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Il business plan è un
documento, strutturato
secondo uno schema preciso
e rigido, che sintetizza i
contenuti e le caratteristiche
di un progetto imprenditoriale
(business idea).
3
• Fundraising
• Studio di fattibilità
• Presentazione di un
progetto imprenditoriale
• Ricerca soci
4
1. Sintesi preliminare
2. L’impresa
3. Prodotti & Servizi
4. Piano marketing
5. Piano operativo
6. Management & Organizzazione
7. Traguardi principali
8. Struttura & Capitalizzazione
9. Piano finanziario
5
La sintesi preliminare ha lo scopo di definire
sinteticamente l’idea imprenditoriale che si
intende realizzare.
E’ il primo documento letto dai potenziali
finanziatori e deve quindi suscitare interesse,
essere scorrevole, interessante, trasmettere
importanza, senza però fornire informazioni
non vere e dati gonfiati.
6
Questa parte ha lo scopo di illustrare la
natura dell’impresa e descriverne le sue
caratteristiche fondamentali.
In questa sezione bisogna specificare se
l’impresa è industriale, di
commercializzazione al dettaglio o di servizi,
qual è il suo mercato, dove è collocata, cosa
offre alla clientela, se è locale o
multinazionale.
7
• Caratteristiche fisiche del prodotto, magari
includendo opuscoli informativi, disegni e
fotografie.
• Finalità - l’obiettivo è quello di spiegare
nel dettaglio le possibilità di impiego.
• Attrattive - si cerca di descrivere ciò che
distingue il prodotto dell’impresa da quello
degli altri.
• Evoluzione - può essere utile descrivere i
passaggi evolutivi di sviluppo del prodotto e
soprattutto le possibili evoluzioni future.
8
Un piano di marketing deve
assolutamente contenere:
• Definizione del mercato e opportunità
di inserimento
• Concorrenza e fattori endogeni
• Strategie di marketing
• Ricerca di mercato
• Previsioni di vendita
• Materiale di supporto
9
Un piano operativo deve indicare:
• Come si intende sviluppare il
prodotto
• Come avviene la produzione
• Come sarà offerta l’assistenza
tecnica
• Quali sono i fattori di influenza
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Definire l’organizzazione
significa individuare le funzioni
svolte dai vari collaboratori con
le rispettive responsabilità,
individuando la persona giusta
per ciascun ruolo
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La sezione dedicata ai traguardi principali
serve a definire ed individuare le tappe
principali dello sviluppo dell’impresa e i relativi
tempi previsti.
E’ consigliato indicare:
• Accordi di finanziamento
• Sviluppo del prodotto
• Avvio produzione
• Raggiungimento copertura esborso inziale
• Ampliamenti dell’attività
12
• Forma giuridica e modalità di
finanziamento
• Fabbisogno di capitale. L’imprenditore
deve indicare se prevale, per i finanziatori,
una partecipazione diretta al capitale
d’impresa, magari attraverso azioni,
obbligazioni, od obbligazioni convertibili.
• Prestiti a termine
• Tipologie di azioni
13
Sarà inoltre necessario fornire diverse analisi atte a dimostrare la
fattibilità del progetto imprenditoriale, vediamone qualcuna.
14
Sono quelli che l’impresa deve
sostenere per costituire e far
funzionare l’impresa.
Non variano al variare della
produzione, ad esempio affitti,
assicurazioni. Questo discorso vale
ovviamente fin quando l’aumento
della produzione non è così
marcato da richiedere dei nuovi
investimenti.
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Costi fissi
Costi fissi
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Sono quelli che variano al variare
della produzione come ad
esempio materie
prime, manodopera, utenze, prov
vigioni di vendita, trasporti. 0
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Costi variabili
Costi
variabili
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I costi totali non sono altro che la
somma tra i costi fissi e i costi
variabili.
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Costi
variabili
Costi fissi
17
L’analisi del punto di pareggio serve
ad evidenziare in quale momento e
per quale volume di vendita la nostra
azienda raggiunge il pareggio tra
costi e ricavi. Sarebbe a dire
individuare il momento in cui la
nostra azienda smette di essere in
perdita ed inizia a realizzare un
profitto riuscendo a coprire con i
propri ricavi sia i costi fissi che i costi
variabili connessi alla produzione
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25
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Volume
di
vendita
Costi fissi
Costi
variabili
Ricavi
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Impieghi
•Immobilizzazioni
- F. Amm.
•Scorte
•Crediti
•Liquidità
Fonti
•C.P.
•Debiti Medio/
Lungo Termine
•Debiti Breve
Termine
20
Detto ciò alla fine bisognerà come
minimo redigere:
• La spiegazione delle proiezioni
effettuate nel Conto Economico
preventivo di almeno tre anni
• Prospetti del flusso di cassa
dettagliati
• Stato Patrimoniale preventivo per
almeno tre esercizi
21
Alla fine del lavoro di analisi e
stesura dei testi bisognerà
impaginare il tutto nella maniera
meno monotona possibile.
Se il progetto venisse presentato
a dei finanziatori ne dovrà
catturare l’attenzione.
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Come redigere un Business Plan

  • 1. 1
  • 2. 2 Il business plan è un documento, strutturato secondo uno schema preciso e rigido, che sintetizza i contenuti e le caratteristiche di un progetto imprenditoriale (business idea).
  • 3. 3 • Fundraising • Studio di fattibilità • Presentazione di un progetto imprenditoriale • Ricerca soci
  • 4. 4 1. Sintesi preliminare 2. L’impresa 3. Prodotti & Servizi 4. Piano marketing 5. Piano operativo 6. Management & Organizzazione 7. Traguardi principali 8. Struttura & Capitalizzazione 9. Piano finanziario
  • 5. 5 La sintesi preliminare ha lo scopo di definire sinteticamente l’idea imprenditoriale che si intende realizzare. E’ il primo documento letto dai potenziali finanziatori e deve quindi suscitare interesse, essere scorrevole, interessante, trasmettere importanza, senza però fornire informazioni non vere e dati gonfiati.
  • 6. 6 Questa parte ha lo scopo di illustrare la natura dell’impresa e descriverne le sue caratteristiche fondamentali. In questa sezione bisogna specificare se l’impresa è industriale, di commercializzazione al dettaglio o di servizi, qual è il suo mercato, dove è collocata, cosa offre alla clientela, se è locale o multinazionale.
  • 7. 7 • Caratteristiche fisiche del prodotto, magari includendo opuscoli informativi, disegni e fotografie. • Finalità - l’obiettivo è quello di spiegare nel dettaglio le possibilità di impiego. • Attrattive - si cerca di descrivere ciò che distingue il prodotto dell’impresa da quello degli altri. • Evoluzione - può essere utile descrivere i passaggi evolutivi di sviluppo del prodotto e soprattutto le possibili evoluzioni future.
  • 8. 8 Un piano di marketing deve assolutamente contenere: • Definizione del mercato e opportunità di inserimento • Concorrenza e fattori endogeni • Strategie di marketing • Ricerca di mercato • Previsioni di vendita • Materiale di supporto
  • 9. 9 Un piano operativo deve indicare: • Come si intende sviluppare il prodotto • Come avviene la produzione • Come sarà offerta l’assistenza tecnica • Quali sono i fattori di influenza
  • 10. 10 Definire l’organizzazione significa individuare le funzioni svolte dai vari collaboratori con le rispettive responsabilità, individuando la persona giusta per ciascun ruolo
  • 11. 11 La sezione dedicata ai traguardi principali serve a definire ed individuare le tappe principali dello sviluppo dell’impresa e i relativi tempi previsti. E’ consigliato indicare: • Accordi di finanziamento • Sviluppo del prodotto • Avvio produzione • Raggiungimento copertura esborso inziale • Ampliamenti dell’attività
  • 12. 12 • Forma giuridica e modalità di finanziamento • Fabbisogno di capitale. L’imprenditore deve indicare se prevale, per i finanziatori, una partecipazione diretta al capitale d’impresa, magari attraverso azioni, obbligazioni, od obbligazioni convertibili. • Prestiti a termine • Tipologie di azioni
  • 13. 13 Sarà inoltre necessario fornire diverse analisi atte a dimostrare la fattibilità del progetto imprenditoriale, vediamone qualcuna.
  • 14. 14 Sono quelli che l’impresa deve sostenere per costituire e far funzionare l’impresa. Non variano al variare della produzione, ad esempio affitti, assicurazioni. Questo discorso vale ovviamente fin quando l’aumento della produzione non è così marcato da richiedere dei nuovi investimenti. 0 2 4 6 8 10 12 Costi fissi Costi fissi
  • 15. 15 Sono quelli che variano al variare della produzione come ad esempio materie prime, manodopera, utenze, prov vigioni di vendita, trasporti. 0 1 2 3 4 5 Costi variabili Costi variabili
  • 16. 16 I costi totali non sono altro che la somma tra i costi fissi e i costi variabili. 0 5 10 15 20 25 Costi variabili Costi fissi
  • 17. 17 L’analisi del punto di pareggio serve ad evidenziare in quale momento e per quale volume di vendita la nostra azienda raggiunge il pareggio tra costi e ricavi. Sarebbe a dire individuare il momento in cui la nostra azienda smette di essere in perdita ed inizia a realizzare un profitto riuscendo a coprire con i propri ricavi sia i costi fissi che i costi variabili connessi alla produzione 0 5 10 15 20 25 30 Volume di vendita Costi fissi Costi variabili Ricavi
  • 18. 18
  • 20. 20 Detto ciò alla fine bisognerà come minimo redigere: • La spiegazione delle proiezioni effettuate nel Conto Economico preventivo di almeno tre anni • Prospetti del flusso di cassa dettagliati • Stato Patrimoniale preventivo per almeno tre esercizi
  • 21. 21 Alla fine del lavoro di analisi e stesura dei testi bisognerà impaginare il tutto nella maniera meno monotona possibile. Se il progetto venisse presentato a dei finanziatori ne dovrà catturare l’attenzione.