Dr. Castriotta "I disturbi di personalità : una rilettura attraverso il pensie...Antonio Castriotta
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slides inerenti le lezioni svolte in qualità di cultore della materia insegnamento "psicologia della personalità " a.a 2014/2015 presso il dipartimento di psicologia dell'università degli studi di bari "Aldo Moro" ordinario prof.ssa maria sinatra
L’amore, in tutte le sue diverse manifestazioni di attaccamento, è una importante capacità , un naturale e profondo bisogno di ogni essere umano, che rappresenta un’importante ingrediente di un sano sviluppo psicofisico nella vita adulta.
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ºÝºÝߣ del webinar sulla Dipendenza Affettiva (tutti i webinar qui: http://www.psicologialavoro.it/eventi/categoria/webinar-per-psicologi/). Presso gli studi e i servizi professionali di psicoterapia si stanno moltiplicando le richieste di pazienti con dipendenza affettiva, dove a creare disagio e dipendenza è lo stesso legame d'amore (tra partner, genitori-figli ecc.) che arriva quindi ad assumere aspetti d'amore "malato".
Nasce dunque l'esigenza di affrontare tale problematica sempre più diffusa ma al tempo stesso estremamente delicata.
Il passaggio dal bisogno di accudimento e dal bisogno di potere ad una relazione patologica a volte purtroppo è breve. IN queste diapositive spiego il legame tra dipendenza affettiva, narcisismo patologico e manipolazione emotiva
Disabilità intellettiva, relazionale e gravi problematiche di salute mentale nell’arco di vita di una persona:
- La disabilità intellettiva come raggruppamento di disturbi del neurosviluppo
- Ridefinire una categoria nel nuovo sistema diagnostico internazionale
L’amore, in tutte le sue diverse manifestazioni di attaccamento, è una importante capacità , un naturale e profondo bisogno di ogni essere umano, che rappresenta un’importante ingrediente di un sano sviluppo psicofisico nella vita adulta.
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ºÝºÝߣ del webinar sulla Dipendenza Affettiva (tutti i webinar qui: http://www.psicologialavoro.it/eventi/categoria/webinar-per-psicologi/). Presso gli studi e i servizi professionali di psicoterapia si stanno moltiplicando le richieste di pazienti con dipendenza affettiva, dove a creare disagio e dipendenza è lo stesso legame d'amore (tra partner, genitori-figli ecc.) che arriva quindi ad assumere aspetti d'amore "malato".
Nasce dunque l'esigenza di affrontare tale problematica sempre più diffusa ma al tempo stesso estremamente delicata.
Il passaggio dal bisogno di accudimento e dal bisogno di potere ad una relazione patologica a volte purtroppo è breve. IN queste diapositive spiego il legame tra dipendenza affettiva, narcisismo patologico e manipolazione emotiva
Disabilità intellettiva, relazionale e gravi problematiche di salute mentale nell’arco di vita di una persona:
- La disabilità intellettiva come raggruppamento di disturbi del neurosviluppo
- Ridefinire una categoria nel nuovo sistema diagnostico internazionale
La violenza sulle donne può essere definita come un abuso di potere e di controllo, che si manifesta attraverso il sopruso fisico, sessuale, psicologico ed economico.
Nicolò Terminio - Lezione su Generazione borderline e mondo tossicomane - Cor...Nicolò Terminio
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“I pazienti borderline sono costantemente in crisi. I pazienti borderline ci mettono costantemente in crisiâ€. Queste due frasi riassumono i temi e i problemi che ci troviamo ad affrontare nel trattamento dei pazienti borderline.
Parlo di generazione borderline per dare maggiore evidenza alle trame del “famigliare†(Scabini e Cigoli, 2000) nella storia dei pazienti borderline. Il riferimento ai legami familiari ci consente di prestare attenzione alla radice evolutiva della compromissione “relazionale-simbolica†tipica del funzionamento del borderline.
Quando mi riferisco al mondo tossicomane intendo allora considerare la complessità psicopatologica della tossicodipendenza, per non ridurre la clinica degli stati tossicomanici all’esperienza dello sballo (Di Petta, 2004), rintracciando piuttosto le caratteristiche salienti della struttura psicopatologica nella relazione con l’Altro.
FORME DI AIUTO A UN MICROSISTEMA A RISCHIO. Approccio psicologico di gruppo per canalizzare l’aggressività e non agirla.
- AggressivitÃ
- Arteterapia in Gruppo
- Gruppoterapia
- Psicodramma
- Complessità del Disturbo Borderline di PersonalitÃ
1. PreSaM Prevenzione e Salute Mentale Associazione Onlus, Roma
La diagnosi borderline
Organizzazione o disturbo?
Rosalia Giammetta
www.quipsicologia.it
2. L’area borderline si affaccia nella clinica psicoanalitica
negli anni Trenta, mostrando il riduzionismo e
l’incompletezza della tradizionale distinzione tra pazienti
nevrotici e psicotici. Allo sviluppo di tale concetto contribuì
la comparsa di fenomeni clinici imprevisti: pazienti
apparentemente nevrotici, trattati secondo la tradizionale
tecnica psicoanalitica, andavano incontro nei primi mesi di
trattamento a un brusco peggioramento e allo sviluppo di
uno scompenso psicotico acuto. Si avanzò allora l’ipotesi
che in questo gruppo di pazienti la nevrosi fungesse da
protezione e da maschera di una sottostante struttura ad
alta potenzialità psicotica
psicotica.
4. Attualmente, non c’è consenso su quale sia il
problema psicologico di base della personalitÃ
borderline e i pazienti indicati come borderline
presentano elevata eterogeneitÃ
eterogeneità .
5. La condizione borderline può intendersi tanto come
un disturbo di personalità individuabile tramite criteri
descrittivi, quanto come una più ampia
organizzazione di personalità a espressività clinica
polimorfa, una modalità strutturale della personalitÃ
dunque.
6. Kernberg (1967) sostiene l’esistenza di
un’organizzazione borderline di personalità che si
organizzazione
colloca tra l’organizzazione nevrotica di personalità e
l’organizzazione psicotica di personalità .
7. L’organizzazione borderline di personalità è una
struttura soggiacente a varie problematiche,
classificate dal DSM come disturbi di personalitÃ
distinti.
9. I disturbi borderline e schizoide sono l’espressione
più pura dell’organizzazione borderline di
personalità . Mentre gli schizoidi reagiscono con ritiro
sociale, distacco, tendenziale anedonia e ipertrofia
compensativa della vita fantastica, i borderline
mettono in atto i loro schemi interni nelle relazioni
interpersonali, con conseguenti rapporti burrascosi,
cicli veloci di idealizzazione/svalutazione, tempeste
emotive, mancanza di controllo degli impulsi,
angosce abbandoniche.
10. Quello di Kernberg è un modello esplicativo tanto
ampio da comprendere la maggior parte della
patologia della personalità (Pazzagli, Rossi Monti
1999).
12. I sintomi descritti nel DSM non seguono alcun
criterio gerarchico e possono dar luogo a 256 diverse
configurazioni di ‘disturbo borderline’, il che implica
una eterogeneità estrema e non consente di
individuare un senso globale della persona
borderline (Pazzagli, Rossi Monti 1999).
13. Cluster degli impulsi
• Impulsività in due o più aree
• Comportamenti suicidari o autolesivi ripetuti
Cluster degli affetti
• Rabbia incontrollata
• Relazioni instabili
• Instabilità affettiva
Cluster dell’identitÃ
• Disturbi dell’identitÃ
• Sensazione cronica di vuoto
• Scarsa tolleranza della solitudine
14. Impulsività in almeno due aree che sono
potenzialmente dannose per la persona, quali
spendere, sesso, abuso di sostanze, guida spericolata,
abbuffate.
abbuffate.
La persona borderline ricorrerà a comportamenti di
questo tipo in corrispondenza all’andamento delle sue
andamento
relazioni:
relazioni la rabbia verso il terapeuta, a causa di
un’assenza o della sua mancanza di disponibilità ,
potrebbe sfociare in comportamenti del genere.
15. Ricorrenti tentativi, atti o minacce di suicidio e
comportamenti automutilanti rappresentano la
peculiarità comportamentale del paziente borderline.
I pazienti borderline possono ripetutamente
tagliuzzarsi le braccia con lamette, provocarsi
bruciature con mozziconi di sigarette e riferiscono che
questi atti danno sollievo a sentimenti troppo intensi di
angoscia e rabbia: questi gesti spesso si verificano
dopo una lite o un appuntamento mancato o
comunque in un’occasione in cui sono stati lasciati soli
o si sono sentiti frustrati.
16. esempio,
È una marcata reattività dell’umore, che porta, ad esempio, episodica
ore.
intensa disforia, irritabilità o ansia, che di solito durano poche ore.
La terapia dialettico-comportamentale si è sviluppata all’interno di una
prospettiva teorica che considera il disturbo borderline di personalitÃ
come un disturbo nella regolazione delle emozioni Da questo deficit
emozioni.
deriverebbero le altre difficoltà della persona borderline: l’instabilitÃ
nelle relazioni interpersonali (es. relazioni intense e discontinue), la
disorganizzazione cognitiva (es. confusione mentale transitoria) e
comportamentale (es. comportamenti impulsivi come abuso di
sostanze stupefacenti, spese eccessive rispetto alle proprie possibilitÃ
economiche, condotte sessuali a rischio, abbuffate, guida spericolata,
gioco d’azzardo), l’instabilità dell’identità personale (es. confusione
rispetto ai propri valori e scopi).
17. Kernberg per primo ha suggerito che l’origine della
psicopatologia borderline vada ricercata in una
innata.
eccessiva aggressività innata
Molti pazienti borderline sono consapevoli di sentirsi
arrabbiati la maggior parte del tempo anche se
esprimono tale rabbia solo di rado. A volte la rabbia
diviene manifesta soltanto dopo che i
comportamenti di acting out del paziente, che
servono a difenderlo dal provare rabbia, sono
cessati.
18. Le relazioni sono caratterizzate dall’alternanza tra idealizzazione e
svalutazione:
svalutazione una caratteristica distintiva della patologia borderline è il
vedere gli altri significativi come idealizzati, quando gratificano, o
svalutati, quando frustrano.
A Kernberg si deve il riconoscimento dell’importanza del costrutto
kleiniano di scissione per il paziente borderline. La sua teoria collega
la scissione alla rabbia incontrollata, inizialmente rivolta ai caregiver
sentiti come ancora necessari ma non disponibili. In tal senso, questo
criterio è strettamente legato a quello dell’abbandono.
L’utilizzo di meccanismi di difesa primitivi quali scissione,
idealizzazione, proiezione, diniego, onnipotenza, svalutazione
comporta la mancata integrazione delle percezioni relative agli altri e
sfocia in una visione contraddittoria, altalenante, superficiale
dell’oggetto. Le relazioni diventano così imprevedibili e precarie.
20. È l’esperienza soggettiva del vuoto interiore della
interiore,
sensazione costante che ‘manchi qualcosa’. Il senso
di vuoto è un sentimento viscerale, localizzato
solitamente nell’addome o nel petto.
Le carenze nelle primissime cure parentali lasciano il
bambino vulnerabile e non gli consentono di
introiettare un “altro rassicurante†con la
conseguente incapacità di autoconsolarsi o di
evocare rappresentazioni di altri rassicuranti.
22. Questo criterio ha fatto la sua comparsa nel DSM IV
ed è un derivato della prima letteratura clinica che
parlava di un transfert psicotico e del potenziale
scompenso psicotico del paziente borderline
all’interno del setting psicoanalitico tradizionale. Più
precisamente, si tratta di una perdita del senso di
realtà , cioè del non sapere se la propria esperienza è
reale, che comporta depersonalizzazione,
derealizzazione e fenomeni allucinatori.
23. Dal fattore identità al fattore affetti fino al fattore
impulsi, il livello di gravità aumenta.
‘In ordine opposto alla gravità del disturbo, la
risposta alla cura con il tempo tende a coinvolgere,
in primo luogo, alcuni cambiamenti nel
comportamento impulsivo, seguiti da un certo
controllo della modulazione degli stati d’animo e
infine un cambiamento graduale negli aspetti
dell’identità ’ (Clarkin, Kernberg 1993).