Ecco la ricetta del Ragù del Portinaio di Casa Albergo Positanonews. Tutti gli ingredienti sono elencati sopra. Dovresti provare questo piatto a casa.
Questo libro è stato realizzato dall'Istituto Valorizzazione Salumi Italiani, in collaborazione con l'Unione Europea, Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e l'Unione Italiana Vini. Anno: 2010
1. 42
FIVE O’CLOCK TEA
Nel Regno Unito il tè è sacro:
« Sotto certi aspetti, poche ore
nella vita sono più piacevoli dell’ora
dedicata al tè delle cinque », scrive
Henry James in Ritratto di Signora.
È che, per gli inglesi, il tea-time
ha lo stesso valore del pranzo
domenicale in Francia o in Italia,
ed è ancorato alla cultura familiare.
È un momento di conforto e il fatto
che venga abbinato a dolciumi non
basta a spiegare il valore affettivo che
gli è attribuito. Saranno i ricordi
d’infanzia a cui questo rituale è
legato, sarà anche la storia
eccezionale della conquista del tè…
La cultura inglese è immersa nel tè!
Dalle filastrocche canticchiate nella
nursery ai Beatles, dalla letteratura
alle belle arti. Una delle scene più
deliziosamente buffe scritte da Lewis
Carroll in Alice nel paese delle meraviglie
è il famoso tè dal Cappellaio, dove
la Lepre, il Ghiro (addormentato)
e il Cappellaio sono condannati
a un tè che non finisce mai
« per aver ucciso il tempo ».
Un tè
all’inglese
Ogni inglese beve in media sei tazze di tè al giorno!
Pochi popoli possono vantarsi di amare il tè come gli inglesi,
tanto da averlo reso parte integrante della loro vita…
2. 45
LADIES FIRST!
Dopo la sua incoronazione,
il 28 giugno 1838, la regina Vittoria
pretese che fossero istituite due cose
a Buckingham Palace: il Times e il tè.
« Ora so che regno veramente »,
avrebbe dichiarato una volta
soddisfatto il suo desiderio,
instaurando così il rito del tè
del pomeriggio che rispetta tutt’ora
Elisabetta II. È risaputo che gli inglesi
scoprirono il tè nel 1662 grazie alla
principessa portoghese Caterina
di Braganza, giovane sposa del re
d’Inghilterra Carlo II, che offrì
alla Corona, come dote, una cassa
piena di tè e di servizi di porcellana.
Si narra che fu Anna Stuart
a prendere il tè per la prima volta
a colazione, ma viene attribuita
a una duchessa l’invenzione del five
o’clock tea. Anna, settima duchessa
di Bedford (1783-1857), è la prima
ad aver invitato le sue amiche
a un piccolo spuntino del pomeriggio
intorno a una tazza di tè.
Si ispirava a un’usanza dei salotti
francesi, tra l’altro caduta da allora
in disuso, prima di essere nuovamente
reintrodotta a metà del xix secolo…
sotto l’influenza dell’anglomania
tanto in voga in Francia!
TEA-GOWN
E SALE DA TÈ
L’afternoon tea raggiunge il suo apogeo
nel xix secolo, quando è molto
fashionable ricevere per un tè, perfetto
pretesto di mondanità fra intimi.
4. 49
L’high tea è nato per distinguersi dal tea,
vero e proprio pasto della sera che
gli operai prendevano rientrando
dal lavoro, avendo consumato
un pasto frugale a pranzo, e dal low tea
o afternoon tea, momento di golositÃ
delle persone eleganti. Una domanda
un tantino surrealista potrebbe esservi
posta se andate nello Yorkshire:
Do you want tea with your tea? (« desidera
del tè con la sua cena? »). Per quanto
riguarda invece il tea-break, o pausa-tè,
fu una consuetudine diffusa nelle
fabbriche e nell’esercito sino
agli anni ’70 del Novecento!
TÈ DA GENTLEMEN
Non si beve quindi un tè qualunque
in qualunque momento, e nemmeno
in qualsiasi maniera. Queste
tradizioni sono talmente ancorate
nell’animo britannico che lo scrittore
George Orwell ha ritenuto giusto
precisarlo in un testo pubblicato
sul quotidiano Evening Standard del
12 gennaio 1946, A Nice Cup of Tea
(« Una buona tazza di tè »):
« Ecco qui le mie undici regole,
considero ciascuna come una regola
d’oro ». Vi dettagliava i suoi consigli
riguardo alla temperatura dell’acqua,
alla polemica a proposito del latte
da versare dopo il tè e non prima,
e ben altri. Orwell fu lungi dall’essere
l’unico uomo ad aver operato
per la gloria del tè. Prima di lui
nel xix secolo, fra molti, l’intrepido
botanico Robert Fortune fu
ingaggiato come spia per carpire
ai cinesi il segreto di questa pianta
straordinaria; quanto al celebre uomo
d’affari, Thomas Lipton, deciso
a democratizzare il tè, partì per
Ceylon e si lanciò nelle piantagioni.
7. 58
Uova mimosa
15 uova bio
60 g di pastrami di manzo
12 g di uova di salmone
120 g di maionese
1 mazzo di erba cipollina
30 g di semi di lino scuro
30 g di semi di lino dorato
60 g di parmigiano grattugiato
1 goccio di olio d’oliva
Sale, pepe
Rillettes di salmone
40 g di filetto di salmone fresco,
Label Rouge
25 g di salmone affumicato, a fette
10 g di formaggio spalmabile
Philadelphia
10 fili di erba cipollina
Il succo di ½ limone
10 cl di panna fresca liquida
1 filo di olio d’oliva bio
Un pizzico di peperoncino di Espelette
Un pizzico di fior di sale
Per 6 persone
Preparazione: 30 minuti
Cottura: 15 minuti
Essiccazione: da 15 a 20 minuti
1. Portate dell’acqua a ebollizione e immergetevi
delicatamente le uova. Lasciate cuocere per
8 minuti, poi toglietele e raffreddatele in acqua
fredda prima di sgusciarle.
2. Preparate le rillettes: tagliate il salmone
fresco a piccoli cubi, poi fateli cuocere al vapore
a 95 °C, per 10 minuti. Metteteli in frigorifero
dopo la cottura.
3. Nel frattempo, tagliate il salmone affumicato
a pezzettini eliminando le parti scure. Lavate
e sminuzzate l’erba cipollina. Montate con la frusta
la panna liquida, poi incorporatevi il succo
di limone e il fior di sale.
4. Non appena il salmone è freddo, schiacciatelo
con la forchetta in una ciotola, aggiungetevi
il salmone affumicato, l’erba cipollina, il Philadelphia
e la panna al limone. Condite con olio d’oliva
e peperoncino di Espelette. Amalgamate bene
per ottenere un composto omogeneo.
…
8. 62
Pasticcini viennesi
190 g di burro + 20 g per la teglia
75 g di zucchero a velo
Un pizzico di vaniglia in polvere
1 albume
225 g di farina 00
Un pizzico di fior di sale
Attrezzatura
Tasca da pasticciere con bocchetta
a stella da 4 mm
Da degustare con
Un tè Earl Grey
Per 40 pasticcini
Preparazione: 30 minuti
Cottura: da 15 a 20 minuti
1. Tagliate il burro a pezzettini e mettetelo con
il fior di sale in un bagnomaria che bolle piano.
Servendovi di un cucchiaio di legno, fatelo
ammorbidire sino a ottenere la consistenza
di una pomata morbida. Con la frusta rendetela
ben omogenea. Incorporate poi in successione,
avendo cura di mescolare all’aggiunta di ogni
ingrediente: lo zucchero a velo, la vaniglia in
polvere e l’albume. Mescolate con la frusta.
2. Preriscaldate il forno a 150 °C (th. 5).
Setacciate la farina e aggiungetela
al composto mescolando con un cucchiaio
di legno sino a ottenere un impasto omogeneo.
3. Subito dopo, sulla teglia imburrata o rivestita
di carta da forno e servendovi della tasca
da pasticciere con la sua bocchetta, formate
delle spirali all’interno di cerchi di 6 centimetri
di diametro. Infornate e lasciate cuocere da 15 a 20
minuti, il tempo di ottenere un bel colore dorato.
Lasciate raffreddare. Conservate i pasticcini
in una scatola ermetica al riparo dall’umidità .
13. 82
di fritture o verdure saltate sono
presentate su un carrello riscaldato
e degustate con un tè in occasione
dello yum cha (« degustazione di tè »)
in un ristorante tipico chiamato cha lau
(« stabilimento del tè »). Numerosi
ristoranti portano ancora avanti questa
tradizione nel mondo intero. La scelta
dei tè è importante quanto quella che
avviene in una casa da tè, e teiere di
acqua calda sono proposte a volontÃ
con la stessa naturalezza con cui
altrove si servono le caraffe di acqua.
ACCORDI SALATI
La scoperta della ricchezza aromatica
del tè e l’infatuazione per gli accordi
delle pietanze con i vari tè stanno
raggiungendo l’Europa. Da una
decina di anni, alcuni chef aprono dei
ristoranti con il desiderio di elaborare
una nuova cucina da degustare con il
tè. Il tè sarebbe quindi il nuovo vino?
Sempre più enologi e chef lo invitano
alla loro tavola. Ha il vantaggio di
possedere una paletta aromatica
molto estesa e permette un gran
numero di associazioni senza
l’inconveniente dell’alcol, che un
numero crescente di appassionati esita
a consumare al pasto di mezzogiorno.
Secondo Alain Passard, chef stellato
de L’Arpège, un vino bianco fresco può
guastare il sapore di un pesce fissando
i grassi sulle papille, a differenza
di un tè verde che lascerà la bocca
leggera. Il vantaggio del tè, per coloro
che desiderano associarlo ai pasti,
è che risulta discreto, non segna
il palato, lasciando che i sapori
si sviluppino senza competizioni;
è inoltre un eccellente supporto
aromatico per i piatti.
14. 84
Toast all’avocado
1 brioche mousseline
2 avocado
½ mazzo di coriandolo fresco
1 lime
100 g di peperoni marinati all’olio
Un pizzico di peperoncino
di Espelette
Un pizzico di sale
Uova strapazzate
6 uova bio
10 cl di panna fresca liquida
50 g di burro extrafine
Sale
Finitura
36 semi di zucca
Un po’ di coriandolo
Fior di sale
Per 6 persone
Preparazione: 20 minuti
Cottura: 15 minuti
1. Tagliate gli avocado in due, eliminate il nocciolo
e svuotateli. Schiacciate la polpa dei frutti
con una forchetta. Tritate finemente i peperoni
marinati e così pure il coriandolo. Mescolate
con cura questi ingredienti, aggiungete la scorza
e il succo del lime, il peperoncino di Espelette
e il sale. Mettete da parte.
2. Preparate le uova strapazzate: rompete
le uova in una ciotola e aggiungete il sale.
Sbattete leggermente le uova in modo da disfare
i tuorli, sino a ottenere un liquido spumoso.
Fate sciogliere il burro in una casseruola.
Aggiungetevi le uova sbattute e fatele cuocere
mescolando ininterrottamente, sino a ottenere
la cottura desiderata. Fermate la cottura
aggiungendo la panna liquida.
3. Tagliate la brioche mousseline a fette
di 1,5 centimetri di spessore.
…