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Autismo: metodologie di osservazione
e strategie di intervento nella scuola
dellinfanzia
Novembre 2007  Gennaio 2008
M. Gibertoni, R. Padovani
Centro per lAutismo, ASL di Modena
Comportamento problema:
comportamento disadattativo che il soggetto
manifesta di fronte a un qualche evento ambientale
e a causa delle proprie difficolt comunicative e
sociali.
Pu嘆 arrivare ad interferire con lo sviluppo e
lapprendimento di competenze sociali (ad es.,
richiedere, scegliere) e/o strumentali (ad es., lavoro
in autonomia).
Comportamento
osservabile
Comportamenti problema:
auto/eteroaggressivit, fa
sempre la stessa cosa,
rompe tutto, picchia gli altri
bimbi, non sta a sedere, non
collabora, tira i capelli a tutti,
Comportamento
osservabile
Cause invisibili Non capisce le regole,
Non sa fare quel gioco,
Non ha capito il linguaggio,
Non sa per quanto tempo
dovr fare quella cosa,
Non 竪 interessato a quel
gioco in quel momento (e
non riesce a comunicarlo),
Il comportamento problema 竪
stato rinforzato, 
Comportamenti problema:
auto/eteroaggressivit, fa
sempre la stessa cosa,
rompe tutto, picchia gli altri
bimbi, non sta a sedere, non
collabora, tira i capelli a tutti,
 La quasi totalit dei comportamenti
problema 竪 controllata da variabili
contestuali.
 I comportamenti problema NON sono
infatti un sintomo biologico dell'autismo.
 Analisi funzionale del comportamento problema
- Svolge una funzione specifica
- Ha un preciso intento comunicativo che va rispettato
- Si correla con gli eventi che lo precedono e che seguono;
non si manifesta casualmente
- Pu嘆 avere molteplici funzioni
 Variabili che comunemente influenzano i comportamenti
problema
Variabili educative/curriculari: compiti difficili, cambiamenti di routine,
programmi imprevedibili, assenza di rinforzi, compiti con alti tassi di
errore, lentezza delle istruzioni, lalunno non ha possibilit di scelta o
esegue compiti per lui non significativi
Variabili ambientali: ambiente rumoroso, ambiente nuovo o sconosciuto,
numero di persone presenti, posti a sedere scomodi,
temperatura/illuminazione inadeguate, spazio tra le persone
inadeguato
Variabili individuali: fame o sete, dolore, malattie/allergie, tono dellumore
Variabili sociali: cambio di operatori, presenza e attenzione dei coetanei o
degli operatori, vicinanza dei famigliari
 Lavorare sui comportamenti problema significa:
Definirli il pi湛 descrittivamente possibile (il bambino non vuole
stare con gli altri vs. il bambino tira i capelli ai compagni)
Osservare bene quello che accade prima (ANTECEDENTI) e
quello che accade dopo (CONSEGUENZE)
Fare ipotesi sulla natura comunicativa del comportamento
problema (per fornire al bambino strategie comunicative pi湛
adattive)
 Analisi ABC:
ANTECEDENTI  si pu嘆 modificare ci嘆 che solitamente fa scattare i
comportamenti problema (ad es. la proposta di compiti difficili, il
cambio di ambiente, )
BEHAVIOUR (comportamento)  selezionare comportamenti sostitutivi a
quelli problematici che abbiano il medesimo scopo comunicativo e lo
stesso effetto (ad es. il bambino tira gli oggetti per ottenere aiuto pu嘆
essere sostituito da un codice verbale come aiuto oppure dallutilizzo
del contatto oculare)
CONSEGUENZE  non rinforzare il comportamento indesiderato (il
bambino non riceve attenzione quando si morde) e rinforzare quello
alternativo (il bambino riceve attenzione quando chiama o tocca
linsegnante).
Demchak, Bossert (2004). L'assessment dei comportamenti problema. Vannini.
Griglia autismp
Xaiz e Micheli (2001). Gioco e interazione sociale nellautismo. Erickson
 Esistono tre categorie di RINFORZO che tendono al mantenimento
e all'acquisizione di un comportamento problema:
 - rinforzi positivi: ottenimento di uno stimolo gradevole (ad es.,
attenzione sociale, un oggetto, un evento) contingente all'insorgere
del comportamento problema;
 - rinforzi negativi: rimozione di uno stimolo sgradevole (ad es., un
compito da svolgere, un'interazione sociale, un rumore fastidioso)
contingente all'insorgere del comportamento problema;
 - rinforzi automatici: situazioni indipendenti dall'ambiente sociale
nelle quali il comportamento 竪 mantenuto da meccanismi ad esso
intrinseci (ad es., piacere legato all'autostimolazione corporea,
piacere legato alla stimolazione visiva).
 Il trattamento e la prevenzione dei comportamenti
problema:
 1. Adattamento dellambiente: poco caos, uso di supporti
visivi per definire le attivit da svolgere, chiarezza nella
struttura delle attivit (prendo una scatola a sn  uso i
materiali al suo interno  ripongo la scatola a dx),
attenzione alluso del linguaggio, attenzione alle richieste
 2. Motivazione: Cosa 竪 motivante per un bambino
autistico? Un bambino mostra un determinato profilo di
aree di competenza ed altre di debolezza, come organizzo
il suo programma abilitativo?
 3. Rinforzi: servono a stimolare la motivazione. Ci sono
differenti livelli: a) rinforzi primari (cibo, bevande), b)
rinforzi secondari (attivit che il bambino ha imparato a
gradire), c) rinforzi sociali (bravo), d) rinforzi generalizzati
(dopo tot stelline guadagnate il bambino pu嘆 avere un
rinforzo di livello precedente)
 4. Strumenti comportamentali:
 estinzione dei comportamenti non desiderati (ignorarli per
rimuovere qualsiasi tipo di rinforzo);
 sovracorrezione (ogniqualvolta si presenta il
comportamento problema il bambino deve agire un
comportamento molto costoso  tira gli oggetti  li mette
a posto tutti quanti);
 punizione (chiara definizione del contratto: se fai x avrai y,
se non fai x niente y; rimozione di oggetti desiderati)
DISTURBO AUTISTICO
Lattuale definizione di autismo infantile si basa sulla
presenza prima dei 3 anni di una triade di sintomi
relativi a:
2. Una grave alterazione della reciprocit sociale;
3. Una grave anomalia della comunicazione verbale e non
verbale;
4. Un repertorio comportamentale ristretto con stereotipie
motorie e persistente ed eccessivo interesse per parti di
oggetti.
1. Compromissione qualitativa dellinterazione sociale
(almeno due)
 Marcata compromissione nelluso di svariati comportamenti non
verbali, come lo sguardo diretto, lespressione mimica, le posture
corporee, e i gesti che regolano linterazione sociale;
 Incapacit di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di
sviluppo;
 Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie,
interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare,
portare, n辿 richiamare lattenzione su oggetti di proprio interesse);
 Mancanza di reciprocit sociale o emotiva.
2. Compromissione qualitativa della comunicazione
(almeno uno)
 Ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato
(non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso
modalit alternative di comunicazione come gesti o mimica);
 In soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione
della capacit di iniziare o sostenere una conversazione con altri;
 Uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico;
 Mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di
imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.
3. Modalit di comportamento, interessi e attivit,
ristretti, ripetitivi e stereotipati
(almeno uno)
 Dedizione assorbente ad uno o pi湛 tipi di interessi ristretti e
stereotipati anomali o per intensit o per focalizzazione;
 Sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici;
 Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani
o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo);
 Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti
 lo spettro autistico
Livello di reciprocit sociale
Livello di comunicazione verbale e non verbale
Repertorio degli interessi e delle attivit
Competenza comunicativa
COMPETENZA
COMUNICATIVA
Abilit linguistiche e
paralinguistiche (VERBALI)
Abilit
extralinguistiche
(NON VERBALI)
Sociali
(riconoscimento
dei contesti)
- Prossemica (uso spazio)
- Gesti (uso corpo)
- Mimica del volto
- Uso dello sguardo
Inizialmente le abilit di comunicazione sono non-verbali:
 Orientamento
 Attivazione
 Attenzione
 Interesse per il viso umano
 Scambio di turni
 Integrazione sensoriale
 Attenzione congiunta
 Emozione congiunta
 Imitazione
 Riconoscimento dellintenzione
Intersoggettivit primaria
(fino ai 7-9 mesi)
Intersoggettivit secondaria
(dai 9-12 mesi in poi)
GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLE ABILITA COMUNICATIVE,
COGNITIVE E NEUROPSICOLOGICHE DEI SOGGETTI CON DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO油
油
COMUNICAZIONE Verbale In comprensione
油
SI: esegue comandi,
utilizza suggerimenti verbali
油
油
油
NO: non modifica il proprio
comportamento in risposta
al linguaggio altrui
油
In espressione
油
SI: linguaggio
ecolalico oppure
linguaggio
inespressivo oppure
linguaggio
comunicativo
油
NO: linguaggio
assente
Non verbale Gesti (indicazione, richiesta, gesto del s狸 e del no,
gesti descrittivi, gesti simbolici, ecc.)
Mimica delle espressioni facciali
Postura del corpo
Tono e prosodia della voce
Sguardo
SOCIALIZZAZIONE Isolamento totale con
fastidio per gli approcci
degli altri
油
Passivit rispetto agli
approcci degli altri ma
non completo isolamento
油
Tentativi pi湛 o meno goffi
di avere scambi con gli
altri
油
AUTONOMIE
SOCIALI
Utilizzo di routine
sociali (saluto,
ringraziamento,
ecc.)
油
Capacit di
rispettare turni
comunicativi
油
Capacit di
rispettare turni di
gioco
油
Sorriso o pianto
adeguato al
contesto
油
Manifestazioni di
condivisione di
emozioni
油
Condivisione
dellattenzione per
un oggetto o una
situazione
油
Capacit di
comprendere il
punto di vista degli
altri (regole,
preferenze, ecc.)
油
Gioco simbolico
油
油
油
AUTONOMIE
PERSONALI
Come gestisce i
bisogni primari
(mangiare,
vestirsi, andare in
bagno)
油
Come chiede
aiuto
油
油
油
Come manifesta
disagio
油
油
油
APPRENDIMENTO Sviluppo motorio
globale
油
油
油
Motricit fine
(prensione, ritaglio,
coloritura, scrittura,
incastri)
油
Utilizza limitazione 油
油
油
Fa attivit di
associazione
油
油
油
Fa attivit di
classificazione
油
油
油
Legge, scrive, conta 油
油
油
Obiettivi educativi
1. Aumentare le abilit del bambino
2. Ridurre/estinguere i comportamenti problema
Quali abilit?
- Ambito comunicativo (linguaggio, gestualit, intenzione
a comunicare)
- Reciprocit sociale
- Gioco
- Ambito cognitivo/neuropsicologico (linguaggio, motricit
fine, motricit grossolana, percezione visiva, attenzione
uditiva e visiva, coordinazione oculo-manuale)
- Autonomie personali
Strategie dintervento
EDUCAZIONE STRUTTURATA: la strutturazione del
contesto (tempo e spazio) chiarisce al bambino cosa ci si
aspetta da lui  fornisce prevedibilit allambiente (riduce
lansia)  permette di fare richieste al bambino.
STRATEGIE VISIVE
MOTIVAZIONE
RINFORZI
FACILITAZIONI
1. Strutturazione dello spazio (DOVE?)
2. Strutturazione del tempo (QUANDO? PER
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Griglia autismp

  • 1. Autismo: metodologie di osservazione e strategie di intervento nella scuola dellinfanzia Novembre 2007 Gennaio 2008 M. Gibertoni, R. Padovani Centro per lAutismo, ASL di Modena
  • 2. Comportamento problema: comportamento disadattativo che il soggetto manifesta di fronte a un qualche evento ambientale e a causa delle proprie difficolt comunicative e sociali. Pu嘆 arrivare ad interferire con lo sviluppo e lapprendimento di competenze sociali (ad es., richiedere, scegliere) e/o strumentali (ad es., lavoro in autonomia).
  • 3. Comportamento osservabile Comportamenti problema: auto/eteroaggressivit, fa sempre la stessa cosa, rompe tutto, picchia gli altri bimbi, non sta a sedere, non collabora, tira i capelli a tutti,
  • 4. Comportamento osservabile Cause invisibili Non capisce le regole, Non sa fare quel gioco, Non ha capito il linguaggio, Non sa per quanto tempo dovr fare quella cosa, Non 竪 interessato a quel gioco in quel momento (e non riesce a comunicarlo), Il comportamento problema 竪 stato rinforzato, Comportamenti problema: auto/eteroaggressivit, fa sempre la stessa cosa, rompe tutto, picchia gli altri bimbi, non sta a sedere, non collabora, tira i capelli a tutti,
  • 5. La quasi totalit dei comportamenti problema 竪 controllata da variabili contestuali. I comportamenti problema NON sono infatti un sintomo biologico dell'autismo.
  • 6. Analisi funzionale del comportamento problema - Svolge una funzione specifica - Ha un preciso intento comunicativo che va rispettato - Si correla con gli eventi che lo precedono e che seguono; non si manifesta casualmente - Pu嘆 avere molteplici funzioni
  • 7. Variabili che comunemente influenzano i comportamenti problema Variabili educative/curriculari: compiti difficili, cambiamenti di routine, programmi imprevedibili, assenza di rinforzi, compiti con alti tassi di errore, lentezza delle istruzioni, lalunno non ha possibilit di scelta o esegue compiti per lui non significativi Variabili ambientali: ambiente rumoroso, ambiente nuovo o sconosciuto, numero di persone presenti, posti a sedere scomodi, temperatura/illuminazione inadeguate, spazio tra le persone inadeguato Variabili individuali: fame o sete, dolore, malattie/allergie, tono dellumore Variabili sociali: cambio di operatori, presenza e attenzione dei coetanei o degli operatori, vicinanza dei famigliari
  • 8. Lavorare sui comportamenti problema significa: Definirli il pi湛 descrittivamente possibile (il bambino non vuole stare con gli altri vs. il bambino tira i capelli ai compagni) Osservare bene quello che accade prima (ANTECEDENTI) e quello che accade dopo (CONSEGUENZE) Fare ipotesi sulla natura comunicativa del comportamento problema (per fornire al bambino strategie comunicative pi湛 adattive)
  • 9. Analisi ABC: ANTECEDENTI si pu嘆 modificare ci嘆 che solitamente fa scattare i comportamenti problema (ad es. la proposta di compiti difficili, il cambio di ambiente, ) BEHAVIOUR (comportamento) selezionare comportamenti sostitutivi a quelli problematici che abbiano il medesimo scopo comunicativo e lo stesso effetto (ad es. il bambino tira gli oggetti per ottenere aiuto pu嘆 essere sostituito da un codice verbale come aiuto oppure dallutilizzo del contatto oculare) CONSEGUENZE non rinforzare il comportamento indesiderato (il bambino non riceve attenzione quando si morde) e rinforzare quello alternativo (il bambino riceve attenzione quando chiama o tocca linsegnante).
  • 10. Demchak, Bossert (2004). L'assessment dei comportamenti problema. Vannini.
  • 12. Xaiz e Micheli (2001). Gioco e interazione sociale nellautismo. Erickson
  • 13. Esistono tre categorie di RINFORZO che tendono al mantenimento e all'acquisizione di un comportamento problema: - rinforzi positivi: ottenimento di uno stimolo gradevole (ad es., attenzione sociale, un oggetto, un evento) contingente all'insorgere del comportamento problema; - rinforzi negativi: rimozione di uno stimolo sgradevole (ad es., un compito da svolgere, un'interazione sociale, un rumore fastidioso) contingente all'insorgere del comportamento problema; - rinforzi automatici: situazioni indipendenti dall'ambiente sociale nelle quali il comportamento 竪 mantenuto da meccanismi ad esso intrinseci (ad es., piacere legato all'autostimolazione corporea, piacere legato alla stimolazione visiva).
  • 14. Il trattamento e la prevenzione dei comportamenti problema: 1. Adattamento dellambiente: poco caos, uso di supporti visivi per definire le attivit da svolgere, chiarezza nella struttura delle attivit (prendo una scatola a sn uso i materiali al suo interno ripongo la scatola a dx), attenzione alluso del linguaggio, attenzione alle richieste 2. Motivazione: Cosa 竪 motivante per un bambino autistico? Un bambino mostra un determinato profilo di aree di competenza ed altre di debolezza, come organizzo il suo programma abilitativo?
  • 15. 3. Rinforzi: servono a stimolare la motivazione. Ci sono differenti livelli: a) rinforzi primari (cibo, bevande), b) rinforzi secondari (attivit che il bambino ha imparato a gradire), c) rinforzi sociali (bravo), d) rinforzi generalizzati (dopo tot stelline guadagnate il bambino pu嘆 avere un rinforzo di livello precedente)
  • 16. 4. Strumenti comportamentali: estinzione dei comportamenti non desiderati (ignorarli per rimuovere qualsiasi tipo di rinforzo); sovracorrezione (ogniqualvolta si presenta il comportamento problema il bambino deve agire un comportamento molto costoso tira gli oggetti li mette a posto tutti quanti); punizione (chiara definizione del contratto: se fai x avrai y, se non fai x niente y; rimozione di oggetti desiderati)
  • 17. DISTURBO AUTISTICO Lattuale definizione di autismo infantile si basa sulla presenza prima dei 3 anni di una triade di sintomi relativi a: 2. Una grave alterazione della reciprocit sociale; 3. Una grave anomalia della comunicazione verbale e non verbale; 4. Un repertorio comportamentale ristretto con stereotipie motorie e persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti.
  • 18. 1. Compromissione qualitativa dellinterazione sociale (almeno due) Marcata compromissione nelluso di svariati comportamenti non verbali, come lo sguardo diretto, lespressione mimica, le posture corporee, e i gesti che regolano linterazione sociale; Incapacit di sviluppare relazioni coi coetanei adeguate al livello di sviluppo; Mancanza di ricerca spontanea della condivisione di gioie, interessi o obiettivi con altre persone (per es., non mostrare, portare, n辿 richiamare lattenzione su oggetti di proprio interesse); Mancanza di reciprocit sociale o emotiva.
  • 19. 2. Compromissione qualitativa della comunicazione (almeno uno) Ritardo o totale mancanza dello sviluppo del linguaggio parlato (non accompagnato da un tentativo di compenso attraverso modalit alternative di comunicazione come gesti o mimica); In soggetti con linguaggio adeguato, marcata compromissione della capacit di iniziare o sostenere una conversazione con altri; Uso di linguaggio stereotipato e ripetitivo o linguaggio eccentrico; Mancanza di giochi di simulazione vari e spontanei, o di giochi di imitazione sociale adeguati al livello di sviluppo.
  • 20. 3. Modalit di comportamento, interessi e attivit, ristretti, ripetitivi e stereotipati (almeno uno) Dedizione assorbente ad uno o pi湛 tipi di interessi ristretti e stereotipati anomali o per intensit o per focalizzazione; Sottomissione del tutto rigida ad inutili abitudini o rituali specifici; Manierismi motori stereotipati e ripetitivi (battere o torcere le mani o il capo, o complessi movimenti di tutto il corpo); Persistente ed eccessivo interesse per parti di oggetti
  • 21. lo spettro autistico Livello di reciprocit sociale Livello di comunicazione verbale e non verbale Repertorio degli interessi e delle attivit
  • 22. Competenza comunicativa COMPETENZA COMUNICATIVA Abilit linguistiche e paralinguistiche (VERBALI) Abilit extralinguistiche (NON VERBALI) Sociali (riconoscimento dei contesti) - Prossemica (uso spazio) - Gesti (uso corpo) - Mimica del volto - Uso dello sguardo
  • 23. Inizialmente le abilit di comunicazione sono non-verbali: Orientamento Attivazione Attenzione Interesse per il viso umano Scambio di turni Integrazione sensoriale Attenzione congiunta Emozione congiunta Imitazione Riconoscimento dellintenzione Intersoggettivit primaria (fino ai 7-9 mesi) Intersoggettivit secondaria (dai 9-12 mesi in poi)
  • 24. GRIGLIA DI OSSERVAZIONE PER LA VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO E DELLE ABILITA COMUNICATIVE, COGNITIVE E NEUROPSICOLOGICHE DEI SOGGETTI CON DISTURBI DELLO SPETTRO AUTISTICO油 油 COMUNICAZIONE Verbale In comprensione 油 SI: esegue comandi, utilizza suggerimenti verbali 油 油 油 NO: non modifica il proprio comportamento in risposta al linguaggio altrui 油 In espressione 油 SI: linguaggio ecolalico oppure linguaggio inespressivo oppure linguaggio comunicativo 油 NO: linguaggio assente Non verbale Gesti (indicazione, richiesta, gesto del s狸 e del no, gesti descrittivi, gesti simbolici, ecc.) Mimica delle espressioni facciali Postura del corpo Tono e prosodia della voce Sguardo
  • 25. SOCIALIZZAZIONE Isolamento totale con fastidio per gli approcci degli altri 油 Passivit rispetto agli approcci degli altri ma non completo isolamento 油 Tentativi pi湛 o meno goffi di avere scambi con gli altri 油
  • 26. AUTONOMIE SOCIALI Utilizzo di routine sociali (saluto, ringraziamento, ecc.) 油 Capacit di rispettare turni comunicativi 油 Capacit di rispettare turni di gioco 油 Sorriso o pianto adeguato al contesto 油 Manifestazioni di condivisione di emozioni 油 Condivisione dellattenzione per un oggetto o una situazione 油 Capacit di comprendere il punto di vista degli altri (regole, preferenze, ecc.) 油 Gioco simbolico 油 油 油
  • 27. AUTONOMIE PERSONALI Come gestisce i bisogni primari (mangiare, vestirsi, andare in bagno) 油 Come chiede aiuto 油 油 油 Come manifesta disagio 油 油 油
  • 28. APPRENDIMENTO Sviluppo motorio globale 油 油 油 Motricit fine (prensione, ritaglio, coloritura, scrittura, incastri) 油 Utilizza limitazione 油 油 油 Fa attivit di associazione 油 油 油 Fa attivit di classificazione 油 油 油 Legge, scrive, conta 油 油 油
  • 29. Obiettivi educativi 1. Aumentare le abilit del bambino 2. Ridurre/estinguere i comportamenti problema
  • 30. Quali abilit? - Ambito comunicativo (linguaggio, gestualit, intenzione a comunicare) - Reciprocit sociale - Gioco - Ambito cognitivo/neuropsicologico (linguaggio, motricit fine, motricit grossolana, percezione visiva, attenzione uditiva e visiva, coordinazione oculo-manuale) - Autonomie personali
  • 31. Strategie dintervento EDUCAZIONE STRUTTURATA: la strutturazione del contesto (tempo e spazio) chiarisce al bambino cosa ci si aspetta da lui fornisce prevedibilit allambiente (riduce lansia) permette di fare richieste al bambino. STRATEGIE VISIVE MOTIVAZIONE RINFORZI FACILITAZIONI
  • 32. 1. Strutturazione dello spazio (DOVE?) 2. Strutturazione del tempo (QUANDO? PER QUANTO TEMPO?) 3. Prevedibilit e ripetizione delle attivit proposte (CHE COSA?) 4. Cura per la motivazione (PERCHE?)