2. ANTEFATTO
Il gruppo televisivo di Silvio Berlusconi è uno dei principali
acquirenti di diritti televisivi mondiali. Una piccola parte di questi
diritti (30-50 milioni di dollari, sul quasi 1 miliardo di dollari
acquistati annualmente) veniva acquistata da Frank Agrama,
imprenditore americano del settore.
Agrama acquistava ogni anno da Paramount l'intera produzione
film e fiction e poi li vendeva, singolarmente o a pacchetti, ai vari
operatori europei.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
3. LE ACCUSE DEI PM
Fininvest prima e Mediaset poi, per acquisire i prodotti
Paramount, tra i migliori sul mercato americano, dovevano
quindi, necessariamente, trattare sempre e solo con Agrama.
Quando Mediaset cercò di aggirare questa situazione trattando
direttamente con Paramount, il risultato fu che quell'anno
Paramount cedette tutti i suoi prodotti alla RAI.
I magistrati ipotizzano che Agrama avrebbe avuto l’esclusiva
solo perché Berlusconi sarebbe stato suo socio occulto e
avrebbe diviso con lui gli utili delle vendite Paramount.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
4. DAGLI ATTI RISULTA CHE:
Silvio Berlusconi conobbe Agrama (solo due o tre incontri)
agli albori della TV commerciale, negli anni ’80, non avendo
successivamente alcun rapporto con lui.
Dai conti correnti di Agrama sequestrati dai PM milanesi si
evince che tutti i suoi guadagni sono rimasti nella sua
esclusiva disponibilità: mai alcuna somma è stata trasferita
a Berlusconi.
Tutti i testimoni ascoltati hanno escluso che Silvio
Berlusconi si fosse mai occupato dell’acquisto di diritti
televisivi.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
5. LA VERITA’
Silvio Berlusconi - proprietario al 100% di Mediaset e dopo
la quotazione in borsa principale azionista e principale
beneficiario degli utili - mai avrebbe avuto interesse ad
acquistare prodotti Paramount in eccedenza rispetto alle
esigenze di Mediaset per poi dividere in nero una piccola
parte dell’utile con Agrama e mai avrebbe acconsentito al
pagamento di tangenti ai propri dirigenti per agevolare
Agrama.
Gli sarebbe stato sufficiente una semplice telefonata ai suoi
sottoposti per ottenere l’acquisto dei diritti da Agrama senza
che questi dovesse pagare alcuna tangente.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
6. LA VERITA’
Nel corso degli anni, Agrama versò ad alcuni dirigenti di
Mediaset ingenti somme di denaro in nero (in un caso
addirittura 4,5 milioni di euro) per far sì che l’azienda
acquistasse l’intera produzione annuale Paramount.
Quale imprenditore avrebbe continuato a mantenere come
responsabili dell'Ufficio acquisti, (ufficio che trattava "diritti"
per quasi un miliardo di dollari all'anno,) dei dirigenti corrotti,
che pensavano al loro interesse e non a quello
dell'azienda?
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
7. UN SISTEMA PER EVADERE L’1%?
Per i bilanci Mediaset 2002 e 2003 gli uffici fiscali hanno
prodotto un accertamento che indicava in 7.300.000 di euro le
imposte che la società avrebbe evaso.
Un importo che rappresenta poco più dell’1% delle imposte
ammontanti a 567 milioni di euro versate da Mediaset all’erario
per gli stessi anni 2002 e 2003.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
8. IN CAUSA CON IL FISCO
Mediaset non ha ritenuto di accettare gli accertamenti del fisco e
li ha impugnati davanti alla Commissione Tributaria Provinciale
di Milano.
Il Procedimento è ancora in corso e i legali di Mediaset
sostengono che ci siano buone probabilità, nonché di
soccombenza del fisco.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
9. GIUDICI SUPER PARTES…
Il Collegio del Tribunale di Milano, era presieduto dal dott.
D'Avossa, giudice già ricusato poiché in altro processo
riguardante proprio il Gruppo Fininvest si era espresso
affermando che era fatto notorio che in tale gruppo si
utilizzassero fondi "neri" ed aveva perciò condannato i dirigenti
imputati, che poi furono invece assolti in Appello e in
Cassazione per insussistenza dei fatti.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
10. …O GIUDICI POLITICIZZATI?
Il Presidente della Corte d'Appello che ha incredibilmente
confermato la sentenza di condanna del Tribunale aveva
manifestato pubblicamente la sua disapprovazione nei confronti
del Governo Berlusconi.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
11. REATO PRESCRITTO DA TEMPO
I fatti ipotizzati dall'accusa sarebbero accaduti nella prima metà
degli anni ’90.
La Magistratura, anziché prendere atto dell'intervenuta
prescrizione ha invece, con tesi assolutamente pretestuosa,
sostenuto che la compravendita dei diritti ha continuato a
produrre i suoi effetti in tutti gli esercizi di bilancio in cui gli stessi
diritti avevano trovato utilizzazione, sebbene fossero stati
integralmente pagati all'epoca dei contratti risalenti agli anni '90
ed interamente ammortizzati nei bilanci aziendali.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
12. BERLUSCONI GIA’ ASSOLTO
DUE VOLTE PER LO STESSO REATO
Ciò che rende ancor più assurda tutta questa vicenda è
rappresentato dal fatto che i magistrati milanesi, contro ogni
logica, non hanno tenuto conto di due sentenze della Corte di
Cassazione, che hanno stabilito l'insussistenza di quei fatti e
comunque l'estraneità di Silvio Berlusconi alla gestione
di Mediaset proprio negli anni in questione.
In qualunque altra sede giudiziaria, a fronte di decisioni consimili
si sarebbe doverosamente ed immediatamente pervenuti
ad una sentenza assolutoria.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET
13. I COSTI A CARICO DEI CITTADINI
Il processo Mediaset è basato, come abbiamo visto, su una
ipotesi accusatoria così assurda e risibile che sarebbe dovuto
finire ancor prima di iniziare, con grande risparmio di tempo per i
magistrati e di denaro per i contribuenti.
Una sola delle molte inutili consulenze contabili ordinate dalla
Procura di Milano è costata ai cittadini quasi 3 milioni di euro.
Non è azzardato ipotizzare che tra consulenze, rogatorie ed atti
processuali questa vicenda sia già costata allo Stato, dunque ai
contribuenti, circa 20 milioni di euro.
LE ANOMALIE
DEL PROCESSO MEDIASET