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Le donne di Montale
- 1. LEFIGURE FEMMINILI Eugenio Montale CAROLA TERRENZI 5D A.S.2019/2020
- 2. Paola Vicoli Conosciuta dal giovane Montale ed evocata nella raccolta desordio come emblema della pulsione sensuale e vitale, ma anche come figura che raccoglie e condivide la pena del poeta, prigioniero di una realt quotidiana in cui linferno 竪 certo. 束Lo sai: debbo riperderti e non posso損
- 3. Anna degli Uberti Appartiene allet delladolescenza ed 竪 la prima donna montaliana intorno a cui il poeta sviluppa il tema dellassenza e una prima idealizzazione della donna salvifica. Montale la frequent嘆 in giovent湛, poi non la vide pi湛 e a quel punto Annetta entr嘆 nella sua poesia come una creatura fatta di nulla, simile a uno sciame di pensieri, inafferrabile. Sembra morta e al poeta si mostra diversa da comera, persino nella sua risata. 束Perdona Annetta se dove tu sei (non certo tra di noi, i sedicenti vivi) poco ti giunge il mio ricordo.損
- 4. Esterina Rossi Ragazza frequentata dallautore negli anni giovanili trascorsi a Geneva. La sua vitalit 竪 la protagonista di 束Falsetto損 ed incarna ladolescenza e la sua spensieratezza che rifiuta di soffermarsi sulle angosce del futuro. Esterina rappresenta la possibilit/illusione di un rapporto armonioso con le forze vitalistiche incarnate dal mare. 束Esterina, i ventanni ti minacciano, grigiorosea nube che a poco a poco in s辿 ti chiude.損
- 5. Gerti Frankl Tolazzi Montale la conosce nel dicembre 1927 a casa di Drusilla Tanzi e Matteo Marangoni. Nei versi della poesia, con riferimenti allincontro reale tra Montale e Gerti a casa Marangoni (il piombo fuso a mezzanotte), il poeta descrive lamica nel suo desiderio di fermare la fuga del tempo, e nel comune destino umano di sofferenza. 束Ritorna l fra i morti balocchi ove 竪 negato pur morire; e col tempo che ti batte al polso e all'esistenza ti ridona, tra le mura pesanti che non s'aprono al gorgo degli umani affaticato, torna alla via dove con te intristisco quella che mi addit嘆 un piombo raggelato alle mie, alle tue sere: torna alle primavere che non fioriscono.損
- 6. una giovane austriaca di origini ebraiche che Montale non aveva conosciuto personalmente ma di cui gli aveva parlato lamico Bobi Bazlen, inviandogli una foto delle gambe di Dora e indicandola come amica di Gerti Fr叩nkl Tolazzi. 束Non so se ti conosco; so che mai diviso fui da te come accade in questo tardo ritorno. Pochi istanti hanno bruciato tutto di noi: fuorch辿 due volti, due maschere che s'incidono, sforzate, di un sorriso.損 束La tua leggenda, Dora! Ma 竪 scritta gi in quegli sguardi di uomini che hanno fedine altere e deboliβ
- 7. Clizia Montale riprende il modello della donna-angelo in una prospettiva laica. Irma 竪 una giovane americana di origine ebraica conosciuta a Firenze nel 1933. Lo pseudonimo deriva da un sonetto in cui Dante dichiara di amare una donna 束dispietata e disdegnosa損 paragonata alla ninfa Clizia che, innamorata del dio Apollo e respinta da lui, continu嘆 ad amarlo cos狸 intensamente che si trasform嘆 in un girasole. Nelle 束Occasioni損 Clizia diventa emblema di un amore fedele e della ferma fiducia dei valori salvifici della cultura e della poesia (di cui Apollo 竪 il dio). 束Ti libero la fronte dai ghiaccioli che raccogliesti traversando l'alte nebulose; hai le penne lacerate dai cicloni, ti desti a soprassalti. Mezzod狸: allunga nel riquadro il nespolo l'ombra nera, s'ostina in cielo un sole freddoloso; e l'altre ombre che scantonano nel vicolo non sanno che sei qui.損
- 8. La volpe A Clizia si oppone Volpe, lanti-Beatrice dantesca, una donna concreta e sensuale. Poetessa amata da Montale dal 1945 al 1950. 束Mia volpe, un giorno fui anchio il poeta assassinato: l nel noccioleto raso, dove fa grotta, da un fal嘆β
- 9. La mosca la protagonista della sezione Xenia in Satura ed 竪 la moglie del poeta. Al bagliore soprannaturale e celeste di Clizia si sostituisce il luccichio degli occhiali di questa donna- angelo pi湛 domestica e familiare. A lei, ormai morta, montale le dedica componimenti pervasi da un sincero rimpianto, essendo lei la compagna di vita concreta, una donna pratica e istintiva che guida il poeta con la sua saggezza. 束Caro piccolo insetto che chiamavano mosca, non so perch辿損 束non avevi occhiali, non potevi vedermi n辿 potevo io senza quel luccichio riconoscere te nella foschia.損