Breve e semplice descrizione degli impianti di produzione di energia elettrica e confronto tra i possibili impatti ambientali.
Presentazione tenuta il 20 aprile 2009 per il collettivo della Facoolt di Scienze - Via Archirafi, Palermo
Il perfezionamento della tecnologie delle celle a combustibile ed i buoni
risultati ottenuti nei rendimenti, sia in termini assoluti, sia di indipendenza dalla taglia e di costanza al variare del carico, stanno spingendo i programmi di ricerca dei principali paesi industrializzati nel mondo, compreso quelli dellUnione Europea, ad approfondire le potenzialit di tali tecnologie anche nelle applicazioni stazionarie per la produzione di energia elettrica [1].
Le celle a combustibile, se alimentate direttamente ad idrogeno consentono
di ottenere buone efficienze con bassissime emissioni di gas nocivi; inoltre, il loro utilizzo in sistemi integrati con lo steam-reformer, con il quale si produce
idrogeno da idrocarburi, permette di ottenere vere e proprie unit per la
cogenerazione di energia elettrica e calore. Rientrando per questi motivi nellottica degli obiettivi del protocollo di Kyoto, questi sistemi stanno ricevendo unattenzione sempre maggiore.
Geotermia a bassa entalpia: una introduzione generale e una sfida per il nostro territorio.
A cura della Dott.ssa Elena Favi e dell'Ing.Davide Frisoni dell'Assessorato alle Politiche Ambientali ed Energetiche del Comune di Rimini
Un impianto eolico utilizza l'energia del vento per la produzione di energia elettrica e non utilizza combustibili azzerando le emissioni di CO2 nell'atmosfera
Intervento di Alberto Giaconia al workshop regionale STS-Med dal titolo"I sistemi a concentrazione solare poligenerativi - una risposta integrata al fabbisogno energetico delle comunit mediterranee" - Palermo 6 Novembre 2013
Condivido con voi un documento divulgativo riguardo al'uso delle energie rinnovabili in ambito domestico. Fatemi sapere cosa ne pensate ed eventualmente cosa correggere o integrare.
Breve e semplice descrizione degli impianti di produzione di energia elettrica e confronto tra i possibili impatti ambientali.
Presentazione tenuta il 20 aprile 2009 per il collettivo della Facoolt di Scienze - Via Archirafi, Palermo
Il perfezionamento della tecnologie delle celle a combustibile ed i buoni
risultati ottenuti nei rendimenti, sia in termini assoluti, sia di indipendenza dalla taglia e di costanza al variare del carico, stanno spingendo i programmi di ricerca dei principali paesi industrializzati nel mondo, compreso quelli dellUnione Europea, ad approfondire le potenzialit di tali tecnologie anche nelle applicazioni stazionarie per la produzione di energia elettrica [1].
Le celle a combustibile, se alimentate direttamente ad idrogeno consentono
di ottenere buone efficienze con bassissime emissioni di gas nocivi; inoltre, il loro utilizzo in sistemi integrati con lo steam-reformer, con il quale si produce
idrogeno da idrocarburi, permette di ottenere vere e proprie unit per la
cogenerazione di energia elettrica e calore. Rientrando per questi motivi nellottica degli obiettivi del protocollo di Kyoto, questi sistemi stanno ricevendo unattenzione sempre maggiore.
Geotermia a bassa entalpia: una introduzione generale e una sfida per il nostro territorio.
A cura della Dott.ssa Elena Favi e dell'Ing.Davide Frisoni dell'Assessorato alle Politiche Ambientali ed Energetiche del Comune di Rimini
Un impianto eolico utilizza l'energia del vento per la produzione di energia elettrica e non utilizza combustibili azzerando le emissioni di CO2 nell'atmosfera
Intervento di Alberto Giaconia al workshop regionale STS-Med dal titolo"I sistemi a concentrazione solare poligenerativi - una risposta integrata al fabbisogno energetico delle comunit mediterranee" - Palermo 6 Novembre 2013
Condivido con voi un documento divulgativo riguardo al'uso delle energie rinnovabili in ambito domestico. Fatemi sapere cosa ne pensate ed eventualmente cosa correggere o integrare.
LO SVILUPPO DELLEOLICO DI PICCOLA TAGLIAErgowind srl
油
LO SVILUPPO DELLEOLICO DI PICCOLA TAGLIA
晦e稼艶姻乙庄温 eolica: una nuova sfida per lindustria italiana
Sabato 17 Maggio 2014, Fiere delle Marche - PESARO
Relatore: Prof. Ing. Renato Ricci - Dipartimento di Ingegneria Industriale e Scienze Matematiche - Universit Politecnica delle Marche
Nel seminario si presenta la tecnologia dei sistemi solari a torre. Vengono indicati i requisiti climatici necessari per l'installazione di tale tipologia d'impianto e mostrati i trend di sviluppo attesi dal mercato. Infine sono mostrati i risultati della ricerca raggiunti all'interno del CRS4 in questo settore.
Il solare termodinamico a concentrazione: una prospettiva concreta per l'appr...Manuel Floris
油
In questo seminario, a seguito delle ricerche portate avanti presso il CRS4 in Sardegna, si racconta del ruolo fondamentale che ha il Solare Termodinamico a Concentrazione, per una transizione dalle fonti fossili a quelle rinnovabili per la produzione di energia elettrica in Sardegna.
Caratteristiche della centrale elettrica dell'Arsenale di Venezia del 1902 (C...CISRE Venice
油
Caratteristiche della centrale elettrica dell'Arsenale di Venezia del 1902. Ricerca realizzata dall'ingegnere, prof. Corrado Medici per il progetto "Dall'Arsenale alla scuola, dalla Scuola all'Arsenale"
1. I. S. S. "G. GALILEI"
a.s.2011/2012
Davide Galavotti
Tecnologia solare termodinamico
2. Indice
- intro (2)
- cenni storici(3-6)
- la centrale di priolo(7)
- specchi parabolici(8)
- sistema accumulo calore(9)
- turbina/alternatore(10-11)
- trasformatore(12-13)
- fonti(14)
1
3. Intro
Sin dalla crisi petrolifera degli anni 70, i paesi piu
industrializzati hanno ricercato fonti di energia durature e a
buon prezzo che potessero sostituirsi al petrolio, troppo
legato alla speculazione e concentrato in poche aree
politicamente instabili.
Oltre al potenziamento delle tradizionali fonti di energia
utilizzate fino ad allora (carbone, idroelettrico e gas in
particolare) furono introdotte nuove tecnologie per lo
sfruttamento di risorse poco o per nulla utilizziate fino ad
allora quali nucleare (fissione), geotermico,eolico,maree e
solare, sia termico che fotovoltaico.
2
4. Cenni storici
Il primo utilizzo della radiazione solare per scopi
non agricoli si rifa alla leggenda di Archimede
degli specchi ustori, attraverso i quali, nel 212 a.c
Archimede incendio le navi nemiche
sconfiggendo cosi i romani a Siracusa.
3
5. Cenni storici
Lutilizzo in senso moderno della tecnologia solare si ha invece
a partire dalla fine dell ottocento con la realizzazione di un
sistema per la produzione di vapore in Egitto nel 1914
Dagli anni 60-70 del XX secolo secolo
USA,URSS,Francia e Italia costruiscono
le prime centrali a torre..
4
6. Cenni storici
In Italia,il professor Giovanni Francia
e con lui altri studiosi, realizzano
negli anni 60 i primi prototipi
dimostrativi di questi impianti:la loro
ricerca e orientata sulle centrali a
torre e sui collettori lineari Fresnel,
entrambi oggi in sviluppo su scala
industriale
5
7. Cenni storici
gi alla fine degli anni '70, con la
partecipazione alla costruzione della
Plataforma Solar de Almeria in Spagna e
con la realizzazione dell'impianto
sperimentale Eurelios di Adrano in
Sicilia(1981), lItalia e uno dei primi paesi
interessati alla tecnologia termodinamica.
Chiusa nel 1987, ricerca e sperimentazione si
spostano in California dove,dagli anni 80 sono
stati costruiti e sono tuttora operativi numerosi
impianti termodinamici oltre che fotovoltaici
6
8. La centrale di Priolo
Nel 2010, un ambizioso progetto dellEnel,viene inaugurato a Priolo in Sicilia con il
nome di Archimede:si tratta di una sperimentazione che accoppia un generatore solare (5
MW) ad una tradizionale centrale turbogas a ciclo combinato(760 MW).Esso sfrutta
specchi parabolici (lineari) per concentrare lenergia solare lungo una tubazione, posta
nel fuoco della parabola dove scorre una miscela di sali fusi che,dopo essersi riscaldata
viene stoccata in una cisterna calda(550属C)in attesa di trasferire lenergia termica
allacqua tramite uno scambiatore di calore. Dopo il passaggio nello scambiatore di
calore,raffreddandosi ad una temperatura di 290属C i sali vengono stoccati in una cisterna
fredda prima di essere inviati nuovamente agli specchi dove si riscalderanno
nuovamente a 550属C.
Una volta acquisita lenergia termica opportuna grazie allo scambiatore di calore, lacqua
allo stato di vapore ad alta pressione mette in rotazione una turbina che, accoppiata ad un
alternatore genera corrente alternata, il cui voltaggio verra notevolmente elevato per
ridurne le perdite tramite effetto joule durante il trasporto.
7
9. Specchi parabolici
Sfruttando le propriet riflettenti della generica parabola di equazione
(Y=ax2
+bx+c), i raggi di sole supposti paralleli tra di loro e perpendicolari
alla direttrice vengono convogliati a livello ideale nel fuoco di coordinate
F (-b ; 1- )
2a 4a
dove, nel caso pratico e posta la conduttura che, tramite i sali fusi,
raccoglie e trasporta il calore nel serbatoio caldo.
Raggi solari
conduttura
8
10. Sistema accumulo calore
In collaborazione con ENEA, il professor Carlo Rubbia,
premio nobel per la fisica 1984, direttore di CERN e
ENEA (i piu famosi) propone un sistema di accumulo
dellenergia termica basato su sali fusi (60% nitrato di
sodio, 40% nitrato di potassio ) invece che olio
diatermico (utilizzato in California). I sali, raggiungendo
temperature di esercizio piu elevate, aumentano il
rendimento globale dell impianto.
Lelevato calore specifico dei
sali, permette di accumulare energia
sufficiente da sfruttare il calore
accumulato anche di notte o
nei giorni con poca insolazione,
eliminando cosi il problema
della discontinuita della
radiazione solare, limite
principale di questa
tecnologia fino a qualche
anno fa 9
11. Turbina/alternatore
Una volta riscaldata lacqua (per mezzo dello
scambiatore di calore),essa viene convogliata
alla turbina,
la quale ,messa in rotazione dalla pressione del
vapore, fornisce lenergia meccanica
necessaria all alternatore che produce
corrente elettrica.Nella sua forma piu
semplice, un alternatore e composto da una
spira metallica che ruota in un campo
magnetico uniforme.Ciascun estremo della
spira termina con un anello metallico che
striscia contro una spazzola metallica o di
carbone a cui e collegato il circuito esterno.
10
12. Turbina/alternatore
Principio di funzionamento
Dalla legge di Faraday-Neumann-Lenz deriva che: in una spira metallica in rotazione
immersa in un campo magnetico sempre perpendicolare allasse della spira,viene a
crearsi una differenza di potenziale pari a: Fem=-(B)
t
,dove (B)=B*Acos 慮 (spira) e t=tempo di variazione dellarea;
in questo caso, dato che la spira ruota ci saranno variazioni del flusso magnetico che
attraversa la spira e quindi viene a crearsi una fem,cioe una differenza di potenziale con
andamento sinusoidale con relazione fem(t)=*A*B*sin(*t),
dove e la velocita angolare della spira e il prodotto *A*B e E0.
Asse
spira
i
La potenza rilasciata dal generatore
eP=I0* E0 essendo I0 e E0 dipendenti dal
tempo e in fase, il grafico che ne
rappresenta la funzione ha come valore
medio 0; per utilita si prende in esame
il valore quadratico medio, che risulta
essere la meta del valore massimo.cosi
facendo otteniamo i valori efficaci:in
Italia essendo la tensione efficace di
220V quella massima e 220* 2
=310V(grafico). 11
13. il trasformatore e un dispositivo che permette di
aumentare o diminuire la tensione alternata. Esso e
costituito da un nucleo di materiale ferro-magnetico
sul quale sono avvolte due bobine, una primaria
(Np) e una secondaria(Ns).
La corrente alternata nella bobina primaria genera
un campo magnetico variabile nel nucleo di ferro,il
quale amplifica il campo magnetico e ne convoglia
le linee di forza attraverso la bobina
secondaria.Poiche il campo magnetico varia nel
tempo,nella bobina secondaria si crea una fem
indotta per mutua induzione. Fems=-Ns*(B)
t
Essendo la fem primaria Femp=-Np*(B) ,
t
e (B) , t uguale in tutte e due le formule
possiamo dividere membro a memro ottenendo:
Fems= Ns
p s
Nucleo ferro magnetico
Simbolo circuitale
12
14. Trasformatore
Il trasformatore ha il compito di elevare il voltaggio da 6.000(valore
indicativo) a 220.000 volt .
Secondo le leggi V=R*I e P=V*I ,la potenza dissipata in calore per effetto
joule da una linea di trasporto e: P=R*I2,
. Poiche la resistenza del
conduttore e proporzionale alla sua lunghezza, per diminuirne la perdita
possiamo o diminuirne la resistenza (cambiando il materiale
conduttore),oppure diminuendo lintensita della corrente; ma dato che
nel trasformatore la potenza in entrata e uguale alla potenza in uscita,per
la legge P=V*I,se diminuiamo lintensita della corrente,per mantenere la
stessa potenza dobbiamo elevare il voltaggio.
13