciclaggio per affrontare il problema, auspicando che la priorità sia la limitazione degli sprechi lungo tutta la catena alimentare.
Slow food
Slow foodcm-amicamatIl documento analizza lo spreco alimentare, definito come il risultato di un sistema alimentare industriale che mercifica il cibo senza considerarne i costi sociali e ambientali. Slow Food si impegna nella lotta contro lo spreco attraverso educazione e pratiche di recupero, promuovendo un cambiamento culturale e un sistema alimentare alternativo. Il testo propone una nuova definizione di food waste incentrata sulla mancanza di valore attribuito al cibo durante l'intera filiera agroalimentare.
Slow Food
Slow Foodmercuri-scuolaIl documento analizza il problema dello spreco alimentare, definito come un effetto di un sistema alimentare che mercifica il cibo, ignorando i suoi costi sociali e ambientali. Slow Food promuove l'educazione e una nuova cultura del consumo per combattere lo spreco fin dalle fasi iniziali della produzione alimentare. Viene proposta una definizione di food waste come risultato della mancanza di valore attribuito al cibo, suggerendo politiche rivolte alla riduzione del fenomeno attraverso una visione 'valoriale' del sistema agroalimentare.
I Quaderni dell'Isea - Sensibilizzazione e lotta allo spreco alimentare
I Quaderni dell'Isea - Sensibilizzazione e lotta allo spreco alimentareISEA ODVNel corso del Novecento, i progressi nell'agricoltura e nell'industria alimentare hanno aumentato la disponibilità di cibo, portando a una crescente tolleranza verso gli sprechi alimentari, stimati dalla FAO in un terzo della produzione globale. Le perdite alimentari si verificano in ogni fase della catena agroalimentare e hanno impatti ecologici, economici ed etici significativi, mentre iniziative locali e strategie individuali possono contribuire a ridurre tale spreco. È fondamentale ridare valore al cibo e adottare comportamenti più responsabili rispetto ai consumi alimentari.
Cause dello spreco alimentare
Cause dello spreco alimentaremercuri-scuolaLe cause dello spreco alimentare sono molteplici e includono fattori come urbanizzazione, variazione delle diete e globalizzazione. Nella filiera alimentare, gli sprechi si verificano in tutte le fasi: dalla coltivazione al consumo domestico, a causa di fattori climatici, inefficienze nella trasformazione, previsioni di domanda errate e scelte di consumo inadeguate. Le differenze nel grado di spreco si manifestano anche a livello familiare, in relazione a fattori economici e di genere.
Sprechi lungo la filiera
Sprechi lungo la filieracm-amicamatIl documento discute il concetto di spreco alimentare lungo la filiera agroalimentare, evidenziando che esso può verificarsi in diverse fasi, dalla produzione al consumo. Secondo un'analisi dell'INEA, si registrano perdite significative, specialmente negli ortaggi, a causa di fattori come malattie, condizioni climatiche e tecniche di conservazione. Viene suggerito che miglioramenti nella produzione e una maggiore consapevolezza dei cittadini possano contribuire a ridurre questi sprechi.
Sprechi lungo la filiera
Sprechi lungo la filieramercuri-scuolaIl documento esplora il concetto di spreco alimentare lungo la filiera agroalimentare, evidenziando che lo spreco si verifica in tutte le sue fasi, con perdite significative durante la coltivazione, trasformazione, distribuzione e consumo domestico. Sono presentati anche dati ISTAT che mostrano una perdita del 2,4% nella produzione totale nel 2011, con gli ortaggi che subiscono le maggiori perdite. Infine, vengono discusse le cause di questi sprechi e suggerite possibili strategie per ridurli.
Giornata contro lo_spreco_alimentare
Giornata contro lo_spreco_alimentaremercuri-scuolaLa giornata nazionale contro lo spreco alimentare del 5 febbraio mira a sviluppare un programma di prevenzione degli sprechi alimentari, evidenziando l'importanza di affrontare il problema sia per risparmiare sia per salvaguardare l'ambiente. Viene sottolineato l'impatto degli sprechi sulla biodiversità, sul clima e sull'economia, con costi stimati di 750 miliardi di dollari. Il documento analizza le diverse fasi della filiera alimentare per identificarne le responsabilità e proporre misure per ridurre le perdite e gli sprechi.
Carta di Bologna
Carta di Bologna EnricoPaniniLa Carta di Bologna contro gli sprechi alimentari sottolinea che un terzo del cibo prodotto globalmente viene sprecato, mentre oltre 800 milioni di persone sono malnutrite. Richiede un impegno internazionale per ridurre gli sprechi alimentari, stabilire una definizione comune e una metrica ufficiale, e adottare misure coordinate per affrontare il problema. I governi si impegnano a implementare programmi nazionali, coinvolgere gli attori della filiera e promuovere la sensibilizzazione per garantire la sicurezza alimentare e il rispetto degli ecosistemi.
Senza spreco ec14
Senza spreco ec14Espressocoworking2014Il documento discute il problema dello spreco alimentare, sottolineando le conseguenze economiche e ambientali legate ai prodotti alimentari scartati. Viene evidenziato che a livello mondiale il cibo sprecato comporta un costo di 750 miliardi di dollari e contribuisce significativamente all'inquinamento atmosferico. Il sistema Senza Spreco è descritto come un'iniziativa per ridurre lo spreco attraverso formazione, servizi e progetti locali.
Corriere sera 13-05-13_pasto_buono_tamaro
Corriere sera 13-05-13_pasto_buono_tamaroGregorio FoglianiIl documento evidenzia il problema dello spreco alimentare in Italia, con 6 milioni di tonnellate di cibo sprecato annualmente, corrispondenti a 12,3 miliardi di euro. Nonostante il 50% di questi avanzi possa essere recuperato, la burocrazia e normative restrittive impediscono una donazione efficace agli indigenti. La situazione è considerata scandalosa, richiedendo un cambiamento nelle leggi per facilitare la redistribuzione del cibo in eccedenza.
Prevenzione degli sprechi alimentari: a che punto siamo
Prevenzione degli sprechi alimentari: a che punto siamopaolo azzurroIl documento discute le strategie e le iniziative globali e europee per affrontare lo spreco alimentare, in linea con l'Agenda 2030 delle Nazioni Unite e altre risoluzioni del G20. Vengono descritti diversi programmi, piani nazionali di prevenzione e iniziative, evidenziando la necessità di misurazione, condivisione di buone pratiche e semplificazione normativa. Infine, vengono presentati progetti specifici a livello regionale e nazionale per ridurre lo spreco alimentare e promuovere la donazione delle eccedenze.
2014.09.25 andrea food waste reduction
2014.09.25 andrea food waste reductionTeamDevTeamdev è un'azienda con esperienza nello sviluppo software e nelle scienze geografiche, concentrata sulla riduzione dello spreco alimentare. Il documento evidenzia dati allarmanti sul food waste, come il 40% del cibo negli USA non consumato e come l'estetica influenzi i rifiuti di prodotti freschi. Inoltre, propone interventi strategici lungo l'intera filiera alimentare per affrontare il problema.
Effetti dello spreco alimentare
Effetti dello spreco alimentaremercuri-scuolaIl rapporto FAO del 2013 stima che lo spreco alimentare contribuisca annualmente a 3.3 miliardi di tonnellate di CO2, posizionandosi al terzo posto tra i maggiori emettitori. Gli effetti dello spreco alimentare si suddividono in impatti ambientali, economici e sociali, tutti collegati a problemi di produttività agricola, risorse sprecate e disuguaglianze nell'accesso al cibo. In particolare, le emissioni di gas serra e l'utilizzo di risorse naturali sono evidenti, con un'analisi specifica degli sprechi di frutta e verdura in Italia.
Effetti dello spreco alimentare
Effetti dello spreco alimentarecm-amicamatIl rapporto "food wastage footprint" della FAO del 2013 rivela che lo spreco alimentare genera annualmente 3.3 miliardi di tonnellate di CO2, collocandosi tra i maggiori emettitori di gas serra. Gli impatti dello spreco si manifestano in termini ambientali, economici e sociali, influenzando negativamente la produttività agricola e creando danni alle popolazioni più vulnerabili. Inoltre, il rapporto evidenzia l'importanza di parametri come carbon footprint, ecological footprint e water footprint per misurare l'impatto ambientale del cibo non consumato.
Viversani & Belli - Articolo sulla lotta allo spreco alimentare e su Pasto Buono
Viversani & Belli - Articolo sulla lotta allo spreco alimentare e su Pasto BuonoGregorio FoglianiIl documento tratta dello spreco alimentare in Italia, evidenziando che circa 3,7 milioni di persone ricevono aiuto alimentare mentre si buttano via 6 milioni di tonnellate di cibo ogni anno. Si stima che almeno il 60% di questo spreco potrebbe essere evitato attraverso una maggiore consapevolezza e interventi politici. Diverse iniziative, comprese campagne di sensibilizzazione e programmi di donazione come 'pasto buono', sono in atto per affrontare questo problema.
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Senza Spreco
- 3. spreco alimentare l’insieme dei prodotti alimentari scartati dalla catena agroalimentare per ragioni economiche o estetiche oppure perché prossimi alla scadenza di consumo, ma ancora perfettamente commestibili potenzialmente destinabili al consumo umano e che, in assenza di un possibile uso alternativo, sono destinati a essere eliminati e smaltiti producendo conseguenze negative dal punto di vista ambientale, costi economici e mancati guadagni per le imprese [Risoluzione del Parlamento europeo del 19 gennaio 2012]
- 5. Non conformità agli standard di mercato (es. dimensione/forma) Surplus produttivi Mancato acquisto Limiti nelle tecniche agricole e infrastrutture per trasporto e stoccaggio Fattori climatici e ambientali Danneggiamento trasporto e stoccaggio Rottura catena del freddo Limiti tecnici e dei processi di trasformazione e produzione Degrado del prodotto nel processo Raggiungimento sell-by date interna Non conformità del prodotto (es. difetti estetici) Non conformità della confezione Resi (contestuali a consegna o per invenduto) Malfunzionamenti tecnici Limiti tecnici e dei processi di trasformazione e produzione Danni confezione Danni prodotto Etichette e Scadenze Invenduti Formati delle confezioni Manipolazione Limiti nei sistemi distributivi Errori di previsione degli ordini e gestione delle scorte Deterioramento dei prodotti e imballaggi Strategie di marketing e vendita Eccedenza degli acquisti Eccedenza delle porzioni preparate Difficoltà nella corretta interpretazione di etichettatura e scadenza Errori nella conservazione degli alimenti coscienza conoscenza attenzione cause
- 6. numeri 32% 510 milioni di t 22% 355 milioni di t 11% 180 milioni di t 13% 200 milioni di t 22% 345 milioni di t 1/3 della produzione = 1 miliardo e 600 milioni di tonnellate 80% spreco alimentare nei paesi industrializzati (222 milioni di t) = produzione alimentare dell’Africa Sub Sahariana (230 milioni di t) Fonte: FAO, Food Wastage Footprint, 2014
- 7. in Europa 90 millioni t/anno Olanda > 579 Belgio > 399 Cipro > 334 ▾ Gran Bretagna > 238 media EU > 180 Italia > 149 ▾ Grecia > 44 Fonte: Eurostat, 2010 Produzione/trasformazione > 39% Vendita all’ingrosso/dettaglio > 5% Ristorazione > 14% Uso domestico > 42% Fonte: DG Environment, "EU Preparatory study on food waste in EU 27”, 2010 kg/procapite/anno distribuzionenellafiliera
- 8. Italia
- 9. impatti ACQUA per produrre il cibo che si spreca a livello mondiale 250 miliardi di litri = consumo di New York City per i prossimi 120 anni Fonte: Food Wastage Footprint (FAO 2014) CO2 prodotta dalla produzione, trasformazione, conservazione, trasporto del cibo sprecato 3,3 miliardi di tonnellate = il terzo inquinatore dopo Cina (7,3 milioni di t) e USA (6,9 milioni di t) $ costo del cibo sprecato 750 miliardi di dollari = PIL della Svizzera SUOLO utilizzato per produrre il cibo sprecato 1.4 miliardi di ettari = 30% della superficie agricola del pianeta
- 10. le soluzioni
- 11. strategia: la food waste pyramid
- 13. reti locali virtuose
- 14. sensibilizzazione | formazione
- 15. market place
- 18. immagini The clean bin project Grant Baldwin (Canada, 2010) Dive! Jeremy Seifert (Usa, 2010) Taste the waste Valentin Thurn (Germania, 2011) Food Marco Rusca (Italia, 2012) Food savers Valentin Thurn (Germania, 2013) Just eat it: a food waste story Grant Baldwin (Canada, 2014) parole Sprechi di Stuart tristam (Mondadori Bruno Editore, 2009) Il libro nero dello spreco in Italia: il cibo di Andrea Segrè e Luca Falasconi (Edizioni Ambiente, 2011)