La lezione di Ionesco riletta da Valerio BinascoAgnese CremaschiIl Teatro Binario 7 presenta La Lezione di Ionesco, uno dei testi più significativi del Teatro dell’Assurdo, prodotto dalla Fondazione Luzzati – Teatro della Tosse, con la regia di Valerio Binasco.
A seguire, mercoledì 20 gennaio alle ore 20.30, la storica e critica d’arte Simona Bartolena terrà la seconda lezione – approfondimento ad ingresso libero, Il surrealismo sono io: Salvador Dalí e il suo tempo, inserita all’interno della nuova rassegna Teatro+Tempo Arte, che indagherà temi quali l’assurdo, il paradosso, il sogno, l’immaginazione e la visione.
43 Santarella De Lilla Il bivioInail PugliaSceneggiatura partecipante al progetto concorso: "Da Vite spezzate @ scuola di prevenzione"
www.scuoladiprevenzione.it
LATINO - La varietà del teatro di plautoachillenapolitanoLezione che affronta il tema della varietà nel teatro di Plauto, prendendo in esame due brani: uno tratto dall'Amphitruo e l'altro dal Miles Gloriosus. La lezione si chiude con un confronto tra Plauto e Pasolini, che tradusse in dialetto romanesco il Miles Gloriosus.
Stagione teatrale a Gemona del FriuliGemona TurismoTutti gli spettacoli ed i prezzi abbonamenti e spettacoli singoli per la stagione teatrale a Gemona del Friuli!
Stagione teatrale a Gemona del FriuliGemona TurismoTutti gli spettacoli ed i prezzi abbonamenti e spettacoli singoli per la stagione teatrale a Gemona del Friuli!
ImmaginiteatrocampustralenuvoleTesto sulla storia del Teatro e la particolarità del linguaggio drammaturgico, a cura di Maria Rosa Panté, docente presso Istituto Superiore d'Adda di Varallo, in www.campustralenuvole.altervista.org
Il grottesco-dal-testo-alla-scena-ubu-re-di alfred-jarryFoglio di salaArticolo tratto dalla tesi di laurea di Sara Trecate: "Il grottesco dal testo alla scena: 'Ubu re' di Alfred Jarry". Per contattare l'autrice: info @ fogliodisala.it
www.fogliodisala.it
CdL Scienze dello Spettacolo, Università degli studi di Milano
Ppt di presentazione pupo sicilianoAngelica PiscitelloPROGETTO "IL PUPO SICILIANO". Lavoro svolto a scuola e in laboratorio, guidati dal puparo di Alcamo (TR), con la classe III D dell'IISS DANILO DOLCI di Partinico (PA).
Le scritture del mito la figura di Ulisse nel tempo. Sperimentazione PON Clas...MarlentarNell'ambito del PON Lingua, Letteratura e Cultura in una dimensione europea nella Scuola presidio Battisti Giovanni XXIII di Corato (tutor Maria Lina Tarricone) , la classe 3^ B guidata dalla prof.ssa Silvana Cantatore ha realizzato la sperimentazione del percorso di Italiano Le scritture del mito-La figura di Ulisse nel tempo.
Ppt di presentazione pupo sicilianoPROFANGELICAPROGETTO "IL PUPO SICILIANO"
IISS "DANILO DOLCI" PARTINICO (PA).
Il Progetto è stato realizzato con la classe III D dell'Istituto e curato dalla prof.ssa Angelica Piscitello, con l'ausilio del maestro puparo Salvatore Oliveri.
1. FESTIVAL INTERNAZIONALE TEATRO LAB 2.0 CHIÈDISCENA
Visioni critiche e approfondimenti a cura degli studenti formati dalla Casa dello Spettatore
Per approfondire le pratiche della visione nell'ambito del Festival Internazionale Teatro Lab 2.0
Chièdiscena, Miriam Larocca e Laura Squarcia, mediatrici teatrali di Casa dello Spettatore,
l’associazione che da anni si occupa di formazione del pubblico ed educazione alla visione, hanno
guidato un gruppo di studenti e studentesse del Liceo Scientifico “Canudo” e del Liceo Classico
"Marone" di Gioia del Colle che hanno aderito al progetto alternanza scuola/lavoro.
La condivisione degli sguardi come occasione per approfondire poetiche, linguaggi, contenuti
dentro la pratica della scrittura è stata, ogni pomeriggio, la ragione d'incontro trainante.
Le giovani menti sveglie e curiose, si sono riunite con passione creando la redazione di “Chi è di
scena”, sperimentando il proprio sguardo e interrogandosi costantemente sui diversi stimoli che la
rassegna ha offerto.
Di seguito i contributi raccolti.
----------------------------------------------
“LE ALLEGRE COMARI DI LONDRA”
Quando le donne entrano in scena
LICEO CLASSICO “GIOVANNI BERCHET” – MILANO - VISTO SABATO 4 MAGGIO 2019, ORE
9.00
Lo spettacolo è ambientato nella Londra del ‘600, epoca in cui alle donne non era consentito
recitare in teatro: troppo volubili e sensibili per reggere la scena…! Ma un gruppo di loro si ribella e
mette in scena uno spettacolo, non con poche difficoltà, a dimostrare che le donne non hanno nulla
da invidiare agli uomini! [Cristian A. 4A Liceo Scientifico “Canudo”]
Le comari-attrici, animate da un forte senso di rivalsa nei confronti della prepotenza maschile, si
fanno strada conquistando un meritato spazio sul palcoscenico, precedentemente calpestato solo
dagli uomini. La strada che porta all'affermazione dei propri diritti però, è piena di insidie e
problematiche da gestire: pur di recitare, infatti,, sono costrette a vestire i panni maschili. Va detto
che, le battute a doppio senso e alquanto volgari che sono emerse nel corso della recitazione,
risultano gratuite e inefficaci; la problematica, peraltro ancora attuale, poteva essere affrontata con
un tocco di maggiore eleganza degna del pubblico presente. Costumi e scenografia appaiono a tratti
anacronistici, tuttavia, pur con qualche elemento di criticità, il lavoro risulta soddisfacente. Un
plauso va alla scelta della tematica complessa e all’impegno profuso dalle giovani studentesse.
[Andrea G. 5A Liceo Scientifico “Canudo”]
Ambientato nell’età Elisabettiana, le “Allegre Comari di Londra” narra la vicenda di alcune donne
che, nonostante fosse proibito al genere femminile calcare le scene, decidono di mettere in atto una
commedia. Sul palco si registra una grande complicità, che permette alle attrici, tutte donne, di
sostenersi a vicenda. Le scelte registiche risultano a volte poco chiare, ad esempio: l’utilizzo, in
alcuni momenti, di un registro linguistico basso, quasi volgare, peraltro utilizzato da personaggi
appartenenti ad un livello sociale elevato. Oppure, ancora, all’inizio dello spettacolo, una delle
protagoniste a è visibilmente zoppicante tanto da usare un bastone per raggiungere la Regina e
sottoporsi al suo giudizio, nel corso del racconto, tuttavia non dà continuità al proprio personaggio
perdendo l’oggetto scenico, senza fornirne motivazione alcuna. Lo spettacolo quindi, pur con
alcune incoerenze, risulta piacevole soprattutto in considerazione del grande ascolto mostrato in
scena dalle attrici. [Ilaria L. 4B Liceo scientifico “Canudo”]
Le giovani donne di Londra si affermano piccole eroine in una società seicentesca maschilista.
Talvolta impacciate talvolta astute, le nostre riusciranno, dopo aver raccontato attraverso un flash-
2. back la storia del loro spettacolo, ad ottenere la grazia della Regina che interpellerà proprio il
pubblico in sala, come fosse la voce del popolo, per la decisione finale. Pur suscitando l’ilarità del
pubblico, il linguaggio utilizzato risulta, talvolta, inutilmente volgare. [Gianmarco P. 4A Liceo
classico “Marone”]
Ambientato in epoca elisabettiana, un gruppo di giovani donne sfidano le restrizioni del loro
periodo per poter recitare al pari degli uomini. Dopo le tante peripezie per ottenere un copione dello
spettacolo da diversi drammaturghi, alla fine è Shakespeare a fornire loro il materiale necessario.
La tematica, sensibile all'emancipazione della donna, viene sminuita da battute, risate e
atteggiamenti che ridicolizzano, purtroppo, l'intento inizialmente nobile e innovativo della pièce.
[Federica Donata B. 4B Liceo scientifico “Canudo”]
Il riferimento nel titolo all’opera Shakespeariana, "Much ado about nothing", rimanda al XVII
secolo ma, l’atmosfera tipica dell’epoca elisabettiana, mal si coglie, se si osserva l’uso dei costumi
non sempre coerente. Il linguaggio a tratti azzardato, penalizza lo spettacolo e l’intento che dichiara
di avere. Scelta che rischia di azzerare la qualità intellettuale di un buon lavoro di squadra tutta al
femminile, incentrato sulla disparità tra uomo e donna. [Antonio C. 4A Liceo classico “Marone”]
Lo spettacolo mostra subito il suo obiettivo: la difesa dei diritti delle donne, raccontato in un'epoca
in cui ciò latitava particolarmente. Un gruppo di donne vuole recitare in teatro per dimostrare che
anche loro possono farlo, esattamente come gli uomini. Il registro linguistico è cangiante e non
sempre rispettoso dell’epoca in cui la storia si svolge. Va detto che la commedia invita il pubblico a
una riflessione rispetto a un tema ancora attuale e che, tra l’altro, si inserisce perfettamente con
quello del Festival. [Antonio M. 4A Liceo Scientifico “Canudo”]
Le ragazze del Liceo Classico “Giovanni Berchet” di Milano ci hanno dilettato con un esilarante
commedia “Le allegre comare di Londra”, catapultandosi in piena epoca elisabettiano- giacobina e
cimentandosi nel ruolo di attrici travestite da uomo. All’epoca, infatti, alle donne non era concesso
recitare e così le nostre giovani comare decidono bene di mettere in scena uno spettacolo,
fingendosi uomini. Attraverso battute eccessivamente salaci e troppo esplicite, scene dal riso facili e
costumi non sempre conformi a quelli dell’epoca seicentesca, viene descritto il tema, ancora molto
diffuso, della difficoltà relativa all’emancipazione femminile. [Silvia G. 4B Liceo classico
“Marone”]
LICEO GINNASIO “UGO FOSCOLO”- ALBANO LAZIALE (RM) - VISTO SABATO 4 MAGGIO
2019, ORE 11.15
“Filottete” è una tragedia che parla di un conflitto, un conflitto interno, tra onestà e opportunità, ma
anche un conflitto esterno tra un uomo, Filottete, e il suo nemico, Ulisse. Conflitto perfettamente
reso grazie alla sinergia degli attori sul palco, specialmente del Coro che, cardine della tragedia, si
muove come un unico corpo più che come un'entità costituita da singoli. Notevole la scelta di far
cantare il Coro in greco così come quella di sostituire, a metà spettacolo, gli attori che
impersonavano Filottete e Ulisse, con due attrici. Non viene sostituito, invece, l'attore che
impersona Neottolemo, forse perché si intende enfatizzare il legame tra Filottete e Ulisse, uniti dal
rancore ma anche dal loro desiderio di contrastare il Fato. Desiderio, tuttavia, non realizzato dai
due, a causa dell'intervento del deus ex machina: si impone così il volere divino su quello terreno, a
mostrare, ancora una volta, l'ineluttabilità del Fato. [Ilaria L. 4B Liceo scientifico “Canudo”]
Nella tragedia “Filottete”, si afferma eroe del giusto Neottolemo. Egli non vuole ottenere alcun tipo
di vantaggio utilizzando mezzi sleali. In contrapposizione alla sua visione troviamo quella di Ulisse,
il quale, invece, sostiene che per ottenere l'utile non bisogna tener conto di nessuna morale. Sofocle,
a cui si attribuisce la paternità della tragedia, tra queste due visioni diverse, pare collocarsi in quella
3. del rispetto della lealtà, rinnegando perciò la morale utilitaristica esercitata da Ulisse nel corso della
vicenda. Gli studenti e le studentesse protagonisti della messa in scena risultano eleganti nei
movimenti e attenti all’uso della lingua greca.[Gianmarco P. 4A Liceo classico “Marone”]
Lo spettacolo riesce a conciliare tradizione e innovazione attraverso scelte ben precise. Il Coro
femminile è il vero fulcro della rappresentazione che ha intonato canti in greco e accompagnato lo
spettatore fino alla fine con vivo interesse. Seguiamo lo sdoppiamento dei personaggi di Ulisse e
Filottete, interpretati sia da un attore che da un’attrice, a simboleggiare le tante sfaccettature che
ognuno di noi ha e che, sia l'audacia di Odisseo, sia cil dolore di Filottete, sono sentimenti comuni a
tutti noi. Neottolemo, invece, è esempio di stabilità morale e ben rappresenta l’onestà. Forza
equilibrante che spinge tutti i personaggi a riflettere sui limiti delle proprie azioni è l’intervento
divino, svelato in maniera più cristiana che greca, poiché celata al pubblico, se non per la presenza
di un intenso fascio di luce. [Federica Donata B. 4B Liceo scientifico “Canudo”]
“Filottete” è una tragedia greca di Sofocle, nella quale si racconta la storia di un uomo abile nell’uso
dell’arco, donatogli dalla dea Eracle. I personaggi di Ulisse e Neottolemo, servono nel racconto
anche a rappresentare efficacemente il tema del Festival di quest’anno: le Differenze. Un plauso
all’impegno mostrato in scena da tutti gli studenti, in particolare, dalle studentesse che formavano il
Coro, riuscendo a rappresentare bene ogni scena, grazie ai loro movimenti ben eseguiti. [Christian
A. 4A Liceo Scientifico “Canudo”]
"Filottete", presentato dal Liceo Ginnasio "Ugo Foscolo" di Albano Laziale, riprende l'omonima
tragedia greca, sottolineando il messaggio del festival: la sofferenza è elemento comune nonostante
le differenze esistenti tra tutti gli esseri umani. L’ineluttabilità della condizione umana, fa emergere
ancor di più il concetto greco del "deus ex machina" che trova il suo culmine al termine dello
spettacolo.
Le scenografie sono di forte impatto così come il Coro, il quale riesce a creare spazi, corridoi e
muri animati senza l'aiuto di oggetti, donando un senso di dinamicità alle scene; mentre le musiche,
portano ai canti greci e si integrano perfettamente alla storia. [Antonio M. 4A Liceo Scientifico
“Canudo”]
Attraverso il dramma dell’ingiusto isolamento provato dal protagonista che dà nome alla tragedia
greca, con uno straordinario accompagnamento del Coro, che intona canti scritti e recitati
esclusivamente in greco, i ragazzi e le ragazze del Liceo Ginnasio “Ugo Foscolo” di Albano Laziale
si cimentano nella rappresentazione della tragedia “Filottete”, regalando intense emozioni.
Sul palco emerge in maniera evidente, il rancore di Filottete nei confronti dei suoi vecchi compagni
Achei e di Ulisse, che dieci anni prima decisero di abbandonarlo sulle coste di Lemno. La perfetta
fusione di armoniose coreografie, accompagnate dal Coro, con costumi e oggetti ripresi dal mito e
le scene di intensa pietà provata da Neottolemo, contrapposte alla volontà di Ulisse, sono in grado
di mantenere costante l’attenzione del pubblico. [Silvia G. 4B Liceo classico “Marone”]
“FILOTTETE”
Non c’è una storia se non c’è conflitto
LICEO GINNASIO “UGO FOSCOLO”- ALBANO LAZIALE (RM) - VISTO SABATO 4 MAGGIO
2019, ORE 11.15
Lo spettacolo “Filottete” mette in scena l’omonima tragedia sofoclea che vede il protagonista
abbandonato sull’isola di Lemno. Un oracolo annuncia ai Greci la loro certa sconfitta contro Troia,
se privi dell’arco in possesso dello stesso Filottete. Così Neottolemo e Odisseo, presentato come un
eroe subdolo, si recano sull’isola e, ingannando Filottete, riescono a farsi consegnare l’arco.
4. Successivamente Neottolemo pentito, riconsegna l’arco scatenando però l’ira di Odisseo e
costringendo Eracle, deus ex machina, ad intervenire e convincere Filottete a recarsi a Troia.
Nella rappresentazione si alternano parti recitate e parti cantate, seguite con attenzione dal pubblico.
A suscitare il pathos, contribuiscono le frequenti musiche, nonostante alcune, come “La cura” di
Battiato nel momento degli applausi, risulti quasi fuori contesto. La scenografia è curata e si
apprezza l’interpretazione degli studenti e delle studentesse in scena. Da sottolineare che i
personaggi maschili di Odisseo e Filottete, nel corso dello spettacolo, diventano personaggi
femminili, ad indicare come i due caratteri siano universali, e abbiano infinite corrispondenze nei
giorni nostri. Il conflitto interiore dei personaggi così come quello messo in atto nel confronto con
l’altro, è fulcro della rappresentazione. [Antonio C. 4A Liceo Classico “Marone” ]
“SIAMO FATTI DELLA STESSA MATERIA DEI SOGNI?”
L’importanza del viaggio
I.I.S. “GALILEO FERRARIS” – ACIREALE (CT). VISTO LUNEDÌ 6 MAGGIO 2019, ORE 9.00
Fin da subito si evince che il tema caratterizzante è il viaggio, di cui viene sottolineata l’importanza
della partenza anziché dell’arrivo. I due protagonisti, infatti, partono alla scoperta del mondo che li
circonda, accompagnati dalle personificazioni della paura, delle angosce, ma anche da quella del
vento, capace di scacciare via con il tempo tutti gli altri elementi. Non sanno di preciso dove
arriveranno, ma dentro di loro coltivano sogni, magari irraggiungibili, che però li rendono capaci di
sentirsi vivi. L’obiettivo dello spettacolo è incoraggiare i ragazzi a perseguire le proprie aspirazioni,
a cogliere la bellezza della vita nascosta in ogni cosa, bellezza spesso sottoposta a giudizio dalla
personificazione della Scienza.
Gli studenti e le studentesse, grazie ai molti spunti di riflessione offerti, sono capaci di
accompagnare gli spettatori all’interno del loro viaggio, che non possiede una meta ben precisa, se
non la scoperta della meraviglia del mondo. [Silvia G. 4B Liceo classico “Marone”]
Quando l’assenza di trama non pregiudica il risultato
Lo spettacolo messo in scena dai ragazzi di Acireale, in occasione del Festival TeatroLab 2.0, è
incentrato sul tema del viaggio, mettendo particolarmente in evidenza l’importanza della partenza,
piuttosto che dell’arrivo. Recitando su un palcoscenico totalmente spoglio, due ragazzi,
accompagnati dalla presenza della personificazione delle emozioni, affrontano momenti di
rassegnazione e paura, amore e coraggio.
Sebbene, forse, la trama poteva godere di un maggiore sviluppo, bisogna ammettere che il tema
dell’accettazione delle differenze risulta emergere sin da subito e che la resa scenica, registra un
notevole apprezzamento da parte del pubblico. [Antonio C. 4A Liceo classico “Marone”]
“DON CHISCIOTTE”. L’eroe classico ma sempre moderno
ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO “ENRICO FERMI” – FRASCATI (RM). VISTO LUNEDÌ 6
MAGGIO 2019, ORE 11.15
“Io sono nato per vivere morendo”. I ragazzi dell’istituto Fermi di Frascati portano in scena una
rielaborazione del celebre classico di Cervantes accompagnandolo con musica e canto dal vivo
scritta da loro stessi. Con la sua morte Don Chisciotte rinsavisce, mostrando al contempo il fascino
della realtà e della fantasia, rafforzato da una giostra che enfatizza l’inutilità e la ripetitività delle
peripezie del fantomatico cavaliere. In coerenza col tema del festival la fantasia e la curiosità sono
peculiarità tipiche della diversità che ci contraddistingue. [Ilaria L. 4B, Federica Donata B. 4B,
Cristian A. 4A Liceo scientifico “Canudo” - Gianmarco P. 4A Liceo classico “Marone” ]
5. “CON…FUSIONI, Immagini, parole e suoni di una grande Guerra”. Quando il video diventa
protagonista
I.I.S. “FEDERICO CAFFE’” – ROMA. VISTO MARTEDÌ 7 MAGGIO 2019, ORE 9.00
Lo spettacolo affronta il tema storico della Grande Guerra. Il vero protagonista è un filmato
proiettato sul fondale che, a tratti, distrae l’attenzione del pubblico dagli attori, i quali si affidano
più ai movimenti del corpo che alle parole.
Il lavoro descrive la realtà della Guerra con riferimenti all’attentato di Sarajevo, al PSI e alla testata
giornalistica “Popolo d’Italia”, utilizzando brani musicali di De André, De Gregori, Zucchero,
ACDC ecc. In una messa in scena che affronta un argomento in chiave documentaristica, lo
spettatore può sentirsi emotivamente coinvolto più dalle musiche che dalla recitazione.
La musica forse intende sollecitare nel pubblico forti emozioni che, gli stessi attori in scena provano
nelle diverse situazioni: i combattimenti, l’angoscia nelle trincee, la nostalgia, la gioia o lo
sconforto delle donne per i loro uomini. In correlazione a ciò, il filmato prodotto per la
rappresentazione propone allo spettatore varie fonti sul contesto bellico, come il materiale di
propaganda e i diversi quadri del periodo Futurista. Gli attori danno vita ai dipinti sullo sfondo
mentre le azioni sceniche peccano di una certa ridondanza. Sul palco la scenografia è assente, forse
a sottolineare l’importanza data al video.
La rappresentazione descrive perfettamente il clima interventista attraverso una carrellata di dati
storici enunciati dagli attori, ma non sembra prendere posizione in merito, elencando le
conseguenze positive, come l’aumento delle nascite e dando meno spazio a quelle negative.
Lo spettacolo trova il suo epilogo nella canzone “Generale” di cui viene proiettato il testo e durante
la quale gli attori volgono le spalle al pubblico; ulteriore elemento finale, è il dipinto “Sorgere del
Sole” di Giuseppe da Volpedo, che fa da preludio all’immagine di Greta Thunberg, identificata
come speranza nel futuro pur non rivelando un’opportuna aderenza col tema della rappresentazione.
[Ilaria L. 4B, Federica Donata B. 4B Liceo scientifico “Canudo” - Gianmarco P. 4°, Antonio
C. 4A Liceo classico “Marone”]
“Miti usa e getta? No grazie!” Un esercizio di serio divertimento
I.I.S. "ENRICO FERMI" – POLICORO (MT). VISTO MARTEDÌ 7 MAGGIO 2019, ORE 11.15
Lo spettacolo si presenta come una rivisitazione in chiave moderna delle divinità Olimpiche,
creando un confronto con le problematiche attuali, quali: immigrazione, sessismo, femminicidio,
adattando la loro stessa vita alle dinamiche odierne. Lo spettacolo sottolinea i conflitti, mettendo in
risalto la difficoltà dell’uomo comune, bombardato dai continui stimoli e pretese dei mass media.
Gli attori, interpretando i ruoli con consapevolezza, sono riusciti a caratterizzarli accortamente,
bilanciando gli intermezzi comici con quelli seri, consentendo al pubblico di cogliere numerosi
spunti di riflessione. Un lavoro divertente e profondo al contempo. [Cristian A. 4°, Antonio M. 4A
Liceo Scientifico “Canudo” - Adriano C. 4A Liceo classico “Marone”]
“FRAMMENTI”
UNIVERSITA’ DELLA TERZA ETA’ E DEL TEMPO LIBERO – GIOIA DEL COLLE. Regia
Ugo Maurino - VISTO MARTEDÌ 7 MAGGIO 2019, ORE 21.00
Lo spettacolo “Frammenti”, in calendario durante il festival come evento extra ad ingresso gratuito,
è stato messo in scena dai componenti del laboratorio teatrale dell’Università della Terza Età. Per
mezzo di veri e propri frammenti recitativi, sul palco vengono rappresentate una serie di scene tutte
differenti tra loro. La scenografia, i cambi luce e le musiche, non sempre contestuali, accompagnano
sia i momenti comici che quelli drammatici.
Un ottimo esempio di teatro sociale in cui emerge l’importanza del lavoro che prescinde dalla resa
qualitativa. [Ilaria L. 4B, Federica Donata B. 4B, Cristian A. 4°, Andrea G. 5°, Antonio M. 4A
6. Liceo scientifico “Canudo” - Silvia G. 4B, Gianmarco P. 4°, Antonio C. 4°, Adriano C. 4A
Liceo classico “Marone”]
“DELITTO A VILLA ROUNG”. Un giallo in scena
LICEO SCIENTIFICO “G. BRUNO” – TORINO. VISTO MERCOLEDÌ 8 MAGGIO 2019, ORE 11.15
I ragazzi e le ragazze del Liceo Scientifico “Giordano Bruno" di Torino presentano uno spettacolo
che si rivela una parodia dei classici gialli. La trama presenta una rivisitazione dell’omonima opera
di Achille Campanile con un'integrazione tratta da “il povero Piero" dello stesso autore. La vicenda
si concentra sull'assassinio di Trismegian, futuro sposo dell’erede di casa Roung; l'improbabile
ispettore Brown e il suo assistente Mortimer vengono chiamati ad indagare sul misfatto,
conducendo ad un finale paradossale in cui la vittima ritorna in vita e non risulta esservi alcun
colpevole. In particolar modo, le scene tendono a ironizzare le caratteristiche peculiari del romanzo
giallo: la rimozione del concetto vittima-colpevole, l'insensato processo di riflessione e la scoperta
del colpevole. Lo spettacolo ricorda le caratteristiche del cosiddetto “teatro dell'assurdo", in cui
non viene adottata alcuna narrazione razionale, né una prospettiva logico-consequenziale.
Nonostante si trovi difficoltà nella ricerca dell'aderenza al tema del festival, la rappresentazione ha
raggiunto l'obiettivo prefissato: la risata spontanea scevra da qualsiasi pregiudizio. [Antonio C. 4°,
Gianmarco P. 4A Liceo classico “Marone” - Antonio M. 4A Liceo Scientifico “Canudo”]
“SS - SCHOOL SHOOTING”
Il nemico è alle porte? No, è già in casa
I.T. “MICHELANGELO BUONARROTI” – FRASCATI (RM) - VISTO MERCOLEDÌ 8 MAGGIO, ORE
9.00
Le dinamiche di una classe a volte possono nascondere il germe di un’immane tragedia in procinto
di verificarsi. A ideare quella che sarà una vera e propria strage sono Tiziano e Andrea che, vittime
dei continui e pesanti insulti da parte dei compagni di classe, si armano per compiere il più crudele
dei misfatti: l'omicidio.
Dietro questo gesto efferato si nasconde l'odio, la discriminazione, l'ignoranza, la malattia di una
società alla deriva, che non è più capace di provare fiducia nei confronti dello Stato e vede l'ombra
del nemico dappertutto. Nonostante dalla scheda dello spettacolo si legga: "Non ci arroghiamo
un’opinione politica ma una curiosità antropologica", il richiamo e la critica verso una certa politica
risulta abbastanza chiaro e indiscutibile. Gli attori risultano spontanei e credibili nell’interpretazione
dei loro ruoli, invitando naturalmente il pubblico a riflettere su tematiche complesse e di scottante
attualità. [Andrea G. 5A Liceo Scientifico “Canudo”]
Attentato per la gloria
La fama senza meriti, lo sdoganamento fascista, l’uso delle armi facile: ecco alcune delle
problematiche affrontate durante il provocatorio spettacolo SS-School Shooting dell’istituto
Michelangelo Buonarroti.
Il sipario si apre su un’aula scolastica mostrando le differenti prospettive dei componenti di una
classe X. I cambi scena sono annunciati attraverso le suonerie dei cellulari, colonna sonora delle
vite dei ragazzi che vengono man mano approfondite.
I protagonisti principali sono due amici, Tiziano e Andrea che, esausti dalle continue vessazioni
subite dai compagni, finiscono per provare solo sentimenti di odio nei loro confronti e della società
in generale. Attraverso un crudo e asettico elenco delle varie stragi scolastiche avvenute finora nel
mondo, scoprono che in Italia non si è verificato ancora nessun massacro; il dato appreso scatena la
loro malsana voglia di imporsi con la violenza e conquistare un bramato spazio su wikipedia…
Alimentati dal desiderio di gloria e vendetta, quindi, si procurano delle pistole e registrano dei video
7. per spiegare le loro motivazioni anche politiche e per redimere i genitori dal senso di colpa,
sottolineando l’ineluttabilità della scelta.
Durante la preparazione dell’attentato, i due protagonisti scendono in platea e si esercitano con le
armi ponendosi alle spalle del pubblico e sparando verso il palco colpiscono un paio di lattine. La
sensazione di angoscia e oppressione, enfatizzata dalla sorpresa, coinvolge emotivamente il
pubblico in maniera palpabile. Alla fine i due riescono a compiere l’attentato, suicidandosi poi con
un colpo di pistola. La voce fuori campo di un politico italiano, notoriamente favorevole ad una
circolazione più libera delle armi, fa da grottesco e inquietante sottofondo alla scena. Lo spettacolo
dalla natura tutt’altro che sibillina, invita alla riflessione, evidenziando le probabili conseguenze
insite nella nuova legislazione in materia: un aumento della violenza nella società comandata
dall’istinto, dalla paranoia e dalla giustizia personale, aumenta le probabilità, forse, che il felice
primato finora conquistato dal nostro Paese, non sia destinato a rimanere tale.
[Ilaria L. 4B, Federica Donata B. 4B - Liceo Scientifico “Canudo”, Adriano C. 4A Liceo
Classico “Marone”]