Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
Autismo e quotidianit, Anna Bovi Pres. ANGSA Lombardia - Conf. lancio app Im...App42 Srl - Finger Talks
油
Intervento alla conf stampa "Autismo: nuovi strumenti per la vita quotidiana" per il lancio del progetto Finger Talks e della app Immaginario.
Tema: autismo e problematiche quotidiane
Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
Autismo e quotidianit, Anna Bovi Pres. ANGSA Lombardia - Conf. lancio app Im...App42 Srl - Finger Talks
油
Intervento alla conf stampa "Autismo: nuovi strumenti per la vita quotidiana" per il lancio del progetto Finger Talks e della app Immaginario.
Tema: autismo e problematiche quotidiane
1. AUTISMO INFANTILE
DEFINIZIONE
Disordine neuropsichico che compromette il funzionamento
cerebrale, al punto da determinare gravi problemi nella capacit di
comunicare, di entrare in relazione con le persone e di adattarsi
adeguatamente allambiente
Nonostante vi siano delle caratteristiche comuni nei bambini
autistici non ve ne sono due identici fra loro
2. AUTISMO INFANTILE
DEFINIZIONE DSM IV TR
COMPROMISSIONE GRAVE CAPACITA INTERAZIONE
SOCIALE RECIPROCA
COMPROMISSIONE GRAVE CAPACITA
COMUNICAZIONE
INTERESSI E ATTIVITA RIPETITIVE E STEREOTIPATE
ESORDIO ENTRO I TRE ANNI
3. DISTURBI PERVASIVI
EPIDEMIOLOGIA
DISTURBO AUTISTICO 2-5/10000 fino a 12-18-30/10000
DISTURBO DI RETT 1/10000
DISTURBO DISINTEGRATIVO DELLINFANZIA 1/50000
DISTURBO DI ASPERGER 2.5/10000
DISTURBO PERVASIVO NAS 1/200 ?
SPETTRO AUTISTICO 1/160
E IN INCREMENTO LA FREQUENZA DELLAUTISMO?
4. AUTISMO INFANTILE
EZIOPATOGENESI
ORIGINE BIOLOGICA
INTERAZIONE AMBIENTALE
eziologia genetica con un tipo di ereditariet poligenica; fattori
epigenetici e lesposizione a fattori ambientali contribuirebbero
alla variabile espressivit del fenotipo clinico nellambito dello
spettro autistico (Muhle et al, Pediatrics 2004)
5. AUTISMO INFANTILE
MODELLI INTERPRETATIVI
DELLA CLINICA
Deficit di Teoria della mente
incapacit del bambino di accedere ad una Teoria della
Mente, rimanendo in una situazione di cecit mentale
(Baron-Cohen, 1995). Il bambino autistico, cio竪, sarebbe
incapace di comprendere e riflettere sugli stati mentali
propri ed altrui e, conseguentemente, di comprendere e
prevedere il comportamento degli altri.
6. LE BASI
NEUROBIOLOGICHE:
I NEURONI SPECCHIO
nell'uomo i neuroni specchio sono
stati localizzati vicino allarea di
Broca.
Ci嘆 ha comportato la convinzione
che il linguaggio umano si sia
evoluto tramite l'informazione
trasmessa con le prestazioni
gestuali e che infine il sistema
specchio sia stato capace di
comprendere e
codificare/decodificare.
7. DA: CRITERI DSM IV TR
A. Un totale di 6 (o pi湛) voci da (1), (2), e (3),
con almeno 2 da (1), e uno ciascuno da (2) e (3):
1) compromissione qualitativa dell'interazione
sociale, manifestata con almeno 2 dei seguenti:
a) marcata compromissione nell'uso di svariati
comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto,
l'espressione mimica, le posture corporee e i gesti,
che regolano l'interazione sociale
b) incapacit di sviluppare relazioni coi coetanei
adeguate al livello di sviluppo
c) mancanza di ricerca spontanea della condivisione
di gioie, interessi o obiettivi con altre persone
(per es., non mostrare, portare, n辿 richiamare
l'attenzione su oggetti di proprio interesse)
d) mancanza di reciprocit sociale o emotiva;
8. DA: CRITERI DSM IV TR
2) compromissione qualitativa della comunicazione
come manifestato da almeno 1 dei seguenti:
a) ritardo o totale mancanza dello sviluppo del
linguaggio parlato (non accompagnato da un
tentativo di compenso attraverso modalit
alternative di comunicazione come gesti o mimica)
b) in soggetti con linguaggio adeguato, marcata
compromissione della capacit di iniziare o
sostenere una conversazione con altri
c) uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o
linguaggio eccentrico
d) mancanza di giochi di simulazione vari e
spontanei, o di giochi di imitazione sociale
adeguati al livello di sviluppo
9. DA: CRITERI DSM IV TR
3) modalit di comportamento, interessi e
attivit ristretti, ripetitivi e stereotipati,
come manifestato da almeno 1 dei seguenti:
a) dedizione assorbente ad uno o pi湛 tipi di
interessi ristretti e stereotipati anomali o per
intensit o per focalizzazione
b) sottomissione del tutto rigida ad inutili
abitudini o rituali specifici
c) manierismi motori stereotipati e ripetitivi
(battere o torcere le mani o il capo, o complessi
movimenti di tutto il corpo)
d) persistente ed eccessivo interesse per parti
di oggetti; -
10. DA: CRITERI DSM IV TR
B. Ritardi o funzionamento anomalo in almeno
una delle seguenti aree, con esordio prima
dei 3 anni di et:
(1) interazione sociale,
(2) linguaggio usato nella comunicazione
sociale,
(3) gioco simbolico o di immaginazione.
C. L'anomalia non 竪 meglio attribuibile al
Disturbo di Rett o al Disturbo Disintegrativo
della Fanciullezza.
11. Valutazione NPI
Valutazione pediatrica e dismorfologica
Valutazione audiologica (es.audiometrico/ABR)
Valutazione oculistica
DISTURBO AUTISTICO
MEDICAL ASSESSMENT
15. Osservazione comportamentale non strutturata
Strumenti di osservazione diagnostica del bambino
Interviste per i genitori
Valutazione cognitiva/neuropsicologica
Valutazione delle competenze adattive
Valutazione psicologica
Valutazione psicolinguistica
Valutazione psicopedagogica
Osservazioni finalizzate al trattamento
DISTURBO AUTISTICO
PSYCHIATRIC ASSESSMENT
24. DISTURBO AUTISTICO
PROGNOSI
Possibili indici di evoluzione favorevole:
Minore intensit dei sintomi
QI alto
Presenza di linguaggio a 5 anni
Trattamenti intensivi precoci
ATTENZIONE: rara risoluzione completa del DA
26. TRATTAMENTO
problemi comuni
Quando intervenire?
Cosa curare?
Come curare?
Per quanto tempo?
Con quale frequenza effettuare i trattamenti?
Come valutare lefficacia del trattamento?
27. PRECOCITA DEL TRATTAMENTO
premesse neurobiologiche
Lesperienza determina attivazioni neuronali in grado
di indurre processi di transcrizione genica e
quindi modificazione delle connessioni sinaptiche
Gli interventi precoci potrebbero modificare
lorganizzazione dellespressivit del patrimonio biologico,
prevenendo o limitando lo stabilirsi di comportamenti devianti
28. PRECOCITA DEL TRATTAMENTO
evidenze cliniche
Si oppone al declino cognitivo (soggetti
non trattati tendono a presentare un
peggioramento delle prestazioni cognitive
nel tempo)
29. TRATTAMENTO
problemi comuni
Quando intervenire?
Cosa curare?
Come curare?
Per quanto tempo?
Con quale frequenza effettuare i trattamenti?
Come valutare lefficacia del trattamento?
30. GOAL DELLA TERAPIA
intervenire precocemente per incidere e modificare i meccanismi originari
del disturbo autistico
(incompetenza sociale)
PROBLEMI
deficit ricezione degli input riabilitativi
per la natura stessa del difetto originario
insufficiente conoscenza delle disfunzioni cerebrali responsabili della
processazione delle informazioni sociali
Gli interventi terapeutico-riabilitativi sono attualmente
tesi a migliorare gli effetti secondari del disturbo
ma poco focalizzati sul difetto originario
31. GOAL DELLA TERAPIA
Sintomi core
Deficit interazione sociale
Deficit comunicativo linguistico
Comportamenti ripetitivi e interessi ristretti
Comportamenti disadattivi
Aggressivit
Autolesionismo
Scoppi dira
Iperattivit
Impulsivit
Difficolt nelle attivit di vita quotidiana
32. TRATTAMENTO
problemi comuni
Quando intervenire?
Cosa curare?
Come curare?
Per quanto tempo?
Con quale frequenza effettuare i trattamenti?
Come valutare lefficacia del trattamento?
36. Interventi psicosociali:
Psicoterapia
Utilit limitata dei vari approcci psicoterapici (psicodinamico,
cognitivo-comportamentale, familiare)
I sintomi core del DA non rispondono alla psicoterapia
Indicazione in caso di:
autistici ad alto funzionamento, sdr Asperger
(problem-solving strategies)
comorbidit con DOC, disturbi dellumore
AACAP, 1999
38. Interventi psicosociali:
trattamenti comportamentali
TEACCH Schopler
ABCA
Traditional behavior learning
Situazioni di apprendimento altamente strutturate ( Discrete trials)
Obiettivi:
modificare le condotte deficitarie
ridurre comportamenti devianti
favorire le abilit adattive
ABA (Applied
behav- an.)
Lovaas
40. Interventi psicosociali:
trattamenti psicopedagogici
Social-pragmatic teaching o incidental treaning
Obiettivi:
potenziare lespressione delle emozioni, la comunicazione, le relazioni sociali,
le abilit cognitive, le autonomie, tramite il gioco, attivit espressive di vario genere
(pratico-manuali, grafiche etc), ed il ricorso a routine e ad ambienti strutturati
maggiore generalizzazione comportamenti appresi
Rogers, 1989
TED (Terapia di Scambio e di Sviluppo, Barthelemy)
Muratori, 2002
43. Parent training
Il coinvolgimento della famiglia nella esperienza
terapeutica 竪 presupposto indispensabile
di qualsiasi trattamento
Obiettivi:
favorire lelaborazione delle problematiche
connesse alla diagnosi
rafforzare le funzioni genitoriali
sostenere interazioni positive
genitori come soggetti attivi del trattamento
44. Operatori scolastici e sociali
Obiettivi:
Armonizzare lintervento educativo
Consentire continuit terapeutica
Ridurre reazioni di angoscia nel b.no
sostenere interazioni positive
Sostegno agli operatori stessi
45. TRATTAMENTO
problemi comuni
Quando intervenire?
Cosa curare?
Come curare?
Per quanto tempo?
Con quale frequenza effettuare i trattamenti?
Come valutare lefficacia del trattamento?
46. Frequenza Trattamento
In epoca prescolare fino a 30-40 ore settimanali nei
discrete trials (comprensive delle attivit fatte al
centro, a casa e a scuola)
Almeno 25 ore settimanali secondo Volkman, Handen
47. TRATTAMENTO
problemi comuni
Quando intervenire?
Cosa curare?
Come curare?
Per quanto tempo?
Con quale frequenza effettuare i trattamenti?
Come valutare lefficacia del trattamento?
48. Durata Trattamento
Almeno 2 anni negli interventi precoci
Tutta la vita? (intervento individualizzato e
personalizzato, definizione chiara dei
comportamenti di volta in volta target)
49. TRATTAMENTO
problemi comuni
Quando intervenire?
Cosa curare?
Come curare?
Per quanto tempo?
Con quale frequenza effettuare i trattamenti?
Come valutare lefficacia del trattamento?
50. Come monitorare lefficacia
dei trattamenti
Scarsa validit di scale utilizzate a fini
diagnostici (CARS, ADOS, ADI-R)
Maggiore utilit di scale non specifiche per
lautismo che valutano il funzionamento
adattivo (C-GAS, PEP-R, Vineland)
54. P.E.C.S.
sviluppato nel 1994 da L.A. Frost e A.S. Bondy nellambito del
Delaware Autistic Programm, diffuso negli Stati Uniti, allinterno di
scuole pubbliche
riconosciuto nel 2002 come Programma dellanno dallAutism
Society of America.
basato sui principi dellanalisi del comportamento applicata (Applied
Bheavior Analysis ABA), sul Verbal Behavior di B.F.Skinner (1975)
e su tecniche cognitivo-comportamentali
55. P.E.C.S.
Protocollo PECS 6 fasi:
1) Scambio
2) Distanza e persistenza
3) Discriminazione
4) Struttura della frase
5) Rispondere
6) Commentare
(Bondy & Frost, 1994; 2002)
57. Comprensione relazione causa - effetto
lo scambio fisico previsto dal training PECS facilita al bambino la comprensione
che le sue azioni possono produrre leffetto di ottenere qualcosa
Intenzionalit comunicativa desiderio di comunicare
lo scambio richiestivo sviluppa ed incrementa liniziativa comunicativa
Partner comunicativo
Argomento/oggetto della comunicazione
Mezzi e strumenti per comunicare
(Layton & Watson, 2007 in KA Quill Comunicazione e reciprocit sociale nellautismo. Erikson)
(Bondy & Frost, 2001. The Picture Exchange Communication System. Behavior Modification)
61. P.E.C.S. & RICERCA
Luso del Picture Exchange Communication System
(PECS) nello sviluppo delle abilit socio-comunicative in
bambini non verbali con autismo
Anna Lerna, Dalila Esposito, Angelo Massagli
IRCCS E. Medea- Polo di Ostuni (BR) Associazione de La NostraFamiglia
63. Risultati
VOCALIZZAZIONE
Incremento non significativo
nella produzione di vocalizzazioni
T0 - T1 (p=0,06)
Incremento significativo nella
produzione di vocalizzazioni
T1 - T2 (p=0,04)
* p = < 0,05
0
2
4
6
8
baseline pre training IV post training IV
Averagevocalization
T1T0 T2
64. Effetti CAA su comportamenti problema nel
Disturbo Autistico