Introduzione ai supporti visivi nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo [di L. ...Maria Grazia Fiore
油
Introduzione all'utilizzo dei supporti visivi nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo del dott. Luca Ferretti, utile anche a chi vuole cominciare a capirne qualcosa per migliorare la mediazione didattica in caso di difficolt.
Supporti visivi per la comunicazione didattica (Maria Grazia Fiore per L'officina di Jacopo, http://lofficinadijacopo.blogspot.it). Per saperne di pi湛: http://tinyurl.com/owlplar<
Introduzione ai supporti visivi nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo [di L. ...Maria Grazia Fiore
油
Introduzione all'utilizzo dei supporti visivi nei Disturbi Pervasivi dello Sviluppo del dott. Luca Ferretti, utile anche a chi vuole cominciare a capirne qualcosa per migliorare la mediazione didattica in caso di difficolt.
Supporti visivi per la comunicazione didattica (Maria Grazia Fiore per L'officina di Jacopo, http://lofficinadijacopo.blogspot.it). Per saperne di pi湛: http://tinyurl.com/owlplar<
Dott.ssa Chiara Magaudda, dott.ssa Eleonora Mattei: L'intervento ABA in class...Istituto Walden
油
Intervento della dott.ssa Chiara Magaudda e della dott.ssa Eleonora Mattei al 5 Convegno Nazionale Autismi organizzato dal Centro Studi Erickson (Rimini, 14 e 15 ottobre 2016)
Modalit e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico ...CTI_Area_Ulss7
油
Modalit e tecniche dell'osservazione nell'ambiente scolastico delle abilit sociali, competenze comunicative e del comportamento.
Incontro del 12 novembre 2014 - Dr.ssa Susanna Villa
Creare un gruppo classe collaborativo e affitto 竪 importante per lavorare bene nella scuola elementare. In queste slide si troveranno alcune indicazione per costruire un gruppo classe "collaborante".
Le bocce uno sport per tutte le abilit e tutte le cultureBocceinToscana
油
Dott. Maria Claudia Cavaliere intervento al corso "Le bocce uno sport per tutte le abilit e tutte le culture" di FIB Toscana, Assessorato allo Sport del Comune di Prato e UST Educazione Fisica di Prato.
Didattica inclusiva nel gioco delle bocce
Dinamiche di gruppo
Strumenti per lavorare con le diverse abilit e le diverse culture (la classe che gioca tutta insieme)
1. La promozione delle abilit sociali:La promozione delle abilit sociali:
proposte di intervento nella scuolaproposte di intervento nella scuola
Alessandra Notarnicola
Dipartimento di Psicologia
Universit degli Studi di Bari
E mail a.notarnicola@psico.uniba.it
3. La socialitLa socialit
Stare in rapporto costruttivo e reciprocamente gratificante
con laltro
lindicatore critico, il vero specchio, della maturazione del
carattere e della personalit globale del bambino
OPINIONE COMUNE: Il rapporto interpersonale si
apprende ma non si insegna; si costruisce e si modella
poco a poco grazie a continui processi di apprendimento
4. Quando tutto funziona.Quando tutto funziona.
Linsegnante ha un ruolo indiretto
interviene come ATTORE SOCIALE nel
flusso delle relazioni della classe, in via
incidentale, con un ATTEGGIAMENTO
NON INVASIVO; DI ATTESA
6. I bambini problemaI bambini problema
Soggetti che, non possiedono un repertorio
sufficiente di abilit sociali e affrontano i fatti
normali della vita quotidiana con immaturit,
aggressivit o eccessiva remissivit
(Quay, 1979).
I comportamenti disfunzionali
interferiscono con il benessere personale del
soggetto e con lo sviluppo di soddisfacenti
interazioni sociali
Sono emessi in quantit eccessiva
7. Legge sulleducazione deiLegge sulleducazione dei
ragazzi handicappatiragazzi handicappati
94/14294/142
Leducazione dei ragazzi handicappati deve avvenireLeducazione dei ragazzi handicappati deve avvenire
contemporaneamente e nello stesso ambiente di quellacontemporaneamente e nello stesso ambiente di quella
dei normodotatidei normodotati
LINSERIMENTO NON ASSICURA LINTEGRAZIONE
Unottima modalit per aumentare le probabilit che
lintegrazione abbia successo 竪 quella di insegnare
direttamente agli alunni le cosiddette abilit sociali
8. A chi si insegnano le abilitA chi si insegnano le abilit
sociali?sociali?
Bambini normodotati
con disturbo del
comportamento
(= trovano gratificazioni in
comportamenti o ruoli
disadattivi)
Bambini/persone con
handicap mentale
(= difficolt strutturali ad
avviare gli apprendimenti
sociali, carenza di abilit)
9. Perch辿 non tutti apprendono unPerch辿 non tutti apprendono un
comportamento sociale accettabile?comportamento sociale accettabile?
1. Lo studente non sa qual竪 il
comportamento giusto da emettere
(mancanza di modelling o flessibilit comportamentale)
2. Egli lo sa, ma non ha mai provato ad
emetterlo (mancanza di rinforzo)
3. Le sue condizioni emotive inibiscono
lemissione del comportamento
desiderato
10. COME?COME?
Alcuni preferiscono esortare i propri alunni a
comportarsi bene, anzich辿 insegnare
loro a stabilire una positiva interazione
reciproca. strano chiedere ad uno
studente di leggere bene prima di avergli
insegnato labilit necessaria per farlo
(Morse, 1982)
11. Come?Come?
INTERVENIRE IN
NEGATIVO:
vincoli, divieti
sollecitazioni moralistiche
a non fare
≒spogliare
autoritariamente di
comportamenti disadattivi
INTERVENIRE IN
POSITIVO:
Offrire alternative
comportamentali
praticabili, con
programmazione
competente in modo
che sia il bambino
stesso a spogliarsene
gradatamente da s辿
12. Perch辿 insegnare le abilitPerch辿 insegnare le abilit
sociali?sociali?
Facilita lintegrazione sociale
In et evolutiva, previene il
disadattamento scolastico, la delinquenza
e la non accettazione dei pari
In et adulta previene i problemi di
adattamento
Rafforza lo sviluppo della personalit
13. Chi dovrebbe insegnare le abilitChi dovrebbe insegnare le abilit
sociali?sociali?
Insegnanti curricolari e di sostegno
Operatori sociali
Psicologi
Consulenti didattici (pedagogisti)
14. LA PROPOSTA METODOLOGICALA PROPOSTA METODOLOGICA
DI McGINNIS E COLL.DI McGINNIS E COLL.
APPRENDIMENTO STRUTTURATO:
METODO ATTIVO DI SOCIOTERAPIA
EDUCATIVA
15. LAPPRENDIMENTO STRUTTURATOLAPPRENDIMENTO STRUTTURATO
Assunto di baseAssunto di base
IL FARE = potere dirompente sul piano
cognitivo
lapprendimento sociale si veicola tramite
lattivit del soggetto, oltre che per mezzo
di ristrutturazioni cognitive interne
16. LAPPRENDIMENTO STRUTTURATOLAPPRENDIMENTO STRUTTURATO
Modello psicoeducativo di tipo comportamentaleModello psicoeducativo di tipo comportamentale
per linsegnamento delle abilit socialiper linsegnamento delle abilit sociali
ARTICOLAZIONE IN 4 FASI
MODELING (cosa fare)
ROLEPLAYING (come fare)
FEEDBACK (perch辿 farlo)
GENERALIZZAZIONE (quando farlo)
17. IL MODELINGIL MODELING
Apprendimento per imitazione =
Cosa fare
1. Lapprendimento per osservazione
2. Leffetto di inibizione e disinibizione
3. Leffetto di facilitazione comportamentale
Ottimo strumento per insegnare nuovi comportamenti
18. IL MODELING:IL MODELING:
FATTORI FONDAMENTALIFATTORI FONDAMENTALI
LE CARATTERISTICHE DEL MODELLO
-esperto, di prestigio, ricompensato
MODALITA DI PRESENTAZIONE DEL MODELLO
-modo chiaro, pochi dettagli, gradualit di difficolt
(fading), persone diverse
CARATTERISTICHE DELLOSSERVATORE
-Consapevole, simile, ricompensato
19. IL MODELING:IL MODELING:
LA LETTERATURALA LETTERATURA
Efficace con bambini e adolescenti
Studi su Aggressivit (Bandura et al.,
1961)
Studi su Amicizia
Studi su Creativit
Studi su Condivisione
20. IL MODELINGIL MODELING
COSA FARE?COSA FARE?
SCENETTA DAL VIVO eseguita dai due
conduttori
Illustrare i passi comportamentali (singoli
comportamenti) che compongono
unabilit nella giusta sequenza
Attinenza con vita reale
Indicare su tabellone i passi
Presentare almeno 2 esempi per ogni
abilit
21. Situazioni attinenti alla vita reale
Il modello 竪 rinforzato
Tutti gli esempi portano a risultati positivi
Vanno riprodotti tutti i passi
Non presentare pi湛 di unabilit alla volta
PENSARE AD ALTA VOCE =PENSARE AD ALTA VOCE =
MODELING VERBALEMODELING VERBALE
IL MODELINGIL MODELING
PRINCIPI GUIDAPRINCIPI GUIDA
22. MODELING VERBALEMODELING VERBALE
竪 una NARRAZIONE, mette in luce il
processo cognitivo che sottende
lesecuzione dellabilit
=
PENSARE AD ALTA VOCE
23. IL MODELING:IL MODELING:
Condizione necessaria ma non sufficienteCondizione necessaria ma non sufficiente
D risultati positivi solo a breve termine
24. IL ROLE PLAYINGIL ROLE PLAYING
La situazione in cui viene richiesto ad un
individuo di simulare un ruolo (comportarsi
in un certo modo) mai sostenuto in
precedenza, oppure se il ruolo 竪 gi
proprio, esercitarlo in circostanze diverse
da quelle usuali (Mann, 1956)
Grande efficacia nel modificare in senso
adattivo i comportamenti del soggetto
25. IL ROLE PLAYINGIL ROLE PLAYING
FATTORI FONDAMENTALIFATTORI FONDAMENTALI
La scelta dello studente di partecipare
Il suo coinvolgimento
La capacit di improvvisare
La presenza costante di una ricompensa
dopo che lazione 竪 stata compiuta
26. IL ROLE PLAYINGIL ROLE PLAYING
LA LETTERATURALA LETTERATURA
ESPERIMENTO-TIPO:
DIFENDERE UNA CONVINZIONE
STUDI SU:
Frequenza scolastica
Abilit sociali
Accettazione dei bambini handicappati
ecc
27. ROLE PLAYINGROLE PLAYING
COME?COME?
Dopo la presentazione del modello, avviare una
discussione sul rapporto tra labilit osservata e
ci嘆 che succede nella vita quotidiana riferendosi
al
FUTURO
Il role playing anzich辿 riprodurre i fatti del passato
deve cercare di rappresentare ipoteticamente la
situazione futura
28. Attore (scelto dal conduttore o volontario)
Co-attore (scelto dallattore)
Scena (ambiente fisico, fatti, umori,
personaggi)
Osservatori (indizi percettivi, passi
comportamentali
Conduttori
ROLE PLAYINGROLE PLAYING
COME?COME?
29. Un alunno descrive una situazione in cui pu嘆 rilevarsi
utile labilit (attore)
Lalunno sceglie un co-attore (simile alla persona con cui
ha problemi)
Fornisce informazioni sulla situazione reale
Si ripassano i passi (Tabellone)
Pensare ad alta voce
Si definiscono le responsabilit di ogni partecipante
Un conduttore aiuta lattore indicando i passi sul
tabellone, laltro osserva attore e partecipanti
Tutti gli alunni partecipano almeno una volta come attori
Un bambino non deve mai emettere comportamenti
indesiderati nel role playing
ROLE PLAYINGROLE PLAYING
PRINCIPI GUIDAPRINCIPI GUIDA
30. IL ROLE PLAYING:IL ROLE PLAYING:
Condizione necessaria ma non sufficienteCondizione necessaria ma non sufficiente
D risultati positivi solo a breve termine
31. IL FEEDBACK INFORMAZIONALEIL FEEDBACK INFORMAZIONALE
Far presente allalunno quanto egli ha
saputo correttamente simulare un certo
ruolo e in che misura i comportamenti da
lui emessi si sono avvicinati a quelli
corretti presentati dal modello
RINFORZATORE = qualsiasi evento che
aumenti la successiva probabilit di
emissione di un dato comportamento
32. FEEDBACK INFORMAZIONALEFEEDBACK INFORMAZIONALE
PERCHE?PERCHE?
Poich辿 lA.S. 竪 un approccio comportamentale il feedback
deve riguardare comportamenti ben precisi
Ascoltare le reazioni del co-attore
Ascoltare i commenti degli osservatori
Ascoltare i conduttori
Commenti dellattore
SOLO CRITICHE COSTRUTTIVE
E RINFORZI
33. RINFORZATORERINFORZATORE
1. TANGIBILE O MATERIALE es. denaro
2. SOCIALE come la lode, lapprovazione
3. AUTORINFORZATORE autovalutazione
Per avere efficacia il feedback informazionale dovr
comprendere tutti e tre i tipi di rinforzatore.
Il r. materiale 竪 la base sulla quale funzionano i livelli
superiori di r.
Lo scopo 竪 quello di eliminare gradualmente quello
tangibile e di mantenere costante quello sociale
34. IL RINFORZAMENTOIL RINFORZAMENTO
FATTORI FONDAMENTALIFATTORI FONDAMENTALI
Tipo di rinforzatore
Tempestivit del rinforzamento
Rapporto tra rinforzatore e risposta
Qualit e quantit
Possibilit di rinforzamento
Rinforzamento intermittente (o parziale)
Si otterranno dagli alunni le migliori prestazioni quando si
daranno loro sufficienti occasioni di ricevere
immediatamente il rinforzatore pi湛 gradito, in quantit
sufficiente, in un rapporto di causalit con il
comportamento da essi emesso e secondo un
programma di rinformazamento intermittente
35. SISTEMA DI RINFORZAMENTOSISTEMA DI RINFORZAMENTO
PROGRAMMA SISTEMATICO
TOKEN ECONOMY (gettoni SCAMO)
Per aver rispettato regole
Per aver partecipato attivamente
Per esercizi a casa
Per aver impiegato lattivit in altri contesti
PROGRAMMA DI RINF. INTERMITTENTE
EFFETTO-ONDA (> del rimprovero)
36. 1. Erogare il rinforzo se son stati eseguiti tutti i
passi
2. Erogare il rinforzo immediatamente dopo
azione
3. Rinforzare co-attore per disponibilit
4. Garantire varie occasioni di role playing per
garantire a tutti di esser rinforzati
5. Quantit del rinforzo=qualit dellazione
6. Rinforzare i miglioramenti
importante che lalunno ottenga risultati positivi
FEEDBACK INFORMAZIONALEFEEDBACK INFORMAZIONALE
PRINCIPI GUIDAPRINCIPI GUIDA
38. IL RINFORZAMENTO:IL RINFORZAMENTO:
Condizione necessaria ma non sufficienteCondizione necessaria ma non sufficiente
Levoluzione del comportamento 竪 pi湛 stabile e duratura
MA
Affinch辿 il r. risulti efficace i comportamenti da
rinforzare devono comparire con una certa
frequenza ed essere sufficientemente adeguati
39. LA GENERALIZZAZIONELA GENERALIZZAZIONE
CONTESTO, MATERIALE DIDATTICO
E PERSONALE EDUCATIVO
SISTEMI DI RINFORZAMENTO
SOVRAPPRENDIMENTO, RIPASSO ED
ISTRUZIONI DIRETTE
42. CONTESTO, MATERIALE DIDATTICO ECONTESTO, MATERIALE DIDATTICO E
PERSONALE EDUCATIVOPERSONALE EDUCATIVO
Impartire le istruzioni in ambienti naturali
Contesto pi湛 simile possibile al contesto naturale
Accorgimenti che aumentino la somiglianza tra
contesto educativo e naturale
Raccomandare ad insegnanti, genitori e pari di
rinforzare ogni abilit impiegata correttamente
Insegnare le abilit in diversi contesti attraverso
la simulazione di ruoli
43. SISTEMI DI RINFORZAMENTOSISTEMI DI RINFORZAMENTO
Erogare il r. immediatamente dopo
lazione desiderata
Elargire il r. con programma intermittente
Ridurre la frequenza con cui viene
rinforzato il comportamento
Erogare r. naturali
44. SOVRAPPRENDIMENTO, RIPASSOSOVRAPPRENDIMENTO, RIPASSO
ED ISTRUZIONI DIRETTEED ISTRUZIONI DIRETTE
Ottenere il sovrapprendimento attraverso
lesercizio, le simulazioni, compiti a casa
Sottrarre sistematicamente le istruzioni ed
un eventuale ripasso
Istruzioni dirette
Fornire occasioni
45. COMPITI A CASACOMPITI A CASA
SCHEDA ESERCIZI PER CASA
Studente.. Data.
Abilit..
Passi: 1
2
3
4
Con chi?
Quando?
Cosa 竪 accaduto?
Come ho fatto?
Perch辿?
46. MODALITA DI VALUTAZIONE PERMODALITA DI VALUTAZIONE PER
LA FORMAZIONE DEI GRUPPILA FORMAZIONE DEI GRUPPI
Tecniche per selezionare gli studenti e le
abilit sociali specifiche da potenziare, in
modo da suddividere i diversi studenti in
gruppi per progettare un insegnamento
individualizzato
47. Ad insegnanti e/o operatori sociali
Genitori
Bambini stessi
MODALITA DI VALUTAZIONE PERMODALITA DI VALUTAZIONE PER
LA FORMAZIONE DEI GRUPPILA FORMAZIONE DEI GRUPPI
48. Interviste (per bambini o adulti)
Questionari (auto o etero-valutazioni)
Osservazioni (dal vivo o per analogia)
Scale di valutazione comportamentale
Rilevazioni sociometriche (classifiche e
valutazioni dei pari)
MODALITA DI VALUTAZIONE PERMODALITA DI VALUTAZIONE PER
LA FORMAZIONE DEI GRUPPILA FORMAZIONE DEI GRUPPI
49. PER LO STUDENTE
Mi riesce facile ascoltare quando
qualcuno mi sta parlando?
Quando ne ho bisogno so chiedere
aiuto?
Ringrazio chiunque mi abbia fatto
un piacere?
PER GLI INSEGNANTI
ASCOLTARE: lo studente sembra
ascoltare quando qualcuno parla
o si sforza di capire cosa viene
detto?
CHIEDERE AIUTO: lo studente
capisce quando ha bisogno di
aiuto e sa poi chiedere aiuto in
modo garbato?
RINGRAZIARE: lo studente
ringrazia gli altri per essere stato
aiutato o perch辿 gli 竪 stato fatto
un favore?
SITUAZIONE PROBLEMATICA:
SCHEDA DI VALUTAZIONE DELLESCHEDA DI VALUTAZIONE DELLE
ABILITA SOCIALIABILITA SOCIALI
1 2 3 4 5
Quasi
mai
Raram
ente
Ogni
tanto
Spesso Quasi
sempre
51. PER LA VALUTAZIONE PRE E POSTPER LA VALUTAZIONE PRE E POST
SCHEDA RICAPITOLATIVA
DEI PROGRESSI
SCHEDA DI PADRONANZA
DELLE ABILITA
52. LA FORMAZIONE DI UN GRUPPO DILA FORMAZIONE DI UN GRUPPO DI
APPRENDIMENTO STRUTTURATOAPPRENDIMENTO STRUTTURATO
GRUPPI RISTRETTI
Omogeneit dei deficit
5-8 alunni
2 insegnanti-capigruppo
dirigere osservare
il role playing
GRUPPI NUMEROSI
Intera classe
Prevenzione
Sottogruppi
Osservazione per tutti
53. I CONDUTTORI DEL GRUPPOI CONDUTTORI DEL GRUPPO
DUPLICE COMPITO
CONDUZIONE OSSERVAZIONE
ABILITA
GENERALI SPECIFICHE
Entusiasmo, sensibilit,
empatia, abilit di comunicare
Conoscere il programma,
saper guidare e programmare il role playng,
fungere da modello, fornire esempi,
erogare rinforzo, affrontare i problemi di gruppo
55. REGOLEREGOLE
1. POCHE E CHIARE
Stare composti
Prestare ascolto
Rispettare i turni
2. PARTECIPAZIONE DEGLI ALUNNI
3. CONCRETE NON ASTRATTE
4. CARTELLONE
5. RIPASSO
56. PROMEMORIA DI REGOLE DI GRUPPOPROMEMORIA DI REGOLE DI GRUPPO
Aspetta il tuo turno prima di parlare
Ascolta gli altri (guardali, non ridere,
non parlare)
Se sei irritato puoi allontanarti dal
gruppo
Stai composto
Ricordati di lasciar fuori dalla classe i
giocattoli
57. STRATEGIE DIDATTICHESTRATEGIE DIDATTICHE
PER FACILITARE LA PARTECIPAZIONE E
PREVENIRE COMPORTAMENTI-PROBLEMA
1. Passare frequentemente da unattivit allaltra
2. Evitare la noia non prolungando lattivit
3. Presenza: consapevolezza del comportam.
4. Creare unatmosfera di gruppo positiva:
Diversitrsiimparando!
58. FREQUENZA E DURATA DELLEFREQUENZA E DURATA DELLE
SESSIONISESSIONI
3 VOLTE A SETTIMANA
20-40 MINUTI
ALLA FINE DI OGNI GIORNO, 10 MIN
PER TRASCRIVERE LE ATTIVITA
59. SCHEDA DI CONTROLLO SULLE OPERAZIONI DISCHEDA DI CONTROLLO SULLE OPERAZIONI DI
PREPARAZIONE DEL GRUPPOPREPARAZIONE DEL GRUPPO
Laula 竪 preparata (sedie, lavagna, tabellone)
Lora e la durata sono programmate
I capigruppo conoscono il programma
I genitori e altri conoscono obiettivi e tecniche
Teacher skill checklist per ogni alunno
Student skill checklist per ogni alunno
Regole del gruppo stabilite
Programma di rinforzo stabilito e spiegato agli
alunni
60. Menu di rinforzatoriMenu di rinforzatori
OGGETTI
Cibo (dolci, pop corn)
Matite,
carta,
adesivi,
giornalini,
note positive al preside
ATTIVITA
Lavorare al PC
Usare i colori
Temperare le matite
Dipingere
Fare un intervallo
Sentire la musica
Usare il cronometro
61. COME MOTIVARE GLI ALUNNICOME MOTIVARE GLI ALUNNI
Dove e quando si terr il gruppo (luogo
speciale!)
Scegliere le abilit da potenziare tenendo
conto delle preferenze degli alunni
Le prime = assicurano miglior successo
Rinforzare gli alunni ogni volta che labilit
viene impiegata
62. FORMULAZIONE DEI PASSIFORMULAZIONE DEI PASSI
COMPORTAMENTALICOMPORTAMENTALI
Indicare il nome dellabilit
Aiutare gli alunni a formulare i passi
Tabellone
63. SESSIONE INTRODUTTIVASESSIONE INTRODUTTIVA
Per incoraggiare alunni a partecipare alle attivit di gruppo
e spiegare obiettivi
1. PRESENTAZIONI dei conduttori e partecipanti
2. Illustrare le ABILITA SOCIALI
3. Spiegare le procedure (modeling, role plaiyng,
feedback, generalizzazione)
4. Definire regole del gruppo (PROMEMORIA)
5. Spiegare il SISTEMA DI RINFORZO (men湛)
E IMPORTANTE COINVOLGERE I RAGAZZI
64. SESSIONE INIZIALESESSIONE INIZIALE
RIPASSARE REGOLE (PROMEMORIA)
RIPASSARE SISTEMA DI RINFORZO
COMPILARE UNA LISTA DELLE
ABILITA
RIPASSARE LE PROCEDURE DI
APPRENDIMENTO DELLE ABILITA
SCOMPORRE LABILITA IN DIVERSI
PASSI PER RENDERLA PIU FACILE
PASSARE ALLA PRIMA ABILITA
65. SESSIONI SUCCESSIVESESSIONI SUCCESSIVE
COMMENTO DEGLI ESERCIZI A CASA
PRESENTARE NUOVA ABILITA
FORMULARE I PASSI
MODELING
DISCUSSIONE DEL MODELING
ROLE PLAYING
FEEDBACK INFORMAZIONALE
COMPITI A CASA (GENERALIZZAZIONE)
66. LE ABILITA SOCIALILE ABILITA SOCIALI
5 SEZIONI5 SEZIONI
Abilit prerequisite per la vita di classe
Abilit per fare o mantenere amicizie
Abilit di gestione delle emozioni
Abilit per controllare laggressivit
Abilit per gestire lo stress
67. LA SCELTA DELLE ABILITALA SCELTA DELLE ABILITA
OBIETTIVO = favorire lo sviluppo globale
del ragazzo e soddisfare i suoi bisogni
Abilit importanti per genitori e insegnanti
Una disposizione favorevole da parte di
genitori, insegnanti e compagni
incrementa la probabilit che tali abilit
verranno rinforzate nella vita reale
68. SEQUENZA DELLE ABILITASEQUENZA DELLE ABILITA
Sempre raccordate con i bisogni
immediati dei ragazzi
Scegliere prima quelle che danno una
maggior probabilit di successo (amicizie,
vita di classe ecc.)
69. STIMOLI PITTOGRAFICI PER ISTIMOLI PITTOGRAFICI PER I
PIU PICCOLIPIU PICCOLI
GUARDA NEGLI OCCHI
ASCOLTA
FERMATI E PENSA
70. PASSI COMPORTAMENTALIPASSI COMPORTAMENTALI
Ciascuna abilit viene scomposta mediante
TASK ANALYSIS in precisi PASSI
COMPORTAMENTALI
PRIMO PASSO = controllare impulsi, bloccare la
reazione istintiva alla situazione conflittuale
(contare fino a 5, fare 3 respiri)
PENSARE AD ALTA VOCE anche i passi che
vengono formulati solo mentalmente (ad es.
pensa alle alternative)
71. 1属 sezione:1属 sezione:
Abilit prerequisite per la vita di classeAbilit prerequisite per la vita di classe
Ascoltare
Chiedere aiuto
Ringraziare
Portare loccorrente per la lezione
Seguire le istruzioni
Portare a termine un compito
Partecipare alla conversazione
Aiutare un adulto
Rivolgere domande
Ignorare le distrazioni
Correggere gli errori
Decidere cosa fare
Fissare un obiettivo
72. Abilit prerequisite per la vita inAbilit prerequisite per la vita in
classeclasse
PORTARE A TERMINE UN COMPITO
PASSI SPUNTI PER LA
DISCUSSIONE
1. Chiediti: ho finito il mio
lavoro?
Esercitarsi a rivedere tutte le
parti del compito
2. Controlla tutte le domande
per esserne sicuro
Ricordare agli alunni di
completare le parti lasciate in
sospeso
3. Quando sei certo di aver
terminato, consegna
Rispettare le regole della
classe per la consegna
4. D狸 a te stesso benissimo!
Ho finito!
Analizzare varie
autoricompense
73. 2属 sezione:2属 sezione:
Abilit per fare o mantenere amicizieAbilit per fare o mantenere amicizie
Presentarsi agli altri
Avviare una conversazione
Concludere una conversazione
Partecipare
Osservare le regole del gioco
Chiedere un favore
Fare un complimento
Accettare un complimento
Proporre unidea
Condividere
Chiedere scusa
74. Abilit per fare o mantenereAbilit per fare o mantenere
amicizieamicizie
CHIEDERE SCUSA
PASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE
1. Chiediti: devo chiedere scusa
per quello che ho fatto?
Spiegare che a volte si fanno cose
di cui ci si pente e chieder scusa ci
fa sentir meglio e che 竪 importante
essere sinceri
2. Valuta le scelte possibili:
a. Chiedere scusa a voce
b. Scrivere un biglietto
Spiegare quando 竪 opportuno
usare una delle due forme
3. Scegli il momento e il luogo
opportuno
Spiegare come si sceglie luogo e
momento opportuni
4. Agisci con sincerit in base alla
scelta fatta
Spiegare linguaggio del corpo e
mimica che esprimono sincerit
75. 3属 sezione:3属 sezione:
Abilit di gestione delle emozioniAbilit di gestione delle emozioni
Conoscere le proprie emozioni
Comunicare le proprie emozioni
Cogliere le emozioni altrui
Capire le emozioni altrui
Mostrare sensibilit verso gli altri
Controllare la propria collera
Affrontare la collera degli altri
Esprimere affetto
Affrontare la paura
Ricompensarsi
76. Abilit di gestione delle emozioniAbilit di gestione delle emozioni
CONTROLLARE LA PROPRIA COLLERA
PASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE
1. FERMATI UN ATTIMO E
CONTA FINO A 10
Spiegare che 竪 importante
concedersi il tempo necessario per
calmarsi e riflettere
2. Valuta le scelte possibili
a) dire al tuo interlocutore il
motivo perch辿 sei arrabbiato
b) uscire un momento
c) fare un esercizio di
rilassamento
Spiegare come comunicarlo alla
persona in modo che non si
arrabbi a sua volta
Gli alunni chiederanno
allinsegnante di poter uscire un
po (2-3 minuti)
Gli alunni dovrebbero conoscere
tecniche di rilassamento
3. Metti in pratica la scelta fatta Se la scelta non funziona, lalunno
dovrebbe tentarne unaltra
77. 4属 sezione:4属 sezione:
Abilit per controllare laggressivitAbilit per controllare laggressivit
Dar prova di autocontrollo
Chiedere unautorizzazione
Reagire alle provocazioni
Evitare i guai
Non lasciarsi coinvolgere nei litigi
Problem solving
Accettare le conseguenze
Affrontare le accuse
Trovare un accordo
78. Abilit per controllare laggressivitAbilit per controllare laggressivit
REAGIRE ALLE PROVOCAZIONI
PASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE
1. Fermati un attimo e conta fino a
cinque
Spiegare che questa tecnica pu嘆
aiutare lalunno a mantenere
lautocontrollo
2. Valuta le scelte possibili
a) ignorare la provocazione
b) spiegare che cosa stai
provando in maniera educata
e gentile
c) dare un motivo perch辿 la
persona smetta di provocare
Sottolineare che ignorare la
provocazione per poco tempo non
sempre funziona e si dovr
probabilmente perseverare in tale
atteggiamento (es. allontananarsi)
Se laltro non smette si potr suggerire
allalunno di riferirlo allinsegnante ecc
3. Metti in pratica la scelta fatta Se la scelta non funziona, lalunno
dovrebbe tentarne unaltra
79. 5属 sezione:5属 sezione:
Abilit per gestire lo stressAbilit per gestire lo stress
Affrontare la noia
Individuare la causa di un problema
Fare una rimostranza
Affrontare una rimostranza
Saper perdere
Avere spirito sportivo
Affrontare lesclusione
Affrontare limbarazzo
Affrontare linsuccesso
Accettare un rifiuto
Opporre un rifiuto
Rilassarsi
Affrontare la pressione del gruppo
Resistere al desiderio di prendere cose altrui
Prendere una decisione
Essere sinceri
80. Abilit per gestire lo stressAbilit per gestire lo stress
SAPER PERDERE
PASSI SPUNTI PER LA DISCUSSIONE
1. D狸 a te stesso. Qualcuno deve
pur perdere, e non 竪 cos狸 grave se
non ho vinto
Memorizzando questa affermazione
lalunno potr controllare meglio i propri
impulsi
2. Valuta le scelte possibili
a) offrire il tuo aiuto a qualcuno
b) fare qualcosa che ti piace
c) fare un esercizio di
rilassamento
Proporre la propria collaborazione a
insegnanti o genitori.
Gli alunni dovrebbero fare un elenco
delle attivit piacevoli
Gli alunni dovrebbero aver appreso le
tecniche di rilassamento
3. Metti in pratica la scelta fatta Se la scelta non funziona, lalunno
dovrebbe tentarne unaltra
81. Incentivare la consapevolezza del linguaggio del corpo proprio e
altrui
Scambio dei ruoli (per sviluppare empatia e gestire ansia)
Insegnamento diretto della generalizzazione (gestione della classe)
Modeling naturale dellinsegnante
Contrattazione delle contingenze (obiettivo e ricompensa vengono
CONTRATTATE)
Automonitoraggio (schede)
Monitoraggio dellinsegnante
Sostegno esterno e rinforzo naturale (preparare il terreno)
Diario di casa sullesercizio delle abilit
Autoricompensa
Stimoli, segnali esterni (verbali, schede e poster promemoria)
Giochi sulle abilit sociali
Tabella dellattivit della settimana (disegni e premi)
Cartellina delle abilit sociali
Videotapes
STRATEGIE PER UNSTRATEGIE PER UN
APPRENDIMENTO EFFICACEAPPRENDIMENTO EFFICACE
82. Grazie per la vostraGrazie per la vostra
attenzione.attenzione.
83. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
1. Tecniche didattiche per prevenzione
Preparare programma e orario
Definire regole
Predisporre ambiente favorevole
Definire i limiti del comportamento
dellalunno
Prompting (aiuto o suggerimento)
semplificazione
84. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
2. Tecniche per la gestione dei comportamenti lievi
Ignorare sistematicamente e rinforzo
contemporaneo per comp. appropriato
Controllo del comp. Tramite VICINANZA
Bloccare il comp. Tramite SEGNALI
Risvegliare linteresse
Scaricare la tensione con lumorismo
Ristrutturare il programma previsto
Eliminare fonti di distrazione
Riferimento ai valori del bambino
Allontanamento tattico (Fargli fare una pausa)
Valutazione obiettiva dei fatti
85. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
3. Tecniche di modificazione del
comportamento
=
IL RINFORZO POSITIVO
SOCIALE (elogio, approvazione, attenzione)
Verbale e non verbale
MATERIALE (ricompense concrete: MENU)
SIMBOLICO (attestato, gettoni)
DI GRUPPO (ricompensa a tutti)
86. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
3. Tecniche di modificazione del
comportamento
=
IL MODELLAGGIO (Shaping)
Nelle prime lezioni si rinforzano anche
comp. imprecisi e approssimativi
87. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
3. Tecniche di modificazione del comportamento
=
PIANI EDUCATIVI INDIVIDUALIZZATI
Fase 1: identificare comportamento-bersaglio da modificare
Fase 2: individuare comportamento adeguato-incompatibile
con quello bersaglio
Fase 3: Raccogliere dati di linea di base
Fase 4: Scegliere un rinforzo adeguato (esame delle
preferenze)
Fase 5: Stabile la frequenza di erogazione del rinforzo
(continuo vs intermittente)
Fase 6: Controllare landamento delle modificazioni
comportamentali
88. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
3. Tecniche di modificazione del comportamento
=
LESTINZIONE
Il principio 竪 opposto a quello del rinforzo.
Se un comp. non viene pi湛 rinforzato, si attenuer
gradualmente in frequenza, intensit, durata
poich辿 non esiste pi湛 una motivazione valida
per attivarlo
Prima che una risposta si estingua 竪 possibile che
si intensifichi temporaneamente in frequenza
(picco precedente lestinzione)
89. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
3. Tecniche di modificazione del comportamento
=
LA SOSPENZIONE DEL RINFORZO (TIME OUT)
una tecnica di estinzione, con la quale si
allontana il ragazzo da vari tipi di rinforzo
positivo nel momento in cui altre forme di
estinzione pi湛 blande non sortiscono effetti. Si
usa solo in casi estremi, poich辿 con questo
metodo si allontana dallambiente di
apprendimento (luogo isolato)
90. TECNICHE PER LA GESTIONE DEITECNICHE PER LA GESTIONE DEI
PROBLEMI DEL COMPORTAMENTOPROBLEMI DEL COMPORTAMENTO
4. Tecniche relazionali
Creare e mantenere un rapporto positivo
insegnate-alunno costituisce lelemento
fondamentale per ottenere una
modificazione del comportamento
dellalunno
Incoraggiamento empatico
Ridurre la sensazione di minaccia
(incoraggiare!)
91. IL PERCHEIL PERCHE
Lanalisi funzionaleLanalisi funzionale
Attribuire VALORE al comportamento
problema
Stabilire lALLEANZA con la funzione
svolta dal comportamento problema
Il comportamento problema, per quanto
dannoso, strano o controproducente ha un
valore funzionale per il soggetto
Vantaggio solo a breve termine, poich辿 a
lungo termine produce gravi danni
92. IL PERCHEIL PERCHE
Lanalisi funzionaleLanalisi funzionale
Accettiamo la funzione, perch辿 legittima
Ma non la forma perch辿 problematica
Aiutiamo la persona a manifestare la
funzione con forme positive di
comportamento
93. IL PERCHEIL PERCHE
Lanalisi funzionaleLanalisi funzionale
TUTTI I COMPORTAMENTI HANNO UN
FINE
Valutare e interpretare le funzioni svolte
dal comportamento problema
Es. Rubare per ottenere oggetto
desiderato
Piangere per attirare attenzione
dellinsegnante preferita
94. Punto chiave dellalleanzaPunto chiave dellalleanza
psicoeducativapsicoeducativa
La convinzione che ogni comportamento
svolga una sua funzione ci spinge ad
affinare i nostri strumenti di lettura delle
dinamiche che avvengono nella situazione
portando rispetto per le motivazioni del
soggetto
95. Punto chiave dellalleanzaPunto chiave dellalleanza
psicoeducativapsicoeducativa
Alleandoci con la funzione valorizziamo le
intenzioni del soggetto e queste sono la
sua parte pi湛 profonda, pi湛 vicina alle sue
motivazioni e ai suoi bisogni
96. Punto chiave dellalleanzaPunto chiave dellalleanza
psicoeducativapsicoeducativa
Le funzioni sono tutte positive e accettabili?
No le alleanze pericolose!
(Il bambino che aggredendo evita la
riabilitazione)
Stabilire che un comportamento 竪 funzionale ad
un soggetto non equivale a giustificarlo (un
bimbo che urla per attirare lattenzione)
interventi sul soggetto e le sue abilit
comunicative e sul contesto: responsivit e
ascolto
97. necessario ricercare funzioni attuali,
presenti nelle varie situazioni del soggetto
98. LAF osserva e valuta la CIRCOLARITA DELLE
INTERAZIONI, delle comunicazioni e delle
azioni-reazioni che coinvolgono il comp. probl.
quello degli altri e il livello di stimolazione che il
sogg. produce
ANTECENDENTI
COMP. PROBL
EFFETTI
CONSEGUENZE
Editor's Notes
#8: E LACCETTAZIONE
e le classi o linsegnamento separati cos狸 come lallontanamento dei soggetti con handicap dal gruppo degli alunni normali sono giustificati solo quando la natura o la gravit dellhandicap del soggetto siano tali da compromettere il processo di apprendimento nelle classi normali
#17: Ogni abilit viene analizzata nelle varie componenti che la costituiscono, ossia nei diversi comportamenti (passi) che gli alunni dovranno apprendere. Questi ultimi avranno di fronte a s辿 delle persone (modelli) che forniranno un esempio del comportamento corretto. Essi dovranno quindi cercare di ripetere quanto hanno appena osservato (roleplaying) dopodich竪 riceveranno dai compagni o dagli insegnanti un feedback, ossia un rinforzatore informazionale dal quale potranno conoscere lesito delle loro azioni. Questo potr assumere la forma di una lode o di un segno di approvazione rivolti allalunno, a mano a mano che questo riproduce correttamente il comportamento emesso dal modello. Sono previste in seguito diverse tecniche per aiutare il ragazzo a servirsi delle abilit apprese in altre situazioni di vita quotidiana (generalizzazione)
#18: Strumento educativo efficace sia con bambini che con adolescenti
#36: I RINFORZI DEVONO ESSERE MOLTO FR ALLINIZIO E VIA VIA SOLO IN CERTE CIRCOSTANZE
I GETTONI POSSONO ESSERE SCAMBIATI ALLA FINE DELLA GIORNATA CON ATTIVITA DESIDERATE
#41: Senza gli esercizi che facilitano la generalizzazione si rischia di compromettere lutilit dellintero programma
#99: CONFRONTANDO SISTEMATICAMENTE QUESTE DUE CATEGORIE DI INFORMAZIONI RACCOLTE ATTRAVERSO NUMEROSE OSSERVAZIONI SI POTR FORMULARE UNIPOTESI DELLE FUNZIONI SVOLTE DA QUEL COMPORTAMENTO PROBLEMA