Polifonia 2
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L'affermazione della musica polifonica. i Grandi maestri
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Polifonia 2
- 2. Polifonia dal gr. 凌了畚始 "molto" e 僚畚 "suono" Unione di pi湛 voci (umane o strumentali) in concerto. Origine VIII/IX sec. nel seno del canto liturgico romano, e attraverso varie fasi: organum, diafonia, discanto, infine scrittura cosiddetta contrappuntistica, caratterizzante l'intera scrittura musicale dei tempi moderni Nell'accezione pi湛 lata del termine rientra del resto, oltre la pratica contrappuntistica (e cio竪 oltre la polifonia in senso orizzontale), anche l'armonica (e cio竪 quella in senso verticale, per accordi). Oggi per嘆 per musica polifonica s'intende di solito la contrappuntistica.
- 3. Ars Antiqua Premessa: il termine Ars vale tecnica/pratica Ars Antiqua - polifonia tra il sec. XI e il 1320, anno in cui si fa iniziare lepoca dellArs nova. Verso la fine del sec. XII la polifonia vive un periodo di sviluppo. la musica esce dal suo anonimato, e le composizioni sono chiaramente frutto di una personalit musicale. Iniziano cos狸 a emergere le figure degli artisti. In questo periodo il maggior centro culturale musicale, che contribuisce in maniera fondamentale allo sviluppo del linguaggio polifonico, si trova a Parigi, e pi湛 in particolare si identifica nella Scuola di Notre Dame. Magister Leoninus nel 1160 era considerato optimus organista (compositore di organa) - Magnus liber organi (Messa di Natale). Lopera di Leoninus fu continuata e ampliata da Magister Perotinus Magnus (viderunt omnes), il quale rielabor嘆 lopera di Leoninus, aggiungendovi organa a 3 e 4 voci (sederunt principes)
- 4. Ars Nova Trattati: Ars Novae Musicae (1319 Johannes de Muris) e Ars Novae Musicae (1320 Philippe de Vitry) sottolinenano il profondo cambiamento che si stava avvertendo nel mondo musicale. Francone da Colonia - notazione mensurale, sempre pi湛 vicina a quella che sar poi la notazione moderna, Riconoscimento di pari dignit della divisione binaria (imperfetta) rispetto a quella ternaria (perfezione dovuta al numero 3) Aumento della produzione in ambito profano rispetto a quella sacra. Il pi湛 importante musicista di quest'epoca fu Guillaume de Machaut (Messe de Notre Dame credo).
- 5. I fiamminghi Nel 300, la polifonia iniziava ad utilizzare la tecnica imitativa (ad esempio nelle cacce francesi) il 400 fiammingo fa dell'imitazione, codificata nella forma chiamata canone, il procedimento fondante della composizione polifonica. I fiamminghi portarono il canone al suo massimo sviluppo, esaurendone tutte le possibilit e codificandone un gran numero di varianti (diretto, per moto contrario, retrogrado, inverso, inverso-retrogrado, mensurale, alla mente, enigmatico). Quest'ansia di classificazione normativa fin狸 per sfociare in un formalismo fine a se stesso che avrebbe segnato l'esaurimento dell' esperienza fiamminga. Non a caso nel 500 il musicista italiano Adriano Banchieri scrisse una parodia del canto enigmatico alla mente intitolato "contrappunto bestiale alla mente", in cui ogni voce 竪 affidata ad un verso di animale. I fiamminghi praticarono in maniera innovativa le forme del passato ed in particolar modo la messa (costruita sulle varie parti dellordinarium: Kyrie, Gloria, Credo, Sanctus, Agnus Dei).
- 6. Il primo e forse il pi湛 grande compositore della scuola fiamminga, Guillaume Dufay introduce la messa ciclica, in cui ogni parte dell'ordinarium missae ha lo stesso tenor. Anche in questo campo prevalse una spinta alla classificazione che distingueva diversi tipi di missae, generalmente fondate sulla linea del tenor, che a volte veniva preso da altre composizioni e addirittura da canzoni profane (famosa la Missa l'homme arm辿). Un'altra forma che affascin嘆 i compositori fiamminghi fu il mottetto che divenne il luogo privilegiato della sperimentazione contrappuntistica, sviluppandosi fino a composizioni di incredibile complessit del mottetto "Deo Gratias" di Johannes Ockeghem, a 36 voci a parti reali (cio竪 senza alcun raddoppio di voci): un vero e proprio grattacielo sonoro, che qualcuno ha paragonato alle guglie delle cattedrali gotiche. Proprio a causa della loro monumentale complessit, i mottetti fiamminghi (specie i pi湛 tardi) vennero considerate composizioni aride e artificiose (e i musicisti italiani non le amarono). L'ultima tra le forme pi湛 frequenti della musica fiamminga del '400 fu la chanson profana, di derivazione francese e per lo pi湛 a carattere amoroso, a 3 voci e caratterizzata da una polifonia molto semplice (Allez Regrets).
- 7. I periodi Nella produzione fiamminga si 竪 soliti distinguere 5 periodi associati al nome di uno o pi湛 compositori significativi. Si tratta naturalmente di una classificazione di comodo: l'evoluzione del linguaggio musicale fu (come sempre) continua attraverso tutto il periodo I generazione (1420-1450): Dufay e Gilles Binchois; II generazione (1450-1485): Johannes Ockeghem; III generazione (1480-1520): Josquin Des Prez - da molti considerato il massimo compositore fiammingo, che trascorse diversi periodi in Italia - Jacob Obrecht, Heinrich Isaac e Pierre de La Rue; IV generazione (1520-1560): Adrian Willaert e Jacob Clemens; V generazione (1560-1600): Orlando di Lasso (Orlande de Lassus).
- 8. Il trionfo rinascimentale Verso la fine del Quattrocento, la musica sacra polifonica era divenuta molto complessa (Johannes Ockeghem e Jacob Obrecht) Sempre all'inizio del Cinquecento gli eccessi della scuola fiamminga nel secolo precedente provocarono una reazione e una nuova tendenza alla semplificazione, come si pu嘆 vedere nell'opera di Josquin Des Prez e dei suoi contemporanei fiamminghi prima, poi nell'opera di Giovanni Pierluigi da Palestrina, spinta anche dalle limitazioni imposte alla musica sacra dal Concilio di Trento (Jesu, Rex admirabilis) Le complessit dei canoni quattrocenteschi furono progressivamente abbandonate dai fiamminghi in favore dell'imitazione a due e tre voci (fino ad arrivare a sei voci reali) e con l'inserimento di sezioni in omofonia che sottolineavano i punti salienti della composizione.
- 9. Petrarca in musica Palestrina, dal canto suo, produsse composizioni in cui un contrappunto fluido alternava consonanze e dissonanze con un suggestivo effetto di sospensione (Chiare, Fresche et Dolci Acque da "Il primo libro di madrigali a quattro voci", 1555) Con il trattato Istitutioni Harmoniche del compositore e teorico musicale italiano Gioseffo Zarlino (Venezia,1558) si definiscono finalmente in modo completo ed esauriente le leggi dell'armonia (e quindi della polifonia). Nasce da qui la definizione dei due modi cardine della musica moderna: i modi maggiore e minore. Chiare, fresche et dolci acque, ove le belle membra pose colei che sola a me par donna; gentil ramo ove piacque (con sospir mi rimembra) a lei di fare al bel fianco colonna; erba e fior che la gonna leggiadra ricoverse co l'angelico seno; aere sacro, sereno, ove Amor co' begli occhi il cor m'aperse: date udienza insieme a le dolenti mie parole estreme.