Le slide, realizzate dagli studenti delle Scuola secondaria "Marconi" di Modena, presentano gli antecedenti e i conseguenti delle scoperte geografiche, i protagonisti della scoperta del Nuovo Mondo e le innovazioni tecnologiche che incentivarono i viaggi transoceanici.
Le slide, realizzate dagli studenti delle Scuola secondaria "Marconi" di Modena, presentano gli antecedenti e i conseguenti delle scoperte geografiche, i protagonisti della scoperta del Nuovo Mondo e le innovazioni tecnologiche che incentivarono i viaggi transoceanici.
Cenni su opere emblematiche di Leoncavallo (Pagliacci), Mascagni (Cavalleria Rusticana), Puccini (Turandot) inserite nel contesto musicale che li avvicina
Rota - Il cappello di paglia di Firenze.pptxMario Maestri
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Presentazione dell'opera "Il cappello di Paglia di Firenze" di Nino Rota, con collegamenti alle sue origini (Vaudeville) e alla produzione musicale dell'autore, notissimo per la collaborazione con Federico Fellini
Presentazione dell'opera di Umberto Giordano, tre le più note della giovane scuola italiana. Libretto di Luigi Illica. Prima rappresentazione alla Scala, nel 1896
1. L'Elisir d'amore
Melodramma giocoso
in due Atti, musicato
da Gaetano Donizetti
nella primavera del
1832, su libretto di
Felice Romani, tratto
da Le philtre (Parigi,
1831) di Eugène
Scribe. L'Elisir d'amore
venne rappresentato
per la prima volta a
Milano, al Teatro alla
Canobbiana, il 12
maggio 1832.
2. Gaetano nasce il 29 novembre del 1797
da una poverissima famiglia
bergamasca, i primi anni di vita li
passa in una specie di scantinato buio.
A nove anni è ammesso alle "Lezioni
caritatevoli di musica" dirette da Mayr
che lo prende a benvolere, cura
personalmente la sua istruzione in
clavicembalo e composizione fino al
1815, inviandolo poi al liceo musicale
di Bologna a perfezionarsi in
contrappunto con padre Mattei.
L'ottima educazione musicale ricevuta si
ritrova, accanto ai primi tentativi
teatrali, in sinfonie, cantate, quartetti e
quintetti ben costruiti, alla maniera di
Haydn e Mozart, Gluck.
4. •  Ha già alle spalle successi,
tanto per fare un paio d'esempi,
come Lucrezia Borgia del 1833
e l'Elisir d'amore del 1832. A
proposito della nostra opera c'è
un curioso aneddoto che ci
indica già la produttività di
Donizetti (compositore di più di
70 opere) : l’ha composta in
sei settimane, delle quali una
utilizzata da Felice Romani per
scrivere il libretto. La
commissione era arrivata dal
teatro della Canobbiana, per
rimediare alla mancanza di
parola di un altro musicista che
non aveva consegnato in
tempo il lavoro.
5. •  Nel 1838 Donizetti si
trasferisce a Parigi dove
fra l'altro compone il
Duca d'Alba, cura la
versione francese del
Poliuto, compone La
figlia del reggimento e
la Favorita e altre che lo
fanno più che mai
grande, fino ad arrivare
al capolavoro giocoso
del Don Pasquale nel
1843, critica e pubblico
parigini lo trovarono "un
capolavoro da cima a
fondo".
6. •  Nell'agosto del 1845 la sua mente comincia a vacillare, si dice
colpito da ictus, in realtà sono le lesioni al cervello dovute alla
sifilide giunta all'ultimo stadio, ha vaneggiamenti e allucinazioni.
Con un inganno è rinchiuso nel manicomio di Ivry, alla periferia di
Parigi. I suoi amici bergamaschi si mobilitano e lo fanno
rimpatriare nell'ottobre del 1847, ospitato nella casa dei Basoni
Scotti dove muore l'8 aprile del 1848.
7. •  Già in una lettera indirizzata al suo Maestro
Giovanni Simone Mayr, figura dominante e
fondamentale nella sua educazione musicale,
Gaetano Donizetti espresse tutto il suo stupore per
il grande e inatteso successo dell’Elisir all'indomani
della première, il 12 maggio 1832.
8. •  A partire dal 1822, quando debuttò al Teatro
alla Scala con Chiara e Serafina, Milano spesso
aveva accolto i lavori di Donizetti con un misto
di indifferenza e diffidenza, fatta eccezione per
due titoli comici, L'ajo nell'imbarazzo e Olivo e
Pasquale:
•  fu proprio per questo che il caloroso
benvenuto all'Elisir d'amore da parte della cittÃ
si rivelò una grande sorpresa per lo stesso
compositore.
10. •  Il successo di Anna Bolena si rivelò
infatti un vero e proprio trampolino
di lancio, proprio in questo periodo
avvenne l'incontro determinante
con l'impresario Alessandro Lanari
che gli propose di comporre
un'opera comica per quella stessa
stagione per un altro teatro
milanese, il Teatro della
Canobbiana. Venne deciso che il
libretto sarebbe stato scritto da
Felice Romani, il librettista più
famoso del tempo, con il quale
Donizetti aveva già collaborato per
molte delle sue opere precedenti.
11. •  L'opera doveva essere realizzata
in un lasso di tempo piuttosto
breve Romani, il librettista,
trovandosi nell'impossibilità di
scrivere un libretto ex novo,
decise di tradurre quasi alla
lettera un testo del francese
Eugène Scribe dal titolo Le philtre
e
•  Donizetti, da parte sua, abituato a
comporre sempre con notevole
celerità , completò la partitura in
un periodo di circa sei settimane.
•  Persino i censori, che
normalmente davano il loro
benestare prima che iniziasse il
periodo delle prove, in questo
caso parteciparono alla prova
costumi per dare la loro
approvazione finale.
13. •  La prima dell'Elisir d'amore,
andata in scena il 12 maggio
1832 al Teatro della
Canobbiana, fu un successo
clamoroso.
•  A poco più di un anno di
distanza dal trionfo della
Bolena, con il suo Elisir
Donizetti non solo riuscì ad
appagare il gusto milanese,
ma in brevissimo tempo
riuscì anche a conquistare il
pubblico di numerosi teatri
sia in Italia che all'estero.
•  Solo dal 1834 al 1839 L'Elisir
d'amore venne rappresentato
a Napoli, al Teatro alla Scala
di Milano, a Berlino, a Vienna,
a Londra, a New York e a
Parigi.
15. •  Quanto alle prime parti, c’è da dire
innanzitutto che Donizetti non gradiva
molto i cantanti per i quali scrisse
l’opera; egli scrisse infatti al padre: «il
solo tenore [Giambattista Genero] è
discreto, la donna [Sabine Heinefetter,
Adina] ha bella voce ma ciò che dice lo
sa lei. Il buffo [Giuseppe Frezzolini,
Dulcamara] è canino». Sul baritono,
Henri-Bernard Dabadie, c’è la
testimonianza indiretta della moglie di
Romani, Emilia Branca: «un basso che
val poco». Non era comunque una
novità che un’opera buffa fosse affidata
ad un cast di second’ordine,
vocalmente non eccelso.
16. •  Ecco i protagonisti dell’opera rappresentata a Coccaglio :
•  Adina – Soprano : Julia Demenko
•  Nemorino - Tenore : Giuseppe Lancini
•  Belcore – Baritono : Gianfranco Montresor
•  Il dottor Dulcamara – Basso : Orazio Mori
•  Giannetta - Soprano : Grazia Montanari
17. •  LA TRAMA
L'azione è si svolge in un villaggio del paese dei
Baschi
Atto I
La vicenda è ambientata alla fine del 1700. Dopo
la mietitura, Nemorino, contadino timido e
impacciato, ammira da lontano la ricca e
capricciosa Adina, e non osa dichiararle il suo
amore (Quanto è bella, quanto è cara!).
Quando trova il coraggio di farlo, ne riceve un
rifiuto (Chiedi all'aura lusinghiera). Arriva al
villaggio Dulcamara, un ciarlatano (Udite,
udite , o rustici) che, messo al corrente della
disperazione di Nemorino, gli offre un elisir
magico che gli permetterà di conquistare
Adina in meno di ventiquattro ore.
Nemorino, più sicuro di sè, innervosisce la
ragazza, che per puntiglio decide di sposare il
generale Belcore. Egli le chiede almeno di
rinviare le nozze d'un giorno, perchè l'elisir
abbia effetto.
18. •  Atto II
•  Nemorino, il giorno delle nozze,
chiede a Dulcamara una seconda
bottiglia di elisir e per pagarla si
arruola nell'esercito di Belcore.
•  Nemorino si lusinga intanto
d’essere corteggiato da tutte le
ragazze del paese. Attribuisce
all’Elisir questa novità , senza
sapere che suo zio è morto e lo
ha lasciato erede di una
fortuna.
•  Adina comincia ad amarlo, ora
che s'è fatto soldato per lei, e
ricompra da Belcore l'atto
d'arruolamento, che consegna a
Nemorino, dichiarando il proprio
amore.
•  Certo merito dell’Elisir è la felice
conclusione della vicenda (Viva il
grande Dulcamara).