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Raffaele Perrotta
                                             Ingegnere dellinformazione
            P.IVA 01182640308  iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250
     Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu


Lo sviluppo delle competenze degli ingegneri per lindustria

Uno studio sullOrdine degli Ingegneri della Provincia di Udine

La recente riforma degli Ordini professionali ha reso obbligatoria anche per gli ingegneri la
formazione continua1 al fine di garantire la qualit ed efficienza della prestazione professionale,
nel migliore interesse dellutente e della collettivit, e per conseguire lobiettivo dello sviluppo
professionale. Contemporaneamente, ha disposto che la funzione disciplinare non fosse pi湛
svolta dal Consiglio dellOrdine, eletto dagli iscritti, ma fosse delegata ad un diverso Consiglio di
disciplina territoriale, nominato direttamente dal Presidente del Tribunale su proposta del
Consiglio dellOrdine. Tale riforma, che ai non addetti ai lavori pu嘆 apparire di difficile
comprensione e di scarsa rilevanza, comporta invece una sorta di rivoluzione copernicana. Essa,
infatti, implica che il Consiglio dellOrdine non dovr pi湛 porre al centro della sua azione la
funzione disciplinare, agendo come una magistratura, ma dovr dare ampio spazio alla funzione
rappresentativa ed a quella formativa, agendo come un organo di governo impegnato
principalmente a tutelare e sviluppare le competenze professionali della categoria a beneficio
degli iscritti e della collettivit in regime di libera concorrenza.

Limpatto della riforma delle professioni
LOrdine degli Ingegneri dovr, quindi, impostare unattivit del tutto nuova, tenendo conto delle
esperienze di altri ordini e collegi tecnici, che hanno attivato la formazione continua gi negli anni
passati, delle direttive europee in tema di formazione e aggiornamento professionale2, delle
esigenze del tessuto economico e produttivo del territorio, dellofferta formativa delle Universit
e delle Scuole di alta formazione professionale, ed, infine, delle esigenze specifiche degli iscritti in
relazione agli scenari economici e sociali futuri ed agli sbocchi occupazionali. Il Consiglio Nazionale
degli Ingegneri ha gi iniziato ad operare in questo senso attivando una Scuola di alta formazione
professionale ed impostando le linee guida per lattivit degli ordini provinciali. Il compito di
interpretare correttamente le esigenze degli iscritti e quelle del territorio di competenza spetta,
tuttavia, agli ordini provinciali che dovranno sviluppare i piani formativi. Da questo punto di vista
lOrdine degli Ingegneri di Udine ha avviato lo studio del fabbisogno formativo dei propri iscritti,
partendo dalla rilevazione dello stato attuale delle loro competenze e delle esigenze del tessuto
economico friulano, con particolare riferimento al settore dellindutria e dellinformazione.

Conoscenze e capacit attuali degli ingegneri industriali iscritti allOrdine di Udine
Gli iscritti allOrdine di Udine alla data del 22 maggio 2012, in cui 竪 stata realizzata lindagine,
erano 2005, ripartiti tra i settori civile (56%), industriale (36%) e dellinformazione (8%).
Le conoscenze scientifico-culturali di base degli iscritti dellambito industriale e dellinformazione,
rappresentate dai titoli di studio, appartengono per la grande maggioranza (circa l89,5%) alle
lauree in Figura 1. Si noti che la laurea in Tecnologie industriali ad indirizzo economico-
organizzativo, istituita nel 1979, 竪 stata soppressa nel 1989 e fatta confluire in Ingegneria
gestionale. Si pu嘆 rilevare, dunque, che al momento attuale questo indirizzo di studi 竪 il pi湛

1
    D.P.R. n. 137 del 7 agosto 2012, artt. 7 e 8
2
    http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/vet_en.htm
                                                          1/6                               autore: ing. R. Perrotta
Raffaele Perrotta
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attrattivo (35%) dal momento che per gli ingegneri dellindustria 竪 sempre pi湛 importante
affiancare alle conoscenze tecniche quelle economiche ed organizzative.




Figura 1 - Conoscenze di base


Per quanto riguarda le capacit professionali, intese come le abilit acquisite dagli ingegneri dopo
la laurea nellesercizio della professione, risulta interessante analizzare la Figura 2, che fotografa
la distribuzione delle capacit tra gli iscritti.




Figura 2 - Capacit professionali


Nella figura sono elencate tutte le principali capacit professionali degli ingegneri, inclusi gli
ingegneri del settore civile. Il sistema di rilevazione dellOrdine consente di indicare nei campi
intestati come Altro, oltre alle capacit elencate, anche altre non classificate. Tali campi di note
permettono sia di specificare in dettaglio il possesso di una capacit generale, quale ad esempio la
capacit di management aziendale, che di aggiungere altre capacit non elencate nella lista
strutturata. Le capacit pi湛 diffuse sono management aziendale (34%), qualit ed organizzazione
aziendale (32%), costruzioni meccaniche (24%), tecnologie (24%), sistemi informativi e software
(22%), macchine (22%). Il 44% degli iscritti, peraltro, precisa o segnala ulteriori specializzazioni in
campo economico-gestionale, normativo, delle misure e prove di laboratorio,
elettrotecnicoelettronico, informatico, meccanico-impiantistico e matematicochimicofisico.

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Raffaele Perrotta
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Esistono, tuttavia, ingegneri che hanno sviluppato capacit anche nel settore della finanza. Si
nota, infine, che lesercizio della professione e le opportunit di mercato portano molti laureati in
materie industriali ad occuparsi anche di materie civili, quali, ad esempio, ledilizia e le strutture
(7%). Questo fenomeno, in realt, 竪 diffuso anche tra gli ingegneri di formazione civile, che a volte
operano prevalentemente nel settore industriale e qualche volta anche in quello
dellinformazione. Nellultimo Congresso Nazionale degli Ingegneri 3, in cui si 竪 discusso a lungo se
sia preferibile ricevere dallUniversit una formazione generalista, aperta a tutte le discipline di
base, o specialistica, indirizzata a priori ad uno solo dei settori dellingegneria, 竪 stata ribadita la
preferenza per la formazione generalista, dal momento che la rapida evoluzione delle tecnologie
e la mutevolezza dei mercati, oltre alla scarsit delle opportunit, consiglia una formazione di
base molto aperta per essere in grado di specializzarsi successivamente nei settori di sbocco con
la prospettiva di cambiarli anche pi湛 volte nellarco della vita professionale.
Lesame delle competenze censite dallOrdine mostra, tuttavia, due carenze fondamentali. La
prima 竪 quella di rilevare loccorrenza delle capacit ma non il livello di esperienza e adeguatezza
di tale capacit rispetto alle esigenze del mercato. La seconda 竪 che il concetto di competenza 竪
molto pi湛 esteso di quanto non sia rilevato dallOrdine.  cognizione comune, infatti, che tale
concetto non sia limitato solo alle conoscenze ed alle capacit tecniche dellindividuo, ma 竪 esteso
anche al complesso delle attitudini e dei comportamenti di tipo trasversale, che si riferiscono al
patrimonio della cultura e dei valori distintivi della persona e dellorganizzazione a cui appartiene,
che gli consentono di operare nei gruppi di lavoro in modo efficace, coerente con la missione e la
visione dellorganizzazione. Da questo punto di vista 竪 interessante esaminare i risultati
dellindagine svolta dalla Commissione Ingegneri dellIndustria dellOrdine in collaborazione con
Confindustria Udine sui gap formativi dei neolaureati che vengono assunti nellindustria.

I gap formativi percepiti dallindustria4
Lindagine ha classificato le competenze in tre macroclassi: competenze tecniche, competenze
gestionali ed organizzative e competenze culturali. Le competenze tecniche sono state suddivise,
come gi detto, nelle classi economiche - gestionali, normative, delle misure e prove di
laboratorio, elettrotecniche  elettroniche, informatiche, meccaniche - impiantistiche e
matematiche  chimiche  fisiche. Le competenze gestionali ed organizzative sono state suddivise
in competenze decisionali e di controllo, per la gestione delle informazioni, per la gestione delle
relazioni e per linnovazione. Le competenze di area culturale comprendono essenzialmente le
capacit linguistiche.  interessante notare che lindagine ha preso in considerazione, oltre alle
competenze tecniche, anche le competenze trasversali attualmente non rilevate dallOrdine. Per
quanto riguarda la valutazione delladeguatezza del livello formativo percepito si 竪 fatto
riferimento ad una scala articolata nei cinque livelli: 1 insufficiente, 2 sufficiente, 3 discreto, 4
buono, 5 ottimo; mentre per valutare il livello atteso si 竪 fatto riferimento ad una scala articolata
nei cinque livelli: 1 nullo, 2 poco, 3 medio, 4 molto, 5 moltissimo. Lo scostamento tra il livello
atteso ed il livello formativo consente di valutare il gap formativo da compensare per
rispondere pienamente alle esigenze dellindustria. Tale gap pu嘆 essere interpretato in vario
modo. Da parte di alcuni si considera che lo scostamento riveli semplicemente una carenza nella
formazione universitaria di base, che dovrebbe essere integrata e migliorata in questa fase; da

3
 57属 Congresso Nazionale Ordini Ingegneri dItalia, svolto a Rimini dal 12 al 14 settembre 2012
4
 Commissione Ingegneri dellIndustria dellOrdine di Udine, Le competenze dei laureati in ingegneria nellevoluzione
del mondo economico, Rassegna tecnica del Friuli Venezia Giulia, n属 5, settembre/ottobre 2011
                                                         3/6                               autore: ing. R. Perrotta
Raffaele Perrotta
                                          Ingegnere dellinformazione
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                                                   parte di altri, il cui modo di vedere, a mio parere, 竪
                                                   ampiamente condivisibile, rivela che ogni neo-
                                                   laureato deve necessariamente affrontare un
                                                   ulteriore periodo di formazione specializzante per
                                                   adeguarsi alle esigenze (mutevoli nel tempo) sia della
                                                   particolare industria in cui va ad operare, con
                                                   riferimento specifico ai suoi prodotti, processi,
                                                   tecnologie, valori, missione e visione, che della
                                                   categoria professionale a cui appartiene e del
                                                   mercato in generale. Sar, quindi, compito specifico
                                                   dellindustria e dellOrdine professionale provvedere
Figura 3 - Gap formativo nelle competenze tecniche alla formazione post-laurea che consenta ai neo-
laureati di acquisire e maturare nel tempo, con continuit, la propria professionalit.
La Figura 3 mostra il gap formativo nelle competenze tecniche. Si rileva che la percezione
complessiva del livello formativo 竪 tra sufficiente e discreto, mentre lattesa 竪 che tali
competenze siano possedute ad un livello superiore alla media.
                                                   La Figura 4 mostra, invece, il gap formativo nelle
                                                   competenze tecniche per classi. Le classi sono
                                                   disposte sullasse orizzontale in ordine crescente di
                                                   livello formativo percepito. Si rileva che lindustria
                                                   considera appena sufficiente la formazione nelle
                                                   materie economiche e gestionali, mentre considera
                                                   adeguate solo quelle scientifiche di base. Lattesa
                                                   nelle varie classi 竪, invece, generalmente attestata
                                                   tra il livello medio e molto, con un picco nel caso
                                                   delle competenze informatiche, riferite in modo
                                                   specifico agli strumenti software a supporto delle
                                                   tecnologie adottate nel campo sia della
                                                   progettazione che dellautomazione di fabbrica. 
                                                   evidente, quindi, che lo scostamento 竪 massimo per
                                                   le competenze economiche e gestionali, normative e
                                                   prove di laboratorio e si annulla per quelle
                                                   scientifiche. Se si nota che la classe economico-
                                                   gestionale include le competenze di project
                                                   management, risk management e supply chain
                                                   management, 竪 comprensibile che molte industrie
Figura 4 - Gap formativo per classi tecniche       propongano master in queste materie in
collaborazione con lUniversit o altre Scuole di alta formazione.
La Figura 5 mostra il gap formativo nelle competenze gestionali e organizzative. Anche in questo
caso si rileva che la percezione complessiva del livello formativo 竪 tra sufficiente e discreto,
mentre lattesa 竪 che tali competenze siano possedute ad un livello elevato (molto). Questa
esigenza 竪 strettamente correlata a quella tecnica economico-gestionale e rende conto della
motivazione per cui lindirizzo di studi in ingegneria gestionale stia attirando sempre pi湛 studenti,
che sono ormai chiaramente coscienti di questa richiesta di mercato sia attraverso i mezzi di
comunicazione che le iniziative di orientamento delle scuole superiori, delle universit e delle
organizzazioni industriali.
                                                       4/6                               autore: ing. R. Perrotta
Raffaele Perrotta
                                          Ingegnere dellinformazione
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                                                     La Figura 6 mostra, invece, il gap formativo per classi.
                                                     In questo caso si rileva che le competenze
                                                     considerate pi湛 carenti a livello formativo sono quelle
                                                     decisionali e quelle relazionali, mentre sono
                                                     considerate quasi discrete quelle di gestione delle
                                                     informazioni      e     discrete     quelle     orientate
                                                     allinnovazione. Lattesa 竪, invece, molto alta (livello
                                                     molto) con un picco per le competenze relazionali.
                                                     Questo aspetto sembra confermare limportanza del
                                                     ruolo che lindustria e gli Ordini professionali possono
                                                     e devono svolgere nellambito della formazione
                                                     professionale, in quanto non 竪 sufficiente trasferire
                                                     conoscenze nellambito di iniziative di formazione
Figura 5 - Gap formativo nelle competenze gestionali formale, scolastica, ma 竪 necessario e opportuno
sviluppare il saper fare ed il saper essere sul campo, con i mezzi della formazione informale,
basata sulla partecipazione ai gruppi di lavoro e laffiancamento a professionisti esperti, oltre che
alla partecipazione a seminari e convegni specialistici.
                                                     Infine la Figura 7 mostra il gap formativo in campo
                                                     culturale rispetto alla padronanza della lingua italiana
                                                     ed inglese. Si rileva che la formazione di base 竪
                                                     considerata discreta, ma laspettativa 竪 che queste
                                                     competenze siano possedute a livello molto elevato.
                                                      un segnale evidente della forte propensione
                                                     allinternazionalizzazione dellindustria, che ormai
                                                     considera come un requisito fondamentale la
                                                     capacit di comunicare in lingua inglese, che 竪
                                                     notoriamente la lingua veicolare pi湛 diffusa a livello
                                                     globale. Si noti, tuttavia, che lattesa di unelevata
                                                     padronanza della lingua italiana 竪 persino superiore a
                                                     quella della lingua inglese. Questo aspetto deve far
                                                     riflettere molto, soprattutto per quanto riguarda
                                                     lattenzione che docenti e discenti debbono porre a
                                                     questo insegnamento nei gradi di istruzione primari e
                                                     secondari, prima dellaccesso allUniversit ed al
                                                     mondo del lavoro.
                                                     La Figura 8, infine, consente uno sguardo dinsieme
                                                     sui gap formativi percepiti dallindustria. Si conferma
                                                     che la formazione in uscita dallUniversit viene
                                                     percepita di livello tra sufficiente e discreto, mentre
                                                     le attese sono mediamente di un ordine di grandezza
                                                     pi湛 alte. Il gap pi湛 ampio viene percepito rispetto
Figura 6 - Gap formativo nelle classi gestionali     alle competenze gestionali ed organizzative. 
                                                     interessante notare, inoltre, che le attese sulle
competenze tecniche sono di livello relativamente pi湛 basso rispetto alle altre e quelle sulle
competenze culturali sono addirittura di livello molto alto (tra molto e moltissimo).

                                                       5/6                               autore: ing. R. Perrotta
Raffaele Perrotta
                                            Ingegnere dellinformazione
           P.IVA 01182640308  iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250
    Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu
Istruzione e competenze degli ingegneri nella prospettiva del 20205
Un importante riscontro alle considerazioni svolte sui gap formativi e le attese dellindustria si
ritrova nella ricerca che il CNI  Consiglio Nazionale Ingegneri ha commissionato alla S3.Studium
                                                       come base di discussione per il 57属 Congresso
                                                       Nazionale del 2012. La ricerca ha affrontato diversi
                                                       temi: le macrotendenze evolutive nel campo
                                                       tecnologico, economico, sociale ed ordinistico; la
                                                       tutela dellambiente e la sicurezza; il lavoro degli
                                                       ingegneri, listruzione e le competenze. Sul tema
                                                       dellistruzione la ricerca afferma che nel futuro la
                                                       preparazione professionale, lesperienza acquisita sul
                                                       campo avr maggiore importanza rispetto
                                                       allistruzione formale. Le imprese preferiranno avere
                                                       un giovane professionista con forte flessibilit
                                                       mentale e strumenti metodologici solidi, che poi
Figura 7 - Gap formativo nelle competenze culturali    faranno specializzare al proprio interno e prosegue:
                                                       nel prossimo futuro si formeranno i cosiddetti dual
thinker, ossia professionisti in grado di coniugare i contenuti di tipo tecnologico con quelli di tipo
gestional-manageriale. I curriculum universitari considereranno sempre di pi湛 lingegneria
gestionale         come         unarea       di    competenza
indispensabile in maniera trasversale a tutte le figure
professionali ingegneristiche. Per quanto riguarda le
competenze la ricerca prevede che labilit
individuale di soluzione del singolo problema rester
importante, ma lascer pi湛 spazio alla capacit di
formulare i problemi. Lingegnere, oltre che
specialista delle tecnologie, dovr essere anche
project manager, capace di fare rete, in grado di
leggere le nuove strategie di business, capace di
comprendere processi e fenomeni di natura diversa
(sociologici, economici, ambientali) e preparato a
dialogare con linterno e lesterno e di creare
consenso. Daltra parte lo scenario dellevoluzione
tecnologica del prossimo futuro sar legata
principalmente            alla     cosiddetta       rivoluzione
                                                                    Figura 8 - Gap formativo nelle competenze generali
materiale, per cui la progettazione sar basata su
materiali nuovi, che comporteranno profonde innovazioni di prodotto, allautomazione dei servizi
alla persona, che porter gli ingegneri elettronici a progettare e realizzare sistemi complessi di
rilevazione e infrastrutture di rete, ed allIoT-Internet of Things, che avr ampia applicazione nel
campo dellambiente, della domotica, della sanit. Queste applicazioni potranno essere affrontate
solo da ingegneri con elevate capacit di lavorare in squadra, in grado di dialogare con linguaggi
interdisciplinari in ambiti diversi, collaborando con tecnici multietnici che potranno risiedere
anche in localit remote.

5
  S3.Studium, Ingegneri 2020  Tutela, sviluppo e occupazione, ricerca Delphi commissionata dal CNI per il 57属
Congresso Nazionale Ordini Ingegneri dItalia
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20121003 lo sviluppo delle competenze degli ingegneri per l'industria

  • 1. Raffaele Perrotta Ingegnere dellinformazione P.IVA 01182640308 iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu Lo sviluppo delle competenze degli ingegneri per lindustria Uno studio sullOrdine degli Ingegneri della Provincia di Udine La recente riforma degli Ordini professionali ha reso obbligatoria anche per gli ingegneri la formazione continua1 al fine di garantire la qualit ed efficienza della prestazione professionale, nel migliore interesse dellutente e della collettivit, e per conseguire lobiettivo dello sviluppo professionale. Contemporaneamente, ha disposto che la funzione disciplinare non fosse pi湛 svolta dal Consiglio dellOrdine, eletto dagli iscritti, ma fosse delegata ad un diverso Consiglio di disciplina territoriale, nominato direttamente dal Presidente del Tribunale su proposta del Consiglio dellOrdine. Tale riforma, che ai non addetti ai lavori pu嘆 apparire di difficile comprensione e di scarsa rilevanza, comporta invece una sorta di rivoluzione copernicana. Essa, infatti, implica che il Consiglio dellOrdine non dovr pi湛 porre al centro della sua azione la funzione disciplinare, agendo come una magistratura, ma dovr dare ampio spazio alla funzione rappresentativa ed a quella formativa, agendo come un organo di governo impegnato principalmente a tutelare e sviluppare le competenze professionali della categoria a beneficio degli iscritti e della collettivit in regime di libera concorrenza. Limpatto della riforma delle professioni LOrdine degli Ingegneri dovr, quindi, impostare unattivit del tutto nuova, tenendo conto delle esperienze di altri ordini e collegi tecnici, che hanno attivato la formazione continua gi negli anni passati, delle direttive europee in tema di formazione e aggiornamento professionale2, delle esigenze del tessuto economico e produttivo del territorio, dellofferta formativa delle Universit e delle Scuole di alta formazione professionale, ed, infine, delle esigenze specifiche degli iscritti in relazione agli scenari economici e sociali futuri ed agli sbocchi occupazionali. Il Consiglio Nazionale degli Ingegneri ha gi iniziato ad operare in questo senso attivando una Scuola di alta formazione professionale ed impostando le linee guida per lattivit degli ordini provinciali. Il compito di interpretare correttamente le esigenze degli iscritti e quelle del territorio di competenza spetta, tuttavia, agli ordini provinciali che dovranno sviluppare i piani formativi. Da questo punto di vista lOrdine degli Ingegneri di Udine ha avviato lo studio del fabbisogno formativo dei propri iscritti, partendo dalla rilevazione dello stato attuale delle loro competenze e delle esigenze del tessuto economico friulano, con particolare riferimento al settore dellindutria e dellinformazione. Conoscenze e capacit attuali degli ingegneri industriali iscritti allOrdine di Udine Gli iscritti allOrdine di Udine alla data del 22 maggio 2012, in cui 竪 stata realizzata lindagine, erano 2005, ripartiti tra i settori civile (56%), industriale (36%) e dellinformazione (8%). Le conoscenze scientifico-culturali di base degli iscritti dellambito industriale e dellinformazione, rappresentate dai titoli di studio, appartengono per la grande maggioranza (circa l89,5%) alle lauree in Figura 1. Si noti che la laurea in Tecnologie industriali ad indirizzo economico- organizzativo, istituita nel 1979, 竪 stata soppressa nel 1989 e fatta confluire in Ingegneria gestionale. Si pu嘆 rilevare, dunque, che al momento attuale questo indirizzo di studi 竪 il pi湛 1 D.P.R. n. 137 del 7 agosto 2012, artt. 7 e 8 2 http://ec.europa.eu/education/lifelong-learning-policy/vet_en.htm 1/6 autore: ing. R. Perrotta
  • 2. Raffaele Perrotta Ingegnere dellinformazione P.IVA 01182640308 iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu attrattivo (35%) dal momento che per gli ingegneri dellindustria 竪 sempre pi湛 importante affiancare alle conoscenze tecniche quelle economiche ed organizzative. Figura 1 - Conoscenze di base Per quanto riguarda le capacit professionali, intese come le abilit acquisite dagli ingegneri dopo la laurea nellesercizio della professione, risulta interessante analizzare la Figura 2, che fotografa la distribuzione delle capacit tra gli iscritti. Figura 2 - Capacit professionali Nella figura sono elencate tutte le principali capacit professionali degli ingegneri, inclusi gli ingegneri del settore civile. Il sistema di rilevazione dellOrdine consente di indicare nei campi intestati come Altro, oltre alle capacit elencate, anche altre non classificate. Tali campi di note permettono sia di specificare in dettaglio il possesso di una capacit generale, quale ad esempio la capacit di management aziendale, che di aggiungere altre capacit non elencate nella lista strutturata. Le capacit pi湛 diffuse sono management aziendale (34%), qualit ed organizzazione aziendale (32%), costruzioni meccaniche (24%), tecnologie (24%), sistemi informativi e software (22%), macchine (22%). Il 44% degli iscritti, peraltro, precisa o segnala ulteriori specializzazioni in campo economico-gestionale, normativo, delle misure e prove di laboratorio, elettrotecnicoelettronico, informatico, meccanico-impiantistico e matematicochimicofisico. 2/6 autore: ing. R. Perrotta
  • 3. Raffaele Perrotta Ingegnere dellinformazione P.IVA 01182640308 iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu Esistono, tuttavia, ingegneri che hanno sviluppato capacit anche nel settore della finanza. Si nota, infine, che lesercizio della professione e le opportunit di mercato portano molti laureati in materie industriali ad occuparsi anche di materie civili, quali, ad esempio, ledilizia e le strutture (7%). Questo fenomeno, in realt, 竪 diffuso anche tra gli ingegneri di formazione civile, che a volte operano prevalentemente nel settore industriale e qualche volta anche in quello dellinformazione. Nellultimo Congresso Nazionale degli Ingegneri 3, in cui si 竪 discusso a lungo se sia preferibile ricevere dallUniversit una formazione generalista, aperta a tutte le discipline di base, o specialistica, indirizzata a priori ad uno solo dei settori dellingegneria, 竪 stata ribadita la preferenza per la formazione generalista, dal momento che la rapida evoluzione delle tecnologie e la mutevolezza dei mercati, oltre alla scarsit delle opportunit, consiglia una formazione di base molto aperta per essere in grado di specializzarsi successivamente nei settori di sbocco con la prospettiva di cambiarli anche pi湛 volte nellarco della vita professionale. Lesame delle competenze censite dallOrdine mostra, tuttavia, due carenze fondamentali. La prima 竪 quella di rilevare loccorrenza delle capacit ma non il livello di esperienza e adeguatezza di tale capacit rispetto alle esigenze del mercato. La seconda 竪 che il concetto di competenza 竪 molto pi湛 esteso di quanto non sia rilevato dallOrdine. cognizione comune, infatti, che tale concetto non sia limitato solo alle conoscenze ed alle capacit tecniche dellindividuo, ma 竪 esteso anche al complesso delle attitudini e dei comportamenti di tipo trasversale, che si riferiscono al patrimonio della cultura e dei valori distintivi della persona e dellorganizzazione a cui appartiene, che gli consentono di operare nei gruppi di lavoro in modo efficace, coerente con la missione e la visione dellorganizzazione. Da questo punto di vista 竪 interessante esaminare i risultati dellindagine svolta dalla Commissione Ingegneri dellIndustria dellOrdine in collaborazione con Confindustria Udine sui gap formativi dei neolaureati che vengono assunti nellindustria. I gap formativi percepiti dallindustria4 Lindagine ha classificato le competenze in tre macroclassi: competenze tecniche, competenze gestionali ed organizzative e competenze culturali. Le competenze tecniche sono state suddivise, come gi detto, nelle classi economiche - gestionali, normative, delle misure e prove di laboratorio, elettrotecniche elettroniche, informatiche, meccaniche - impiantistiche e matematiche chimiche fisiche. Le competenze gestionali ed organizzative sono state suddivise in competenze decisionali e di controllo, per la gestione delle informazioni, per la gestione delle relazioni e per linnovazione. Le competenze di area culturale comprendono essenzialmente le capacit linguistiche. interessante notare che lindagine ha preso in considerazione, oltre alle competenze tecniche, anche le competenze trasversali attualmente non rilevate dallOrdine. Per quanto riguarda la valutazione delladeguatezza del livello formativo percepito si 竪 fatto riferimento ad una scala articolata nei cinque livelli: 1 insufficiente, 2 sufficiente, 3 discreto, 4 buono, 5 ottimo; mentre per valutare il livello atteso si 竪 fatto riferimento ad una scala articolata nei cinque livelli: 1 nullo, 2 poco, 3 medio, 4 molto, 5 moltissimo. Lo scostamento tra il livello atteso ed il livello formativo consente di valutare il gap formativo da compensare per rispondere pienamente alle esigenze dellindustria. Tale gap pu嘆 essere interpretato in vario modo. Da parte di alcuni si considera che lo scostamento riveli semplicemente una carenza nella formazione universitaria di base, che dovrebbe essere integrata e migliorata in questa fase; da 3 57属 Congresso Nazionale Ordini Ingegneri dItalia, svolto a Rimini dal 12 al 14 settembre 2012 4 Commissione Ingegneri dellIndustria dellOrdine di Udine, Le competenze dei laureati in ingegneria nellevoluzione del mondo economico, Rassegna tecnica del Friuli Venezia Giulia, n属 5, settembre/ottobre 2011 3/6 autore: ing. R. Perrotta
  • 4. Raffaele Perrotta Ingegnere dellinformazione P.IVA 01182640308 iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu parte di altri, il cui modo di vedere, a mio parere, 竪 ampiamente condivisibile, rivela che ogni neo- laureato deve necessariamente affrontare un ulteriore periodo di formazione specializzante per adeguarsi alle esigenze (mutevoli nel tempo) sia della particolare industria in cui va ad operare, con riferimento specifico ai suoi prodotti, processi, tecnologie, valori, missione e visione, che della categoria professionale a cui appartiene e del mercato in generale. Sar, quindi, compito specifico dellindustria e dellOrdine professionale provvedere Figura 3 - Gap formativo nelle competenze tecniche alla formazione post-laurea che consenta ai neo- laureati di acquisire e maturare nel tempo, con continuit, la propria professionalit. La Figura 3 mostra il gap formativo nelle competenze tecniche. Si rileva che la percezione complessiva del livello formativo 竪 tra sufficiente e discreto, mentre lattesa 竪 che tali competenze siano possedute ad un livello superiore alla media. La Figura 4 mostra, invece, il gap formativo nelle competenze tecniche per classi. Le classi sono disposte sullasse orizzontale in ordine crescente di livello formativo percepito. Si rileva che lindustria considera appena sufficiente la formazione nelle materie economiche e gestionali, mentre considera adeguate solo quelle scientifiche di base. Lattesa nelle varie classi 竪, invece, generalmente attestata tra il livello medio e molto, con un picco nel caso delle competenze informatiche, riferite in modo specifico agli strumenti software a supporto delle tecnologie adottate nel campo sia della progettazione che dellautomazione di fabbrica. evidente, quindi, che lo scostamento 竪 massimo per le competenze economiche e gestionali, normative e prove di laboratorio e si annulla per quelle scientifiche. Se si nota che la classe economico- gestionale include le competenze di project management, risk management e supply chain management, 竪 comprensibile che molte industrie Figura 4 - Gap formativo per classi tecniche propongano master in queste materie in collaborazione con lUniversit o altre Scuole di alta formazione. La Figura 5 mostra il gap formativo nelle competenze gestionali e organizzative. Anche in questo caso si rileva che la percezione complessiva del livello formativo 竪 tra sufficiente e discreto, mentre lattesa 竪 che tali competenze siano possedute ad un livello elevato (molto). Questa esigenza 竪 strettamente correlata a quella tecnica economico-gestionale e rende conto della motivazione per cui lindirizzo di studi in ingegneria gestionale stia attirando sempre pi湛 studenti, che sono ormai chiaramente coscienti di questa richiesta di mercato sia attraverso i mezzi di comunicazione che le iniziative di orientamento delle scuole superiori, delle universit e delle organizzazioni industriali. 4/6 autore: ing. R. Perrotta
  • 5. Raffaele Perrotta Ingegnere dellinformazione P.IVA 01182640308 iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu La Figura 6 mostra, invece, il gap formativo per classi. In questo caso si rileva che le competenze considerate pi湛 carenti a livello formativo sono quelle decisionali e quelle relazionali, mentre sono considerate quasi discrete quelle di gestione delle informazioni e discrete quelle orientate allinnovazione. Lattesa 竪, invece, molto alta (livello molto) con un picco per le competenze relazionali. Questo aspetto sembra confermare limportanza del ruolo che lindustria e gli Ordini professionali possono e devono svolgere nellambito della formazione professionale, in quanto non 竪 sufficiente trasferire conoscenze nellambito di iniziative di formazione Figura 5 - Gap formativo nelle competenze gestionali formale, scolastica, ma 竪 necessario e opportuno sviluppare il saper fare ed il saper essere sul campo, con i mezzi della formazione informale, basata sulla partecipazione ai gruppi di lavoro e laffiancamento a professionisti esperti, oltre che alla partecipazione a seminari e convegni specialistici. Infine la Figura 7 mostra il gap formativo in campo culturale rispetto alla padronanza della lingua italiana ed inglese. Si rileva che la formazione di base 竪 considerata discreta, ma laspettativa 竪 che queste competenze siano possedute a livello molto elevato. un segnale evidente della forte propensione allinternazionalizzazione dellindustria, che ormai considera come un requisito fondamentale la capacit di comunicare in lingua inglese, che 竪 notoriamente la lingua veicolare pi湛 diffusa a livello globale. Si noti, tuttavia, che lattesa di unelevata padronanza della lingua italiana 竪 persino superiore a quella della lingua inglese. Questo aspetto deve far riflettere molto, soprattutto per quanto riguarda lattenzione che docenti e discenti debbono porre a questo insegnamento nei gradi di istruzione primari e secondari, prima dellaccesso allUniversit ed al mondo del lavoro. La Figura 8, infine, consente uno sguardo dinsieme sui gap formativi percepiti dallindustria. Si conferma che la formazione in uscita dallUniversit viene percepita di livello tra sufficiente e discreto, mentre le attese sono mediamente di un ordine di grandezza pi湛 alte. Il gap pi湛 ampio viene percepito rispetto Figura 6 - Gap formativo nelle classi gestionali alle competenze gestionali ed organizzative. interessante notare, inoltre, che le attese sulle competenze tecniche sono di livello relativamente pi湛 basso rispetto alle altre e quelle sulle competenze culturali sono addirittura di livello molto alto (tra molto e moltissimo). 5/6 autore: ing. R. Perrotta
  • 6. Raffaele Perrotta Ingegnere dellinformazione P.IVA 01182640308 iscritto allAlbo degli Ingegneri dellOrdine della Provincia di Udine al n. 1250 Via Marinoni, 10 - 33100 Udine tel. +39 335 368960 e-mail: perrotta@vertical.it PEC: raffaele.perrotta@ingpec.eu Istruzione e competenze degli ingegneri nella prospettiva del 20205 Un importante riscontro alle considerazioni svolte sui gap formativi e le attese dellindustria si ritrova nella ricerca che il CNI Consiglio Nazionale Ingegneri ha commissionato alla S3.Studium come base di discussione per il 57属 Congresso Nazionale del 2012. La ricerca ha affrontato diversi temi: le macrotendenze evolutive nel campo tecnologico, economico, sociale ed ordinistico; la tutela dellambiente e la sicurezza; il lavoro degli ingegneri, listruzione e le competenze. Sul tema dellistruzione la ricerca afferma che nel futuro la preparazione professionale, lesperienza acquisita sul campo avr maggiore importanza rispetto allistruzione formale. Le imprese preferiranno avere un giovane professionista con forte flessibilit mentale e strumenti metodologici solidi, che poi Figura 7 - Gap formativo nelle competenze culturali faranno specializzare al proprio interno e prosegue: nel prossimo futuro si formeranno i cosiddetti dual thinker, ossia professionisti in grado di coniugare i contenuti di tipo tecnologico con quelli di tipo gestional-manageriale. I curriculum universitari considereranno sempre di pi湛 lingegneria gestionale come unarea di competenza indispensabile in maniera trasversale a tutte le figure professionali ingegneristiche. Per quanto riguarda le competenze la ricerca prevede che labilit individuale di soluzione del singolo problema rester importante, ma lascer pi湛 spazio alla capacit di formulare i problemi. Lingegnere, oltre che specialista delle tecnologie, dovr essere anche project manager, capace di fare rete, in grado di leggere le nuove strategie di business, capace di comprendere processi e fenomeni di natura diversa (sociologici, economici, ambientali) e preparato a dialogare con linterno e lesterno e di creare consenso. Daltra parte lo scenario dellevoluzione tecnologica del prossimo futuro sar legata principalmente alla cosiddetta rivoluzione Figura 8 - Gap formativo nelle competenze generali materiale, per cui la progettazione sar basata su materiali nuovi, che comporteranno profonde innovazioni di prodotto, allautomazione dei servizi alla persona, che porter gli ingegneri elettronici a progettare e realizzare sistemi complessi di rilevazione e infrastrutture di rete, ed allIoT-Internet of Things, che avr ampia applicazione nel campo dellambiente, della domotica, della sanit. Queste applicazioni potranno essere affrontate solo da ingegneri con elevate capacit di lavorare in squadra, in grado di dialogare con linguaggi interdisciplinari in ambiti diversi, collaborando con tecnici multietnici che potranno risiedere anche in localit remote. 5 S3.Studium, Ingegneri 2020 Tutela, sviluppo e occupazione, ricerca Delphi commissionata dal CNI per il 57属 Congresso Nazionale Ordini Ingegneri dItalia 6/6 autore: ing. R. Perrotta