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Presentazione della Dichiarazione di Dubai sulle OER alla comunit italiana -...Damiano Orru
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Osservatorio sullinformation literacy promuove un incontro online organizzato dalla rete Open Education Italia. n occasione della Open Education Week 2025, dal 3 al 7 marzo, la rete Open Education Italia organizza un incontro online dedicato alla presentazione della Dichiarazione di Dubai sulle Risorse Educative Aperte (OER) il 4 marzo 2025. https://www.aib.it/eventi/dichiarazione-dubai-oer-unesco/
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Solution Manual for Intermediate Accounting 3rd Edition by Wahlentiteuxprasil
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Solution Manual for Intermediate Accounting 3rd Edition by Wahlen
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2. - Non 竪 un fatto puramente individualistico;
- un processo intersoggettivo nel quale il docente:
a) favorisce la costruzione delle strutture cognitive
b) fa scoprire la progressiva possibilit di aggregare i
quadri concettuali ricavati dallesperienza allinterno
di repertori via via pi湛 formali, che permettono, poi, a
ciascun allievo di apprendere
Lapprendimento
3. I promotori dellapprendimento
Il soggetto stesso,
che stimola
dal punto di vista motivazionale e affettivo
le sue varie componenti di azione
- Gli insegnanti,
che forniscono varie forme di input esterni
(aiuti, materiali, etc.) e contribuiscono al risultato
e alla trasformazione del risultato in un nuovo input.
4. 4
Secondo molti studiosi di settore, nel processo di apprendimento
subentrano tre ampie categorie di variabili:
- fattori esterni, cio竪 gli stimoli che costituiscono la variabile S;
- fattori interni, soggettivi, caratteristici dellorganismo che
apprende, che costituiscono la variabile O;
- risposte date dallorganismo allazione degli stimoli: variabile R,
costituita dal modo di agire e di reagire dellindividuo alla situazione
esterna.
Il considerare prevalente una variabile piuttosto che unaltra (o il
porle in relazione in maniera diversamente connotata) 竪 allorigine
delle diverse teorie dellapprendimento.
Il processo di apprendimento
6. 6
Il comportamentismo:
- ha alla base una concezione associazionista;
- intende lapprendimento come associazione stimolo-
risposta: il soggetto 竪 considerato soltanto nei suoi
comportamenti osservabili e la mente 竪 concepita come
reattiva agli stimoli dellambiente.
Il comportamentismo si configura come scuola della
psicologia nata dall'osservazione del comportamento degli animali.
Approccio comportamentista
7. 7
Ivan Pavlov, studioso dellapprendimento di tipo associativo per
condizionamento classico;
Burrhus Frederic Skinner, studioso dellapprendimento di tipo
associativo per condizionamento operante
John Locke, padre dell'empirismo moderno e dell'illuminismo
critico
John Broadus Watson, caposcuola del behaviorismo americano,
principale assertore della psicologia comportamentista
Edward L. Thorndike , rappresentante del connessionismo
Teorici comportamentisti
8. 8
Ivan Pavlov (1849-1936)
Pervenne alla scoperta che il funzionamento delle
ghiandole salivari in animali da esperimento (cani) era
eccitato non solo dalla ingestione del cibo (stimolo
incondizionato o assoluto) ma anche da altre circostanze
ad esso connesse, come ad esempio il suono di un
campanello o laccensione di una luce o anche la
comparsa in sala degli assistenti (stimolo condizionato).
In tal senso, si insinuava nei compartimenti innati e
stereotipati una possibilit nuova, quella dei
comportamenti appresi
9. 9
Burrhus Frederic Skinner
Per lo Skinner, caposcuola del neocomportamentismo, il
condizionamento, invece, non si riduce al tipo
rispondente studiato da Pavlov sulle ghiandole e sulla
muscolatura involontaria;
egli affida il comportamento operante alla
muscolatura volontaria, cio竪 a un intervento
sullambiente, per massimizzare gli effetti favorevoli e
minimizzare quelli sfavorevoli.
10. 10
Il risultato contro reagisce (feed-back) sul comportamento
provocando un rinforzo delle associazioni che producono effetti
favorevoli.
Secondo lo studioso, insomma, tra R (risposta) e S (stimolo) vi sono
altri fattori che vanno individuati e attentamente descritti,
chiamati variabili intermediarie o interferenti o
intervenienti, cio竪 elementi che, introducendosi in modo
variabile nel rapporto tra S e R, producono modificazioni in una
direzione, piuttosto che in unaltra nel comportamento di risposta
del soggetto.
La sua teoria si esprime nello schema S-O-R e non pi湛 S-R e viene
chiamata teoria del rinforzo, in quanto le variabili intermediarie
rafforzano o rinforzano un certo tipo
di risposta.
11. 11
Il suo obiettivo teorico 竪 la previsione e il controllo del
comportamento.
Definisce il comportamento oggettivo degli individui
osservabile e misurabile come unico oggetto legittimo
dell'indagine psicologica, rilevabile con metodi obiettivi
che permettono la ripetizione di esperimenti e
interpretabile secondo lo schema stimolo-risposta .
Rapporta direttamente il comportamento R allo stimolo
S secondo lo schema S-R
John Broadus Watson
12. 12
Sposta lattenzione dal concetto di associazione a
quello di soggetto attivo nellelaborazione della
realt circostante, dando, pertanto, maggior
rilievo ai processi interni di elaborazione e
rappresentazione
Approccio cognitivista
14. 14
Per J. Piaget lacquisizione di conoscenze non procede
come semplice addizione cumulativa, ma per
riorganizzazione continua di conoscenze anteriori,
quando elementi nuovi si vengono ad aggiungere a
questi.
Il comportamento del soggetto 竪 il prodotto di un
equilibrio tra lambiente e le sue strutture organiche.
Jean Piaget
15. 15
Analizzando la fenomenologia di questo equilibrio,
Piaget ha inteso il meccanismo della funzionalit
biologica come un processo di adattamento per
assimilazione e accomodamento
Lassimilazione 竪 lintegrazione dei dati
dellesperienza in strutture preesistenti, senza che
queste vengano modificate
Laccomodamento 竪 la modificazione di quegli schemi
in base a dati nuovi
16. 16
Il concetto fondamentale della sua teoria 竪 loperazione,
un procedimento mentale la cui caratteristica principale
竪 la reversibilit per accedere a diverse classi di
operazioni (per le quali utilizza i meccanismi di
assimilazione e accomodamento)
Lo sviluppo dellintelligenza si attua attraverso una
determinata sequenza di 4 fasi,fisse ed universali
1. Fase senso-motoria (0/2 anni)
2. Fase pre-operatoria (2/7 anni)
3. Fase delle operazioni concrete (7/12 anni)
4. Fase delle operazioni formali (da 12 anni in poi)
17. 17
1. Fase senso-motoria (0/2 anni)
Lintelligenza nella fase senso-motoria 竪 legata alle azioni, al
loro coordinamento nel tempo e nello spazio e alluso di
strumenti per impadronirsi di oggetti; lazione viene diretta
verso uno scopo
2. Fase pre-operatoria (2/7 anni)
Specie nella prima fase prevale il pensiero egocentrico,
accompagnato da animismo (tutti gli oggetti sono animati),
artificialismo (il bambino tende a confondere la causalit
naturale con la fabbricazione da parte degli uomini) e finalismo
(il bambino attribuisce ad ogni attivit naturale una morale).
Il bambino attraverso il linguaggio diventa capace di ricostruire
le azioni passate sotto forma di racconto e di anticipare quelle
future con la rappresentazione verbale.
Il bambino, altres狸, comincia a unire gli oggetti in insiemi e
sottoinsiemi, secondo criteri di classificazione, come forma,
grandezza e colore.
18. 18
3. Fase delle operazioni concrete (7/12 anni)
Di importanza centrale in questa fase 竪 lacquisizione dei
concetti di sostanza, peso e volume.
Le pi湛 importanti conquiste sono identificabili nella direzione
della conquista della capacit di conservazione della quantit.
Il bambino apprende che una quantit di liquido versata in un
recipiente stretto e lungo e in uno largo e basso, o la quantit di
materia contenuta in un pezzo di plastilina in forma allungata o
arrotondata, rimane la stessa
19. 19
4. Fase delle operazioni formali (da 12 anni in poi)
Il pensiero acquista autonomia rispetto al dato concreto:
il bambino riesce a compiere operazioni senza ricorrere ad una
situazione concreta.
Le operazioni logiche cominciano a venire trasposte dal piano della
manipolazione concreta al piano delle idee pure espresse in un
linguaggio (il linguaggio delle parole o quello dei simboli
matematici), ma senza lappoggio della percezione, dellesperienza.
Il pensiero formale 竪, quindi, ipotetico-deduttivo: 竪 il pensiero capace
di trarre conclusioni da pure ipotesi e non soltanto da
unosservazione concreta
20. 20
Presupposti della teoria piagetiana che ispirano le esigenze dei
percorsi scolastici finalizzati allo sviluppo della personalit sia sul
piano cognitivo che sul piano affettivo:
- Ruolo attivo del soggetto
- Sviluppo cognitivo che poggia su strutture mentali e si sostanzia
della continua genesi di strutture , nellambito di stadi che non
sono delimitazioni cronologiche rigorose dello sviluppo, ma solo una
descrizione interpretativa dellordine con cui lo sviluppo procede
- Apprendimento (assimilazione), che presuppone strutture mentali
(concetti) pronti a recepire la conoscenza (tali strutture, la cui genesi
竪 nellesperienza, determinano lequilibrio tra assimilazione e
accomodamento).
21. 21
Jerome Bruner
La crescita del pensiero non 竪 un processo naturale che
avviene al di fuori della storia; esso consiste nella
acquisizione del patrimonio cognitivo (saperi, valori, ecc..),
proprio della cultura di appartenenza.
Lo sviluppo delle capacit cognitive di rielaborazione delle
esperienze avviene attraverso la costruzione da parte del
soggetto di modi via via pi湛 complessi ed elaborati di
rappresentazione delle esperienze e di organizzazione
del pensiero (strutturalismo)
22. 22
Lapprendimento si svolge attraverso tre fasi
fondamentali:
- prassico-manipolativa
- iconico-rappresentativa
- simbolica verbale e numerica
non rigidamente collegate allet cronologica.
23. 23
Evidenzia il rapporto tra
apprendimento e sviluppo:
non 竪 lo sviluppo che consente lapprendimento,
ma 竪 lapprendimento che produce lo sviluppo
24. 24
hanno messo in luce la stretta relazione tra
apprendimento e dimensione motivazionale
Le teorie della personalit
26. 26
Si riferisce al concetto di intelligenza emotiva:
lincremento delle abilit cognitive 竪 rintracciabile
nel convincimento che il buon funzionamento della
mente si rispecchia nellequilibrio tra:
competenze cognitive
competenze emotive
Daniel Goleman
27. 27
da annoverare nel quadro di ricerche sullintelligenza.
La sua teoria 竪 conosciuta come
teoria delle intelligenze multiple
Gli esseri viventi, secondo Gardner, si sono evoluti in modo da
esprimere sette forme di intelligenza (il numero 竪 suscettibile di
variazioni).
Tali forme di intelligenza sono: linguistica, musicale, logico-
matematica, spaziale, corporeo-cinestetica, intrapersonale e
interpersonale.
Ciascuna intelligenza implica particolari forme di processualit e
rappresenta un sistema a s辿 che si sviluppa secondo ritmi e modi
diversi, con basi e regole biologiche sue proprie (ipotizza una base
biologica per ogni intelligenza)
Howard Gardner
28. 28
Le intelligenze sono gruppi di abilit mentali
Lo sviluppo dellintelligenza dipende dal costituirsi in
ogni intelligenza di un dispositivo di elaborazione delle
informazioni e dal flusso degli stimoli dellambiente
Lessere umano 竪 un insieme di intelligenze, unico e
irripetibile, modellato dallazione combinata delle
determinazioni biologiche e di quelle socio-culturali
29. 29
Si riferisce al concetto di apprendimento significativo, che:
- ipotizza la partecipazione totale e lautomotivazione
- 竪 fondato sullesperienza e sugli interessi vitali del soggetto
che apprende
Carl Rogers
30. 30
In ogni essere umano esiste una naturale capacit di
apprendere.
Lapprendimento 竪 un processo che si realizza quando
lalunno sperimenta la proposta didattica come significativa per
i suoi fini e produce un cambiamento della propria esperienza
31. 31
Le ricerche condotte da Rogers ed i suoi collaboratori, dal 1949 in
poi, evidenziano come un clima facilitante sia in grado di produrre
levoluzione del processo di sviluppo e di maturazione di soggetti o
gruppi coinvolti in relazioni di aiuto
relazioni in cui uno dei partecipanti 竪 di aiuto allaltro nel
promuovere la crescita personale ed una migliore capacit di
affrontare la vita
32. 32
Suggerimenti metodologico-didattici
provenienti dalle teorie della personalit
- limportanza delle capacit individuali del soggetto e la
necessit di prevedere interventi differenziati;
- la necessit di individuare le esperienze che hanno
determinato lo sviluppo dellalunno:
- limportanza dei fenomeni ansiogeni;
- limportanza del clima educativo, cio竪 dellatmosfera
che si crea nella comunit educante durante il processo di
apprendimento
33. Il ruolo della motivazione nellapprendimento
Per la motivazione ad apprendere giocano un ruolo importante alcune
strategie:
-rendere partecipe lalunno comunicando e spiegando gli obiettivi e le finalit del
percorso
-dare allalunno gli strumenti necessari per costruire le proprie conoscenze e
sentirsi protagonista del processo
-creare situazioni collaborative in cui il docente 竪 persona-risorsa a disposizione
dellapprendimento degli alunni
-soddisfare il bisogno di stima valorizzando e riconoscendo limpegno e il
successo anche se parziali
-praticare la valutazione formativa, considerando non gli insuccessi ma i
progressi dellapprendimento.
In ogni tipo di apprendimento svolgono un ruolo importante:
- la motivazione e la partecipazione dellallievo
- linteresse che i genitori e gli insegnanti riescono a stimolare
- la modalit di interazione
- il metodo e le competenze di chi educa