EPATITE E
UNA ZOONOSI OCCUPAZIONALE EMERGENTE
E una malattia virale acuta, generalmente autolimitante e molto raramente soggetta a cronicizzazione, con caratteristiche cliniche simili a quelle dellepatite A.
Decorsi severi con mortalit che pu嘆 arrivare fino al 30% e alta frequenza di forme fulminanti possono manifestarsi nelle donne in gravidanza
1. Epatiti virali croniche: il punto di vista dellinternista 17 novembre 2007 _______________________________________ Ambulatorio di Epatologia Dr. Paolo Scivetti Divisione di Medicina Interna Ospedale di Biella
3. Epatite virale cronica HCV correlata Che cos竪 il virus dellepatite C Come si trasmette linfezione Epatite Cronica Cirrosi Epatica Complicanze della Cirrosi
5. Il virus dellepatite C Genotipo - 1 Prevale nellepatite cronica attiva, nella cirrosi e nellepatocarcinoma. Ha solitamente il decorso pi湛 aggressivo e presenta una bassa risposta protratta allinterferone.
6. Il virus dellepatite C Genotipo - 2 Prevale nei portatori asintomatici con lieve malattia epatica. Ha spesso un decorso pi湛 benigno e una migliore risposta protratta allinterferone.
7. Il virus dellepatite C Genotipo - 3 Prevale tra i giovani tossicodipendenti e, come lHCV-2, presenta una migliore risposta protratta allinterferone
8. Come si trasmette linfezione Trasfusioni o emoderivati, prima del 1991 Aghi o strumenti infetti per liniezioni di droghe o farmaci Punture accidentali con aghi infetti Condivisioni di oggetti appuntiti o taglienti con persone portatrici del virus Trattamenti odontoiatrici
9. Come si trasmette linfezione Tatuaggi o Body Piercing Rapporti sessuali con contatti di sangue: durante le mestruazioni o traumatici Dialisi Frequenti ricoveri ospedalieri Convivenza con persone portatrici del virus (rischio basso)
10. Come NON si trasmette linfezione Starnutendo o tossendo Stringendo la mano Baciando, o con le normali effusioni amorose Usando lo stesso bagno
11. Come NON si trasmette linfezione Mangiando cibo preparato da qualcuno che ha il virus dellepatite C. Condividendo piatti e stoviglie Tenendo un bambino in braccio Nuotando nella stessa piscina
13. Storia naturale dellinfezione da HCV Il virus dellEpatite C non ha un effetto citotossico diretto sullepatocita. Le manifestazioni cliniche e il danno epatico dipendono dalla risposta immune dellospite.
14. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica : 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti
15. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80
18. Storia naturale dellinfezione da HCV Spada, E et al. Gut 2004;53:1673-1681 Table 1 油Characteristics of patients with self-limiting and chronically evolving acute HCV infection Parameter Number of patients Self-limiting Chronic course Number 34 10 (29%) 24 (71%) Symptoms at the onset (n. pts) Jaundice at the onset (n. pts) 9 (90%) 14 (58%) 10 (100%) 23 (96%)
19. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80
20. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55
21. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55
22. Alberti, A. et. al. Ann Intern Med 2002;137:961-964 Histologic activity and fibrosis stage of the 78 persons with normal or elevated alanine aminotransferase levels who were positive for hepatitis C virus
23. Storia naturale dellinfezione da HCV Transaminasi persistentemente normali Transaminasi normali in 6-9 controlli nellarco di 18 mesi Linee guida AISF - 2004
24. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 85 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55
27. Storia naturale dellinfezione da HCV Transaminasi alterate Anti HCV positivi HCV rna positivi Sintomatologia: Astenia, Malessere Epatite cronica attiva
28. Storia naturale dellinfezione da HCV Epatiti Autoimmuni Epatiti Alcoliche Non Alcholic Fatty Liver Disease Malattie da metalli ECA Diagnosi differenziale
29. Storia naturale dellinfezione da HCV A digiuno Eco assistita Dolore assente Riposo a letto per alcune ore Complicanze: 0.06% -> 0.32 % (pneumotorace) (La biopsia epatica)
39. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 85 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 60 Cirrosi: 15-25 In 9 -> 27 anni
42. Necrosi degli epatociti Aumento del collagene (Fibrosi) Collasso del reticolo di sostegno Sovvertimento vascolare Rigenerazione cellulare Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata
43. Necrosi degli epatociti Aumento del collagene (Fibrosi) Collasso del reticolo di sostegno Sovvertimento vascolare Rigenerazione cellulare Ittero Edema Coagulopatia Ipertensione portale HCC Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata
44. Necrosi degli epatociti Aumento del collagene (Fibrosi) Collasso del reticolo di sostegno Sovvertimento vascolare Rigenerazione cellulare Ittero Edema Coagulopatia Ipertensione portale HCC Ascite Encefalopatia Varici esofagee Ipersplenismo Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata
45. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Classificazione di Child-Pugh PUNTI 1 2 3 _________________________________________________________ Encefalopatia NO LIEVE GRAVE Ascite NO LIEVE GRAVE Bilirubina (mg/dl) < 2 2 3 > 3 Albumina (g/dl) > 3,5 3,5 3 < 3 T. Di Quick > 70 % 50 70 % < 50 % _________________________________________________________ CHILD PUGH A B C Totale 5-6 7 9 10 15 ___________________________________
46. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Sopravvivenza media in rapporto al CHILD SCORE ______________________________________________________ Stadio di CHILD A B C Pugh 5-6 7 9 10 15 ANNI DI SOPRAVVIVENZA 10 15 5 - 10 1 5 ______________________________________________________
47. Storia naturale dellinfezione da HCV Benvegnu, L et al. Gut 2004;53:744-749 Figure 1 Cumulative probability of hepatocellular carcinoma (HCC), ascites, variceal bleeding, and portal-systemic encephalopathy during follow up in 312 patients with initially compensated cirrhosis of viral aetiology (Kaplan-Meier method).
49. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
50. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
51. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite: Refrattaria (mortalit ad un anno: 50 %) Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
52. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite: Refrattaria (mortalit ad un anno: 50 %) PBS (10 -> 30 %/anno) Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
53. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite: Refrattaria (mortalit ad un anno: 50 %) PBS (10 -> 30 %/anno) S. Epatorenale (+ 2 settimane -> 3 mesi) Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
54. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
55. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite Emorragia digestiva (ricovero urgente) Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
56. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica Peggioramento del CHILD
57. Storia naturale dellinfezione da HCV Cirrosi Epatica HCV correlata Complicanze: Ascite Emorragia digestiva Encefalopatia portosistemica (Diuretici dellansa -> Ipokaliemia -> Fuoriuscita di K + intracell -> Aumento di H + intracell -> Acidosi -> Aumento della produzione di Ammoniaca) (Diuretici -> ridurre la trasformazione di ammonio in Urea)
58. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 85 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 60 Cirrosi: 15-25 Epatocarcinoma : 1-4% anno di cirrotici
61. Storia naturale dellinfezione da HCV Sospetto ecografico Alfafetoproteina > 200 Confermato dalla TAC com M.d.C. Rapido peggioramento clinico Diagnosi precoce Epatocarcinoma
62. Storia naturale dellinfezione da HCV Sospetto ecografico Alfafetoproteina > 200 Confermato dalla TAC com M.d.C. Rapido peggioramento clinico Diagnosi precoce Epatocarcinoma
64. Storia naturale dellinfezione da HCV Alfa-feto proteina ed Ecografia Programma per la diagnosi precoce dellEpatocarcinoma
65. Storia naturale dellinfezione da HCV Alfa-feto proteina ed Ecografia Controlli ogni 4 6 mesi Programma per la diagnosi precoce dellEpatocarcinoma
66. Storia naturale dellinfezione da HCV Alfa-feto proteina ed Ecografia Controlli ogni 4 6 mesi Per accedere Screening dellHCC Programma per la diagnosi precoce dellEpatocarcinoma
70. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti
71. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80
72. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55
73. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55 9 - 27 anni
74. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55 Cirrosi: 15-25
75. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55 Cirrosi: 15-25 10 - 15 anni
76. Contagiati 100 Storia naturale dellinfezione da HCV Infezione primaria subclinica: 95 Epatite acuta: 5 Rarissime forme fulminanti Epatite cronica: 80 Evoluzione benigna con Alt costantemente normali: 25 Epatite cronica persistente/lobulare o epatite cronica attiva: 55 Cirrosi: 15-25 Epatocarcinoma: 1-4% anno di cirrotici
77. Take Home Message I 1 Tranquillizzare il paziente Lepatite C ha un forte impatto clinico perch辿 molto diffusa, ma 竪 relativamente benigna per il singolo paziente . Chi si infetta e non ha fattori di rischio ha solo una probabilit del 15-25% di evolvere in cirrosi, dopo 27 anni . Dopo altri 10 anni di cirrosi, il 70% non avr complicanze.
78. Take Home Message II 2 Controllare i fattori rischio Obesit. Sovraccarico marziale (controllare Ferritina) Co-infezione (vaccinazione per epatite B) Evitare immuno-soppressori (steroidi) Abolire gli alcolici
80. Take Home Message III La prima causa di morte 竪 lepatocarcinoma: Screening dellHCC
81. HO FINITO !!! Grazie per lattenzione _______________________________________ Dr. Paolo Scivetti Ambulatorio di Epatologia Divisione di Medicina Interna Ospedale di Biella
82. Increased survival of cirrhotic patients with a hepatocellular carcinoma detected during surveillance. S. Giovanni, ., Colombo Department of Gastroenterology and Endocirnology, A.M. & A. Migliavacca Center for Liver Diseases, FIRC Unit on Liver Cancer, IRCSS Maggiore Hospital and University of Milan, Italy. BACKGROUND & AIMS: Significant improvements in management of hepatocellular carcinoma (HCC) have occurred in the last years, but their impact on surveillance outcome is unknown. To clarify this, we compared survival of HCC patients identified along 3 consecutive quinquennia of surveillance. METHODS: A cohort of 417 HCC-free outpatients with compensated cirrhosis was prospectively followed for 148 months (range, 1-213 months) with periodic ultrasound examinations. RESULTS: HCC developed in 112 patients, at a 3.4% rate per year, and was the prime cause of death (n = 54). Forty-six (41%) patients had a single tumor, with a mean size of 3.7 cm, 3.0 cm, and 2.2 cm in the 3 quinquennia (first vs. second: ns; first vs. third: P = 0.017; second vs. third: P = 0.02), and 38 (44%) underwent radical therapy. Mortality rates in HCC patients fell from 45% in the first quinquennium to 37% in the second and 10% in the third (first vs. second: ns; first vs. third: P = 0.0009; second vs. third: P = 0.018) in parallel with a reduction in yearly mortality of treated patients (34%, 28%, and 5%, respectively; first vs. second: ns; second vs. third: P = 0.036; first vs. third: P = 0.0024). After stratification for quinquennium, tumor staging, according to Cancer of the Liver Italian Program (CLIP), was the only independent predictor of survival (P = 0.015). CONCLUSIONS: Cirrhotic patients developing a HCC during the last 5 years of surveillance survived longer than previously, as a consequence of improved management of the tumor and complications of cirrhosis. Gastroenterology. 2004 Apr;126(4):1005-14
84. Parachutes reduce the risk of injury after gravitational challenge, but their effectiveness has not been proved with randomised controlled trials Credit: HULTON/GETTY BMJ油油2003;327:1459-1461油(20油December), doi:10.1136/bmj.327.7429.1459 Hazardous journey Parachute use to prevent death and major trauma related to gravitational challenge: systematic review of randomised controlled trials Gordon C S Smith, professor 1 , Jill P Pell, consultant 2 1 Department of Obstetrics and Gynaecology, Cambridge University, Cambridge CB2 2QQ, 2 Department of Public Health, Greater Glasgow NHS Board, Glasgow G3 8YU Conclusions As with many interventions intended to prevent ill health, the effectiveness of parachutes has not been subjected to rigorous evaluation by using randomised controlled trials. Advocates of evidence based medicine have criticised the adoption of interventions evaluated by using only observational data. We think that everyone might benefit if the most radical protagonists of evidence based medicine organised and participated in a double blind, randomised, placebo controlled, crossover trial of the parachute.
Editor's Notes
#32: Lavvento della terapia con statine ha portato un significativo progresso nella gestione delle malattie cardiovascolari. I primi studi hanno valutato limpatto delle statine sulla progressione della malattia coronarica. Mentre le variazioni valutate per via angiografica apparivano modeste, le risposte cliniche ad esse associate sono state significative. In una seconda fase, ampi studi clinici controllati hanno dimostrato gli effetti benefici per la prevenzione primari e secondaria della malattia coronarica nei pazienti con colesterolemia elevata e, pi湛 recentemente, lefficacia delle statine 竪 stata estesa alla prevenzione primaria della malattia coronarica in soggetti con colesterolemia compresa nei valori medi. Studi in vitro hanno dimostrato che la terapia con statine, oltre a ridurre i valori di LDL e a ridurre lo spessore della tonaca Intima-Media (Intima-Media Thickness, IMT), esercita effetti su molti altri fattori coinvolti nella patogenesi dellaterosclerosi, compresi la trombogenicit della placca, la proliferazione e la migrazione cellulare, la funzione endoteliale e la tendenza al processo trombotico. Le statine inibiscono lossidazione delle LDL, luptake delle LDL ossidate da parte dei macrofagi e inibiscono ladesione dei monociti allendotelio vascolare. I ricercatori suggeriscono che leffetto rapido e pleiotropico delle statine sui fattori determinanti della reattivit piastrinica, della coagulazione e della funzione endoteliale potrebbero anche estendere limpiego di questi agenti terapeutici al trattamento della sindrome coronarica acuta (acute coronary sindrome, ACS). Davies MJ, Going from immutable to mutable atherosclerotic plaques, Am J Cardiol 2001;88(suppl):2F-9F
#33: Lavvento della terapia con statine ha portato un significativo progresso nella gestione delle malattie cardiovascolari. I primi studi hanno valutato limpatto delle statine sulla progressione della malattia coronarica. Mentre le variazioni valutate per via angiografica apparivano modeste, le risposte cliniche ad esse associate sono state significative. In una seconda fase, ampi studi clinici controllati hanno dimostrato gli effetti benefici per la prevenzione primari e secondaria della malattia coronarica nei pazienti con colesterolemia elevata e, pi湛 recentemente, lefficacia delle statine 竪 stata estesa alla prevenzione primaria della malattia coronarica in soggetti con colesterolemia compresa nei valori medi. Studi in vitro hanno dimostrato che la terapia con statine, oltre a ridurre i valori di LDL e a ridurre lo spessore della tonaca Intima-Media (Intima-Media Thickness, IMT), esercita effetti su molti altri fattori coinvolti nella patogenesi dellaterosclerosi, compresi la trombogenicit della placca, la proliferazione e la migrazione cellulare, la funzione endoteliale e la tendenza al processo trombotico. Le statine inibiscono lossidazione delle LDL, luptake delle LDL ossidate da parte dei macrofagi e inibiscono ladesione dei monociti allendotelio vascolare. I ricercatori suggeriscono che leffetto rapido e pleiotropico delle statine sui fattori determinanti della reattivit piastrinica, della coagulazione e della funzione endoteliale potrebbero anche estendere limpiego di questi agenti terapeutici al trattamento della sindrome coronarica acuta (acute coronary sindrome, ACS). Davies MJ, Going from immutable to mutable atherosclerotic plaques, Am J Cardiol 2001;88(suppl):2F-9F
#34: Lavvento della terapia con statine ha portato un significativo progresso nella gestione delle malattie cardiovascolari. I primi studi hanno valutato limpatto delle statine sulla progressione della malattia coronarica. Mentre le variazioni valutate per via angiografica apparivano modeste, le risposte cliniche ad esse associate sono state significative. In una seconda fase, ampi studi clinici controllati hanno dimostrato gli effetti benefici per la prevenzione primari e secondaria della malattia coronarica nei pazienti con colesterolemia elevata e, pi湛 recentemente, lefficacia delle statine 竪 stata estesa alla prevenzione primaria della malattia coronarica in soggetti con colesterolemia compresa nei valori medi. Studi in vitro hanno dimostrato che la terapia con statine, oltre a ridurre i valori di LDL e a ridurre lo spessore della tonaca Intima-Media (Intima-Media Thickness, IMT), esercita effetti su molti altri fattori coinvolti nella patogenesi dellaterosclerosi, compresi la trombogenicit della placca, la proliferazione e la migrazione cellulare, la funzione endoteliale e la tendenza al processo trombotico. Le statine inibiscono lossidazione delle LDL, luptake delle LDL ossidate da parte dei macrofagi e inibiscono ladesione dei monociti allendotelio vascolare. I ricercatori suggeriscono che leffetto rapido e pleiotropico delle statine sui fattori determinanti della reattivit piastrinica, della coagulazione e della funzione endoteliale potrebbero anche estendere limpiego di questi agenti terapeutici al trattamento della sindrome coronarica acuta (acute coronary sindrome, ACS). Davies MJ, Going from immutable to mutable atherosclerotic plaques, Am J Cardiol 2001;88(suppl):2F-9F
#35: Lavvento della terapia con statine ha portato un significativo progresso nella gestione delle malattie cardiovascolari. I primi studi hanno valutato limpatto delle statine sulla progressione della malattia coronarica. Mentre le variazioni valutate per via angiografica apparivano modeste, le risposte cliniche ad esse associate sono state significative. In una seconda fase, ampi studi clinici controllati hanno dimostrato gli effetti benefici per la prevenzione primari e secondaria della malattia coronarica nei pazienti con colesterolemia elevata e, pi湛 recentemente, lefficacia delle statine 竪 stata estesa alla prevenzione primaria della malattia coronarica in soggetti con colesterolemia compresa nei valori medi. Studi in vitro hanno dimostrato che la terapia con statine, oltre a ridurre i valori di LDL e a ridurre lo spessore della tonaca Intima-Media (Intima-Media Thickness, IMT), esercita effetti su molti altri fattori coinvolti nella patogenesi dellaterosclerosi, compresi la trombogenicit della placca, la proliferazione e la migrazione cellulare, la funzione endoteliale e la tendenza al processo trombotico. Le statine inibiscono lossidazione delle LDL, luptake delle LDL ossidate da parte dei macrofagi e inibiscono ladesione dei monociti allendotelio vascolare. I ricercatori suggeriscono che leffetto rapido e pleiotropico delle statine sui fattori determinanti della reattivit piastrinica, della coagulazione e della funzione endoteliale potrebbero anche estendere limpiego di questi agenti terapeutici al trattamento della sindrome coronarica acuta (acute coronary sindrome, ACS). Davies MJ, Going from immutable to mutable atherosclerotic plaques, Am J Cardiol 2001;88(suppl):2F-9F
#36: Lavvento della terapia con statine ha portato un significativo progresso nella gestione delle malattie cardiovascolari. I primi studi hanno valutato limpatto delle statine sulla progressione della malattia coronarica. Mentre le variazioni valutate per via angiografica apparivano modeste, le risposte cliniche ad esse associate sono state significative. In una seconda fase, ampi studi clinici controllati hanno dimostrato gli effetti benefici per la prevenzione primari e secondaria della malattia coronarica nei pazienti con colesterolemia elevata e, pi湛 recentemente, lefficacia delle statine 竪 stata estesa alla prevenzione primaria della malattia coronarica in soggetti con colesterolemia compresa nei valori medi. Studi in vitro hanno dimostrato che la terapia con statine, oltre a ridurre i valori di LDL e a ridurre lo spessore della tonaca Intima-Media (Intima-Media Thickness, IMT), esercita effetti su molti altri fattori coinvolti nella patogenesi dellaterosclerosi, compresi la trombogenicit della placca, la proliferazione e la migrazione cellulare, la funzione endoteliale e la tendenza al processo trombotico. Le statine inibiscono lossidazione delle LDL, luptake delle LDL ossidate da parte dei macrofagi e inibiscono ladesione dei monociti allendotelio vascolare. I ricercatori suggeriscono che leffetto rapido e pleiotropico delle statine sui fattori determinanti della reattivit piastrinica, della coagulazione e della funzione endoteliale potrebbero anche estendere limpiego di questi agenti terapeutici al trattamento della sindrome coronarica acuta (acute coronary sindrome, ACS). Davies MJ, Going from immutable to mutable atherosclerotic plaques, Am J Cardiol 2001;88(suppl):2F-9F
#39: Lavvento della terapia con statine ha portato un significativo progresso nella gestione delle malattie cardiovascolari. I primi studi hanno valutato limpatto delle statine sulla progressione della malattia coronarica. Mentre le variazioni valutate per via angiografica apparivano modeste, le risposte cliniche ad esse associate sono state significative. In una seconda fase, ampi studi clinici controllati hanno dimostrato gli effetti benefici per la prevenzione primari e secondaria della malattia coronarica nei pazienti con colesterolemia elevata e, pi湛 recentemente, lefficacia delle statine 竪 stata estesa alla prevenzione primaria della malattia coronarica in soggetti con colesterolemia compresa nei valori medi. Studi in vitro hanno dimostrato che la terapia con statine, oltre a ridurre i valori di LDL e a ridurre lo spessore della tonaca Intima-Media (Intima-Media Thickness, IMT), esercita effetti su molti altri fattori coinvolti nella patogenesi dellaterosclerosi, compresi la trombogenicit della placca, la proliferazione e la migrazione cellulare, la funzione endoteliale e la tendenza al processo trombotico. Le statine inibiscono lossidazione delle LDL, luptake delle LDL ossidate da parte dei macrofagi e inibiscono ladesione dei monociti allendotelio vascolare. I ricercatori suggeriscono che leffetto rapido e pleiotropico delle statine sui fattori determinanti della reattivit piastrinica, della coagulazione e della funzione endoteliale potrebbero anche estendere limpiego di questi agenti terapeutici al trattamento della sindrome coronarica acuta (acute coronary sindrome, ACS). Davies MJ, Going from immutable to mutable atherosclerotic plaques, Am J Cardiol 2001;88(suppl):2F-9F