2. Il funzionamento e lo sviluppo
cognitivo secondo Bruner:
• Il comportamento umano è analizzato come
sequenze di atti guidati da scopi e da piani,
come il prodotto di strategie, cioè di
regole che l’individuo usa in modo
flessibile secondo l’obiettivo e la situazione .
3. Punto di vista funzionalista
(guarda ai processi):
• interesse all’aspetto processuale della
conoscenza;
• ritiene
che
l’organizzazione
del
comportamento possa essere compresa solo
tenendo conto degli scopi e delle intenzioni
da cui è governato e delle funzioni cui
assolve per l’individuo.
4. quindi l’intelligenza è concepita come:
• insieme di strategie e procedure per
risolvere problemi, per compiere decisioni,
per effettuare analisi delle informazioni;
• gli strumenti cognitivi dell’intelligenza sono
i sistemi di codifica = modi di trattare le
informazioni
(es.
ragionamento
probabilistico, formazione dei concetti,
linguaggio, sistemi formali come la
matematica)
5. I sistemi di codifica sono frutto
dell’esperienza:
• l’esperienza piuttosto che la ragione, è la
fonte di ogni conoscenza: non nel senso che
l’intelligenza si appiattisca sui dati della
realtà , al contrario, il principio generale al
quale l’intelligenza si attiene è quello di
andare al di là dell’informazione data.
6. I sistemi di codifica variano e si sviluppano:
• l’evoluzione consiste nel passaggio da
sistemi che trattano poche informazioni per
volta a sistemi che ne trattano molte, da
sistemi legati a contenuti concreti a sistemi
svincolati da essi, da sistemi isolati a
sistemi coordinati gerarchicamente in
sistemi più generali.
9. Il concetto di evoluzione:
• passaggio da sistemi poveri a sistemi potenti
nella elaborazione delle informazioni;
• tale evoluzione avviene mediante il
passaggio, dalla nascita all’adolescenza,
attraverso 3 forme di rappresentazione,
diversificate sulla base del mezzo con cui
vengono costruite: azione, immagine e
simbolo.
10. La rappresentazione:
• insieme di regole in base alle quali
l’individuo conserva i propri incontri con
gli eventi;
• per poter trarre vantaggio dalle regolaritÃ
ricorrenti nell’ambiente occorre infatti
poterle rappresentare, cioè non limitarsi a
conservare una traccia ma trattarle e
sottoporle ad un processo di codifica, in
modo da poterle recuperare dalla memoria.
11. Lo sviluppo cognitivo nella teoria di Jerome Bruner
L’organizzazione del comportamento viene ben compresa
tenendo conto degli scopi e delle intenzioni che lo governano
e delle funzioni che assolve
Nell’acquisire il pensiero maturo il bambino passa attraverso
tre forme di rappresentazione:
Esecutiva
Iconica
Simbolica
La realtà viene
codificata
attraverso
l’azione
La realtà viene
codificata
attraverso le
immagini
La realtà viene
codificata
attraverso il
linguaggio e altri
sistemi simbolici
12. Differenze profonde da Piaget:
• Molla dello sviluppo dentro al soggetto e
non dentro le strutture: intenzionalità come
precedente la capacità di compiere l’atto +
idea che il soggetto utilizza l’informazione
attuale e la confronta con il risultato che
vuole raggiungere.
• Sviluppo attraverso esperienza cioè
attraverso il controllo di abilità motorie
dapprima goffe successivamente più abili.
13. Rappresentazione simbolica
• rappresenta la realtà tra simboli e segni
convenzionali;
• mentre
l’immagine
conserva
una
somiglianza con la realtà che rappresenta, il
linguaggio è arbitrario (le parole non
assomigliano ai loro referenti);
14. Tra linguaggio e realtà esiste un rapporto di
mediazione costituito dal
significato della parola
• la sequenza dei suoni T.A.V.O.L.O. ha un
significato, ossia esprime un concetto, essa
può essere riferita a quell’insieme di oggetti
che conosciamo come tavoli;
• una volta interiorizzato come strumento
cognitivo, il bambino dispone di un sistema
di codifica della realtà molto potente e
flessibile
rispetto
alle
forme
di
rappresentazione precedenti.
15. All’uso della rappresentazione simbolica è
collegato lo sviluppo dei modi più evoluti di
trattare l’informazione:
• formazione di categorie concettuali (x è
un…) in cui vengono usate caratteristiche
percepite per inferirne altre;
• formulazione di aspettative: le regolaritÃ
dell’ambiente vengono usate per predire le
probabili caratteristiche concomitanti;
• compiere inferenze attraverso schemi formali
(tipo: se A>B e B>C, allora A>C).
16. In tutte queste attività vengono introdotte nei dati
attuali delle conoscenze che non emergono dalla
percezione in atto:
• tipico della rappresentazione simbolica è di
codificare la realtà andando al di lÃ
dell’informazione data;
• questa è l’essenza dell’attività cognitiva: superare
sia i programmi motori di adattamento al reale, sia
un
trattamento
dell’informazione
basato
esclusivamente sui dati attuali, per costruire
ipotesi, concetti e conoscenze che organizzano il
dato di realtà .
17. • Queste tre forme di rappresentazione che si
succedono nel corso dello sviluppo non si
soppiantano, ma conservano la propria
autonomia funzionale e strutturale: anche se
la rappresentazione iconica è più evoluta di
quella esecutiva e la simbolica è più evoluta
delle prime due, ciascuna di esse assolve
anche nell’età adulta le funzioni che le sono
proprie.
18. uno degli aspetti più importanti della teoria di
Bruner:
• ipotesi che tutti i processi mentali, incluso il
linguaggio, abbiano un fondamento sociale
e che la struttura della cognizione umana sia
influenzata dalla cultura;
• questa influenza si realizza attraverso le
relazioni sociali che il bambino stabilisce
con chi si prende cura di lui;
20. Le basi sociali dello sviluppo mentale secondo
Bruner
Riprendendo Vygotskij, Bruner sostiene che i processi mentali
hanno un fondamento sociale e che la cognizione umana è
influenzata dalla cultura, attraverso i suoi simboli, artefatti e
convenzioni
Bruner analizza le relazioni sociali
che il bambino stabilisce
precocemente con chi si prende
cura di lui
Scaffolding
Ruolo dell’adulto