Autismo e quotidianit, Anna Bovi Pres. ANGSA Lombardia - Conf. lancio app Im...App42 Srl - Finger Talks
油
Intervento alla conf stampa "Autismo: nuovi strumenti per la vita quotidiana" per il lancio del progetto Finger Talks e della app Immaginario.
Tema: autismo e problematiche quotidiane
Autismo e quotidianit, Anna Bovi Pres. ANGSA Lombardia - Conf. lancio app Im...App42 Srl - Finger Talks
油
Intervento alla conf stampa "Autismo: nuovi strumenti per la vita quotidiana" per il lancio del progetto Finger Talks e della app Immaginario.
Tema: autismo e problematiche quotidiane
Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei - Intervento ABA in cla...Istituto Walden
油
Intervento delle dott.sse Giorgia Carradori, Delia Bellifemine, Eleonora Mattei al 6属 Convegno Nazionale Autismi organizzato dal Centro Studi Erickson (Rimini, 4 e 5 maggio 2018)
Questa presentazione spiega in sintesi le caratteristiche principali del comportamento delle persone autistiche e le linee generali dell'intervento educativo.
3. DEFINIZIONE DELLHANDICAP
DA PARTE DELL O.N.U.
La disabilit 竪 una difficolt nel
funzionamento del corpo, una
difficolt della persona e della
propria socialit in uno o pi湛
contesti della vita.
4. Definizione secondo la
legge italiana (legge 104/92)
persona handicappata colui che
presenta una minorazione fisica,
psichica o sensoriale, stabilizzata o
progressiva, che 竪 causa di difficolt
di apprendimento, di relazione o di
integrazione lavorativa e tale da
terminare un processo di svantaggio
sociale o di emarginazione.
5. Lhandicap grave (legge 104/92)
Qualora la minorazione, singola o
plurima, abbia ridotto lautonomia
personale, correlata allet, in modo
da rendere necessario un intervento
assistenziale permanente,
continuativo e globale nella sfera
individuale o in quella di relazione,
la situazione assume connotazione
di gravit.
6. DIRITTO ALLEDUCAZIONE E
ALLISTRUZIONE
La persona portatrice di
handicap ha il diritto di
frequentare le istituzioni
scolastiche di ogni ordine
e grado. (art. 12, LEGGE
104/92)
9. Lintegrazione deve basarsi sul
rispetto e la valorizzazione della
diversit della persona; persona
non solo portatrice di bisogni
ma anche di risorse positive.
10. Integrazione vuol dire partecipare
alla vita di classe, alla vita della
scuola tenendo conto della
particolare situazione in cui
lalunno si trova. Devono essere
messi a disposizione tutti gli
ausili di cui lalunno necessita,
linsegnante di sostegno,
lassistente e/o leducatore.
11. LINTEGRAZIONE SI BASA:
SUI BISOGNI,
SULLE RISORSE,
I DESIDERI,
LE POTENZIALIT
DELLAPPRENDIMENTO,
DELLA COMUNICAZIONE E
DELLE RELAZIONI.
12. Ci si deve chiedere sempre: c竪
almeno 1 cosa fra le tante previste
che pu嘆 essere svolta anche
dallalunno in situazione di
handicap?
C竪 almeno 1 cosa per lhandicap
che pu嘆 essere proposta a tutta la
classe?
13. LE RISORSE UMANE PER
LINTEGRAZIONE
GLI INSEGNANTI
LA RISORSA COMPAGNI
14. GLI INSEGNANTI
PROGETTARE E CONDURRE
INSIEME IL LAVORO
CONDIVIDERE GLI
OBIETTIVI
CONDIVIDERE LE
METODOLOGIE DA
APPLICARE
17. IL DISTURBO DELLO SVILUPPO
CARATTERIZZATO DA:
Compromissione qualitativa di
origine precoce dellINTERAZIONE
SOCIALE (grave compromissione di
entrare in relazione con gli altri),
della COMUNICAZIONE, del
REPERTORIO COMPORTAMENTALE.
18. LA COMPROMISSIONE QUALITATIVA
DELLINTERAZIONE SOCIALE:
NON SVILUPPA RELAZIONI CON
COETANEI,
NON CONDIVIDE GIOIA, INTERESSI,
OBIETTIVI,
COMPROMISSIONE DI
COMPORTAMENTI NON VERBALI
(sguardo diretto, espressione mimica,),
NON C RECIPROCIT SOCIALE ED
EMOTIVA.
19. COMPROMISSIONE DELLA
COMUNICAZIONE SOCIALE:
MANCANZA O RITARDO DELLO
SVILUPPO DEL LINGUAGGIO PARLATO,
NON INIZIA O SOSTIENE UNA
CONVERSAZIONE,
LINGUAGGIO ACCENTRICO O
STEREOTIPO,
MANCANZA DI GIOCHI DI SIMULAZIONE
O DI IMITAZIONE.
20. REPERTORIO
COMPORTAMENTALE:
COMPORTAMENTI, INTERESSI, ATTIVIT
RIPETITIVI E STEREOTIPATI,
DEDIZIONE PER ATTIVIT O INTERESSI
STEREOTIPATI, INTENSI E FOCALIZZATI,
SOTTOMISSIONE RIGIDA AD ABITUDINI
INUTILI O RITUALI SPECIFICI
PERSISTENZA E ECCESSIVO INTERESSE
PER PARTI DI OGGETTI.
22. Vivere in relazione con coetanei
normodotati costituisce un
occasione quasi unica per
comprendere meglio il mondo
con le sue regole, per ricercare
apprendimenti funzionali, .
23. Lintegrazione va perseguita
nella scuola di TUTTI, anche se
lalunno presenta rilevanti
problematiche cognitive,
relazionali e comportamentali.
24. Non devono esistere
EMARGINAZIONE
ed ISOLAMENTO che sono
INACCETTABILI e non
rispettano la dignit della
persona ed il suo diritto di
vedere accettata e valorizzata
la diversit.
25. Il comportamento e le sue
problematiche
Osservazione sistematica
descrizione oggettiva,
frequenza, durata, intensit
Il perch辿 cosa ci vuole
comunicare ed in quale
situazione (storia ed evoluzione dei
comportamenti)
26. Le linee di intervento
Strategie daiuto di comunicazione
facilitata
Stimolazione sensoriale
Forme di apprendimento imitativo
Gratificazione
Se 竪 presente un deficit cognitivo 竪
importante una precisa organizzazione
didattica.
Lorganizzazione dellambiente fisico
27. Lorganizzazione
dellambiente fisico
Schemi visivi per strutturare la
nozione del
tempo
suddivisione dei
programmi organizzazione dei
della giornata compiti e dei materiali
28. Comunicazione facilitata per
grave disabilit verbale
Indicazione di figure, lettere, parole.
Flashcard e Pecs.
Programmi per il PC software
particolari, meno elaborati (per non
creare confusione nel decodificare)
contenuti in forma sequenziale, statica.
Creazione di mappe concettuali.
Registrazione audio del testo
proposto sul libro.
29. STRATEGIE per LINTERVENTO
EDUCATIVO-RIABILITATIVO
Lintervento segue due
direttrici:
Acquisizione di comportamenti
adeguati (attenzione al compagno di
gioco, comprendere regole, costruire
giocattoli, ).
Eliminazione di comportamenti
non adeguati (aggressione,
stereotipie,)
30. Tecniche di intervento
Le tecniche che seguono possono
essere, secondo il caso, applicate a
quasi tutti gli alunni portatori di
handicap.
31. Tecniche per linsegnamento di
comportamenti funzionali
Tecniche semplici (per
incrementare lattenzione, la
discriminazione tra lettere simili,
ecc.).
Rinforzo
Prompting
Fading
Modeling
33. Il Rinforzo
Rinforzo positivo somministrare un
oggetto gradito se il bambino ha dimostrato il
comportamento desiderato.
Rinforzo negativo per evitare una
conseguenza spiacevole (p. e.:mettere a posto
per evitare una punizione). Attenzione! Spesso
竪 un meccanismo che genera e mantiene
comportamenti inadeguati! ( do qualcosa pur
di farlo smettere ).
34. RINFORZI
Rinforzo estrinseco rinforzo
introdotto dallesterno.
Rinforzo intrinseco il piacere di
aver svolto il compito correttamente
Rinforzi naturali lodi a scuola
Rinforzi artificiali il biscotto, la
caramella.
Rinforzi incondizionati
Rinforzo condizionato
35. Il Prompting il suggerimento
Prompting verbale diretto (accende il
gioco sonoro).
indiretto (ti ricordi,).
Prompting gestuale indicano
movimenti da compiere
Prompting figurali figure che indicano
i vari posti, le sequenze dei lavori, .
Prompting fisici guida fisica aiuto
nel movimento.
37. Il modeling
Funzione acquisitiva apprendere
osservando.
Funzione facilitativa imparare a dare
risposte comportamentali corrette con
maggior frequenza, anche in modo
parziale.
Funzione disinibitrice osservare dei
comportamenti inibiti (nelle fobie). Si
deve promuovere lautocontrollo.
38. Le tecniche complesse
Lo shaping: serve a
modellare
progressivamente il
comportamento desiderato
partendo da un
comportamento semplice
da eseguire.
40. Tecniche per leliminazione dei
comportamenti disfunzionali
Le tecniche eversive sono
interventi disagevoli per
il ragazzo.
41. Lestinzione: elimina i rinforzi
che derivano da
comportamenti problematici.
Lobiettivo 竪 di ignorare il
bambino. Il rinforzo arriva se
questo si comporta in modo
corretto.
42. La saziazione: se il soggetto
mostra interesse verso uno
stimolo non adeguato, darlo
tanto finch辿 si stufa!
43. La pratica negativa: Somiglia
alla precedente, ma 竪 pi湛
difficile. Si deve far fare al
bambino unazione non
adeguata (sempre di pi湛 senza
fermarsi alla prima resistenza o
quando si vede che 竪 stanco).
47. Generalizzazione sul compito
Generalizzazione sul contesto
Generalizzazione sulle persone
48. Lapprendimento e il
mantenimento dipendono
dallet, dal livello di deficit,
dallefficacia del programma
educativo e dallambiente di
vita.
49. Dentro e fuori dellintegrazione
La difficile presenza
dellalunno con
autismo in classe
50. 4 parole chiave:
Programmazione
Organizzazione
Didattica speciale
Compagni
51. In aula e fuori: 3 aspetti
programmazione congiunta tra
insegnanti e insegnante di sostegno
alla ricerca di punti di contatto
possibilit di avvicinare gli obiettivi e
partecipare alla cultura del compito
prospettiva di svolgere attivit
personalizzate allinterno ed esterno
della classe.
52. LINSEGNANTE DI SOSTEGNO
Dare informazioni per quanto
riguarda il tipo di handicap
Coordinare i rapporti scuola
famiglia
Aiutare e sostenere lalunno in
situazione di handicap in aula e
fuori
Informare in modo adeguato i
compagni
53. Favorire lintegrazione
Dare consigli per quanto riguarda le
metodologie speciali dapplicare
Elaborare congiuntamente il P.E.I. e
P.D.F.
Dare sicurezza
55. La collaborazione proficua
tra le varie componenti che
lavorano con il soggetto in
situazione di gravit 竪 un
altro aspetto fondamentale
per ottenere dei buoni
risultati nella la vita
scolastica, sociale e fisica.
56. La collaborazione tra scuola e
famiglia
Scambio giornaliero
dinformazioni attraverso il
DIARIO DI BORDO 竪
SCAMBIO RECIPROCO!
57. La collaborazione tra scuola ed equipe
multidisciplinare
La collaborazione tra
lequipe multidisciplinare 竪
necessaria per stilare il PDF
ed il PEI. Le attivit da
proporre devono essere
frutto di un programma
condiviso.
58. SCUOLA EQUIPE - FAMIGLIA
INSEGNANTE DI SOSTEGNO E
TUTTI GLI INSEGNANTE DI CLASSE
P.E.I. e P.D.F.
EQUIPE MEDICA FAMIGLIA
ASSISTENTE SOCIALE
59. LASSISTENTE O LEDUCATORE
A SCUOLA
INFORMAZIONE SUL
PROGRAMMA
COLLABORAZIONE RECIPROCA
CONDIVISIONE DEI COMPITI
61. serve ad aumentare la percezione
sensoriale per migliorare la capacit
grossa e fine motoria
relazionale
la comunicazione non verbale e
quella alternativa
ad esprimere il gradimento e il
non gradimento
ad esprimere laccettazione o il
rifiuto
62. a conoscere secondo le proprie
capacit il mondo circostante
ad acquisire maggiore autonomia
per trarre maggiore
benessere ed una migliore
qualit della propria vita.
67. Polvere di caff竪, t竪, cacao, riso,
pasta, farine varie, .
Palle di varie dimensioni e con
superficie diverse.
Did嘆, pongo, colori, pennelli,
rulli, spugne, timbri .
72. Regole fondamentale da
osservare
Non proporre troppi materiali
Non lavorare costantemente
con lalunno in situazione di
gravit
concedere il tempo
necessario ad intraprendere
unazione
73. Non 竪 lalunno che si
deve adattare ai nostri
tempi, bens狸 竪
linsegnante che si
deve adattare ai tempi
di apprendimento
dellalunno.
75. Il controllo del movimento della
testa
Attraverso il movimento della testa
lalunno allarga il campo visivo.
Il controllo del movimento del capo
竪 necessario per la percezione,
losservazione, la conoscenza dello
spazio circostante, la reazione a
stimoli acustici ed ottici e la
motricit della bocca.
76. LUDITO E LASCOLTO
Esercizi per rafforzare e
manipolare la percezione
uditiva
giochi sonori
palla sonora
musica di ogni tipo e genere
strumenti musicali
materiale non strutturato
77. Lascolto
Va giornalmente allenato e
sollecitato.
Lalunno deve imparare ad ascoltare
brevi e precise consegne.
Quando si parla, mantenere il
contatto oculare con lalunno.
78. LUDITO E LA VISTA
Sintersecano.
Dovrebbero essere analizzati
insieme.
La stimolazione sensoriale di questi
due sensi va di pari passo, tranne
quando uno di questi 竪
compromesso cos狸 tanto da non
fornire nessun residuo percettivo.
79. LA VISTA E LA COMUNICAZIONE
NON VERBALE
IL PC
Programmi particolari in commercio
Programmi creati per lalunno (con Power
Point)
Per mantenere e migliorare il contatto
oculare e per svegliare linteresse e la
curiosit.
80. Flashcard
Per effettuare una scelta
Per indicare ci嘆 che si desidera
(persona, oggetto, fame, sete, ).
81. I PECS
Picture exchange comunication system
sistema di comunicazione aumentativa
/alternativa.
Per bambini non verbali.
Utilizzo dimmagini per comunicare.
Per poter comunicare ed esprimere i
propri bisogni.
Il materiale 竪 facilmente realizzabile.
Si pu嘆 portare ovunque.
82. Il materiale 竪 facilmente
realizzabile.
Si pu嘆 potare ovunque.
Ulteriori informazioni:
http://www.maestrasabry.it/risorse/V
arie/pecs.pdf
83. IL GUSTO E LOLFATTO
Lesplorazione sensoriale
gustativa-olfattiva
Kit olfattivi
Alimenti
84. IL GUSTO E LOLFATTO
Questi due sensi non vengono quasi
mai compromessi e permettono
assieme al tatto una grande variet
di stimolazioni ed esplorazioni
sensoriali.
89. I QUADERNI
Quaderni costruiti appositamente
per raccogliere i lavori realizzati.
I quaderni mostrano quali materiali
si hanno manipolato.
Si pu嘆 scrivere un commento sul
lavoro svolto, sulla partecipazione,
la voglia o il non gradimento
dellalunno, .
90. Anche lalunno in situazione di
handicap grave ha il diritto di
portare a casa dei lavoretti ben
raccolti e curati.
I genitori vedono cosa si ha fatto, i
materiali utilizzati, cosa gradisce il
proprio figlio, cosa no.
91. IL MERITATO RIPOSO
Alternare fasi di lavoro e fasi di
riposo.
Finita unattivit dare la possibilit
di fare qualcosa in autonomia.
92. Bibliografia
Dispense dei professori Cottini,
Fedele, Morello, legge 104/92,
dichiarazione dellO.N.U., relazione
dellanno di prova (Gisser).
Per i Pecs:
http://www.maestrasabry.it/risorse/
Varie/pecs.pdf
93. Grazie a tutti per la partecipazione!
Un grazie di cuore a Laura per il suo
supporto tecnico e per avermi
sempre sostenuta!
Mille grazie agli insegnanti della
Scuola Primaria di Osoppo di aver
permesso unintegrazione a 360属.