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Il tecnico giovanile
1
Le competenze del tecnico giovanile
riguardano gli ambiti dinsegnamento in
et scolare ed una sufficiente conoscenza
delle problematiche legate alle dinamiche
dellapprendimento motorio.
Deve conoscere i processi che regolano la
maturazione fisica e le fasi sensibili che
sono alla base dello sviluppo biologico
dellapprendimento, in special modo delle
capacit coordinative, supporto essenziale
nellesecuzione dei gesti tecnici
Il tecnico giovanile deve essere consapevole che
la sua opera ha una valenza formativa e deve
essere in grado di modulare la sua proposta
tenendo conto delle caratteristiche proprie di ogni
et. Trattare i bambini da piccoli adulti (proporre
un programma didattico adatto ai grandi e ridotto
solo sul piano quantitativo) nuoce alla crescita
non solo tecnica, ma anche psicologica degli
allievi.
Deve formare i giovani dal punto di vista
educativo e sviluppare e allenare le abilit
tecnico-tattiche e motorie che il gioco richiede.
Deve far apprendere con semplicit e metodo gli
obiettivi didattici sia individuali che di squadra.
Nella sua formazione lallenatore deve
tener conto dei seguenti fattori:
- mantenere unelevata motivazione nel
perseguire i necessari miglioramenti, cio竪
nellarricchire le proprie competenze
metodologiche,didattiche e psicosociali
(relazionali)
- essere consapevole dei propri limiti e
cercare di rimuovere le relative difficolt
- esaltare al massimo le proprie qualit
- sviluppare una personale filosofia di
lavoro
- essere sensibile ed adattarsi al contesto
presso il quale si opera
Deve disporre di una forte passione
poich辿 spesso ci si trova ad operare
in condizioni di disagio quali per
esempio: la gestione di un gruppo
troppo numeroso e non omogeneo, la
mancanza di strutture ed
attrezzature etc.
La motivazione 竪 quella condizione
psicologica che consente di superare
le difficolt e le delusioni.
Colui che si accinge a svolgere un
ruolo tanto delicato come quello di
allenare i giovani, deve possedere
alcuni requisiti fondamentali dei quali
alcuni potranno solo essere
migliorati, altri invece, potranno
essere appresi (tab.1)
Ogni seduta devessere in grado di
provocare un adattamento positivo
nei comportamenti dei bambini, ed
un coinvolgimento attivo che
favorisca la loro crescita globale
Lallenatore devessere in grado di :
valutare, scegliere, decidere ed agire. E
comunque essenziale che la propria
autorit sia basata sulle competenze che
anche i bambini gli riconoscono.
Il rapporto tra istruttore e bambini non
dovr essere impostato sulla direzione
nel senso stretto del termine. Anzi, 竪 la
conduzione aperta al dialogo che permette
di ottenere il meglio del potenziale di ogni
bambino.
La sua azione non pu嘆 prescindere dal
trasmettere fiducia ai propri ragazzi.
Deve confrontarsi con una serie di
problematiche:
-di origini tecniche: 竪 necessario
insegnare a pi湛 individui ad eseguire
bene gestualit diverse, insieme e
contemporaneamente
-di tipo psicologico, dettate dalle diverse
personalit dei ragazzi.
Lo scopo dellallenatore 竪 quello di
orientare lattivit del gruppo verso il
conseguimento di mete comuni, traendo
da ogni ragazzo il massimo delle sue
dotazioni potenziali.
Lallenatore dovr essere abile nel
-individuare problemi e trovare soluzioni
didattiche per risolverli
-motivare tutti i componenti del gruppo
-saper dare sostegno psicologico nelle
difficolt sia ai singoli che al gruppo
Dovr far si che i propri allievi
preferiscano i seguenti comportamenti:
- parlare della propria attivit esprimendosi
al plurale, ossia come componenti di una
squadra e di un gruppo
- manifestare entusiasmo nellappartenere a
tale squadra/gruppo
- parlare di eventuali problemi, di qualsiasi
natura, con linsegnante ed i compagni
- ricercare attivamente, ed insieme se
possibile, la soluzione dei problemi
- far tesoro della filosofia che si vince e si
perde insieme
- essere consapevoli che si impara dagli
errori
Lallenatore dovr:
- parlare sempre al plurale (Noi abbiamo
perso, Noi vogliamo ottenere.)
- indicare al gruppo le mete da raggiungere
- stabilire regole di vita comune
- piuttosto che evidenziare mancanze,
sottolineare i comportamenti positivi.
Luso del rinforzo positivo aiuta a
mantenere alti gli stimoli ed a produrre nei
ragazzi leffetto di porsi traguardi sempre
pi湛 alti in relazione alle proprie possibilit
Dovr:
-incentivare i comportamenti altruistici
-stimolare la partecipazione dei ragazzi alle
decisioni e alle attivit di squadra in genere,
consentendo a tutti di esprimere le proprie idee
-favorire occasioni per stare insieme
-fornire feed-back che rafforzino limpegno
profuso dal bambino
-indirizzare i ragazzi verso lapprezzamento dei
valori morali. Il ragazzo che si comporta con
fair-play in campo,con molta probabilit si
rispecchier pi湛 spesso in tale atteggiamento
etico-sociale e ne terr conto anche nel
comportamento quotidiano al di fuori del calcio.
Lallenatore inoltre dovr:
- conoscere le tecniche del gioco e le fasi attraverso
le quali si articola linsegnamento
- motivare e sostenere gli interessi individuali e di
gruppo
- favorire lincontro con i vari saperi motori del
proprio bagaglio tecnico-culturale
- valorizzare tutte le esperienze fornendo la
massima attenzione alla gratificazione individuale
e del gruppo
- fare interagire i giovani durante il gioco, esaltando
i tratti psicologici di ciascun soggetto e far
emergere lunicit di gruppo
- programmare un piano di lavoro che preveda
obiettivi da raggiungere.
Le regole dellallenatore della Scuola Calcio:
- Educare allimpegno, al rispetto reciproco e alla collaborazione
- Non favorire alcun allievo in particolare, essere coerenti alle
regole date e mantenere le promesse fatte
- Incoraggiare e motivare, non rimproverare
- Non esaltarsi nelle vittorie, non abbattersi nelle sconfitte
- Trasmettere entusiasmo, gioia, fiducia e ottimismo
- Rispettare il desiderio di divertimento dei ragazzi
- Offrire problemi da risolvere e non soluzioni da ricordare
- Perseguire un obiettivo alla volta, ricordando che troppi stimoli
significano confusione
- Condensare in poche frasi significative quanto si vuole
trasmettere
- Programmare lattivit da svolgere coerentemente alle fasce det
- Fare attenzione sia alla crescita dellindividuo che della squadra
- Infondere lo spirito di squadra, stimolare la generosit verso i
compagni
- Impegnarsi al massimo nel limitare nel limitare labbandono dei
ragazzi nel corso della stagione
- Far giocare, nelle attivit agonistiche e di confronto, tutti gli
allievi._
Lallenatore interessato alla formazione
completa dellindividuo, cercher sempre
di arricchire le sue conoscenze ed i suoi
metodi comunicativi per trovare sempre
nuove motivazioni ed anche per una
ricerca di maggior professionalit. Tenere
un diario nel quale aggiornare
continuamente le proprie riflessioni sulla
didattica applicata, sulle lezioni e sulle
partite, risulter un valido strumento per
trattenere mentalmente quanto 竪 stato
svolto, o gli eventuali errori, e le
esperienze pi湛 significative
Lallenatore dei portieri
Lallenatore dei portieri ricopre un ruolo molto importante .
Richiede conoscenze specifiche da integrare in un progetto
tecnico.
La cat. Piccoli Amici per il momento dovrebbe essere
esclusa dalla specifica differenziazione del ruolo del
portiere.
Il bambino deve avvicinarsi a tale ruolo in maniera
spontanea.
Dalla creazione del gruppo portieri si passer alo sviluppo
del programma di lavoro imperniato prevalentemente sulla
formazione e sul consolidamento delle capacit
coordinative, prerequisiti fondamentali per lapprendimento
delle abilit tecniche.
Il preparatore fisico e motorio
Lo scopo della preparazione fisica
giovanile deve tendere a:
- rafforzare lo stato di salute
- prevenire e correggere squilibri sul piano
morfologico-strutturale
- potenziare le funzioni fisiologiche
- sviluppare le capacit motorie di base
- favorire unampia gamma di movimenti
aspecifici e specifici del calcio, partendo
dagli schemi motori di base
Partendo dal consolidamento delle capacit motorie di base,
la diluizione degli obiettivi in pi湛 anni permetter il
raggiungimento di un livello di abilit, sia motoria che
tecnica, progressivamente sempre pi湛 elevato.
Utilizzando il principio della preparazione multilaterale che
si concretizza nellutilizzo di una gamma ampia di esercizi
che svilupperanno prevalentemente la coordinazione dei
movimenti e la rapidit di esecuzione.
Il percorso di formazione calcistica giovanile pu嘆 essere
identificato in un decennio abbondante racchiuso tra i 6-7
ed i 16-17 anni det. Questi 10 anni di attivit possono
essere suddivisi in due periodi fondamentali: il periodo pre-
puberale e il periodo post-puberale. Se nel primo prevale la
formazione tecnico-coordinativa e la crescita fisica avviene
in larga parte attraverso lesercizio del calcio, nel
successivo la formazione tecnico-tattica si deve
accompagnare a criteri di allenamento che favoriscano con
pi湛 incisivit lo sviluppo delle varie qualit fisiche pi湛
utilizzate nel gioco del calcio
Bisogna considerare anche la non perfetta
corrispondenza tra et cronologica ed et
biologica. Spesso dobbiamo far fronte a
bambini e ragazzi che rispetto ai loro
coetanei si trovano in condizioni di ritardo
maturativo, e nello stesso modo ad altri
che invece risultano precoci. Prima di
proporre lo stesso esercizio
indiscriminatamente, verificare se esiste
la possibilit che il carico venga assimilato
nello stesso modo da tutti i giocatori.

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RenatoGennarelli1

Il tecnico giovanile

  • 2. Le competenze del tecnico giovanile riguardano gli ambiti dinsegnamento in et scolare ed una sufficiente conoscenza delle problematiche legate alle dinamiche dellapprendimento motorio. Deve conoscere i processi che regolano la maturazione fisica e le fasi sensibili che sono alla base dello sviluppo biologico dellapprendimento, in special modo delle capacit coordinative, supporto essenziale nellesecuzione dei gesti tecnici
  • 3. Il tecnico giovanile deve essere consapevole che la sua opera ha una valenza formativa e deve essere in grado di modulare la sua proposta tenendo conto delle caratteristiche proprie di ogni et. Trattare i bambini da piccoli adulti (proporre un programma didattico adatto ai grandi e ridotto solo sul piano quantitativo) nuoce alla crescita non solo tecnica, ma anche psicologica degli allievi. Deve formare i giovani dal punto di vista educativo e sviluppare e allenare le abilit tecnico-tattiche e motorie che il gioco richiede. Deve far apprendere con semplicit e metodo gli obiettivi didattici sia individuali che di squadra.
  • 4. Nella sua formazione lallenatore deve tener conto dei seguenti fattori: - mantenere unelevata motivazione nel perseguire i necessari miglioramenti, cio竪 nellarricchire le proprie competenze metodologiche,didattiche e psicosociali (relazionali) - essere consapevole dei propri limiti e cercare di rimuovere le relative difficolt - esaltare al massimo le proprie qualit - sviluppare una personale filosofia di lavoro - essere sensibile ed adattarsi al contesto presso il quale si opera
  • 5. Deve disporre di una forte passione poich辿 spesso ci si trova ad operare in condizioni di disagio quali per esempio: la gestione di un gruppo troppo numeroso e non omogeneo, la mancanza di strutture ed attrezzature etc. La motivazione 竪 quella condizione psicologica che consente di superare le difficolt e le delusioni.
  • 6. Colui che si accinge a svolgere un ruolo tanto delicato come quello di allenare i giovani, deve possedere alcuni requisiti fondamentali dei quali alcuni potranno solo essere migliorati, altri invece, potranno essere appresi (tab.1)
  • 7. Ogni seduta devessere in grado di provocare un adattamento positivo nei comportamenti dei bambini, ed un coinvolgimento attivo che favorisca la loro crescita globale
  • 8. Lallenatore devessere in grado di : valutare, scegliere, decidere ed agire. E comunque essenziale che la propria autorit sia basata sulle competenze che anche i bambini gli riconoscono. Il rapporto tra istruttore e bambini non dovr essere impostato sulla direzione nel senso stretto del termine. Anzi, 竪 la conduzione aperta al dialogo che permette di ottenere il meglio del potenziale di ogni bambino.
  • 9. La sua azione non pu嘆 prescindere dal trasmettere fiducia ai propri ragazzi. Deve confrontarsi con una serie di problematiche: -di origini tecniche: 竪 necessario insegnare a pi湛 individui ad eseguire bene gestualit diverse, insieme e contemporaneamente -di tipo psicologico, dettate dalle diverse personalit dei ragazzi.
  • 10. Lo scopo dellallenatore 竪 quello di orientare lattivit del gruppo verso il conseguimento di mete comuni, traendo da ogni ragazzo il massimo delle sue dotazioni potenziali. Lallenatore dovr essere abile nel -individuare problemi e trovare soluzioni didattiche per risolverli -motivare tutti i componenti del gruppo -saper dare sostegno psicologico nelle difficolt sia ai singoli che al gruppo
  • 11. Dovr far si che i propri allievi preferiscano i seguenti comportamenti: - parlare della propria attivit esprimendosi al plurale, ossia come componenti di una squadra e di un gruppo - manifestare entusiasmo nellappartenere a tale squadra/gruppo - parlare di eventuali problemi, di qualsiasi natura, con linsegnante ed i compagni - ricercare attivamente, ed insieme se possibile, la soluzione dei problemi - far tesoro della filosofia che si vince e si perde insieme - essere consapevoli che si impara dagli errori
  • 12. Lallenatore dovr: - parlare sempre al plurale (Noi abbiamo perso, Noi vogliamo ottenere.) - indicare al gruppo le mete da raggiungere - stabilire regole di vita comune - piuttosto che evidenziare mancanze, sottolineare i comportamenti positivi. Luso del rinforzo positivo aiuta a mantenere alti gli stimoli ed a produrre nei ragazzi leffetto di porsi traguardi sempre pi湛 alti in relazione alle proprie possibilit
  • 13. Dovr: -incentivare i comportamenti altruistici -stimolare la partecipazione dei ragazzi alle decisioni e alle attivit di squadra in genere, consentendo a tutti di esprimere le proprie idee -favorire occasioni per stare insieme -fornire feed-back che rafforzino limpegno profuso dal bambino -indirizzare i ragazzi verso lapprezzamento dei valori morali. Il ragazzo che si comporta con fair-play in campo,con molta probabilit si rispecchier pi湛 spesso in tale atteggiamento etico-sociale e ne terr conto anche nel comportamento quotidiano al di fuori del calcio.
  • 14. Lallenatore inoltre dovr: - conoscere le tecniche del gioco e le fasi attraverso le quali si articola linsegnamento - motivare e sostenere gli interessi individuali e di gruppo - favorire lincontro con i vari saperi motori del proprio bagaglio tecnico-culturale - valorizzare tutte le esperienze fornendo la massima attenzione alla gratificazione individuale e del gruppo - fare interagire i giovani durante il gioco, esaltando i tratti psicologici di ciascun soggetto e far emergere lunicit di gruppo - programmare un piano di lavoro che preveda obiettivi da raggiungere.
  • 15. Le regole dellallenatore della Scuola Calcio: - Educare allimpegno, al rispetto reciproco e alla collaborazione - Non favorire alcun allievo in particolare, essere coerenti alle regole date e mantenere le promesse fatte - Incoraggiare e motivare, non rimproverare - Non esaltarsi nelle vittorie, non abbattersi nelle sconfitte - Trasmettere entusiasmo, gioia, fiducia e ottimismo - Rispettare il desiderio di divertimento dei ragazzi - Offrire problemi da risolvere e non soluzioni da ricordare - Perseguire un obiettivo alla volta, ricordando che troppi stimoli significano confusione - Condensare in poche frasi significative quanto si vuole trasmettere - Programmare lattivit da svolgere coerentemente alle fasce det - Fare attenzione sia alla crescita dellindividuo che della squadra - Infondere lo spirito di squadra, stimolare la generosit verso i compagni - Impegnarsi al massimo nel limitare nel limitare labbandono dei ragazzi nel corso della stagione - Far giocare, nelle attivit agonistiche e di confronto, tutti gli allievi._
  • 16. Lallenatore interessato alla formazione completa dellindividuo, cercher sempre di arricchire le sue conoscenze ed i suoi metodi comunicativi per trovare sempre nuove motivazioni ed anche per una ricerca di maggior professionalit. Tenere un diario nel quale aggiornare continuamente le proprie riflessioni sulla didattica applicata, sulle lezioni e sulle partite, risulter un valido strumento per trattenere mentalmente quanto 竪 stato svolto, o gli eventuali errori, e le esperienze pi湛 significative
  • 17. Lallenatore dei portieri Lallenatore dei portieri ricopre un ruolo molto importante . Richiede conoscenze specifiche da integrare in un progetto tecnico. La cat. Piccoli Amici per il momento dovrebbe essere esclusa dalla specifica differenziazione del ruolo del portiere. Il bambino deve avvicinarsi a tale ruolo in maniera spontanea. Dalla creazione del gruppo portieri si passer alo sviluppo del programma di lavoro imperniato prevalentemente sulla formazione e sul consolidamento delle capacit coordinative, prerequisiti fondamentali per lapprendimento delle abilit tecniche.
  • 18. Il preparatore fisico e motorio Lo scopo della preparazione fisica giovanile deve tendere a: - rafforzare lo stato di salute - prevenire e correggere squilibri sul piano morfologico-strutturale - potenziare le funzioni fisiologiche - sviluppare le capacit motorie di base - favorire unampia gamma di movimenti aspecifici e specifici del calcio, partendo dagli schemi motori di base
  • 19. Partendo dal consolidamento delle capacit motorie di base, la diluizione degli obiettivi in pi湛 anni permetter il raggiungimento di un livello di abilit, sia motoria che tecnica, progressivamente sempre pi湛 elevato. Utilizzando il principio della preparazione multilaterale che si concretizza nellutilizzo di una gamma ampia di esercizi che svilupperanno prevalentemente la coordinazione dei movimenti e la rapidit di esecuzione. Il percorso di formazione calcistica giovanile pu嘆 essere identificato in un decennio abbondante racchiuso tra i 6-7 ed i 16-17 anni det. Questi 10 anni di attivit possono essere suddivisi in due periodi fondamentali: il periodo pre- puberale e il periodo post-puberale. Se nel primo prevale la formazione tecnico-coordinativa e la crescita fisica avviene in larga parte attraverso lesercizio del calcio, nel successivo la formazione tecnico-tattica si deve accompagnare a criteri di allenamento che favoriscano con pi湛 incisivit lo sviluppo delle varie qualit fisiche pi湛 utilizzate nel gioco del calcio
  • 20. Bisogna considerare anche la non perfetta corrispondenza tra et cronologica ed et biologica. Spesso dobbiamo far fronte a bambini e ragazzi che rispetto ai loro coetanei si trovano in condizioni di ritardo maturativo, e nello stesso modo ad altri che invece risultano precoci. Prima di proporre lo stesso esercizio indiscriminatamente, verificare se esiste la possibilit che il carico venga assimilato nello stesso modo da tutti i giocatori.