Marchi mirror neurons and evolution of languageGregorio Marchipresentazione sull'articolo scientifico "mirror neurons and the evolution of language" di Corballis
FITNESS COGNITIVO EMOTIVOstudiopellegrino_psicosomatica Le abilità cognitive sono difficili da misurare perché multidimensionali, difficili da codificare e strettamente personali; possono però essere rafforzate e migliorate attraverso un allenamento – fitness – costante, che dura tutta la vita!
Per essere efficace il fitness cognitivo deve porre le basi per:
• comprendere come l’esperienza possa valorizzare le potenzialità del cervello
• favorire l’acquisizione degli schemi ricorrenti
• promuovere l’innovazione e la creatività
• stimolare il pensiero positivo.
Quanto maggiore è il fitness cognitivo di un individuo, tanto più egli sarà in grado di affrontare le sfide della vita, di prendere decisioni, di gestire le situazioni complesse, di codificare nuove idee e punti di vista alternativi e di modulare il comportamento con assertività ed efficacia.
Le tecniche di Brain Training possono migliorare essenzialmente solo le abilità che riguardano il singolo programma in oggetto, ma non di più.
Un programma di fitness cognitivo, per essere efficace, deve presupporre interventi mirati al rafforzamento della motivazione personale, all’innovazione e alla crescita intellettuale.
E’ difficile stabilire uno standard minimo di riferimento, l’attività cognitiva è il riflesso della propria personalità, degli interessi lavorativi o artistici, dell’educazione ricevuta e degli studi fatti, dell’interesse verso la cultura in senso generale, della curiosità nei confronti dell’ambiente, della scienza e della società.
Il fitness cognitivo rappresenta un forte stimolo all’innovazione: con l’allenamento mentale si previene l’inerzia e si favorisce la creatività, a qualsiasi età.
L'immagine corporea nei casi difficiliEmanuel MianIntervento del Dr.Emanuel Mian,PhD al convegno Triveneto della Società Italiana per lo Studio sui DIsturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA). Viene discusso del disturbo dell'immagine corporea nei pazienti difficili da trattare e quali possibilità diagnostiche e di intervento sono ora disponibili. Viene illustrato il Body Image Revealer e l'utilizzo di specchi particolari per l'esposizione guidata secondo la MBCT-Mindfulness Based Cognitive Therapy. Il Dr.Mian è psicologo e dottore di Ricerca in Neuroscienze ed opera in Friuli Venezia Giulia ed in Lombardia presso l'Istituto Nazionale di Chirurgia dell'Obesità.
FITNESS COGNITIVO EMOTIVOstudiopellegrino_psicosomatica Le abilità cognitive sono difficili da misurare perché multidimensionali, difficili da codificare e strettamente personali; possono però essere rafforzate e migliorate attraverso un allenamento – fitness – costante, che dura tutta la vita!
Per essere efficace il fitness cognitivo deve porre le basi per:
• comprendere come l’esperienza possa valorizzare le potenzialità del cervello
• favorire l’acquisizione degli schemi ricorrenti
• promuovere l’innovazione e la creatività
• stimolare il pensiero positivo.
Quanto maggiore è il fitness cognitivo di un individuo, tanto più egli sarà in grado di affrontare le sfide della vita, di prendere decisioni, di gestire le situazioni complesse, di codificare nuove idee e punti di vista alternativi e di modulare il comportamento con assertività ed efficacia.
Le tecniche di Brain Training possono migliorare essenzialmente solo le abilità che riguardano il singolo programma in oggetto, ma non di più.
Un programma di fitness cognitivo, per essere efficace, deve presupporre interventi mirati al rafforzamento della motivazione personale, all’innovazione e alla crescita intellettuale.
E’ difficile stabilire uno standard minimo di riferimento, l’attività cognitiva è il riflesso della propria personalità, degli interessi lavorativi o artistici, dell’educazione ricevuta e degli studi fatti, dell’interesse verso la cultura in senso generale, della curiosità nei confronti dell’ambiente, della scienza e della società.
Il fitness cognitivo rappresenta un forte stimolo all’innovazione: con l’allenamento mentale si previene l’inerzia e si favorisce la creatività, a qualsiasi età.
L'immagine corporea nei casi difficiliEmanuel MianIntervento del Dr.Emanuel Mian,PhD al convegno Triveneto della Società Italiana per lo Studio sui DIsturbi del Comportamento Alimentare (SISDCA). Viene discusso del disturbo dell'immagine corporea nei pazienti difficili da trattare e quali possibilità diagnostiche e di intervento sono ora disponibili. Viene illustrato il Body Image Revealer e l'utilizzo di specchi particolari per l'esposizione guidata secondo la MBCT-Mindfulness Based Cognitive Therapy. Il Dr.Mian è psicologo e dottore di Ricerca in Neuroscienze ed opera in Friuli Venezia Giulia ed in Lombardia presso l'Istituto Nazionale di Chirurgia dell'Obesità.
1. AGNOSIA
Difficoltà di riconoscimento limitate ad un canale
sensoriale che non sono attribuibili a deficit percettivi
elementari, a disordini oculo-motori, a disturbi
afasici, a compromissione attentive, a deficit mnestici
né ad un grave deterioramento cognitivo.
3. Agnosie visive
I disturbi di riconoscimento visivo possono riguardare,
selettivamente, gli oggetti (animati o inanimati), le facce, i
colori, le forme, le parole scritte;
Primo modello cognitivo del riconoscimento degli oggetti
venne elaborato da Lissauer (1890); l’autore ipotizzò che
esistessero due livelli consequenziali per il riconoscimento
visivo di un oggetto:
- livello appercettivo
- livello associativo
4. Il processo di riconoscimento visivo di un oggetto,
dunque, può esser compromesso in uno dei due stadi:
Stadio in cui viene effettuata un’analisi accurata delle
caratteristiche sensoriali dello stimolo ed il risultato
di tale analisi è l’elaborazione di un percezione
strutturata
agnosia appercettiva
Stadio in cui la percezione attiva quella rete di conoscenze relative alle caratteristiche fisiche, funzionali,
categoriali di un oggetto ne consentono
l’identificazione
agnosia associativa
5. Prosopagnosia
•
Incapacità di riconoscere le facce di persone note la cui
identificazione è possibile utilizzando stimoli acustici (la
voce) o stimolo visivi non fisiognomici (abbigliamento, modo
di incedere, segni caratteristici,…);
•
Un pz prosopagnosico sa che una faccia è una faccia, può
indicarne il gruppo etnico, l’età, il sesso; ma non la riconosce
come “quella faccia”;
6. Acromatopsia
Incapacità di riconoscere i colori;
Pz descrivono un mondo dai colori ‘impoveriti’; nei casi estremi,
riferiscono di vedere il mondo formato solo dal bianco, dal nero e da
diverse sfumature di grigio [come in un ‘film in bianco e nero’];
Nei casi meno gravi, i colori appaiono slavati o vengono denominati
con peggiorativi (rossastro, bluastro….) o come la combinazione di
più colori (rosso-arancio); altre volte, i pz riferiscono di vedere il
mondo come attraverso un filtro monocromatico;
Consegue a lesioni bilaterali dei lobi occipitali con coinvolgimento
dei giri fusiforme e linguale;
7. La memoria, come molte altre funzioni cognitive, non è un
processo unitario.
Essa è costituita da più componenti separate, relativamente
indipendenti, con caratteristiche psicologiche e correlati
anatomo-fisiologici separati.
E’ possibili distinguere diversi sistemi mnestici: quelli che
consentono una ritenzione temporanea delle informazioni e
quelli che, invece, consentono un ricordo più stabile nel
tempo.
8.
Memoria a breve termine (MBT) sistema di memoria che
consente di ritenenre quantità limitate di informazioni per un
breve periodo di tempo (secondi);
Studi moderni hanno evidenziato cha la capacità della MBT è
minore, nell’ordine dei 4-5- items; tuttavia può esser
implementata applicando strategie mnemoniche;
9.
Memoria a lungo termine (MLT) sistema di
memoria che consente di immagazzinare grandi
quantità di informazioni per lunghi periodi di tempo
(minuti, ore, giorni, anni);
Capacità MLT: virtualmente illimitata
Durata MLT: arco della vita
10. Secondo una prospettiva relativa al processamento delle informazioni (Human
Infrormation Processing) ci sono tre processi principali nella memoria:
Codifica (Encoding): ricezione, registrazione, elaborazione e combinazione
delle informazioni ricevute;
Immagazzinamento (Storage): creazione di una registrazione permanente
delle informazioni codificate;
Richiamo (Retrieval): richiamo delle informazioni immagazzinate;
11. Il sistema di MLT, come quello a breve termine, può esser
suddiviso in sotto-componenti distinte:
Memoria dichiarativa/esplicita contiene le
informazioni comunicabili, che vengono richiamate
consciamente;
Memoria non-dichiarativa/implicita riguarda le
informazioni relative a comportamenti automatici;
12. Memoria dichiarativa/esplicita può esser ulteriormente
suddivisa in:
•
Memoria episodica: sistema di memoria che contiene informazioni
riguardanti fatti ed eventi e le loro relazioni spazio-temporali (ovvero,
informazioni specifiche collegate ad un ‘qui-luogo’ ed un ‘ora-momento’);
•
Memoria semantica: sistema mnestico che riguarda la conoscenza di parole,
simboli, regole, formule,…..(contiene informazioni di natura ‘enciclopedica’
dalla capitale della Grecia, alle formule algebriche,….);
•
La memoria autobiografica è un caso particolare di memoria episodica, che
riguarda episodi realmente avvenuti al soggetto stesso.
13.
La memoria non dichiarativa/implicita riguarda quelle
informazioni acquisite a cui non si può accedere consapevolmente e
che si manifestano in modo relativamente automatico;
Questo sistema di memoria riguarda un ambito molto vasto: dalle
abilità percettive e motorie, a quelle cognitive e al linguaggio (es:
esecuzioni di movimenti sofisticati andare in bicicletta o la
scrittura); i processi di apprendimento sono impliciti, non mediati
dalla consapevolezza (memoria procedurale);
Tra le forme di apprendimento implicito ci sono: priming,
condizionamento classico e apprendimento non associativo
(abituazione);
15. ANATOMIA DEI LOBI FRONTALI
I lobi frontali svolgono un ruolo cruciale nella
cognizione e nel comportamento umano;
16. Le Funzioni Esecutive hanno quattro componenti principali
(Lezak et al, 1995):
Individuazione di un obiettivo
Pianificazione
Esecuzione
Valutazione
17. Le Funzioni Esecutive sono:
Un insieme di abilità cognitive complesse che consentono di affrontare
situazioni e compiti nuovi;
Abilità indispensabili per scegliere un obiettivo da raggiungere,
pianificare una strategia per farlo, modificare flessibilmente tale strategia
di fronte ai cambiamenti dell’ambiente esterno rispettando le regole
esistenti e gestendo il tempo disponibile;
Funzioni cognitive che intervengono quando un individuo prende decisioni
di natura etico-morale anticipando gli effetti a breve e lungo termine di
una scelta;
Deficit delle funzioni esecutive provocano disabilità sociali, difficoltà nel
mantenimento dei rapporti inter-personali e perdita delle autonomie della
vita quotidiana (lavorativa, scolastica,…)