La gestione del paziente neurologico e non con disturbi dellumore dal MMG - ...robertobottino1
油
A cura di Francesco Ragno.
Nel paziente affetto da patologie neurologiche le situazioni di comorbilit rappresentano un aspetto critico rilevante che comporta una serie di problemi aggiuntivi a una gestione gi di per s辿 complessa e che deve essere affrontata in modo appropriato.
La presenza contemporanea di pi湛 patologie, oltre ad aumentare la compromissione dello stato di salute complessivo, contribuisce a peggiorare il grado di disabilit e ad aumen- tare il rischio di trattamenti inadeguati e di eventi avversi da farmaci, spesso dovuti alla limitata conoscenza delle interazioni fra molteplici e simultanei trattamenti.
Inoltre, i pazienti possono incorrere in errori nelluso dei farmaci o decidere in modo au- tonomo di ridurre la quantit e/o la posologia delle terapie associate. Ulteriori problemi sono rappresentati dal numero considerevole di controlli periodici che possono indurre i pazienti a rinunciare a esami clinici, a indagini di laboratorio o strumentali, con ulteriore aumento del rischio generale.
Lo specialista ed il medico di medicina generale sono le figue professionali che pi湛 di altre si confrontano con queste situazioni che richiedono un metodo di gestione che superi la settorialit con una visione dinsieme dei problemi con impegni nel counselling ai pazienti e ai familiari.
Acufene ( centrano gli aspetti psicologici?)Matteo Pontoni
油
La ricerca ha indagato la relazione fra aspetti psicologici come stati emotivi,pattern cognitivi e tratti di personalit e disabilit causata dall'acufene
Studio Italiano sulla depressione in medicina generale (Loretta Castellani)csermeg
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XXI Congresso CSeRMEG 23-24 ottobre 2009 PRESA IN CARICO DEI PAZIENTI o LINEE GUIDA SULLE PATOLOGIE? Per una pratica guidata non solo dalla nosografia - www.csermeg.it
La diagnosi in medicina generale - introduzione alla giornata di venerdi' (Ma...csermeg
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XXIV Congresso CSeRMEG 26-27 ottobre 2012 STORIE DI (STRA)ORDINARIA DIAGNOSI La diagnosi in Medicina Generale tra codici Bianchi, Verdi, Gialli, Rossi - www.csermeg.it
Lo studio italiano sulla depressione in medicina generale (Marta Baviera) csermeg
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XVIII Congresso CSeRMEG 21-22 ottobre 2005 DETERMINANTI DELLA SALUTE, DISUGUAGLIANZA, DISCRIMINAZIONE lo sguardo della Medicina Generale - www.csermeg.it
La miglior cura possibile Cura integrata e psichiatria di precisione Imparare, di nuovo, a stare bene Video consulenza online 竪 unascelta mirata LADHD negli adulti, il coaching, intervento di cruciale importanza.
Quando si parla di stanchezza cronica ci si riferisce a una spossatezza molto grave, sia mentale che fisica, che si determina anche con uno sforzo fisico minimo e che differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di motivazione. La stanchezza cronica 竪 una situazione che pu嘆 accompagnarsi a svariate situazioni sia fisiologiche che patologiche. E normale essere affaticati dopo un intenso sforzo fisico o psichico, anche se la qualit della stanchezza nei due casi 竪 diversa. Ma 竪 normale nella misura in cui la persona riesce a recuperare spontaneamente e pienamente la situazione di benessere che precedeva lepisodio affaticante. Il recupero, quindi, perch辿 la stanchezza sia considerata normale, deve essere completo e raggiunto in tempi rapidi: si pu嘆 parlare, in questo caso, di forma acuta di stanchezza e non di stanchezza cronica. La soluzione per ritrovare il benessere , in questo caso non pu嘆 che essere olistica. La medicina quantistica pu嘆 aiutare?
Cardiopatie e problematiche psicogeriatricheangelo1958-bs
油
The paper discusses the most frequent clinical conditions characterized by cardiac problems and psychogeriatric diseases. In particular, it analyzes the impact of depressive disorders and dementia on treatment strategies and on patient's short- and long-term outcomes as well.
Gestire lo stress cronico Capire il suo impatto sul corpo e gli effetti negat...Pill Reminder
油
Lo stress 竪 una componente normale della vita, che tutti sperimentiamo di tanto in tanto. Tuttavia, quando lo stress diventa cronico, pu嘆 avere gravi conseguenze per la nostra salute e il nostro benessere. Lo stress cronico 竪 stato collegato a una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache, pressione alta, diabete e depressione. Alcuni esperti ritengono che lo stress cronico sia una delle principali cause di morte evitabile nel mondo.
Nonostante il suo impatto diffuso, lo stress cronico viene spesso ignorato o trascurato. Molte persone non si rendono conto del tributo che lo stress cronico pu嘆 avere sul corpo e sulla mente, oppure si sentono impotenti a intervenire. Tuttavia, esistono molti modi efficaci per gestire lo stress cronico e ridurre il suo impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere. In questo articolo esploreremo le cause e le conseguenze dello stress cronico, nonch辿 le strategie pratiche per gestirlo in modo efficace. Se avete a che fare con lo stress cronico o semplicemente volete capire meglio questo importante problema, continuate a leggere per saperne di pi湛 sul killer silenzioso e su come combatterlo.
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Lo stress 竪 una componente normale della vita, che tutti sperimentiamo di tanto in tanto. Tuttavia, quando lo stress diventa cronico, pu嘆 avere gravi conseguenze per la nostra salute e il nostro benessere. Lo stress cronico 竪 stato collegato a una serie di problemi di salute, tra cui malattie cardiache, pressione alta, diabete e depressione. Alcuni esperti ritengono che lo stress cronico sia una delle principali cause di morte evitabile nel mondo.
Nonostante il suo impatto diffuso, lo stress cronico viene spesso ignorato o trascurato. Molte persone non si rendono conto del tributo che lo stress cronico pu嘆 avere sul corpo e sulla mente, oppure si sentono impotenti a intervenire. Tuttavia, esistono molti modi efficaci per gestire lo stress cronico e ridurre il suo impatto sulla nostra salute e sul nostro benessere. In questo articolo esploreremo le cause e le conseguenze dello stress cronico, nonch辿 le strategie pratiche per gestirlo in modo efficace. Se avete a che fare con lo stress cronico o semplicemente volete capire meglio questo importante problema, continuate a leggere per saperne di pi湛 sul killer silenzioso e su come combatterlo.
Gherkin is an ubiquitous language used to write automated acceptance tests in a business-readable format. It supports Behavior Driven Development (BDD) by using natural language keywords like Feature, Scenario, Given, When, Then to describe desired system behaviors in executable specifications. Gherkin specifications can serve as living documentation for stakeholders and enforce collaborative testing between testers, developers and product owners. The language uses a small set of keywords to describe features and scenarios with context, actions, and outcomes in a format that makes the tests independently executable.
1. L'OZONO PER LA CFFS
SINDROME DA FATICA CRONICA
A CURA DEL PROF UMBERTO TIRELLI
Primario Oncologo, Istituto Nazionale Tumori di Aviano (PN)
Direttore, Centro Tumori, Stanchezza Cronica e Fibromialgia, Ossigeno Ozono Terapia
della Cinica Mede di Sacile (PN)
i g u e s y n d r o
a k e s y o u f e e l
n e r m p t o m
I U S
HA COLLABORATOO
PROF. MARIANNO FRANZINI
DOCENTE DI OSSIGENO OZONO UNIVERSIT DI PAVIA EDIZIONE SPECIALE
PRESIDENTE SEZIONE INTERNAZIONALE SIOOT
SOCIETSCIENTIFICA INTERNAZIONALE OSSIGENO 0ZONO TERAPIA
DIR. SAN. CLINICA COMUNIAN BERGAMO
SOCIET SCIENTIFICA INTERNAZIONALE
DI OSSIGENO OZONO TERAPIA
2. 32
DOVE RIVOLGERS1? DEFINIZIONE DI CASO
Oltre ad essere presente in numerose sindromi organiche e/o psichiatriche
di varia natura ed eziologia, non ultima la depressione primaria, la fatica
ha ricevuto soprattutto negli ultimi decenni una collocazione nosografica
autonoma come "sindrome da fatica cronica" (CFS), soprattutto da quan-
do un gruppo di studio internazionale coordinato da CDC americani, ha
proposto una nuova definizione di caso (Holmes et al. 1988) che, modifi-
cata da Fukuda et al. degli stessi CDC, ha riscosso un consenso pressoch辿
universale. Infatt
Prof. Umberto Tirelli riceve su appuntamento pressola
Clinica Mede Sacile Pordenone Tel: 0434 780986
Prof. Marianno Franzini riceve su appuntamento presso
Clinica Comunian Gorle Bergamo Tel: 035 19910043
Consultare il sito www.ossigenoozono.it per i centri certificati SIoOT
nel dicembre 1994, un gruppo internazionale di studio
sulla sindrome da fatica cronica, convocato dai CDC di Atlanta e che com-
prendeva medici provenienti da varie specialit quali la medicina interna,
l'infettivologia, la neurologia, I'immunologia, e l'oncologia, (rappresentata
dal prof. Tirelli) ha pubblicato sugli Annals of Internal Medicine del 15 di-
cembre 1994, una nuova definizione di caso di sindrome da fatica cronica
che rimpiazzava la definizione precedente pubblicata sei anni prima da
Holmes e collaboratori.
"Qualunque dolore,
sofferenza o malattia,
竪 causato da un'insufficiente
oSsigenazione a livello
cellulare"
Nella classificazione dei CDC di Atlanta, che ancora oggi deve essere pre-
sa in considerazione e tenuta come base della definizione di sindrome da
trase tratta da
fatica cronica, un caso di sindrome da fatica cronica 竪 definito dalla presen-
za delle seguenti condizioni:
Ed
ohe
Una tatica cronica persistente per almeno sei mesi che non 竪 alleviata
dal riposo, che si esacerba con piccoli storzi, e che provoca una sostan-
ziale riduzione dei livelli precedenti delle attivit occupazionali, sociali
o personali. Questa tatica cronica 竪 una vera e propria spossatezza mol-
to severa, sia mentale che tisica, che si determina anche con uno stor
Prof. Marianno Franzin
OSSIGENO0
0ZONO TERAPIA
Che cos'竪 e cosa fa
zo fisico minimo, oltre che ovviamente per definizione non dovuto ad
una malattia nota e che differisce dalla sonnolenza e dalla mancanza di
Manuale della buona salute
Senza doiofre
motivazione. Inoltre devono essere presenti quattro o pi湛 dei seguenti
sintomi, anche questi presenti per almeno sei mesi:
Disturbi della memoria e della concentrazione cosi severi da ridurre so-
atredutaPs.FrancrcaAberun
"Ossigeno OzonoTerapia Che cos'竪 e cosa fa"
Autore: Prof. Marianno Franzini
Edizione SIOOT
stanzialmente i livelli precedenti delle attivit occupazionali e personali;
Faringite;
Dolori delle ghiandole linfonodali cervicali e ascellari;
3. 4
Fig. 1-Valutazione clinica e classificazione di Stanchezza Cronica (Fukuda e al. modificata)Dolori muscolari e delle articolazioni senza infiammazione o rigonfia-
mento delle stesse;
Cefalea di un tipo diverso da quella eventualmente presente in passa-
to
Un sonno non ristoratore
Debolezza post esercizio fisico che perdura per almeno 24 ore.
IValutare clinicamente i casi di stanchezza cronica attraverso:
1. Storia e visita medica
2. Esame dello stato mentale (le anomalie richiedono un appropriato esame
psichiatrico, psicologico e neurologico)
3.
Tests (devono essere definiti i risultati anomali che suggeriscono forte-
mente una condizione di esclusione)
Test di laboratorio discreening: emocromo completo, velocit di sedimentazione
degli eritrociti, transaminasi, proteine totali, albumina, globulina, fosfatasi alcalina, cal-
cio, fosforo, glucosio, azotemia, elettroliti, creatina, TSH, e analisi delleurine
-
Tests addizionali come clinicamente indicati per escludere atre diagnosi.
Ovviamente devono essere escluse tutte le condizioni mediche che posso-
no giustificare i sintomi del paziente, per esempio ipotiroidismo, epatite B
o C cronica, tumori, depressione maggiore, schizofrenia, demenza, anores-
sia nervosa, abuso di sostanze alcoliche ed obesit.
Escludere se 竪 stata trovata un'altra
causa di stanchezza cronica
Se una stanchezza cronica, non spiegata e clinicamente valutata, non ot-
tempera alla definizione suddetta di caso, si pu嘆 parlare di stanchezza cro-
nica idiopatica (vedi figura 1 del lavoro originale di Fukuda et al, modifica-
ta)
I Classificare come sindrome da stanchezza
cronica o stanchezza cronica idiopatica
Nella successiva definizione di caso messa a punto da un panel di esperti
canadesi, il cosiddetto Canadian Expert Consensus Panel, che peraltro 竪
sulla stessa falsariga della definizione dei CDC di Atlanta, si 竪 voluto stres-
sare quello che gi nella definizione dei CDC di Atlanta era presente e cio竪
che oltre al sintomo tatica devono essere presenti un atfaticamento severo
post-attivit fisica e
quei disturbi neurocognitivie del sonno che caratte-
rizzano la sindrome. Infine, pur non essendovi delle indagini diagnostiche
specifiche, nella maggior parte dei casi 竪 possibile fare una diagnosi di sin
drome da fatica cronica secondo i criteri diagnostici dei CDC di Atlanta se-
guendo accuratamente i criteri diagnostici della definizione stessa di caso.
B Classificare come stanchezza cronica idio-
patica se la severit della stanchezza o i criteri
sintomatologici per la sindrome da stanchezza
cronica non sono soddistatti.
A Classificare come sindrome da stanchezza cronica se entrambi i seguenti criteri
sono soddisfatti:
1.Uninspiegabile stanchezza persistente o recidivamente di nuova insorgen-
za o precedente che non 竪 dovuta a sforzo continuo, non 竪 alleviata dal ripos
comporta una sostanziale riduzione dei livelli precedenti di attivit.
2. Quattro o pi湛 dei seguenti sintomi sono contemporaneamente presenti
Non sono tuttavia mancati anche di recente alcuni aggiornamenti proposti
per facilitare la diagnosi clinica, che rimane ancora fondamentalmente una
diagnosi di esclusione. Per esempio lo sforzo compiuto da un gruppo di ri
cercatori che hanno pubblicato sul Journal of Internal Medicine un articolo
sull'encefalomielite dal titolo "Encefalomielite mialgica: criteri internazio-
nali di consenso", pur apprezzabile, e oggetto di riflessione, non facilita la
diagnosi di sindrome da fatica cronica che troviamo ancora giusto definire
secondo i criteri di Fukuda (Figura 1) e collaboratori.
per 6 mesi o piu:
a) Memoria o concentrazione compromesse
b) Mal di gola
c)Linfonodi cervicali o ascellari dolenti
d) Dolore muscolare
e) Dolori poliarticolari
) Mal di testa di nuova insorgenza
g) Sonno non ristoratore
h) Malessere dopo uno sforzo
Abbastanza severo da ridurre i livelli delle attivit occupazionali, sociali o personali
**Senza gonfiore o arrossamento
***
Di durata maggiore di 24 ore
4. 7
DIAGNOSI DIFFERENZIALE DELLA CFS che aveva completato lo studio (6/63) veniva posta diagnosi di CFS.
Quando la fatica auto-riferita dal paziente perdura da un mese o
pi湛, siNel 1994,vista la complessit della CFS e i problemi metodologici asso-
ciati con il suo studio, Fukuda et al hanno proposto un approccio com-
prensivo, sistematico ed integrato per la valutazione, la classiticazione e lo
studio delle persone affette da questa condizione e da altre patologie ca-
ratterizzate dalla fatica. Le linee guida di Fukuda, ancora oggi largamente
impiegate nella ricerca clinica e sperimentale, includono raccomandazioni
per la valutazione clinica delle persone che lamentano fatica, una nuova
definizione di caso per la CFS - la precedente risaliva al 1988 ed una
strategia per dividere in sottogruppi pazienti affetti da CFS per le indagini
scientifiche.
parla di fatica prolungata. Se la fatica persiste oltre i 6 mesi 竪 definita fatica
cronica.
La presenzadiuna
fatica prolungata o cronica richiede una valutazione cli-
nica volta all'identificazione delle condizioni sottostanti o contribuenti, che
potrebbero richiedere un trattamento. Ulteriori diagnosi o classificazioni
dei casi
di fatica cronica non possono essere fatti in assenza di tale valu-
tazione, che deve necessariamente includere l'esame delle seguenti aree:
Anamnesi che valuti le circostanze mediche e psicosociali all'e-
sordio della fatica; depressione e altre condizioni psichiatriche;
abuso di alcol o altre sostanze; uso corrente di farmaci su prescri-
zione o da banco o di integratori alimentari;
Valutazione dello stato mentale per identificare disturbi dell'umo-
re, della funzione intellettuale, della memoria e della personalit,
ritardo psicomotorio. L'evidenza di un disturbo psichiatrico, psi-
cologico o neurologico richiede un consulto specialistico;
Accurato esame tisico, somministrazione di scale di valutazione
per la tatica, come la Fatigue Impact Scale (FIS), di semplice uti-
lzzo e
tacilmente somministrabile (nove items con sette livelli di
risposta), la Fatigue Severity Scale (FSS), o altre tecniche di valu-
tazione multidimensionale;
La CFS 竪 clinicamente definita come condizione caratterizzata da fatica
severa ed invalidante, contornata da una combinazione di sintomi che rico-
prono un ruolo importante nell'insorgenza di deficit auto-riferiti di concen-
trazionee memoria a breve termine, disturbi del sonno e dolore muscolo
scheletrico. La diagnosi di CFS pu嘆 essere posta solo dopo aver escluso
cause di tatica cronica mediche e psichiatriche.
Di particolare importanza 竪la comprensione del legame esistentefra CFS e
altre sindromi neuropsichiatriche. Queste ultime rappresentano una
cospi-
Cua risorsa di potenziali fattori confondenti per gli studi sulla CFS. Disturbi
somatotormi, ansia, disturbi dell'umore e altre sindromi ben definite dal
punto di vista sintomatico, possono manitestarsi accompagnate da fatica
severa e da molteplici sintomi somatici e psicologici e sono pi湛 frequente-
mente diagnosticate in popolazioni affette da fatica cronica e CFS rispetto
alla popolazione generale.
Un minimo setdiesami di screening laboratoristico, che include:
emocromo con tormula leucocitaria, VES, transaminasi, proteine
totali, albumina, globuline, fosfatasi alcalina, calcio, fosforo, glu-
cosio, azoto, elettroliti e creatinina, sideremia, ferritina, CPK, do-
saggio del TSH ed esame urine.
Negli USA il 24% della popolazione adulta generale ha sperimentato una
condizione di fatica per 2 o pi湛 settimane, con
percentuali di impossibilit
nell'individuare una causa medica che vanno dal 59 al 64%. Non sono an-
cora disponibili in Italia stime della prevalenza e dell'incidenza della CFS.
Tuttavia nel 1994 竪 stato pubblicato un articolo riguardante la prevalenza
della CFS in 127 pazienti italiani con fatica. Di questi, il 30% non soddisfa-
ceva il
secondo criterio maggiore (era stata identificata un'altra patologia
come causa della fatica) o non soddisfaceva nessuno dei criteri di inclusio-
ne. Il 28.5% dei pazienti, invece, restava senza una diagnosi definitiva, al
59% veniva posta diagnosi di natura psichiatrica e solo al 9.5% dei pazienti
Alcuni test possono essere indicati, in maniera specifica per ogni
paziente, per confermare o escludere altre diagnosi quali la sclerosi
multipla e la miastenia gravis.
5. 8
Ogni reperto inspiegabile dianormalit all'esame fisico, dei test di laboratorio odi
imaging, che suggerisce fortemente la presenza di una condizione di esclusione,
deve essere risolto prima di porre una qualunque diagnosi.
Fatta eccezione per i test necessari all'esclusione di altre condizioni pa-
tologiche, non esistono a tutt'oggi test diagnostici per la CFS, a meno
che non facciano parte di un protocollo di ricerca. Al paziente dovrebbe
essere spiegato che questi test vengono eseguiti a scopo di ricerca e non
sono utili per la diagnosi o il management. Nella pratica clinica non sono
raccomandati altri test aggiuntivi di laboratorio o di neuroimaging per la
diagnosi della CFS. I test dovrebbero essere volti soltanto ad escludere o
confermare altre possibilit eziologiche. Esempi di test specifici che non
Contermano o escludono la diagnosi di CFS comprendono:
Condizioni che non spiegano adeguatamente
la fatica cronica
Le seguenti condizioni non escludono la diagnosi di fatica cronica inspie
gabile:
Test sierologici per Epstein-Barr virus (EBV), per i retrovirus (ad esempio
XMRV), per l'herpes virus 6 (HHV-6), per gli enterovirus (ad esempio i
COXACKIE B virus);
1.Ogni condizione definita in primo luogo da sintomi che non pos-
sono essere confermati mediante test di laboratorio, incluse la Fibromial-
gia, i disturbi d'ansia, i disturbi somatoformi, la depressione non-psicotica
o non-melancolica, la nevrastenia, la sensibilit chimica multipla;
Test serologici per candida albicans;
Esami immunologici, incluse popolazioni cellulari;
Studi di imaging, incluse PET e SPET cerebrali.
2. Ogni condizione posta sotto specifico trattamento per alleviare
tutti i sintomi ad essa legati e per cui l'adeguatezza del trattamento 竪 stataa
documentata. Queste condizioni includono l'ipotiroidismo, per cui 竪 stata
verificata l'adeguatezza dell'ormone sostitutivo tramite misurazione dei li
velli di TSH o l'asma, in cui l'adeguatezza del trattamento 竪 stata determi-
nata mediante esame della funzionalit polmonare o altri test;
Condizioni che spiegano la fatica cronica
3. Ogni condizione, come la malattia di Lyme o la sifilide, trattataLe seguenti condizioni escludono la diagnosi di una condizione di fatica
cronica inspiegabile: definitivamente prima dell'esordio della fatica;
1. Ogni condizione clinica attiva che possa spiegare la presenza di
fatica cronica, quali ipotiroidismo non trattato, apnea notturna e
narcoles
sia, condizioni iatrogene quali gli effetti collaterali di un farmaco;
4. Ogni reperto isolato alterato dell'esame fisico, degli esami di la
boratorio o dei test di imaging che risulta insuficiente per suggerire in ma-
niera forte la presenza di una condizione di esclusione. Queste condizioni
includono l'elevato titolo di anticorpi anti-nucleo (ANA), che 竪 inadeguato
a supportare la diagnosi di una connettivite in assenza di alter evidenze
cliniche o di laboratorio.
2. Ogni condizione clinica precedentemente diagnosticata la cui
risoluzione non 竪 stata documentata al di l di ogni ragionevole dubbio
clinico e la cui continua attivit possa spiegare il sintomo della fatica cro-
nica. Queste condizioni includono anche tumori maligni precedentemente
trattati e casi non risolti di epatite B o Cdi origine virale; Fattori immunologici
3. Ogni diagnosi passata o corrente di depressione maggiore con
elementi psicotici o melancolici, disturbo bipolare, schizofrenia di ogni sot-
totipo, disturbi di delirio di ogni sottotipo, demenza di ogni sottotipo, ano-
ressia o bulimia nervose;
Il ruolo del sistema immunitario 竪 stato ritenuto importante nella sindrome
da fatica cronica tanto che in passato fu anche nota come sindrome della
stanchezza cronica da alterazione immunologica (chronic fatigue and im
mune dysfunction syndrome o CFIDS) per la presenza di alterazioni immu-
nitarie e per la frequente insorgenza sotto forma di sintomi simili a quelli
della sindrome influenzale. Recenti lavori sottolineano che 竪 importante
quando si valutanoi parametri immunologici collegarli con le varie fasi
della malattia, considerando che questi pazienti presentano un andamen-
4. Abuso di alcool o di altre sostanze a partire dai 2 anni precedenti
l'esordio della fatica cronica;
5. Obesit severa, definita attraverso l'indice di massa corporea
(BMI) [indice di massa corporea = peso in kilogrammi/(altezza in metri)^2],
maggiore o uguale a 45.
6. 10 11
to ciclico dal punto di vista clinico con fasi di acuzie o peggioramenti dei
sintomi efasidi apparente quiescenza che possono condurre ad una etero-
geneit delle alterazioni immunologiche in risposta alle infezioni. Nel sesso
femminile queste variazioni possono essere associate anche a modifica-
zioni di natura
endocrinologica come durante le fasi del ciclo mestruale o
come conseguenza dell'assunzione di contraccettivi orali.
con i vari gradi di fatica.
Vari studi
hanno confermato che nel sesso femminile vi 竪 un aumento di
una serie di citochine che sono collegate ad una diminuzione dei linfociti
Th1 ed un aumento dei Th2 che porta a raggiungere un equilibrio del
network con l'attivazione dei NK.
Possiamo distinguere dal punto di vista immunologico due tipi di altera-
Disregolazione cellularezionit: quella della disregolazione delle citochine e quella della funzione
cellulare.
Numerosi studi hanno indagato il fenotipo e le variazioni funzionali delle
sottopopolazioni del sistema immune, quali il profilo delle citochine e della
regolazione della risposta immune.Disregolazione delle citochine
Elevatilivellidi citochine infiammatorie possono spiegare i sintomi simil
influenzali con ricadute sull'attivit dei linfociti Natural Killer (alterazione
dell'equilibrio delle citochine e dei relativi fattori inibitori, il coinvolgimento
delle sottopopolazioni linfocitarie e i vari segnali di apoptosi). Vari studiosi
hanno indagato sulla presenza di livelliserici delle citochine in pazienti
con sindrome da fatica cronica senza giungere a un chiaro quadro della
situazione immunologica. I ricercatori sono concordi che questo 竪 dovu-
to principalmente alla eterogeneit dei pazienti, la variabilit del profilo
delle citochine che a loro volta sono influenzate da molti fattori (ormoni,
ritmo circadiano, dalle stagioni e dalle temperature) ed anche dalle diverse
modalit tecniche di rilevamento laboratoristico. In accordo con i recenti
Un ruolo fondamentale lo svolgono le cellule NK che possono essere ridot-
te numericamente o dal punto di vista funzionale.
Le cellule NK sono importanti nel controllare le infezioni virali ed 竪 possi-
bile che la loro disfunzione possa portare a una cronicizzazione di un'infe-
zione virale in soggetti con sindrome da fatica cronica, come in caso di ri-
attivazione di
un'infezione da EBV. Altre osservazioni riportano un aumento
dell'espressione di marcatori antigenici sulla superficie di cellule linfocitarie
come un aumento del numero dei linfociti T CD8 (citotossici), positivi CD
38 (coinvolta nell'adesione, nella traduzione cellulare e nell'attivazione dei
canali del calcio) associati ad una maggiore espressione HLA-DR, che lega
il recettore delle cellule T ed aumenta in seguito a infezione e nella pato-
logia autoimmune.
studi di ricerca molecolare sulle sequenze dei promotori delle citochine,
i pazienti con sindrome della fatica necrosi tumorale-alfa (TNF-2), che竪
presente maggiormente in condizioni normali nel sesso temminile, e una
bassa percentuale di interferone-gamma (IFN-2). Queste modificazioni del-
le citochine confermano una eziopatogenesi infiammatoria della CFS e in
particolare sembrano essere strettamente collegate alle infezioni da EBV
che caratterizza l'andamento ciclico della malattia e la buona risposta, da
parte di un sottogruppo di pazienti, alla valacyclovir.
Un aumento dei linfociti B con fenotipo CD20/CD5, che 竪 associato con
una maggiore produzione di anticorpi, 竪 stato documentato nei pazienti
con sindrome da fatica cronica; in un piccolo gruppo di pazienti vi 竪inoltre
un aumento dei CD2 che lega per i retrovirus. La presenza di autoanticorpi
diretti contro dei componenti nucleari 竪 stata rilevata nel 52% dei pazienti
affetti da sindrome da fatica cronica. Altri tipi di anticorpi sono stati trovati
nei pazienti con sindrome da fatica cronica con differenze importanti e con
numerose discordanze probabilmente dovute a differenze genetiche, alle
diverse metodiche di analisi e all'eterogeneit della popolazione da inda-
Un disequilibrio fra un aumentato livello di citochine antiinfiammatorie e
di riduzione di quelle infiammatorie 竪 stato trovato in ragazze affette da
sindrome da fatica cronica severa. E da segnalare un'alterazione della pro
duzione di IL 12 da parte delle cellule mononucleate periferiche in donne
in tase premestruale.
Non 竪 stata ad ogni modo dimostrata una variazione di queste citochine
gare.
Un importante ruolo sulla risposta immunitaria nel sesso femminile 竪 quello
7. 12 13
dei glucocorticoidi, questi ormoni hanno un potente ettetto immunosop
pressivo sul sangue e pu嘆 essere esacerbato dall'azione dei contraccettivi
SCORE 1 2 3 4 5 6 7
orali. La mia motivazione si riduce quando sono affatticato
Lesercizio mi affatica
Queste alterazioni immunitarie riscontrate a livello periferico sembrano che
possano essere presenti anche a livello del sistema nervoso centrale con
conseguenti distunzioni che potrebbero spiegare idisturbi neuropsichiatri-
ci che manitestano i pazienti affetti da CFS.
Mi stanco facilmente
L'affaticamento interferisce con la mia attivit
L'affaticamento mi causa frequentemente problemi
Risultati L'affaticamento mi impedisce attivit fisica sostenuta
Lattaticamento non mi consente di svolgere doveri e re-
sponsabilit che mi sono affidati
Presso l'Unit CFS dell'lstituto Nazionale Tumori di Aviano, dal gennaio
2000 al dicembre 2005, abbiamo valutato e trattato 741 pazienti (250 ma-
schie 491 femmine) con CFS. La stragrande maggioranza dei pazienti (circa
'85%) avevano avuto precedenti problemi infettivi e le femmine avevano
sintomi maggiori rispetto ai maschi. Lo schema di trattamento seguito dai
pazienti includeva supplementi nutrizionali, corticosteroidi, farmaci antide-
pressivi/sedativi e farmaci antivirali e immunoglobuline. I risultati migliori
sono stati ottenuti con i farmaci antivirali e le immunoglobuline (15.3% di
risposte positive vs. 8.3% risposte negative). L'esecuzione di 4o pi湛 cicli di
trattamento hanno dimostrato un effetto protettivo. I nostri risultati hanno
dimostrato che un approccio con farmaci antivirali e/o immunoglobuline
hanno una pi湛 lunga sopravvivenza senza malattia se confrontati con gli
altri trattamenti.
Laffaticamento 竪 tra i 3 sintomi che mi causano maggio
re invalidit
Latfaticamento interferisce con il mio lavoro, vita familia-
re o rapporti sociali
Per la valutazione del dolore abbiamo utilizzato la Numeric Rating Scale (NRS):
una scala a punti in cui il paziente sceglie un valore che va da 0 (assenza di
dolore) a 10 (massimo dolore). Da 1-3 竪 considerato dolore lieve, da 4-7 mo-
derato e da 8-10 dolore severo.
Scala di valutazione del dolore
Presso la Clinica Mede di Sacile, dal febbraio 2016 ad agosto 2017, ab-
biamo valutato e trattato 65 pazienti con CFS con
ossigeno-ozonoterapia.
Moderate pain
Per valutare l'entit della fatica, la scala che abbiamo utilizzato 竪 la FatigueSeverity Scale (FSS - scala di gravit della fatica). Serve per stimare la gra-
vit del sintomo, con un
punteggio da 1 (completamente in disaccordo) a 7
completamente in
accordo) ad una lista di nove voci (束mi affatico facilmen-
te損, ela fatica interferisce con la mia attivit fisica損, da fatica 竪 uno dei tre
sintomi pi湛 disabilitanti損, eccetera). In base al risultato il medico esprimne
0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10
Dei 45 pazienti valutabili, 37 pazienti (80%) hanno dimostrato un significativo
miglioramento (>50%), che 竪 un risultato nettamente migliore rispetto ai trat-
tamentiimpiegati ad Aviano (vedi precedente). Nessun paziente trattato ha
avuto effetti collaterali.
una valutazione.
8. |4 5
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10. 18 19
APPARECCHIATURE MEDICALI PER OSSIGENO OZONO TERAPIA OZONO TERAPIA APPLICAZIONI CLINICHE
Herpes Zoster e Simplex/Acne Eczema Lipodistrofia
Cellulite)
Arteriosclerosi - Epatopatie Morbo di Crohn Osteopo-
rosi Artrite reumatoide - Diabete
Cardiopatia ischemica-Angina-Recupero post-infarto
Demenza senile Artrosi Processi infiammatori cronici-
Dolore cronico Rivitalizzante -
Arteriosclerosi
Rivitalizza il corpo e la mente Aumenta la resistenza allo
DERMATOLOGIA
MEDICAL 95 CPS MEDICAL 99 IR
MEDICINA INTERNA
CARDIOLoGIA
GERIATRIA
ANTI-ETA':
storzo
Maculopatia degenerativa
Cefalee vascolari etensive Depressione -
Malattie neurovascolari - TIA - Ictus - Sindrome da affaticamento cro-
nico
OCULISTICA
NEUROLOGIA
Ernia del disco Dolore lombare e cervicale - Lomboscia-
talgia -
Dolore post- operatorio da chirurgia vertebrale
Trattamento carie e disinfezione post chirurgia impianta-
re Osteonecrosi
NEUROCHIRURGIA
ODONTOIATRIA
Adiuvante nella radio/chemio terapia
Reumatismo articolare -Gonartrosi- Coxartrosi
Insufficienza venosa - Ulcera diabetica Ulcera post-fie-
bica -Ulceretrofiche-Arteriopatie periferiche
Coliti -
Colon irritabile Dismetabolismi -
Intolleranze ali-
mentari- Ulcera gastrica-HelicobacterPilori Stipsi
Riabilitazione neuromotoria Fibromialgia
Complicanze infettive post chirurgiche Prevenzione e
post intervento chirurgico
BPCO e ipertensione polmonare -
Asma -
Rinite allergica
ONCOLOGIA
ORTOPEDIA
VASCOLARE
Fig. 2 - MEDICAL 99 IR, Unit portatile per
Ossigeno Ozono Terapia.
Certificata 93/42/CEE Classe 2A4
DISBIOSI INTESTINALEFig. 1- MEDICAL 95 CPS,Apparecchiatura
per Ossigeno Ozono Terapia.
Certificata 93/42/CEE Classe 2A FISIATRIA
CHIRURGIA
PNEUMOLoGIA
MALATTIE DEGENERATIVE Sclerosi multipla SLA - Parkinson - Demenza senile pre-
REQUISITI ESSENZIALI PER ESERCITARE L'OSSIGENO OZONO TERAPIA
cOce
UROGINECOLOGIA Trattamento delle infezioni uroginecologiche
conferma cheil medico, sotto la propria responsabilit, e secondo scienza e coscienza,
possa eseguire la pratica medica dell'ossigeno ozono terapia ottemperando alle seguenti
prescrizioni:
1 operi in un ambulatorio/studio medico 2 - si attenga ai Protocolli Terapeutici e alle
Linee Guida formulate dalla SIoOT 3 abbia seguito almeno un corso teorico-pratico di
apprendimento e aggiornamento annuale della metodica 4
-utilizzi apparecchiature e
materiali di consumo (sacche etc) certificate secondo il DL.vo 46/97, Direttiva CEE 93/42
in classe 2A;
YANZNWz
Da Conferenza di Consenso - Istituto Superiore di Sanit
ISSN 1123-3117 Rapporti ISTISAN 08/9
CIRCOLARE DGFDM/1l/P/1752/14 C.C. DEL 20 gennaio 2005
SIoOT Societ Scientifica Internazionale di Ossigeno Ozono Terapia
Via Don Luigi Sturzo 2, Gorle (BG)-info@ossigenoozono.it
www.ossigenoozono.it -
Tel. 035 19910105 - Fax. 035 2922550