Nella newsletter di Aprile in evidenza la scadenza del 19 aprile per la presentazione delle domande all’INAIL relative al Bando ISI 2016-2017.
Focus sulla Valutazione del rischio nelle autofficine e nel comparto acconciatori.
Con la legge n. 19 del 27 aprile 2017, si differisce al 31 dicembre 2017 l’obbligo di abilitazione all’uso di macchine agricole.
Modulo ABI per i finanziamenti fino a 25000 euro Covid-19Raffaele Greco
Ìý
A seguito della pubblicazione del Decreto liquidità in Gazzetta ufficiale, il Ministero dello Sviluppo economico si è adoperato per rendere immediatamente attuative le misure approvate in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti.
Anche le imprese operanti nel settore del tessile e della moda possono fruire del Credito d'Imposta
Tra le attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta ai sensi dell’articolo 3, D.L.145/2013 possono rientrare anche quelle poste in essere dalle imprese operanti nel settore del tessile e della moda collegate alla ideazione e realizzazione dei nuovi campionari, non destinati alla vendita.
Bando Disegni +2 per valorizzazione disegni e modelli delle PMIParma Couture
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Il Ministero dello Sviluppo Economico - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) in collaborazione con Unioncamere intende supportare le micro, piccole e medie imprese italiane nella valorizzazione di disegni e modelli industriali attraverso la concessione di contributi in conto capitale per l'acquisto di servizi specialistici, che saranno assegnati con procedura valutativa a sportello fino ad esaurimento delle risorse.
Presentazione delle domande a partire dal 6 Novembre 2014
Nella newsletter di Aprile in evidenza la scadenza del 19 aprile per la presentazione delle domande all’INAIL relative al Bando ISI 2016-2017.
Focus sulla Valutazione del rischio nelle autofficine e nel comparto acconciatori.
Con la legge n. 19 del 27 aprile 2017, si differisce al 31 dicembre 2017 l’obbligo di abilitazione all’uso di macchine agricole.
Modulo ABI per i finanziamenti fino a 25000 euro Covid-19Raffaele Greco
Ìý
A seguito della pubblicazione del Decreto liquidità in Gazzetta ufficiale, il Ministero dello Sviluppo economico si è adoperato per rendere immediatamente attuative le misure approvate in favore di imprese, artigiani, autonomi e professionisti.
Anche le imprese operanti nel settore del tessile e della moda possono fruire del Credito d'Imposta
Tra le attività di ricerca e sviluppo ammissibili al credito d’imposta ai sensi dell’articolo 3, D.L.145/2013 possono rientrare anche quelle poste in essere dalle imprese operanti nel settore del tessile e della moda collegate alla ideazione e realizzazione dei nuovi campionari, non destinati alla vendita.
Bando Disegni +2 per valorizzazione disegni e modelli delle PMIParma Couture
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Il Ministero dello Sviluppo Economico - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi (UIBM) in collaborazione con Unioncamere intende supportare le micro, piccole e medie imprese italiane nella valorizzazione di disegni e modelli industriali attraverso la concessione di contributi in conto capitale per l'acquisto di servizi specialistici, che saranno assegnati con procedura valutativa a sportello fino ad esaurimento delle risorse.
Presentazione delle domande a partire dal 6 Novembre 2014
1. News 52/SSL/2017
Lunedì, 25 dicembre 2017
Salute e sicurezza sul lavoro, pubblicato il bando ISI 2017 da 249 milioni di euro.
Con l’ottava edizione dell’iniziativa, l’importo complessivo dei contributi a fondo
perduto stanziato dall’Inail a partire dal 2010 sale a circa 1,8 miliardi
Mercoledì 20 Dicembre 2017
Con il bando Isi 2017, pubblicato oggi nella Gazzetta ufficiale, l’Inail mette a
disposizione delle imprese che vogliono investire in sicurezza più di 249 milioni di euro
di incentivi a fondo perduto, ripartiti su base regionale e assegnati fino a
esaurimento, secondo l’ordine cronologico di ricezione delle domande.
È l’ottava edizione dell’intervento avviato a partire dal 2010, che ha visto l’Istituto
stanziare un importo complessivo di circa 1,8 miliardi di euro per contribuire alla
realizzazione di progetti di miglioramento dei livelli di salute e sicurezza nei luoghi di
lavoro.
I fondi messi a disposizione attraverso il bando Isi 2017 sono suddivisi in cinque assi di
finanziamento, differenziati in base ai destinatari e alla tipologia dei progetti che
saranno realizzati:
- progetti di investimento e per l’adozione di modelli organizzativi e di responsabilitÃ
sociale (100 milioni di euro);
- progetti per la riduzione del rischio da movimentazione manuale dei carichi
(44.406.358 euro);
- progetti di bonifica da materiali contenenti amianto (60 milioni di euro);
- progetti per micro e piccole imprese operanti nei settori del legno e della
ceramica (10 milioni di euro);
- progetti per le micro e piccole imprese operanti nel settore della produzione
agricola primaria dei prodotti agricoli (35 milioni di euro, suddivisi in 30 milioni
destinati alla generalità delle imprese agricole e in cinque milioni per i giovani
agricoltori, organizzati anche in forma societaria).
Il contributo per ogni progetto sarà erogato in conto capitale e varia in base all’asse
di finanziamento, sulla base dei parametri e degli importi minimi e massimi finanziabili
specificati nel bando.
2. Una delle novità di quest’anno è rappresentata dall’introduzione di un quinto asse di
finanziamento dedicato alle imprese che operano in agricoltura, alle quali nel 2016
era stato dedicato un avviso pubblico specifico, per l’acquisto di nuovi macchinari
e attrezzature di lavoro caratterizzati da soluzioni innovative per la riduzione delle
emissioni inquinanti, del livello di rumorosità o del rischio infortunistico.
Con il nuovo bando Isi, inoltre, si allarga la platea dei destinatari degli incentivi. Oltre
alle imprese, anche individuali, iscritte alla Camera di commercio, industria,
artigianato e agricoltura, infatti, l’asse di finanziamento dedicato alla riduzione del
rischio dovuto alla movimentazione dei carichi è aperto ai progetti presentati dagli
enti del terzo settore, anche non iscritte al registro delle imprese ma censite negli albi
e registri nazionali, regionali e delle Province autonome.
Come per i bandi precedenti, la procedura di presentazione delle domande di
accesso agli incentivi avverrà in modalità telematica e sarà articolata in tre fasi, con
le modalità indicate negli avvisi regionali/provinciali:
- compilazione della domanda nella sezione “Servizi online†del sito Inail dal 19 aprile
2018 fino alle ore 18 del 31 maggio 2018;
- inoltro della domanda online nei giorni e orari di apertura dello sportello
informatico (il cosiddetto “click dayâ€), che saranno pubblicati sul sito dell’Istituto a
partire dal 7 giugno 2018;
- conferma della domanda online da parte delle imprese collocate in posizione
utile per accedere al contributo, tramite l’invio della documentazione indicata
nell'avviso pubblico per la specifica tipologia di progetto.
Per spiegare nel dettaglio le modalità di partecipazione alla procedura di
finanziamento, anche quest’anno l’Istituto ha realizzato un’apposita campagna
informativa, denominata #storiediprevenzione. L’iniziativa di comunicazione
utilizzerà ancora di più i social media, dedicando attenzione alle “storie di
prevenzione†di imprenditori che, anche grazie ai contributi Inail, hanno investito in
sicurezza nelle proprie aziende, e hanno dimostrato di credere nel valore della
prevenzione per la tutela della salute dei lavoratori e per la stessa produttivitÃ
dell’impresa.
Per ottenere informazioni e assistenza l’Istituto mette a disposizione anche il proprio
contact center, che fino al 31 dicembre 2017 è possibile contattare
telefonicamente ai numeri 803164 (gratuito da rete fissa) e 06.164.164 (a
pagamento in base al piano tariffario del proprio gestore) e, a partire dal primo
gennaio 2018, al nuovo numero 06.6001 (utilizzabile sia da rete fissa sia da rete
mobile secondo il piano tariffario del gestore telefonico di ciascun utente).
3. Bando Isi 2017 (https://www.inail.it/cs/internet/attivita/prevenzione-e-sicurezza/agevolazioni-e-
finanziamenti/incentivi-alle-imprese/bando-isi-2017.html)
Fonte: casaeclima.com
Le responsabilità del coordinatore per una caduta da una copertura.
Una sentenza della Corte di Cassazione si sofferma sulle responsabilità e sulle
funzioni dei coordinatori alla sicurezza in merito ad una caduta dall'alto durante i
lavori di pittura delle pareti esterne del vano ascensore su una copertura.
Roma, 22 Dic – Sono molte le sentenze della Corte di Cassazione presentate in
questi anni dal nostro giornale in materia di responsabilità dei coordinatori alla
sicurezza nel comparto edile. Sentenze che hanno mostrato in questi anni, come
raccontato ai nostri microfoni da Marco Masi, Responsabile Area Sicurezza sul lavoro
ITACA, un orientamento non sempre univoco della Corte, ad esempio nell’affrontare
il tema delicato della funzione di vigilanza del coordinatore per la sicurezza.
Una recente sentenza della Corte di Cassazione che è intervenuta su questi temi -
sottolineando che ai coordinatori compete la responsabilità di verificare che nel
cantiere non vi siano carenze organizzative immediatamente percepibili e che le
procedure di lavoro siano coerenti con il piano di sicurezza e coordinamento (PSC)
– è la sentenza n. 45862 del 5 ottobre 2017, che affronta un ricorso relativo al giudizio
in merito alle responsabilità per una caduta dall'alto durante i lavori di pittura delle
pareti esterne del vano ascensore.
Nella sentenza n. 45862 si indica che la Corte di Appello di Trento - Sez. Distaccata di
Bolzano, ha riformato limitatamente al trattamento sanzionatorio “la pronuncia di
condanna emessa dal Tribunale di Bolzano in relazione al reato di lesioni colpose
aggravate dalla violazione di norme antinfortunistiche commesso, secondo
l'imputazione, da P.F. (e da altro imputato non ricorrente), ai danni del lavoratore
A.S., in qualità di coordinatore della progettazione e di coordinatore per
l'esecuzione dei lavori presso il cantiere di ristrutturazione del Centro Residenziale
Resiaâ€.
Questa la ricostruzione del fatto.
Il lavoratore “stava eseguendo lavori di pittura sulle pareti esterne del vano
ascensore presenti sulla copertura del condominio di via Resia, già iniziati nei giorni
precedenti anche con la rasatura; mentre si spostava su uno dei lucernari adiacenti
5. La Corte di Cassazione ricorda poi che al ricorrente, coordinatore per l'esecuzione
dei lavori, si contestavano alcune violazioni “sia per aver omesso di corredare il
piano di sicurezza e di coordinamento di tavole e disegni esplicativi delle lavorazioni
da effettuare sul tetto e di adeguare tale piano in relazione all'evoluzione dei lavori,
sia per aver omesso di verificare l'applicazione da parte dell'impresa esecutrice
delle disposizioni del piano di sicurezza e coordinamento, sia per aver omesso di
verificare la coerenza del piano operativo di sicurezza predisposto dall'impresa
esecutrice con il piano di sicurezza e coordinamentoâ€. E si segnala che i giudici di
merito hanno affermato la responsabilità penale di P.F. “confutando le deduzioni
difensive, che si erano incentrate:
a) sulla previsione in fase progettuale di misure idonee a prevenire i rischi di caduta
dall'alto, nonostante nella richiesta di offerta non fossero state previste lavorazioni in
copertura;
b) sui sopralluoghi settimanali eseguiti dall'imputato in fase di esecuzione dei lavori,
nel corso dei quali egli non era stato informato della variante, messa in opera dopo
il suo ultimo sopralluogo del 15 maggio 2009;
c) sul rischio elettivo assunto dal lavoratore per un suo comportamento volontarioâ€.
In particolare i giudici di merito “hanno elencato una serie di emergenze istruttorie
(l'indicazione del rischio da caduta attraverso lucernari nel piano di sicurezza e
coordinamento redatto dallo stesso imputato, la previsione nel contratto di appalto
della tinteggiatura di tutte le superfici esterne delle facciate, l'inserimento di
lucernari e vani ascensore in copertura nella planimetria allegata al piano della
sicurezza in fase progettuale) dalle quali hanno desunto la prova che l'imputato
‘sapesse della presenza di lucernari sulla copertura del condominio e di pareti da
intonacare’ e che comunque il progredire delle lavorazioni rendesse ‘visibile lo
sviluppo del lavoro’â€.
Con il primo motivo di ricorso viene proposta la questione dell'inapplicabilità al caso
concreto della responsabilità da rischio interferenziale che si fonda sulla violazione
dell'obbligo di coordinamento previsto dall'art.92 d. lgs. n.81/2008.
A questo proposito la Corte di Cassazione premette, in proposito, che “la presenza
di un piano di sicurezza e coordinamento con relativa nomina di un coordinatore
per l'esecuzione è indice sintomatico della scelta e della necessità di attribuire ad
un soggetto diverso dai datori di lavoro, dirigenti e preposti un piano
prevenzionistico tendente a regolare il rischio interferenziale, anche in relazione al
susseguirsi di pluralità di lavorazioni affidate ad imprese che non operino
9. Scarica la sentenza da cui è tratto l’articolo:
Cassazione Penale, Sez. IV - Sentenza 05 ottobre 2017, n. 45862 - Caduta dall'alto durante i lavori di
pittura delle pareti esterne del vano ascensore. Responsabilità del coordinatore per la sicurezza
Fonte: puntosicuro.it
Regolamento certificazione generatori calore biomasse combustibili.
ROMA – Generatori di calore. È stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n.294 del 18
dicembre 2017 il Decreto 7 novembre 2017, n. 186 del Ministero
dell’Ambiente Regolamento recante la disciplina dei requisiti, delle procedure e
delle competenze per il rilascio di una certificazione dei generatori di calore
alimentati a biomasse combustibili solide.
Info: Decreto 7 novembre 2017 n.186 GU 294 del 18 dicembre 2017
Fonte: quotidianosicurezza.it
Alimentazione e sicurezza: il ruolo dell’alimentazione negli infortuni.
È ormai noto che l’alimentazione incide fortemente sull’efficienza e sul rendimento
lavorativo. È altresì dimostrato che ha un ruolo significativo nei confronti degli
infortuni sul lavoro. La maggior parte degli infortuni avviene nelle ore post prandiali.
L’interesse sempre più diffuso all’alimentazione e al suo rapporto con tutti gli aspetti
della vita dell’uomo non può non tenere conto dell’aspetto lavorativo, considerando
che noi tutti trascorriamo la maggior parte della nostra vita (e giornata) lavorando.
Alla luce della nuova e più esaustiva definizione di “salute del lavoratore†introdotta
dal Testo Unico 81/2008, si parla di “stato completo di benessere fisico, mentale e
sociale non consistente solo con l’assenza di malattia o d’infermità †e, pertanto, si è
iniziato a estendere la sorveglianza sanitaria ad altre forme di prevenzione orientate
agli stili di vita, come l’abitudine al fumo; l’abuso di alcool; l’assenza di attività fisica;
l’adozione di una dieta non sana: tutti fattori che incidono fortemente sul benessere
della persona. Nell’attività medica di sorveglianza sanitaria è ben nota la
correlazione tra dieta poco sana e ripercussione sull’attività lavorativa, con un
incremento dei giorni di malattia e una maggiore esposizione al rischio infortuni.
10. L’alimentazione, quindi, non solo influenza negativamente il lavoro (nei casi più gravi
attraverso vere patologie che minano la produttività del singolo), ma anche
positivamente, andando a incidere sulla performance individuale e sulla
prevenzione del rischio, declinato per mansione specifica.
Diventa strategico per l’azienda redigere un Documento di Valutazione dei Rischi
che consideri anche questi aspetti, al fine di coinvolgere e sensibilizzare i lavoratori
all’importanza di adottare stili di vita sani.
Nel concetto moderno di Salute e Sicurezza è ormai impensabile concepire il
lavoratore come un soggetto passivo al quale erogare le disposizioni normative, in
maniera asettica. Al contrario, si tratta di un processo condiviso all’interno del quale
tutti gli attori aziendali svolgono un ruolo attivo di collaborazione, nel rispetto degli
obblighi specifici: il Datore di Lavoro ha il dovere di valutare TUTTI i fattori che
concorrono a garantire lo stato di salute del lavoratore; nell’accezione più ampia
del termine “salute†quale “stato di completo benessere fisico, mentale e socialeâ€,
già menzionato poc’anzi. Non solo, il Datore di Lavoro (e i suoi collaboratori) ha
l’onere di favorire e valorizzare programmi di promozione della salute secondo i
principi della responsabilità sociale e oggi più che mai, il valore di una sana e
corretta alimentazione è materia di discussione e di una presa di coscienza
ampiamente diffusa.
Nell’ambito dei rischi emergenti, ovvero quei rischi che apparentemente non sono
strettamente legati all’attività aziendale ma che intervengono a influenzare la
stessa, il rischio alimentazione assume pari dignità degli ormai noti rischio
aggressione; rischio rapina; rischio stress.
Ma cosa si intende con Rischio Alimentazione?
Nella percezione del lavoratore è inteso come il rischio derivante dall’impossibilità di
consumare un pasto equilibrato durante l’orario di lavoro per mancanza di tempo;
per mancanza di idonei spazi; per mancanza di scelta tra una varietà sana di
alimenti e, di conseguenza, il dovere fare i conti con una fiacchezza e un deficit di
attenzione nel dopo pasto.
Ampliando il concetto, questa nuova tipologia di rischio prevede un metodo di
intervento strutturato, all’interno dell’organizzazione, che supporti la dirigenza, i
collaboratori e gli stessi lavoratori a nutrirsi in maniera più sana, al fine di
salvaguardare la propria salute, abbattendo il rischio infortuni e migliorando la
qualità stessa del lavoro.
11. Già nel 2005, una relazione dell’Ufficio Internazionale del Lavoro (ILO) evidenziava
quanto una scorretta alimentazione potesse provocare una perdita della
produttività del 20%. Non solo, l’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima
che il 50% delle patologie maschili e il 25% di quelle femminili, in Europa, sono legate
a stili di vita non salutari, tra i quali una dieta sbilanciata. In Italia, addirittura, sono
denunciati 5 milioni di casi di obesità : ogni giorno 156 italiani perdono la vita per le
conseguenze del sovrappeso, con un costo al nostro Sistema Paese pari all’1% del
PIL!
Come può il sovrappeso influire sulla Sicurezza al lavoro?
I lavoratori in sovrappeso (e, nel peggior caso, obesi) non solo incorrono in infortuni
sul luogo di lavoro più frequentemente rispetto ai colleghi normopeso, dati alla
mano, ma sono anche maggiormente esposti al rischio di sviluppare malattie
occupazionali come patologie da vibrazioni; patologie muscolo-scheletriche; asma;
patologie da sostanze chimiche; disturbi da stress. Spesso hanno delle limitazioni
fisiche che possono compromettere l’agilità nello svolgimento della propria
mansione, con relativo deficit sulla sicurezza. Hanno maggiori difficoltà a reperire
dispositivi di protezione individuale (DPI) calzanti con conseguente inadeguatezza a
livello protettivo. E, infine, in caso di incidente, i lavoratori sovrappeso (e/o obesi)
risentono degli effetti più gravi, in quanto l’aumento del tessuto adiposo modifica la
forma del corpo che subisce diversamente l’impatto.
L’INAIL sottolinea come l’esposizione a stress cronico sul posto di lavoro aumenta del
50% la probabilità di incorrere nell’obesità . In generale, questo Ente, identifica come
“fattori aziendali che favoriscono l’aumento di pesoâ€:
 l’assenza di attività fisica nel tipo di lavoro (il noto “lavoro sedentarioâ€);
 la difficoltà di parcheggiare le biciclette nei pressi dell’azienda;
 la difficoltà di utilizzare mezzi pubblici per raggiungere l’azienda;
 l’assenza di aree ricreative;
 l’assenza di programmi aziendali di promozione della salute e di progetti
riguardanti la sana alimentazione;
 la scarsa conoscenza dei datori di lavoro in merito ai rischi da obesità ; al
benessere organizzativo, in generale;
 gli scarsi incentivi di partecipazione dei lavoratori a programmi di prevenzione;
 la scarsa partecipazione dei lavoratori a programmi di promozione della salute sul
lavoro.
13. Bibliografia
Buratti E.; Giolo C., La dieta dei mestieri. Rischio Alimentazione, AltroMondo Editore, 2016.
Fonte: puntosicuro.it
Graduatoria primo bando progettazione rimozione amianto, integrazione.
ROMA – Bando progettazione amianto edifici pubblici. Il Ministero dell’Ambiente
comunica di aver approvato e pubblicato un’integrazione della graduatoria delle
richieste ammesse e non ammesse pubblicata il 27 novembre 2017.
L’integrazione è avvenuta con decreto ministeriale n. 564/2017 del 15 dicembre
2017.
Lo scorso 14 dicembre è stato pubblicato dal Ministero il bando progettazione degli
interventi di rimozione dell’amianto dagli edifici pubblici, con priorità agli edifici
scolastici e alle situazioni di particolare rischio (amianto friabile) relativo all’annualitÃ
2017.
Info: Ministero Ambiente integrazione graduatoria bando progettazione bonifica 2016
Fonte: quotidianosicurezza.it