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Domenico Rismondo - Dignano d'Istria nei ricordi nel bimillenario di Augusto ...Movimento Irredentista Italiano Saggio di Domenico Rismondo su Dignano d'Istria: storia, lingua, usi, costumi, tradizioni, economia, organizzazione economica, personalità importanti, monumenti, edifici, infrastrutture, opere d'arte.
Progetto di allestimento di due sale presso "Palazzo Altemps"Ilaria TrombìIlaria Trombì
ATELIER DI DESIGN IV
C.d.L. in Disegno Industriale
Facoltà di Architettura, Università La Sapienza
a.a. 2013-2014
Allestimento per l'esposizione delle "Stele daune"
La toponomastica storica negli accordi del 1582 tra Melfi e i Principi Doria.Francesco VerderosaFRANCESCO VERDEROSA
Cupa d'auro: un viaggio a ritroso tra ponti, ische e fontane.
La toponomastica storica negli accordi del 1582 tra Melfi e i Principi Doria.
Evento di Archeoclub d'Italia - Sede di Melfi
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2. Tempio di Hera o Santuario delle Tavole Palatine A circa 4 km da Metaponto, situato alle spalle dell'antiquarium della città, sorge il maestoso tempio di Hera, detto anche delle Tavole Palatine poiché le sue colonne ricorderebbero i sostegni della tavola intorno alla quale si riunivano i cavalieri di Carlo Magno, il tempio fu dedicato dagli Achei a Hera poiché erano devoti ad essa, essendo la moglie di Zeus. L'edificio, costruito nel 630 a. C., faceva parte di un'area sacra extraurbana connessa al culto di Hera. Poco distante dal tempio sono i resti di un altare più antico che, insieme ad altri elementi, fanno supporre l'utilizzazione dell'area in tempi precedenti l'edificazione del tempio stesso.
3. Il tempio di Hera o Santuario delle Tavole Palatine è di stile dorico.Questo stile è caratterizzato da colonne piuttosto tozze, sormontate da un capitello, i capitelli di questo tempio hanno una struttura molto semplice: sono formati da un echino e un abaco che sorreggono una trabeazione .
4. Questa era composta da un architrave e da un fregio . Il fregio alternava pannelli scolpiti o dipinti chiamati metope , e lastre scanalate chiamate triglifi. Sopra la trabeazione si trovavano i frontoni decorati.
5. Il Tempio è perittero (circondato da colonne), La pianta del tempio è formata da la cella (o naos) aveva colonne sul fronte (pronao) e sul retro (opistodomo). Le colonne hanno un rapporto diametro altezza di 1:4 o di 1:5.
6. Metaponto è una frazione del comune di Bernalda in provincia di Matera . Ha circa 1000 abitanti. Sorge nella pianura a cui la città stessa dà il nome, il metapontino , tra i fiumi Bradano e Basento . Metaponto fu fondata da coloni greci dell' Acaia nella seconda metà del VII secolo a.C. , su richiesta di rincalzo coloniale direttamente dalla madre patria, da parte di Sibari , per proteggersi dall'espansione di Taranto . Divenne molto presto una delle città più importanti della Magna Grecia . Fonti antiche riportano che Metaponto sarebbe stata fondata dall'eroe greco Nestore di ritorno dalla guerra di Troia , e che vi fossero state due Metaponto, una risalente appunto a quel tempo, ed un'altra achea, di età storica. La ricchezza economica della città proveniva principalmente dalla fertilità del suo territorio, testimoniata dalla spiga d'oro che veniva raffigurata sulle monete di Metaponto e che divenne il simbolo stesso della città e che essa inviava in dono a Delfi . A Metaponto visse e operò, fino alla fine dei suoi giorni nel 490 a.C. , Pitagora che vi fondò una delle sue scuole.Metaponto stabilì un'alleanza con Crotone e Sibari e partecipò alla distruzione di Siris nel VI secolo a.C. Nel 413 a.C. aiutò Atene nella sua spedizione in Sicilia .Durante la Battaglia di Heraclea del 280 a.C. si alleò invece contro Roma con Pirro e Taranto .
7. Quando Roma vinse definitivamente la guerra contro Pirro, Metaponto fu duramente punita e alcuni esuli metapontini trovarono rifugio a Pistoicos , unica città che era rimasta fedele a Metaponto durante la guerra. Metaponto intanto subì uno sconvolgimento del tessuto urbano in seguito alla realizzazione, sul lato orientale della città, di un castrum, nel quale si insediò una guarnigione romana. Nel 207 a.C. offrì ospitalità ad Annibale e i romani la punirono nuovamente, distruggendola. Divenne allora città federata riacquistando il suo splendore intorno al I secolo a.C. L'espansione urbana della città continuò fino all' età romana . Nel 72 - 73 a.C. la piana di Metaponto fu teatro del passaggio dell’esercito di schiavi e disperati di guidati da Spartaco . Difatti i primi successi contro l'esercito di Roma permisero a Spartaco di raccogliere nuovi consensi, anche nella zone della Lucania , lo testimonia Plutarco : “molti mandriani e pastori della regione, che, gente giovane e robusta, si unirono ad essi” , e di agire liberamente saccheggiando Metaponto. È in quelle terre che Spartaco si incontrò con il pirata cilicio Tigrane (presumibilmente re Tigrane II ) per organizzare il sospirato imbarco da Brindisi verso la Cilicia , poi fallito per il tradimento di quest’ultimo. Ciò coincise con la decadenza e col progressivo abbandono della città, che venne lentamente ricoperta dai sedimenti alluvionali dei fiumi. A poca distanza dalla città moderna è situata l' area archeologica di Metaponto con le sue rovine tra cui spiccano le celeberrime Tavole Palatine e il Museo Archeologico Nazionale di Metaponto
8. 2° Tappa: Parco archeologico di Metaponto L 'Area archeologica di Metaponto è un sito archeologico costituito dagli scavi dell'antica città di Metaponto , in Lucania , nel territorio del comune di Bernalda ( MT ). Il parco archeologico è alle spalle del Museo Archeologico Nazionale di Metaponto , dove sono custoditi molti dei reperti lì rinvenuti, a ridosso della Strada Statale 106 Jonica .
9. Le testimonianze di maggior rilievo del sito sono l' antiquarium (una struttura ottagonale), il teatro , il castro romano , l' agorà cittadina , la necropoli , i templi di Apollo Licio , Demetra , Afrodite , Hera e il monumento sicuramente più celebre sono le Tavole Palatine , il tempio che delimitava i confini dell'antica città dedicato ad Hera.Nell'area sacra sono situati il tempio di Atena (tempio C), il tempio di Apollo (tempio A) e il tempio di Hera (tempio B), tutti in stile dorico costruiti intorno al 570 a.C. e tutti presentano delle successive modifiche. Il tempio di Afrodite (tempio D) è stato invece edificato intorno al 470 a.C. in stile ionico. Con questo il numero dei templi ionici in Italia sale a cinque, si aggiunge a quelli di Elea, Ipponio, Locri e Siracusa.
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13. Nel parco archeologico di Metaponto, a poca distanza dall’agorà dedicata a Zeus, si trova un teatro. Questo teatro è molto particolare, perché particolare è la tecnica di costruzione della càvea: si chiama terrapieno; di solito i Greci usavano pendenze naturali, ma siccome la Basilicata è una terra pianeggiante gli Enotri utilizzarono una tecnica che consentiva di ricavare una pendenza artificiale nel terreno. Terrapieno significa appunto accumulo di terreno realizzato artificialmente per vari scopi, oggi infatti è utilizzato per sostenere opere o mantenere muri di difesa, e anche per le ferrovie e le autostrade.
14. Il teatro fu fondato nel IV secolo e ne fu ricavato un maestoso fregio dorico che tutt’ora si trova nel parco archeologico. Questo teatro presentava nella càvea “poltronissime” che erano le prime gradinate in pietra, ed erano riservate ai soggetti di notevole rilevanza all’interno della vita politica e culturale della colonia. In origine c’erano due blocchi di gradinate in marmo, ora ne è rimasta solo una, la più vicina al palco
15. 3°Tappa: Museo della Siritide Statuette votive e corredi funerari di VII-VI secolo a.C. con ceramiche figurate di produzione locale,tra le più antiche realizzate in Magna Grecia. Tra rinvenimenti più significativi riferibili ad Herakleia, oggetti votivi rinvenuti nei santuari e soprattutto importanti corredi funerari di IV-III secolo a.C. caratterizzati da splendide ceramiche a figure rosse e da raffinati monili in oro filigranato. Si tratta, in alcuni casi, di gioielli prodotti da botteghe locali,
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19. Ceramica a figure rosse La ceramica a figure rosse è una tecnica della produzione di vasi utilizzata nella ceramica greca ed in quella dell' Antica Roma . Questa nuova tecnica fu introdotta ad Atene nel 530 a.C. e sostituì gradualmente la più antica tecnica della ceramica a figure nere . Dalla Grecia questa tecnica si diffuse anche in Magna Grecia , dove l'iniziatore di questo nuovo modo di dipingere fu il cosiddetto Pittore di Pisticci . Come dice il nome stesso dell'applicazione, nei vasi prodotti con questa tecnica si ottenevano le immagini della scena rappresentata in rosso, su fondo nero. I particolari e i contorni delle immagini o di parte di esse erano invece evidenziati da linee nere, ciò permise ai pittori di sviluppare lo studi o della prospettiva e dell' anatomia umana .