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Presentazione della Dichiarazione di Dubai sulle OER alla comunità italiana -...Damiano Orru
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’Osservatorio sull’information literacy promuove un incontro online organizzato dalla rete Open Education Italia. n occasione della “Open Education Week 2025â€, dal 3 al 7 marzo, la rete Open Education Italia organizza un incontro online dedicato alla presentazione della Dichiarazione di Dubai sulle Risorse Educative Aperte (OER) il 4 marzo 2025. https://www.aib.it/eventi/dichiarazione-dubai-oer-unesco/
2. dedica alla poesia storicizzante (Canzoni di Re Ezio, Odi e Inni, Poemi Italici, Poemi
del Risorgimento), per poi approdare alla retorica nazionalistica. Il fondamento della
sua ideologia è la celebrazione del nucleo familiare che si raccoglie dentro il nido,
che però con il tempo si allarga e dà origine al cosiddetto nazionalismo pascoliano.
L’italiano è costretto a lasciare il suolo della patria e viene così strappato al nido. La
tragedia dell’emigrazione induce Pascoli a far proprio un concetto corrente nel
Nazionalismo, ovvero quello dell’esistenza di nazioni ricche e povere, tra cui l’Italia.
Le nazioni povere hanno il diritto di soddisfare i propri bisogni anche utilizzando la
forza, perciò nel 1911 Pascoli celebra l’Impresa in Libia come il momento di riscatto
dell’Italia (La grande proletaria si è mossa). Pascoli perciò fonde il socialismo
umanitario e il nazionalismo colonialistico. Muore nel 1912.
Ideologia e contenuto
Pascoli è studioso delle lingue classiche (conosce bene il latino) e della tradizione
italiana (studia la metrica dei poeti italiani). La poesia per Pascoli è la vera
educatrice delle civiltà e promuove la solidarietà e la giustizia.
Nella sua poetica troviamo:
- La condizione di dolore e sofferenza dell’uomo.
- La sfiducia nella scienza e nella religione.
- La fiducia in nuove discipline come sociologia e psicologia.
- La certezza della morte.
Stile e forma
ï‚· La sintassi franta: la poesia deve adottare lo sguardo assoluto e innocente del
bambino (fanciullino). La sintassi è paratattica (ricca di asindeti: senza
congiunzioni e con segni di punteggiatura deboli), in quanto deve restituire la
visione infantile.
 Il plurilinguismo: la poesia è la voce di tutti gli esseri, perciò Pascoli utilizza sia
termini aulici e arcaici e sia espressioni popolari e dialettali.
ï‚· Il linguaggio: utilizza spesso le onomatopee e i termini tecnici della botanica e
della zoologia.
ï‚· Simbolismo e figure retoriche: fa ricorso a immagini con valore simbolico e a
figure retoriche come analogie e metafore.
Fanciullino
La poesia dipende da una voce interiore, quella del ‘‘fanciullino’’, che si trova in ogni
uomo: essa esclude tutto ciò che è brutto, è portatrice di giustizia e pace, ma solo il
poeta è in grado di mantenere viva e far parlare la voce.
Pubblicato con 3 edizioni (l’ultima nel 1907), il Fanciullino è un testo diviso in 20
4. prevalenti, oltre a quelli già presenti in Myricae, sono:
- Il senso della vita: di fronte alla fragilità , l’autore si interroga sul senso di esistere
(morte rasserenatrice che lo può ricongiungere ai suoi cari defunti).
- Il presagio: ricavabile dalla natura e riconducibile alle credenze popolari.
Lo stile è più elevato rispetto a quello di Myricae.
Oltre a Dante, il modello più influente è quello di Leopardi (il rapporto tra uomo e
natura: l’uomo ha poco spazio di intervento; la funzione della memoria: legata al
ricordo degli affetti familiari ed è fonte di dolore più che di consolazione).
Poemetti
I poemetti pubblicate in varie edizioni, intorno al 1900 si distinguono in Primi
Poemetti, dedicati alla sorella Maria, e Nuovi Poemetti, nei quali emerge il tema
della morte e del ricordo dei propri cari. La raccolta è piena di simbolismi e
l’ideologia di fondo è l’invito ad apprezzare le cose semplici della vita e a
perseguire la pace sociale, accontentandosi di quello che si possiede.
I temi principali sono la natura e il lavoro agricolo, il dialogo, tematica politica e
sociale (dovuta alle tensioni sociali in Italia e all’uccisione di re Umberto I), la
generazione e la fecondità , in contrasto con la morte.
Espressioni dialettali sono utilizzate insieme all’inglese, all’onomatopea e agli
equivoci tra le lingue (‘‘neve’’ e ‘‘never’’). Inoltre, la terzina dantesca viene
consolidata come metro narrativo.
Oltre a Dante e Petrarca, i modelli di riferimento sono la poesia classica (Orazio e
Virgilio) e le Sacre Scritture.
Poemi
C’è un “ritorno all’anticoâ€, infatti l’autore si identifica con alcuni personaggi di
epoche passate vittime di sofferenze e sconfitte.
I poemi si dividono in Poemi conviviali e Poemi cristiani.
Poemi conviviali: pubblicati a inizio 1900, i turbamenti del poeta vengono
proiettati nell’atmosfera dell’età classica; la lingua utilizzata è un italiano che tende
verso le lingue classiche (latinismi, grecismi, linguaggio aulico).
Poemi cristiani: tracciano la parabola del cristianesimo, dal suo primo apparire, alle
persecuzioni, alle dispute religiose, alla diffusione tra i livelli sociali più alti, al suo
trionfo sul paganesimo; la lingua utilizzata è il latino.
Crepuscolari
5. Generale
I poeti crepuscolari esordiscono all’inizio del XX secolo, ma senza fondare un
movimento, o pubblicare un manifesto. Sono influenzati dalla crisi dello stato
liberale e dalla conseguente incertezza sociale e politica. “Chi sono?†diventa una
domanda ricorrente nei loro versi, a simboleggiare una crisi identitaria non solo
individuale, ma anche riguardante il ruolo dell’intellettuale nella società .
Poetica
I crepuscolari dipingono una realtà di provincia lenta e monotona, che ruota
attorno a eventi poco importanti ed è popolata da personaggi e oggetti come
ospedali, conventi, ville abbandonate, suore, vecchie zie.
Il pensiero dei crepuscolari si oppone volutamente a quello di Carducci, Pascoli e
D’Annunzio: il poeta crepuscolare infatti non crede in niente, si isola e si concentra
sugli aspetti marginali.
Ci sono influenze dal Poema paradisiaco di D’Annunzio e dalla poetica del
“fanciullino†di Pascoli. Tuttavia, i crepuscolari negano il valore della poesia stessa,
posizioni sconosciute sia a D’Annunzio che a Pascoli. Altra influenza è quella dei
simbolisti francesi.
Il lessico è quotidiano, le rime sono facili e la sintassi è semplice.
Come nasce il termine Crepuscolare
La denominazione ‘‘crepuscolare’’ viene usata inizialmente da Giuseppe Antonio
Borgese, giornalista e poeta italiano, per evidenziare la distanza tra questi poeti e
Carducci, Pascoli e D’Annunzio. Nel 1910, infatti, Borgese pubblica un articolo dove
definisce la voce di questi poeti ‘‘crepuscolare’’. Il termine ‘‘crepuscolare’’ ha poi
perso l’iniziale accezione negativa, ed è rimasto a indicare i toni umili di questa
poesia.
Corrado Govoni: nasce nel 1884 in provincia di Ferrara, compie gli studi e pubblica
le sue prime raccolte, aderisce al Futurismo, si occupa anche di teatro e muore nel
1903.
Sergio Corazzini: nasce nel 1886 a Roma, il tema principale delle sue opere è la
malattia, infatti si presenta come un fanciullo che piange, fragile e solitario e muore
nel 1907 a Roma, a soli 20 anni.
Marino Moretti: nasce nel 1885 a Cesenatico, collabora con il ‘‘Corriere della Sera’’
e altri periodici, scrive anche prose memoriali e muore a Cesenatico nel 1979.
Guido Gozzano: Nasce nel 1883 vicino Torino, studia giurisprudenza, si dedica alla
letteratura, influenzato da Nietzsche, Schopenhauer e poeti simbolisti francesi,
collabora con importanti riviste, iniziano a manifestarsi i primi segnali della
tubercolosi, malattia che lo allontana dalla vita mondana della Belle Époque torinese
6. di quegli anni, compie un viaggio in India nella speranza di guarire dalla malattia, ma
muore a Torino nel 1916.
In contrasto con D’annunzio, mischia linguaggio parlato e aulico, mette in scena la
solitudine del letterato, si rifugia nelle cose semplici e quotidiane, descrive la realtÃ
della piccola borghesia.
Vociani
Durante l’età giolittiana, con l’avvento della società di massa, si percepisce la
necessità di parlare a coloro che facevano parte della piccola borghesia e ai cattolici,
per contrastare le potenzialità rivoluzionarie del proletariato. A Firenze perciò
nascono alcune riviste con il culto dell’unicità dell’individuo:
ï‚· “Leonardoâ€: fondata nel 1903 da Papini e Prezzolini, coniuga individualismo
superomistico dannunziano con irrazionalismo, utilizza la provocazione e
l’insulto verbale;
ï‚· “Il Regnoâ€: fondata nel 1903, diretta da Corradini, ha un taglio nazionalista e
antisocialista;
ï‚· “Hermesâ€: fondata nel 1904, diretta da Borgese, si occupa di critica letteraria,
eleggendo a modelli Croce e D’Annunzio, da cui deriva l’individualismo, il
cinismo e la concezione antidemocratica della società .
 ‘‘La Voce’’, fondata nel 1908 da Giuseppe Prezzolini, esprime l’antigiolittismo
di sinistra e attraversa due fasi distinte: la prima, sotto la direzione di
Prezzolini, fino al 1914, che ha un compito politico e civile, infatti la rivista è
vicina alla politica antigiolittiana; la seconda, sotto la direzione di De Robertis,
fino al 1916 che ha un’impostazione letteraria e si consacra alla promozione di
testi letterari, promuovendo la figura del letterato sganciato dalla
componente ideologica.
La poetica dei “vociani†nasce da una rivolta contro le forme artistiche tradizionali e
si caratterizza per:
- presenza di brevi testi detti frammenti;
- contaminazione tra prosa e poesia (prosimetro);
- componente autobiografica;
- rifiuto della concezione elitaria del letterato;
- inquietudine interiore;
- città come scenario privilegiato.
7. Futurismo
All’inizio del XX secolo il panorama internazionale è animato da movimenti molto
diversi tra loro, accomunati da una forte volontà innovatrice. Si apre la stagione
delle avanguardie, caratterizzate dal radicalismo e dalla tendenza sovversiva.
Gli intellettuali avanguardisti infatti si sentono investiti della missione di innovare le
lettere, le arti e la società , tramite uno sperimentalismo estremo, un attivismo
battagliero e un’ideologia multidisciplinare che coinvolge letteratura, politica e
arte.
Il primo movimento delle avanguardie in Italia è il Futurismo, caratterizzato da un
forte desiderio di rottura con il passato e una spinta verso tutto ciò che è innovativo,
moderno e proteso al futuro, quindi esaltano il progresso scientifico e tecnologico,
tramite nuove tecniche espressive.
Filippo Tommaso Marinetti nasce nel 1876 e nel 1909 pubblica il “Manifesto del
futurismo†sul giornale francese “Le Figaròâ€: tale pubblicazione contribuisce a dare
al Futurismo uno slancio internazionale dato che Parigi era il centro della vita
culturale internazionale. Aveva affinità ideologiche col fascismo come esaltazione
della guerra, attivismo e nazionalismo, ma anche differenze come anarchismo e
anticlericalismo. Nonostante le differenze, Marinetti è comunque vicino al Fascismo:
nel 1918 fonda il ‘‘Partito politico futurista’’, che l’anno successivo confluisce nei
Fasci di combattimento, infatti lo stesso Marinetti combatte in Etiopia e in Russia e
aderisce alla Repubblica sociale.
Con violenza travolgente, i futuristi intendono liberare l’Italia da tutto ciò che è
vecchio e sorpassato. Occorre fare spazio alla modernità , identificata con
l’avanzamento tecnologico, la macchina, la velocità . Immagini chiave della poetica
futurista sono il movimento, la corsa, la guerra, l’incendio. Gli influssi filosofici sono
diversi: da Nietzsche (superomismo) a Bergson (slancio vitale), al darwinismo sociale
(legittima sopraffazione dei forti a danno dei deboli).
Il Futurismo distrugge la sintassi, elimina la punteggiatura, usa i verbi all’infinito,
usa sostantivi e aggettivi per ottenere serie di immagini, dispone le parole in modo
disordinato sulla pagina, utilizza diversi caratteri tipografici: nasce il metodo delle
‘‘parole in libertà ’’.
Innovazioni ci sono anche in ambito artistico e teatrale: i pittori ritraggono solo
scene in movimento, aboliscono le regole della prospettiva e sovrappongono i corpi,
mentre gli autori teatrali rifiutano le opere del passato e il dramma borghese,
virando verso un teatro utile al fascismo per scopi propagandistici.
Anche sul piano comunicativo, il Futurismo si distingue: gli artisti futuristi si fanno
pubblicità tramite attività di volantinaggio, pubblicità sonora e riviste fondati dagli
9. La struttura interiore dei personaggi di Pirandello è molto diversa da quella
teorizzata da Freud.
La lingua e lo stile di Pirandello sono semplici.
Le opere sono concepite come un’unica riflessione sulla vita.
Fascismo
La visione di Pirandello comporta un giudizio fortemente critico sulla societÃ
borghese contemporanea. Si spiega così la convinta adesione dell’autore al
fascismo, che non ha nulla di ideologico, ma che va letta come espressione della sua
delusione dovuta al crollo degli ideali risorgimentali.
L’umorismo
Il saggio L’umorismo, pubblicato nel 1908, rappresenta la riflessione dell’autore
sulle scoperte maturate scrivendo Il fu Mattia Pascal. Il saggio si divide in due parti:
la prima ha carattere storico, infatti è presente l’etimologia del termine umorismo e
gli umori vengono visti come gli elementi che determinano il carattere della
persona; mentre la seconda parte ha carattere innovativo, infatti l’umorismo viene
visto come modo di comprendere la realtà che sta ‘‘oltre’’ le apparenze, cioè davanti
a una situazione strana o insolita occorre superare l’istintivo “avvertimento del
contrario†che ci porta al riso, per andare oltre e riflettere, comprendendo le ragioni
che stanno dietro alla maschera apparente.
Novelle
Pirandello scrive novelle lungo tutta la sua attività letteraria. La produzione di
novelle si articola in 5 tappe:
ï‚· Prima novella: 1884, pubblicata sulla Gazzetta del Popolo di Torino;
ï‚· Prima raccolta: 1894, Amori senza amore;
 Corpus di novelle: 1922, Novelle per un anno, cioè si era imposto di scrivere
365 novelle, una ogni giorno;
ï‚· Singole raccolte di novelle: dal 1922, Lo scialle nero, La vita nuda, La
rallegrata,
ï‚· Ultima novella: 1936, Effetti di un sogno interrotto.
Le novelle di Pirandello (circa 250 in totale) hanno una scarsa evoluzione tematica, a
differenza dei romanzi o delle opere teatrali.
Ci sono centinaia di situazioni diverse, i personaggi sono umoristici e le storie sono
complesse. L’ambientazione è siciliana (con personaggi grotteschi) o romana (con
personaggi della piccola borghesia): fa un quadro della società italiana.
10. Romanzi
I romanzi degni di nota sono Il Fu Mattia Pascal, I vecchi e i Giovani, L’esclusa, I
Quaderni di Serafino Gubbio Operatore, Suo marito e Uno, nessuno e centomila.
Per quest’ultimo, il suo capolavoro, impiegherà molti anni per la stesura.
Le tematiche principali dei romanzi sono:
 Ambientazione siciliana: si trova nell’Esclusa, dove Marta viene cacciata di
casa dal marito Rocco per un tradimento inesistente;
 Tradimento/matrimonio: nell’esclusa;
 Divario tra i personaggi: si ritrova in Suo marito, in cui c’è un progressivo
allontanamento della scrittrice Silvia dal marito Giustino, un mediocre
impiegato che svolge la funzione di agente per la moglie. La prima parte
presenta il punto di vista di Silvia, la seconda di Giustino;
ï‚· La ricostruzione storica: nel romanzo I vecchi e i Giovani, ambientato durante
la rivolta dei fasci siciliani del 1893, viene narrato il fallimento degli ideali
risorgimentali che hanno portato all’Unità d’Italia.
Il fu Mattia Pascal
Il fu Mattia Pascal, pubblicato all’inizio del 1900, è un romanzo che fonde diverse
tipologie narrative: il romanzo autobiografico, il racconto filosofico e la riflessione
narrativa.
Mattia Pascal racconta la sua storia. Da giovane ha vissuto da inetto (paragone con
inetto di Svevo): sperpera l’intero patrimonio familiare ed è costretto a sposare la
figlia di colui che lo ha privato di tutti i suoi beni. La vita domestica diventa
intollerabile per i continui litigi con moglie e suocera, perciò Mattia decide di
fuggire. Vince una buona somma di denaro, ma apprende dai giornali la notizia della
sua morte. Al suo paese, infatti, è stato trovato un cadavere ormai irriconoscibile e
tutti pensano appartenga a lui. Mattia decide di approfittare dell’occasione e di
rifarsi una vita con la nuova identità di Adriano Meis. Raggiunge Roma, prende una
stanza in affitto e si innamora di una donna curiosa del suo passato, perciò decide di
abbandonare la nuova identità e si riappropria del vecchio nome. Infine, decide di
tornare al suo paese, dove trova profondi cambiamenti: la moglie si è risposata e ha
avuto due figli dal nuovo marito. Lui invece riprende il suo vecchio lavoro di
bibliotecario.
Escluso dalla società , Mattia Pascal sperimenta quindi un’esistenza marginale, che
gli permette di rendersi conto dell’inconsistenza delle maschere sociali.
Il romanzo si basa sull’accadimento di eventi assurdi, spesso inverosimili.