Laboratorio realizzato con il contributo dell'Iniziativa Laboratori dal Basso, azione della Regione Puglia cofinanziata dalla UE attraverso il PO FSE 2007-2013
Finanziato da ARTI Puglia, il corso gratuito Lavorare in gruppo? Unimpresa! Un'impresa!: Conflitti, comunicazione e cooperazione per l'impresa sostenible mira a fornire le competenze per migliorare lefficienza del lavoro di gruppo e garantire la sostenibilit di un progetto imprenditoriale nel lungo periodo.
A promuoverlo l'Associazione VulcanicaMente , gi attiva a livello locale ed europeo.
Il secondo di 5 moduli "Litigare bene tra colleghi: gestire i conflitti nei gruppi di lavoro" ha visto la partecipazione del trainer Graziano Tullio, esperto in team building e comunicazione efficace, e Paolo Ragusa, vice direttore del Centro Psicopedagogico per la Pace e la gestione dei conflitti di Piacenza
www.vulcanicamente.it
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Tecniche di comunicazione efficace: saper comunicare in modo adeguato ci consente di migliorare le relazioni interpersonali e di ottenere risultati di successo.
Comunicazione efficace: principi e tecniche di basePLS Coaching
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Come possiamo comunicare pi湛 efficacemente? I presupposti di base per capire, essere capiti e ottenere cosa desideriamo attraverso la comunicazione. Dall'ascolto alla spontaneit: 5 elementi chiave per diventare comunicatori migliori.
Una riflessione sulla gestione del conflitto, nata durante un corso di gestione e tecniche di vendita. Attuale, vista la conflittualit oggi in atto. Aggiornata a Gennaio 2017
presentazione nell' ambito del Master in counselling socio-educativo organizzato dall' Associazione Argo in partnership con L' Ifrep di Roma e l' Ateneo Salesiano di Roma
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Auto-consapevolezza nella comunicazione in odontoiatria. La metodologia anali...Luisa Ghianda
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Una relazione efficace dal punto di vista terapeutico 竪 quella in cui il paziente si sente compreso, seguito con attenzione, 竪 quella in cui sperimenta fiducia, rispetto ed impegno. Identificando e legittimando le esigenze emotive del paziente, comprendendone il punto di vista, dedicando tempo allascolto e al dialogo, aiutandolo ad investire energia nella crisi, il paziente si sentir accolto nella sua interezza, ovvero nella sua dimensione fisica e psicologica.
trasmissione di informazione da emittente ad un ricevente nel miglior modo possibile
processo di scambio di informazioni e di influenzamento reciproco che avviene in un determinato contesto
2. LA COMUNICAZIONE
CONSIDERATO CHE LA RADICE ETIMOLOGICA DEL
TERMINE (COMMUNICATIO, DAL LATINO) SIGNIFICA
PARTECIPAZIONE
LETTERALMENTE PORRE IN COMUNE, DIFFONDERE,
POSSIBILE FORNIRE UNA DEFINIZIONE MOLTO AMPIA E
GENERALE, E QUALIFICARE LA COMUNICAZIONE COME
LATTO DI METTERE QUALCOSA IN COMUNE TRA DUE O
PI ESSERI VIVENTI:
UN ESSERE VIVENTE COMUNICA CON UN ALTRO SE C
QUALCOSA IN COMUNE TRA I DUE, O SE QUALCOSA
3. PERCH SI ABBIA UNA COMUNICAZIONE, SONO
NECESSARI ALMENO 5 PRESUPPOSTI:
LEMITTENTE, OVVERO LESSERE VIVENTE CHE INVIA IL MESSAGGIO;
IL RICEVENTE, OVVERO LESSERE VIVENTE AL QUALE TALE MESSAGGIO
DESTINATO O COMUNQUE PERVIENE;
IL CODICE;
IL CANALE;
IL MESSAGGIO, CHE PU ESSERE INTESO COME CI CHE LEMITTENTE
METTE IN COMUNE CON IL RICEVENTE, CON O SENZA
INTENZIONALIT.
4. IL CODICE
SI RIFERISCE ALLINSIEME DI REGOLE CHE DEBBONO ESSERE IMPIEGATE PER ESTRARRE IL
SIGNIFICATO DAL MESSAGGIO. I PRINCIPALI CODICI COMUNICATIVI SONO QUELLO
ANALOGICO E QUELLO NUMERICO.
NEL PRIMO CASO UTILIZZO LA DIRETTA RAPPRESENTAZIONE DELLA COSA DI CUI STO
PARLANDO, NEL SECONDO CASO UTILIZZO UNA PAROLA CHE MI RAPPRESENTI AD UN
LIVELLO PI ASTRATTO LA COSA , OGGETTO DELLA COMUNICAZIONE.
I SEGNI DEL LINGUAGGIO NUMERICO ( PAROLE O NUMERI) NON HANNO ALCUN LEGAME
SEMPLICE CON CI CHE RAPPRESENTANO. NELLA COMUNICAZIONE ANALOGICA INVECE
VI UN RIFERIMENTO DIRETTO ALLA COSA CHE SI RAPPRESENTA. IN ALTRE PAROLE
POTREMMO DIRE CHE LA COMUNICAZIONE VERBALE NUMERICA, MENTRE LA
COMUNICAZIONE NON VERBALE ANALOGICA.
5. IL CANALE : VOCALE E NON
VOCALE
IL CANALE VOCALE
VEICOLA LA COMUNICAZIONE VERBALE.
TRAMITE IL CANALE VOCALE VENGONO INOLTRE TRASMESSI SEGNALI CHE, PUR NON
ESSENDO VERBALI, INFLUENZANO DIRETTAMENTE IL CONTENUTO VERBALE DEL
MESSAGGIO,
I SEGNALI PROSODICI:
LA CADENZA
IL TIMBRO
LACCENTO
TONO
LACCENTUAZIONE O E LINTONAZIONE SONO IN GRADO DI COMPLETARE IL
SIGNIFICATO DI FRASI LA CUI STRUTTURA AMBIGUA.
6. FACCIAMO UN ESEMPIO:
LA FRASE IO DEVO FARE QUESTO
PU ESSERE INTESA COME AFFERMAZIONE O COME DOMANDA , A SECONDA
DELLINTONAZIONE CON CUI VIENE PRONUNCIATA.
INOLTRE TALE FRASE ASSUME UN SIGNIFICATO DIVERSO SE, NEL PRONUNCIARLA VIENE
ACCENTUATA LA PAROLA IO OPPURE LA PAROLA QUESTO.
I SEGNALI PROSODICI POSSONO ANCHE COMUNICARE ATTEGGIAMENTI INTERPERSONALI O
STATI EMOTIVI.
7. I SEGNALI PARALINGUISTICI
IL TONO DELLA VOCE PU ESSERE RIVELATORE
DELLE EMOZIONI E DEGLI STATI DANIMO DEL
PARLANTE
LACCENTO PU DARE INDICAZIONI SULLA SUA
PROVENIENZA E SULLA SUA CONDIZIONE SOCIALE
IL TIMBRO DELLA VOCE PU FORNIRE
INFORMAZIONI RIGUARDO LE SUE CARATTERISTICHE
9. IL CANALE NON VOCALE
SCRITTO
I MESSAGGI TRASMESSI TRAMITE QUESTO CANALE POSSONO ESSERE
SIA DI TIPO NUMERICO: UTILIZZANDO IL LINGUAGGIO VERBALE
SIA DI TIPO ANALOGICO : UTILIZZANDO I DISEGNI
NEL PRIMO CASO IL MESSAGGIO SI DIFFERENZIA DA QUELLO EMESSO TRAMITE
CANALE VOCALE PERCH RISULTER CARENTE DI SEGNALI PROSODICI E
PARALINGUISTICI, RAPPRESENTABILI SOLO IN MODO INCOMPLETO E APPROSSIMATIVO
TRAMITE PUNTEGGIATURA, LUSO DI CARATTERI TIPOGRAFICI PARTICOLARI (
CORSIVO ,GRASSETTO, SOTTOLINEATO ECC)
10. IL CANALE NON VOCALE
CINESICO
PU VEICOLARE MESSAGGI DI TIPO
NUMERICO, QUALI IL SISTEMA DI SEGNI DEI
SORDOMUTI OPPURE I GESTI
CONVENZIONALI O SIMBOLICI. TUTTAVIA,
TRAMITE TALE CANALE VENGONO PI
FREQUENTEMENTE TRASMESSI SEGNALI DI
TIPO ANALOGICO:
GESTI, SGUARDI, ESPRESSIONI DEL VOLTO,
MOVIMENTI DEL CORPO.
11. NEL CORSO DI UNA CONVERSAZIONE, TALI
SEGNALI POSSONO SVOLGERE NUMEROSE
FUNZIONI:
1. ALCUNI ACCOMPAGNANO IL DISCORSO
TANTO CHE SEMBRA ESISTERE UNA STRETTA
COORDINAZIONE TRA I MOVIMENTI DEL
CORPO E IL DISCORSO
2. ALTRI ANCORA, TRA I QUALI GIOCANO UN
RUOLO IMPORTANTE LE MODIFICAZIONI
NELLUSO DELLO SGUARDO,
SINCRONIZZANO LE SEQUENZE INTERATTIVE
E FACILITANO LA DISTRIBUZIONE DEI TURNI
DI PAROLA, SEGNALANDO AGLI ALTRI
12. IL FEEDBACK
LEMITTENTE DI UN MESSAGGIO , PER ASSICURARSI CHE IL MESSAGGIO
SIA STATO CORRETTAMENTE INVIATO E COMPRESO,
DOVR VERIFICARE ATTRAVERSO UN FEEDBACK ( MESSAGGIO DI
RITORNO A QUANTO DETTO).
IL FEEDBACK POSSIBILE COGLIERLO ATTRAVERSO UNA VASTA GAMMA
DI MESSAGGI NON VERBALI : ALCUNI HANNO FUNZIONE DI COMMENTO
A QUANTO VIENE DETTO E POSSONO FORNIRE UN RINFORZO, ALTRI
RISULTANO SPECULARI A QUELLI DELLEMITTENTE, ALTRI INVECE
DENOTANO ATTENZIONE DA PARTE DELL ASCOLTATORE.
13. GLI ASSIOMI DELLA
COMUNICAZIONE
BATESON, WATZLAWICK, BEAVIN E
JACKSON
Pragmatica, cio竪 lanalisi delle influenze che la
comunicazione ha sul comportamento.
La comunicazione non viene pi湛 considerata
come un semplice passaggio di informazioni, ma
diventa un atto, un evento, un processo.
Essa viene definita considerando anche i
comunicanti con tutto il loro bagaglio emotivo,
culturale e sociale e lambiente in cui si attua e
comprende gli effetti che esso ha sui partecipanti
e sul loro comportamento durante linterazione.
14. PRIMO ASSIOMA
NON SI PUO NON COMUNICARE
Anche linattivit e il silenzio hanno un valore di
messaggio e, come tali, influenzano laltro.
Ad esempio, il passeggero di un treno che
guarda fisso in avanti sta comunicando
che non vuole parlare.
15. SECONDO ASSIOMA
IN OGNI MESSAGGIO SI PUO DISTINGUERE UN LIVELLO
DI CONTENUTO E UNO DI RELAZIONE; IN MODO CHE IL
SECONDO CLASSIFICA IL PRIMO ED E, QUINDI,
METACOMUNICAZIONE
Il contenuto diventa comprensibile in quanto la relazione ne determina il
significato.
Es. Fai attenzione! madre figlio
boss malavita suo rivale
AMBIGUITA
Esempio
Dire: "Fammi subito questo lavoro" e "Vorrei che mi facessi subito questo lavoro
perch辿..." recano lo stesso contenuto, ma definiscono relazioni molto diverse.
Nel primo caso definiscono una relazione di dominio-sottomissione, nel
secondo caso una relazione di partecipazione-collaborazione.
16. TERZO ASSIOMA
LA NATURA DI UNA RELAZIONE DIPENDE
DALLA PUNTEGGIATURA DELLE SEQUENZE DI
COMUNICAZIONE TRA I COMUNICANTI
Quello che uno considera come causa 竪 invece definito come
effetto dallaltro.
Es. In una lite tra moglie e marito:
Lui punteggia il proprio comportamento come risposta a quello
di lei e sostiene: io mi chiudo in me stesso perch辿 tu brontoli
Mentre lei, interpretando il comportamento del marito come
causa del proprio, dice: io brontolo perch辿 tu ti chiudi in te
stesso.
CONFLITTI
17. QUARTO ASSIOMA
GLI ESSERI UMANI COMUNICANO SIA CON IL
MODULO NUMERICO CHE CON QUELLO
ANALOGICO
Gli elementi della comunicazione digitale sono le parole, cio竪 la
comunicazione verbale.
La comunicazione analogica corrisponde alla comunicazione non
verbale, che accompagna quella verbale e consente di esprimere in
modo pi湛 diretto gli umori, le emozioni e le reazioni alla
comunicazione dellaltro.
Es. Un dirigente sta scrivendo dietro la sua scrivania entra un
dipendente e dice: "Le posso parlare?" Il dirigente risponde: "Si
l'ascolto, "e intanto continua a scrivere. In questo caso il dirigente con
le parole avr comunicato di ascoltare il dipendente, ma con il
linguaggio non verbale avr comunicato il contrario. Questa modalit
comunicativa si chiama "doppio messaggio" e genera ambiguit e
confusione nell'ascoltatore.
18. QUINTO ASSIOMA
GLI SCAMBI COMUNICATIVI POSSONO ESSERE SIMMETRICI
O COMPLEMENTARI A SECONDA CHE SIANO BASATI SU
UGUAGLIANZE O DIFFERENZE
Scambio simmetrico: i partecipanti si considerano sullo stesso piano (sociale,
affettivo, di ruolo, ecc.)
Comunicazione complementare: quando uno dei partecipanti occupa una
posizione che 竪 considerata da entrambi superiore o inferiore in funzione, per
esempio, del ruolo o della competenza.
Simmetria e complementariet non sono posizioni rigide; la relazione pu嘆
modificarsi, nel tempo, verso una o laltra direzione.
Es. rapporto genitore figlio: inizialmente complementare, pu嘆 diventare via via
simmetrico quando il figlio cresce.
19. LA COMUNICAZIONE NON
VERBALE
LA DISTINZIONE TRA VERBALE E NON VERBALE NON
CORRISPONDE A QUELLA TRA VOCALE E NON VOCALE
INFATTI UN GRAN NUMERO DI MESSAGGI NON VERBALI
VENGONO TRASMESSI MEDIANTE IL CANALE VOCALE.
AD ESEMPIO ALCUNI ASPETTI DELLA VOCALIZZAZIONE,
QUALI VELOCIT, SONORIT, TONO, QUALIT DELLA VOCE ,
FLUIDIT VERBALE, AMPIEZZA E RITMO ESPRIMONO
ATTEGGIAMENTI INTERPERSONALI O STATI EMOTIVI
22. SI RITIENE CHE LA COMUNICAZIONE NON
VERBALE VENGA UTILIZZATA IN TUTTE LE
CULTURE PER LE MEDESIME RAGIONI:
ESISTONO INFATTI SITUAZIONI NELLE QUALI NON
POSSIBILE PARLARE ED ALTRE NELLE QUALI LE PAROLE
NON SONO ACCESSIBILI O SAREBBERO TROPPO DIRETTE,
IN CONSIDERAZIONE DELLE FORTI RESTRIZIONI
CONVENZIONALI CONTRO LESPRESSIONE VERBALE DI
ATTEGGIAMENTI NEGATIVI.
24. UN IMPORTANTE FUNZIONE DELLA
COMUNICAZIONE NON VERBALE QUELLA DI
ACCOMPAGNARE IL VERBALE E MODULARNE IL
SIGNIFICATO, FINO A CONSENTIRE UNA
GAMMA PRATICAMENTE INFINITA DI
SFUMATURE, PARTICOLARMENTE UTILE
NELLINDICARE LA GRANDE VARIET DI
EMOZIONI DI CUI GLI ESSERI UMANI SONO
CAPACI.
25. LA COMUNICAZIONE NON VERBALE, LA QUALE ESPRIME
CON GRANDE IMMEDIATEZZA UN RICCHISSIMO
REPERTORIO DI EMOZIONI E STATI DANIMO ESERCITA
UNA NOTEVOLE INFLUENZA SULLA QUALIT DELLA
RELAZIONE CHE SI STABILISCE TRA I COMUNICANTI.
ESSA INOLTRE RITENUTA PI SINCERA E PI
VICINA AI SENTIMENTI AUTENTICI
DELLINDIVIDUO, PROBABILMENTE PERCH MENO
LEGATA AL CONTROLLO COSCIENTE: QUALORA
SEGNALI VERBALI E NON SIANO IN CONFLITTO SI
TENDE A DARE PI ATTENZIONE ALLA
26. I PRINCIPALI ASPETTI DELLA
COMUNICAZIONE NON VERBALE SONO :
LA DISTANZA
LORIENTAZIONE
LA POSTURA
LO SGUARDO
L ESPRESSIONE DEL VOLTO
GESTUALIT
CONTATTO
27. LA DISTANZA
DISTANZA INTIMA ( 0- 45 CM)
NELLA ZONA INTIMA DI UN INDIVIDUO POSSONO ACCEDERE SOLO LE
PERSONE CON LE QUALI QUESTI HA UN RAPPORTO CARATTERIZZATO
DA GRANDE FAMILIARIT E NOTEVOLE FIDUCIA. A QUESTA DISTANZA SI
AVVERTE LODORE DELLALTRA PERSONA E SENTIRNE IL RESPIRO,
INOLTRE POSSIBILE TOCCARSI SENZA SFORZO. LE POSSIBILIT DI
CONTATTO VISIVO RISULTINO SCARSE.
DISTANZA PERSONALE ( 45 120 CM)
PER TOCCARSI SI INCONTRANO MAGGIORI DIFFICOLT. TALE DISTANZA
REGOLA TIPICAMENTE LE INTERAZIONI CONTRADDISTINTE DA DISCRETA
FAMILIARIT E AFFABILIT. LE POSSIBILIT DI CONTATTO VISIVO SONO
BUONE.
28. LA DISTANZA SOCIALE ( 120- 365 CM)
IL CONTATTO FISICO POSSIBILE SOLO A PREZZO DI UN NOTEVOLE
IMPEGNO, INOLTRE DIVIENE DIFFICILE PERCEPIRE I DETTAGLI DEL VISO E
DELLA MIMICA FACCIALE: NE CONSEGUE CHE QUESTA RISULTA LA
DISTANZA CHE PERMETTE RELAZIONI IMPERSONALI DI TIPO FORMALE.
LA DISTANZA PUBBLICA ( 365 CM ED
OLTRE)
SI TRATTA DELLA DISTANZA PI ADATTA PER GLI EVENTI PUBBLICI E PER
GLI EVENTI IN CUI NON SI CONOSCONO LE PERSONE.
NUMEROSE RICERCHE DIMOSTRANO CHE SI SOLITI COLLOCARSI A
DISTANZE INFERIORI CON PERSONE GRADITE ED A DISTANZE MAGGIORI
CON PERSONE SGRADITE.
29. E NECESSARIO RISPETTARE I SEGNALI DI
DISTANZA CHE CI VENGONO INVIATI
DALLE ALTRE PERSONE. IN PARTICOLARE
NON BISOGNA MAI VIOLARE LA ZONA
PERSONALE DI UNA PERSONA, E
TANTOMENO QUELLA INTIMA, SENZA
AVER PRIMA RICEVUTO SEGNALI DI
DISPONIBILIT E CONSENSO.
QUESTO PRINCIPIO VA TENUTO SOPRATTUTTO PRESENTE
NELLINTERAZIONE CON I PAZIENTI PI FRAGILI SUL PIANO
EMOTIVO, QUALI AD ESEMPIO GLI SCHIZOFRENICI, CHE
PERCEPISCONO OGNI INDEBITO AVVICINAMENTO CON
NOTEVOLE ANGOSCIA.
30. ORIENTAZIONE
SI PARLA DI ORIENTAZIONE PER DEFINIRE
LANGOLAZIONE SECONDO LA QUALE
DUE PERSONE SI DISPONGONO NELLO
SPAZIO LUNA RISPETTO ALLALTRA.
NE ESISTONO DUE FONDAMENTALI:
1.FIANCO A FIANCO, O PARALLELA
2.FACCIA A FACCIA O FRONTALE
31. LOSSERVAZIONE DELLORIENTAZIONE PU
PERMETTERE DI COMPRENDERE QUALE
RAPPORTO ESISTA TRA DUE PERSONE, E SE
ESSE SIANO IN ACCORDO O IN
DISACCORDO.
IN GENERALE SI PU AFFERMARE CHE
LORIENTAZIONE PARALLELA
CONSIDERATA UN SEGNALE DI
COOPERAZIONE, MENTRE LORIENTAZIONE
FACCIA A FACCIA CONSIDERATA
32. LA POSTURA
E LA POSIZIONE ASSUNTA DAL CORPO NELLO
SPAZIO.
LE TRE PRINCIPALI POSTURE SONO LE SEGUENTI :
1. ERETTA
2. A SEDERE, RANNICCHIATA E IN GINOCCHIO
3. DISTESA
33. ES. DI POSTURE SIGNIFICATIVE:
LA POSTURA IN PIEDI APERTA, CON IL
CORPO ERETTO NON RIGIDO,
INDICHEREBBE ACCETTAZIONE E
DISPONIBILIT.
MENTRE LA POSTURA CHIUSA,
CARATTERIZZATA DA SPALLE
SOLLEVATE CON TESTA INCASSATA TRA DI
ESSE E BRACCIA INCROCIATE SUL PETTO,
DENOTEREBBE INVECE RIFIUTO E CHIUSURA.
34. LA POSTURA SEDUTA APERTA, CON OCCUPAZIONE DI TUTTA LA BASE
DI APPOGGIO, BUSTO LEGGERMENTE INCLINATO IN AVANTI, CAPO
ERETTO E SGUARDO RIVOLTO VERSO LALTO DENOTEREBBE
DISPONIBILIT E INTERESSE
LA POSTURA SEDUTA RANNICCHIATA PU ESSERE INDICE SIA DI UN
MOMENTO DI CONCENTRAZIONE SU DI SE, SIA DI UNA CONDIZIONE DI
INTENSA TRISTEZZA
LA POSTURA SEDUTA IN POSIZIONE DI FUGA, CON PESO DEL CORPO
SUL BORDO DELLA SEDIA, BUSTO PROTESO IN AVANTI, MANI SULLE
GINOCCHIA O SUL BORDO DELLA SEDIA, CAPO INCLINATO VERSO IL
BASSO, DENOTA DISAGIO O FRETTA.
35. IN GENERALE UNA POSTURA
CARATTERIZZATA DA CHIUSURA O
INCROCIO DELLE BRACCIA, OPPURE
DA MARCATO INCROCIO DELLE
GAMBE, DENOTA AUTO-PROTEZIONE
O RITIRO.
36. LO SGUARDO
LO SGUARDO RECIPROCO SUL VISO HA UN IMPORTANTE
SIGNIFICATO INTERATTIVO, IN QUANTO FAVORISCE SIA
LAVVIO CHE LA CONCLUSIONE DI UN INTERAZIONE.
IL CONTATTO OCULARE : MAGGIOR GRADO DI
CONTATTO OCULARE MAGGIOR INTIMIT E
PROSSIMIT FISICA.
L EVITAMENTO DELLE SGUARDO DENOTA EMOZIONI
NEGATIVE COME VERGOGNA , IMBARAZZO O
EVITAMENTO DELLA PERSONA STESSA CHE CI STA
37. NELLA PAURA LO SGUARDO SPALANCATO, NELLA COLLERA GLI
OCCHI SONO STRETTI, NELLA GIOIA SI FORMANO LE GRINZE. LA
VELOCIT DEL BATTITO CILIARE AUMENTA NEGLI STATI DI
TENSIONE , DI ANSIA O ECCITAZIONE, MENTRE DIMINUISCE
DURANTE LA RIFLESSIONE CONCENTRATA O LATTENZIONE VISIVA.
CHI GUARDA INVIA ALMENO DUE SEGNALI:
1. CHE IL CANALE DI COMUNICAZIONE APERTO
2. CHE VI UNA QUALCHE GRADO DI INTERESSE NEI CONFRONTI
DELLA PERSONA CHE VIENE GUARDATA
LO SGUARDO FISSO PU RISULTARE INTRUSIVO E INVADENTE,
SOPRATTUTTO CON SOGGETTI SCHIZOFRENICI O PARANOICI.
INOLTRE SE LO SGUARDO FISSO E DIRETTO PU AGIRE COME
SEGNALE DI MINACCIA, INVESTIGAZIONE E CONTROLLO
RIVOLGERE LO SGUARDO VERSO IL BASSO PU INVECE ESSERE
UN SEGNALE DI RICONCILIAZIONE.
38. LESPRESSIONE DEL VOLTO
E UN MEZZO DI COMUNICAZIONE MOLTO EFFICACE A DISTANZE RAVVICINATE,
TRAMITE IL QUALE SI COMUNICANO PRINCIPALMENTE ATTEGGIAMENTI
INTERPERSONALI ED EMOZIONI, MA ANCHE SEGNALI INTERATTIVI COLLEGATI AL
DISCORSO PARLATO.
LE RICERCHE SULLE ESPRESSIONI FACCIALI SUGGERISCONO CHE LE PERSONE SIANO
IN GRADO DI DISTINGUERE CHIARAMENTE ALCUNI GRUPPI PRINCIPALI DI
ESPRESSIONI: FELICIT, SORPRESA, PAURA, TRISTEZZA, RABBIA, DISGUSTO,
INTERESSE.
39. INOLTRE LE ESPRESSIONI FACCIALI
DEGLI STATI EMOTIVI AVREBBERO
CARATTERE DI UNIVERSALIT, DIVERSI
STUDI , A PARTIRE DA DARWIN,
DIMOSTRARONO CHE LESPRESSIONE
DELLE EMOZIONI PRIMARIE ( RABBIA,
GIOIA, TRISTEZZA ,PAURA E
DISGUSTO) UGUALE NELLE DIVERSE
CULTURE.
40. LA GESTUALIT:
GESTI EMBLEMATICI O SIMBOLICI ES. CIAO O NO COL DITO
GESTI ILLUSTRATORI PER ACCENTUARE ,SOTTOLINEARE
ES CON LE MANI INDICARE UNA PERSONA
GESTI ESPRESSIVI SEGNALANO UN EMOZIONE O SENTIMENTO ES. COPRIRSI IL VISO PER LA VERGOGNA O
STRINGERE I PUGNI PER RABBIA
GESTI REGOLATORI REGOLARE IL FLUSSO COMUNICATIVO E LO SCAMBIO DI TURNI
GESTI ADATTIVI ES. LATTO DI TOCCARSI IL VISO O COPRIRSI GLI OCCHI SAREBBE INDICE DI VERGOGNA,
GRATTARSI IL VISO SAREBBERO CONNESSI A RIMPROVERI VERSO SE STESSI, MENTRE LO SFREGARSI HA
SIGNIFICATO DI AUTO -RASSICURAZIONE.
GESTI RIVELATORI AVVENGONO INAVVERTITAMENTE CONTRADDICONO IL LINGUAGGIO VERBALE E
PERMETTONO TALORA DI SMASCHERARE LA FALSIT DI UNASSERZIONE.
41. IL CONTATTO
LATTO DI TOCCARE SEMBRA AVERE UN
SIGNIFICATO ANCESTRALE DI INCREMENTO
DELLINTIMIT .
IL CONTATTO PI IMPORTANTE QUELLO DI TIPO
PALMARE, CHE D UN SENSO DI ACCOGLIMENTO,
DISPONIBILIT.,CALORE, VICINANZA, INTIMIT ,
AFFETTO.
A DIFFERENZA DEL CONTATTO PALMARE, IL CONTATTO CON IL
DORSO DELLA MANO ESPRIME INVECE DISPREZZO, RIFIUTO ED
ESCLUSIONE
E DEGNO DI NOTA COME NON DI RADO I PAZIENTI SCHIZOFRENICI
42. LE PRINCIPALI MODALIT
COMUNICATIVE DISFUNZIONALI:
LA SQUALIFICA
LESCALATION SIMMETRICA E
LA COMPLEMETARIET RIGIDA
PROBLEMI NELLA DEFINIZIONE
DELLA RELAZIONE
DISCONFERMA
43. LA SQUALIFICA
LA SQUALIFICA DI UN MESSAGGIO RAPPRESENTA
UNA COMUNICAZIONE SUCCESSIVA O
CONTEMPORANEA A UN MESSAGGIO, LA QUALE NE
RIDUCE O NE ANNULLA IL VALORE.
MEDIANTE LA SQUALIFICA SI PU TOGLIERE
VALORE ALLA PROPRIA COMUNICAZIONE, A
QUELLA DI UN ALTRO O ANCHE A UNINTERA
44. LESCALATION SIMMETRICA
UN INTERAZIONE IN CUI NON SI
RIESCE AD INTERROMPERE LA
SIMMETRIA IN CORSO E PU DAR
LUOGO A UNA RUNAWAY.
ROTTURA DEFINITIVA DEL RAPPORTO.
45. COMPLEMENTARIET
RIGIDA
QUANDO TRA I DUE INTERLOCUTORI SI VIENE
A CREARE UNA DISPOSIZIONE RIGIDA DOVE
UNO OCCUPA UN POSIZIONE DI PREDOMINIO
NON LIMITATA AD UNA SOLA AREA MA ESTESA
A TUTTE QUELLE PREVISTE.
UNO SEMPRE ONE - UP, UNO SEMPRE ONE
DOWN
46. PROBLEMI NELLA DEFINIZIONE
DELLA RELAZIONE
OGNI MESSAGGIO O INTERAZIONE POTREBBE ESSERE VISTO COME UN
TENTATIVO DA PARTE DI UNO DEGLI ATTORI DI DEFINIRE LALTRO
ATTRAVERSO LE COSE CHE DICE DI S O DI UN ARGOMENTO.
LE POSSIBILIT PER GLI INTERLOCUTORI SARANNO:
CONFERMA: VIENE APPROVATO IL MESSAGGIO O QUANTO TRASMESSO
RELATIVAMENTE A SE STESSI;
NEGAZIONE : CONTRARIAMENTE ALLA CONFERMA, SI CONSIDERA FALSO
QUANTO TRASMESSO;
DISCONFERMA: DEL MESSAGGIO TRASMESSO NON SI PRENDE IN
CONSIDERAZIONE CI CHE LALTRO HA DETTO DI SE O DI UN ARGOMENTO.
48. STILI DI COMUNICAZIONE
ESISTONO VARI STILI DI
COMUNICAZIONE:
1. COMUNICAZIONE AGGRESSIVA
2. COMUNICAZIONE PASSIVA
3. COMUNICAZIONE ASSERTIVA
49. COMUNICAZIONE AGGRESSIVA
則 Esempio 1: Piantala di seccarmi! Sono
veramente stufo di te!
則 Esempio 2: Sei pazzo! Io non presto a nessuno
la mia auto!
50. DA COSA CARATTERIZZATA LA
COMUNICAZIONE AGGRESSIVA?
Dalla tendenza a dominare e svalutare gli
altri.
51. DAL PUNTO DI VISTA
DELLEMITTENTE
Aumento dellautostima a spese degli
altri
Esprime le proprie emozioni in modo
incontrollato
Disprezzo per gli altri
Raggiunge la meta desiderata a spese
degli altri
52. DAL PUNTO DI VISTA DEL
RICEVENTE
1. Respinto, ferito, umiliato
2. Non raggiunge la meta desiderata
3. Si sente frustrato
53. Il comportamento aggressivo si basa su:
l'idea di aver sempre ragione,
la volont di ottenere ci嘆 che si vuole a
tutti i costi,
l'indifferenza per i sentimenti altrui.
54. COMPORTAMENTO
AGGRESSIVO
L OBIETTIVO dellaggressivo 竪 vincere attraverso un
intimidazione,una svalutazione, un attacco nei confronti
dellaltro
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE 竪 caratterizzata da voce
altezzosa, arrogante o sarcastica, sguardo penetrante e
freddo, mani sui fianchi, dito puntato, mani serrate
LA COMUNICAZIONE AGGRESSIVA crea conflitto, spaventa e
inibisce o suscita a sua volta aggressivit, crea ostacoli
alla trasmissione e alla comprensione del messaggio
55. COMPORTAMENTO
AGGRESSIVO
GENERALIZZA, USA STEREOTIPI: SIETE TUTTI
PERSONALIZZA. LEI E UN
USA PREGIUDIZI: VI CONOSCO, SO GI DOVE VUOLE ARRIVARE
MANIFESTA I PROPRI SENTIMENTI ATTACCANDO E ACCUSANDO LALTRO
IMPONE
PRETENDE
MANIPOLA
SCARICA LE RESPONSABILIT
56. COMUNICAZIONE PASSIVA
則 Esempio 1: Non mi sento di uscire stasera.
Sono troppo stanca, ma verr嘆 con te,altrimenti
poi ti dispiace!
則 Esempio 2: Beh, si penso di essere
daccordo, anche se in realt non era ci嘆 che
volevo ottenere..!
57. DA COSA CARATTERIZZATA LA
COMUNICAZIONE PASSIVA?
Dalla tendenza ad evitare le responsabilit
ed i conflitti
58. DAL PUNTO DI VISTA DELLEMITTENTE
1. Auto-squalifica
2. Inibito, ferito, ansioso
3. Permette agli altri di scegliere al proprio posto
4. Non raggiunge la meta desiderata
59. DAL PUNTO DI VISTA DEL
RICEVENTE
1. In colpa o adirato
2. Scarsa stima dellemittente
3. Raggiunge la meta desiderata a spese
dellemittente
60. Il comportamento passivo si basa su:
l evitamento di ogni conflitto, il subire le
situazioni
la scarsa valutazione di s辿,
la ricerca continua dell'approvazione da parte
degli altri
61. COMPORTAMENTO
PASSIVO
L OBIETTIVO della persona passiva 竪 subire, dare sempre
spazio e ragione allaltro, evitare responsabilit e conflitti,
svalutandosi, lamentandosi, facendo la vittima, idealizzando gli
altri
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE 竪 caratterizzata da voce
debole, esitante, sguardo abbassato, distolto, atteggiamento
incurvato
LA COMUNICAZIONE PASSIVA d allaltro la possibilit di
condurre la relazione a suo piacimento e svaluta il messaggio
che non viene preso in considerazione dallinterlocutore
62. COMPORTAMENTO PASSIVO
EVITA SITUAZIONI SPIACEVOLI
E ASSENTE, SI DEFILA/EMARGINA, SFUGGE ALLE
RESPONSABILIT
REPRIME MANIFESTAZIONI DI DISSENSO, SENTIMENTI, BISOGNI
RINUNCIA AI PROPRI DIRITTI
SUBISCE
RIMANDA I PROBLEMI INVECE DI RISOLVERLI
63. COMUNICAZIONE ASSERTIVA
則 Esempio 1: Purtroppo oggi ho fretta e posso portarti fino alla
stazione degli autobus, ma mi 竪 impossibile portarti a casa
則 Esempio 2: Capisco che non vogliate fare la fila, ma cero
prima io e francamente desidero uscire di qui quanto prima
possibile
64. COS L ASSERTIVITA?
E unabilit sociale, uno stile
comunicativo che caratterizza un
individuo socievole, sicuro di s辿 e
aperto al confronto.
65. IL COMPORTAMENTO
ASSERTIVO
E UN COMPORTAMENTO SOCIALE CHE
CONSENTE DI RAGGIUNGERE GLI
OBIETTIVI PREFISSATI SENZA CREARE
SITUAZIONI DI CONFLITTUALIT E
SENZA CEDERE TOTALMENTE ALLE
RICHIESTE DELLALTRO
66. DA COSA CARATTERIZZATA LA
COMUNICAZIONE ASSERTIVA?
La condotta assertiva rimuove gli ostacoli che impediscono il
contatto con gli altri e minimizza i rischi di incomprensione;
La persona assertiva, infatti, sa innanzitutto comprendere gli
altri e rispettarli; allo stesso modo, per嘆, 竪 in grado di
salvaguardare i propri diritti.
67. LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA CI
PERMETTE DI:
Esprimere totalmente il
nostro diritto
Contenere in nostro
interlocutore
Esprimere le nostre emozioni
68. DAL PUNTO DI VISTA
DELLEMITTENTE
1. Aumento della propria autostima
2. Esprime quello che sente in modo socialmente
adeguato
3. E soddisfatto di se stesso
4. Sceglie per se stesso
5. Pu嘆 raggiungere la meta desiderata
69. DAL PUNTO DI VISTA DEL RICEVENTE
1. Sereno
2. Ha la possibilit di esprimere ci嘆
che sente
3. Pu嘆 raggiungere la meta desiderata
70. Il comportamento assertivo si basa su:
la gestione del conflitto cercando di
individuare soluzioni condivise,
la valorizzazione di s辿 e dellaltro
71. COMPORTAMENTO
ASSERTIVO
L OBIETTIVO della persona assertiva 竪 cooperare. Vincere
insieme e entrambi. Non sacrificare la propria personalit,
ne prevaricare quella dellaltro.
LA COMUNICAZIONE NON VERBALE 竪 caratterizzata da: tono
di voce fermo, caldo, ben modulato, sguardo diretto,
aperto, franco, atteggiamento rilassato
LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA stabilisce una relazione
paritaria e permette di comprendersi valorizzando i
reciproci punti di vista
72. COMPORTAMENTO
ASSERTIVO
DESCRIVE FATTI ACCADUTI, SI ATTIENE A DATI OBIETTIVI
ARGOMENTA IN MODO ESPLICITO LE SUE RICHIESTE, MOTIVA SULLA BASE DI DATI E
VINCOLI OBIETTIVI
ESPRIME I PROPRI BISOGNI/RICHIESTE/SENTIMENTI PARLANDO DI SE E NON
DELLALTRO
ESPRIME DISPONIBILIT ALLA RICERCA DI SOLUZIONI CHE SODDISFINO I
DIRITTI/BISOGNI DELLALTRO NEL RISPETTO DEI DIRITTI/BISOGNI PROPRI
73. DICE DI NO IN MODO NON AGGRESSIVO SENZA
ATTACCARE LALTRO E
MOTIVANDO/ARGOMENTANDO IN BASE A DATI E
FATTI
DICE DI NO FISSANDO ED ESPLICITANDO CON
CALMA, MA FERMAMENTE, LIMITI PERSONALI
INVALICABILI PUR DICENDO NO LASCIA APERTE
ALTERNATIVE O POSSIBILIT FUTURE
SI ASSUME LA RESPONSABILIT DEI SUOI ATTI
74. DA COSA CARATTERIZZATA LA
COMUNICAZIONE ASSERTIVA?
La condotta assertiva rimuove gli ostacoli che impediscono il
contatto con gli altri e minimizza i rischi di incomprensione;
La persona assertiva, infatti, sa innanzitutto comprendere gli
altri e rispettarli; allo stesso modo, per嘆, 竪 in grado di
salvaguardare i propri diritti.
75. LA COMUNICAZIONE ASSERTIVA CI
PERMETTE DI:
Esprimere totalmente il
nostro diritto
Contenere in nostro
interlocutore
Esprimere le nostre emozioni
78. CONDIZIONI DA
RISPETTARE NELLA
COMUNICAZIONE
PER UNA RELAZIONE DAIUTO, VENGONO DI
SEGUITO PRESENTATI ALCUNI PRINCIPI BASILARI; CI
SI RIFERISCE ALLINDIRIZZO PSICOLOGICO
UMANISTICO- ESISTENZIALE E A C.R. ROGERS (
1902 1978).
79. ELENCO PRINCIPI DI BASE:
EMPATIA
UNICITA E IRRIPETIBILITA DELLA PERSONA
DINAMICITA DELLA PERSONA
NON DIRETTIVITA
RISPETTO
SINCERITA
CREDIBILITA
COERENZA
80. EMPATIA
La parola deriva dal greco "竜亮留慮竜旅留
(empateia a sua volta composta
en- "dentro" e pathos "sofferenza o sentimento")
l'empatia designa un atteggiamento verso gli altri
caratterizzato da uno sforzo di comprensione intellettuale
dell'altro, escludendo ogni attitudine affettiva personale
(simpatia, antipatia) e ogni giudizio morale.
81. Riguarda quindi la comprensione dei sentimenti, la
capacit di sentire laltro, oltre ogni valutazione,
positiva o negativa, preconcetta:
Cio竪 il tentativo di riprodurre in proprio i
sentimenti altrui, al fine di comprendere laltra
persona.
Essere empatici nel lavoro sociale significa
possedere la capacit di essere e restare
emotivamente con lutente pur mantenendo la
distanza
84. COME POSSIAMO FAVORIRE LA
COMUNICAZIONE
Saper porre attenzione al contesto
Saper ascoltare
Saper colloquiare
Saper gestire le distanze
Saper superare un diverbio
Saper evitare gli ostacoli della comunicazione
85. SAPER ASCOLTARE
La capacit di ascoltare nello svolgere attivit in ambito sociale 竪
fondamentale. Tale atteggiamento va inteso in senso ampio
come attenzione, da parte delloperatore, non solo alla
comunicazione verbale ma anche alla espressivit non verbale
dellutente.
Un atteggiamento positivo di ascolto vede loperatore centrato
sulla relazione.
87. Il silenzio non va sostituito da un continuo
chiacchierare; quello delloperatore sociale
dovrebbe essere un ascolto attivo, cio竪 deve
ascoltare nel senso di cooperare attivamente alla
riuscita dellimpresa comunicativa, cio竪 il far vedere
e sentire che si ascolta mandando anche dei
feedback.
Lascolto attivo implica un atteggiamento empatico
nel confronto della persona che ci sta di fronte e
presuppone che loperatore si distacchi dalla
propria realt e dai propri interessi, per poter
gradualmente e con rispetto entrare nel mondo
dellutente.
88. SE UN SOGGETTO SI SENTE ASCOLTATO
VERAMENTE MANIFESTA ALCUNE MODIFICAZIONI
NEL SUO COMPORTAMENTO:
Assume una posizione pi湛 rilassata
Si dimostra maggiormente disponibile ad un processo di
cambiamento
Lo stato di tensione diminuisce
Esprime maggiore creativit nel vedere le situazioni
Affronta con pi湛 forza stati danimo e situazioni anche pesanti
e talvolta insopportabili
Presenta maggior chiarezza rispetto a problemi oscuri e difficili
90. ASCOLTO PASSIVO
E un tipo di ascolto inefficace, si riscontra quando
si odono parole ed esse entrano in un orecchio ed
escono dallaltro.
Lascolto passivo
91. ASCOLTO SELETTIVO
Lascolto pi湛 comune, si riscontra quando si sente solo quello
che si vuole sentire, ossia si filtra il messaggio.
Lascolto selettivo
92. ASCOLTO ATTIVO
E un metodo per migliorare la capacit di ascolto; 竪 un
feedback su quello che si 竪 appena ascoltato che il ricevente d
alla sua fonte di comunicazione. Lascoltatore risponde a chi
parla basandosi su quanto ha compreso del messaggio che gli
竪 stato inviato. In questo caso si parla anche di riformulazione
竪 utilizzato anche nelle riunioni di lavoro
LASCOLTO ATTIVO
93. LASCOLTO ATTIVO
Come dimostrare capacit di porre attenzione alla
comunicazione del proprio interlocutore
L'ascolto attivo si basa sull'empatia e
sull'accettazione.
Esso si fonda sulla creazione di un rapporto
positivo, caratterizzato da ''un clima in cui una
persona possa sentirsi empaticamente compresa'' e,
comunque, non giudicata.
94. Quando si pratica l'ascolto attivo, invece di porsi con
atteggiamenti che tradizionalmente vengono
considerati da ''buon osservatore'',
ossia, come persone impassibili, ''neutrali'', sicure di
s辿, incuranti delle proprie emozioni e tese a
nascondere e ignorare le proprie reazioni a quanto
si ascolta, 竪 pi湛 opportuno rendersi disponibili
anche a comprendere realmente ci嘆 che l'altro sta
dicendo, mettendo anche in luce possibili difficolt
di comprensione. In questo modo 竪 possibile
stabilire rapporti di riconoscimento, rispetto e
apprendimento reciproco.
95. Per diventare ''attivo'', l'ascolto deve essere aperto e disponibile
non solo verso l'altro e quello che dice, ma anche verso se
stessi, per ascoltare le proprie reazioni, per essere consapevoli
dei limiti del proprio punto di vista e per accettare il non sapere
e la difficolt di non capire.
96. I PRINCIPALI ELEMENTI CHE
CARATTERIZZANO UNA BUONA ATTIVIT DI
ASCOLTO, SONO:
sospendere i giudizi di valore e l'urgenza classificatoria,
cercando di non definire a priori il proprio interlocutore
o quanto egli dice in ''categorie'' di senso note e
codificate
osservare ed ascoltare, raccogliendo tutte le informazioni
necessarie sulla situazione contingente, ricordando che il
silenzio aiuta a capire e che il vero ascolto 竪 sempre
nuovo, non 竪 mai definito in anticipo in quanto rinuncia
ad un sapere gi acquisito
mettersi nei panni dell'altro - dimostrare empatia,
cercando di assumere il punto di vista del proprio
interlocutore e condividendo, per quello che 竪
97. verificare la comprensione, sia a livello dei contenuti
che della relazione, riservandosi, dunque, la
possibilit di fare domande aperte per agevolare
l'esposizione altrui e migliorare la propria
comprensione
curare la logistica, facendo attenzione al contesto
fisico-spaziale dell'ambiente in cui si svolge la
comunicazione per agevolare l'interlocutore e farlo
sentire il pi湛 possibile a proprio agio.
98. Ci嘆 che 竪 importante sottolineare, 竪 che da questa modalit di
ascolto 竪 escluso non solo il giudizio, ma anche il consiglio e
la tensione del ''dover darsi da fare'' per risolvere eventuali
problemi espressi dal proprio interlocutore, oltre ad evitare
tutte le ''barriere della comunicazione'', quali:
giudicare
dare ordini
mettere in guardia
moralizzare e predicare
persuadere con la logica
elogiare
ridicolizzare
interpretare
consolare e rassicurare
cambiare argomento
99. ACCORGIMENTI COMUNICATIVI
Con tali atteggiamenti si pu嘆 creare una disponibilit di fondo e quindi
mettere in atto alcuni accorgimenti che possono migliorare la
situazione.
1. Sdrammatizzare, ridimensionare a s辿 e allaltro limportanza del
diverbio;
2. Non negare le emozioni negative, non far finta che tutto vada bene
3. Rimanere concentrati sul presente
4. Chiarire le proprie aspettative
5. Sottolineando ci嘆 che in quel momento sta funzionando bene
100. 6. dimostrare attenzione allaltro con
risposte conseguenti
7. Non dimostrare irremovibilit che 竪 di
solito segno di debolezza
8. Presupporre il compromesso
9. Usare lumorismo
10. Rimandare